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Autore: Elly    31/03/2010    10 recensioni
Cento buoni motivi a favore della coppia Runami, riuniti in una raccolta di flash fic.
*...aveva i suoi amici, i soldi, un'avventura da vivere e un sogno da realizzare. Tutto era perfetto...o no?*
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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…perché buon sangue non mente

 

-Non ti mette un po' di nostalgia?-

 

Nami si avvicinò a Rufy, appoggiandosi con la schiena al parapetto che si affacciava sulla baia. Il ragazzo la guardò con aria interrogativa.

 

-Cosa?-

 

Domandò confuso, scuotendo la testa per liberarsi dai capelli che gli ricadevano sugli occhi. Nami allargò le braccia fino ad indicare tutta la costa visibile.

 

-Questo. Pensare che qualche anno fa partivamo da queste stesse spiagge con la testa piena di speranze, sogni, avventure e ora siamo di nuovo qui, alla fine della nostra avventura-

 

Rufy rise allegramente e si tolse il cappello dal capo, rigirandoselo tra le mani.

 

-Non ho ancora mantenuto la promessa fatta a Shanks: devo ancora restituirgli il cappello. La nostra avventura è tutt'altro  che finita-

 

****

 

-E poi? Cosa successe poi?-

 

Roxanne si sporse un po' di più sullo sgabello, osservando lo zio con i grandi occhi nocciola spalancati. L'uomo si grattò la testa con aria pensierosa, facendo roteare un consunto cappello di paglia sull'indice della mano libera. 

 

-Fammi pensare…non ricordo esattamente le parole, sono passati tanti anni-

 

Roxanne sbuffò e afferrò i pantaloni del pirata, strattonandoli.

 

-Sei proprio un citrullo! Come fai a dimenticarti le storie in cui sei tu il protagonista?-

 

Lo rimproverò severamente, gonfiando le guance con indignazione. Shanks rise sonoramente e bevve ciò che rimaneva del suo sakè.

 

-Quando avrai la mia età capirai cosa vuol dire!-

 

Disse divertito, scompigliando i capelli di quella che ormai considerava sua nipote adottiva. Chi l'avrebbe mai detto che Rufy si sarebbe sposato e avrebbe messo al mondo dei figli? Se glielo avessero detto anni prima, quando Rufy era poco più che un moccioso, il pirata avrebbe sicuramente riso sonoramente. Come avrebbe potuto quel ragazzino impertinente con il moccio al naso, assetato di libertà più di chiunque altro, mettere la testa a posto e farsi una famiglia? Lui stesso, nonostante molti amori, non era stato in grado di rinunciare alle avventure per mare. La convinzione che Rufy sarebbe stato per sempre un pirata in giro per il mondo cadde il giorno in cui il ragazzo lo incontrò per restituirgli il cappello; la promessa era stata mantenuta e lui non ne aveva più bisogno. Shanks si era stupito di quanto fosse cambiato; la luce nei suoi occhi aveva assunto una sfumatura più matura, che faceva intravedere l'uomo che era diventato, nonostante Rufy assumesse sempre quell'aria da buffone sognatore che lo aveva caratterizzato fin dalla più tenera età. Il ragazzo non lo aveva incontrato da solo; era stato accompagnato da una ragazzina con i capelli rossi che Rufy gli aveva presentato come "la sua navigatrice". Alla domanda di Shanks su dove fosse il resto della sua ciurma, Rufy aveva scosso le spalle e sorriso divertito. 

 

-In giro-

 

Aveva risposto e Shanks non aveva insistito. Nei giorni che avevano trascorso insieme, tra il racconto di un'avventura e un'altra, il Rosso aveva notato che, in alcuni momenti,  lo sguardo del suo ragazzo si faceva lontano. All'inizio l'imperatore aveva cercato di non farci caso, ma alla lunga si era cominciato a domandare come mai in certi momenti Rufy fosse così distante. Una sera, seccato dall'ennesimo discorso a senso unico che stava facendo -Rufy osservava il buio con impegno- l'uomo fu tentato di allungare una mano per dare al ragazzo una pacca sulla spalla e riportare così la di lui attenzione su ciò di cui parlavano, ma un'occhiata di Nami lo fece desistere; riportare Rufy alla realtà era il suo compito e Shanks lo capì quando vide la mano della ragazza stringersi con forza sulla spalla di Rufy, che trasalì e riprese il discorso interrotto a metà come se niente fosse successo. 

