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Autore: Lady_Firiel    03/04/2010    2 recensioni
Questa raccolta non ha grandi pretese, vuole raccontare solo storie di vampiri
Quando la Lussuria ti travolge, oh, non hai più scampo:
ti sballotterà da una parte all’altra senza darti il tempo di realizzarlo, di stenderà a terra con la sua prorompente energia e non ti farà rialzare finché non avrà finito.
E, quando meno te lo aspetterai, ti balzerà sulle spalle, aggrappandosi a te come fossi tutto ciò che le resta, e, puoi scommetterci, farà di tutto per non lasciarti andare.
È testarda, la Lussuria, oh sì.
Ma a te piace così, no?
Ti piace perché, quando esaurisce le energie, diventa come un cucciolo, come un bambino sperduto caduto dalla carrozzina a Kensington che aspetta Peter Pan a mostrargli la via per l’Isola che non c’è.
Non c’è alcuna strada che tu possa indicarle, ma sarai pronto a seguirla ovunque vada.
Perché?
Ma perché la ami.
E sì, non c’è ragione più stupida di questa.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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23.L'ineccepibile etica del Carpe Diem
L'ineccepibile etica del Carpe Diem

Matt non avrebbe mai capito per quale ragione il suo compagno non s’impegnasse mai a preparare un pasto caldo alla loro bambina.
Toccava