 

-Dov'è tua madre, Roxanne?-

 

Domandò improvvisamente Shanks, alzandosi in piedi e stiracchiandosi.  La bambina gli rivolse uno sguardo interrogativo. 

 

-E' con papà. Oggi è quel giorno, non ti ricordi?-

 

Certo che se lo ricordava; a differenza di altre situazioni, che ormai cominciavano a sbiadire dalla sua memoria, quel giorno era rimasto impresso a fuoco tra i suoi ricordi, vivido e doloroso come se fosse successo pochi istanti prima. 

 

Ace...

 

Una ferita che non si sarebbe mai più rimarginata; il suo corpo tumefatto e sporco, abbandonato tra la polvere di Marineford, e quel sorriso insieme rassegnato e sereno ad illuminargli il volto. In quel momento non aveva potuto occuparsi di Rufy e aveva affidato quel compito alla di lui ciurma, sicuro che gli avrebbero dato il conforto di cui aveva bisogno; non si era ingannato. 

 

-Il papà è sempre molto triste oggi-

 

Constatò Roxanne, accarezzando sulla testa Mandarino, il suo cane. Shanks osservò il mare, tinto dei bagliori rossi e oro del tramonto. 

 

-Meno male che c'è la mamma-

 

Aggiunse la bambina dopo un po', per colmare il silenzio che si era creato tra loro. L'uomo annuì distrattamente; Roxanne non aveva idea di quanto fossero vere le parole che aveva appena pronunciato. L'aveva capito quella sera in cui Nami aveva strappato Rufy dalla sua trance solo attraverso un piccolo gesto; il loro legame andava ben al di là di quello tra un navigatore e un capitano.  

 

Lei è quel coraggio ferito che a Rufy manca (*)

 

Gli abbai di Mandarino riportarono Shanks alla realtà; Rufy e Nami, abbracciati, stavano scendendo dal sentiero polveroso della collina, sorridendo sereni. Roxanne si sbracciò per salutarli, correndo verso di loro, sotto lo sguardo divertito del Rosso. 

 

***

 

-Cosa vuol dire che vai via?!-

 

Roxanne, con il fiatone, lanciò a Shanks un'occhiata sgomenta; aveva corso a rotta di collo verso il porto non appena sua madre le aveva comunicato dell'imminente partenza dello zio ed ora era impolverata e sudata. 

 

-Non mi fermo mai troppo a lungo su un'isola e poi…-

 

-Non hai mantenuto la promessa!-

 

Esclamò la bambina con voce ferita, guardandolo con gli occhi nocciola lucidi. 

 

-Avevi promesso che mi avresti insegnato a fare la pirata!-

 

A Shanks venne da ridere, ma cercò di trattenersi; si rivide di diversi anni più giovane in una situazione simile.

 

-Devi aspettare almeno altri dieci anni prima di poter prendere il mare-

 

Le spiegò, cercando di scacciare dalla mente un Rufy bambino che insisteva nel volersi imbarcare con lui. 

 

-Ma…-

 

Le lamentele di Roxanne furono stroncate quando Shanks le calò in testa il suo cappello di paglia, sotto gli sguardi un po' divertiti e un po' commossi della sua ciurma. 

 

-Ascolta, questo cappello rappresenta una promessa; quando riuscirai a riportarmelo vorrà dire che sarai diventata una vera pirata!-

 

Disse, sorridendo e fingendo di non notare i lacrimoni che solcavano il volto lentigginoso della bambina. 

 

-Spero di rivederti presto, Roxy-

 

Aggiunse il Rosso con dolcezza, cominciando ad avviarsi verso la nave; all'improvviso due braccine grassocce gli circondarono le gambe, impedendogli di continuare a camminare. Roxanne affondò il viso nella stoffa ruvida dei pantaloni di Shanks e cercò di dominare i singulti.

 

-Mi mancherai, zio. Quando ci rivedremo sarò una vera pirata!-

 

L'uomo sorrise ed annuì piano, prima di sciogliersi gentilmente dalla stretta ed imbarcarsi. 

 

***

 

-Stamattina era così sconvolta quando le ho detto della partenza di Shanks…si è ripresa in fretta-

 

Osservò Nami, passando al piccolo Ace un giocattolo che stava richiedendo a gran voce. Rufy ridacchiò divertito.

 

-Quel cappello fa miracoli, Nami-

 

La donna lasciò il bimbo a giocare sul tappeto e si avvicinò al marito, chinandosi per potergli dare un bacio sulla guancia.

 

-Nessuno lo sa più di me, credo-

 

Osservò; il cappello era stato l'inizio dell'amicizia che li aveva portati a condividere avventure, sogni, speranze…se ora era felice, con due magnifici bambini ed un terzo in arrivo, Nami lo doveva anche alla promessa che si erano scambiati Rufy e Shanks.  Il capitano le passò un braccio intorno alla vita e, ridacchiando, le posò il capo sul ventre, ancora troppo poco sviluppato perché si sentisse qualcosa. Ace, seduto sul tappeto, osservò i genitori con curiosità, inclinando un poco la testolina. 

 

-Ambù!-

 

Esclamò, lanciando il giocattolo che aveva in mano sul pavimento, con un gran fracasso. Nami si sciolse dall'abbraccio e si avvicinò al figlio, paziente. 

 

-Così rovinerai tutti i tuoi giochi, tesoro-

 

Gli spiegò dolcemente, ma l'attenzione del bambino era ormai stata catturata da tutt'altro. La donna seguì lo sguardo interessato del figlio e vide ciò che fissava con insistenza: il modellino della Thousand Sunny che Franky aveva realizzato in ricordo della loro nave, andata distrutta dopo un'avventura particolarmente turbolenta. Sospirò divertita, scuotendo la testa. 

 

-E già. Buon sangue non mente-

 

***

 

- Si può sapere perché diavolo continuate a ridere?!-

 

Domandò Shanks innervosito, osservando con aria seccata i componenti della sua ciurma. 

 

-Forse dovresti guardarti la cintura, capitano!-

 

Mormorò Ben, soffocando l'ennesima risata; erano partiti già da diverse ore e per tutto quel tempo la ciurma non aveva smesso un solo istante di prendersi gioco del proprio capitano. Shanks si guardò la cintola e trattenne a stento un'imprecazione.

 

Dannata ragazzina! 

 

Come aveva fatto a non accorgersene?!

 

Al posto della sua spada era stato appeso un biglietto, scritto con tratti infantili.

 

"In attesa di rivederci mi tengo anche la spada per allenarmi! Rox"

 

 

NDA

XD Buon sangue non mente! E Roxanne lo dimostra pienamente, avendo ereditato il…tocco magico di Nami XD tant'è che Shanks non si è neanche accorto che quella piccola peste gli avesse sottratto la spada :D  Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ^^ Shanks fa una nuova promessa e utilizza nuovamente il cappello come simbolo…mi è piaciuto perché è un modo per 'passare il testimone' ad una nuova generazione ^^ Ora passo alle spiegazioni XD Ad un tratto della storia avete trovato questo simbolo--> (*), precisamente quando Shanks parla del coraggio ferito di Nami. Lei è una ragazza forte e fragile al tempo stesso e questo lo si capisce dal suo sguardo (volete che uno come Shanks non lo noti? ^^); è stata costretta a sviluppare il coraggio necessario a fronteggiare le situazioni particolarmente angoscianti e dolorose…ed è un coraggio che a Rufy manca. Non avendo mai affrontato il dolore vero il nostro capitano preferito è incapace di gestirlo e ha bisogno di qualcuno che lo guidi…e chi meglio di Nami? ^^ Poi…ogni tanto Rufy cade in trance, ovvero si perde dietro i suoi pensieri; credo che sia il compromesso più ragionevole tra il carattere di Rufy e la tragedia che ha vissuto riguardo la morte del fratello. In qualche modo questo avvenimento lo ha segnato, ma invece di farlo diventare cupo/vendicatore l'ha solo reso un po' più distante. Ovviamente è Nami colei che lo riporterà alla realtà ^^ Bene, questo per ora è tutto ^^ Recensite che mi fa sempre tanto piacere! :D Un bacione :*

   
 
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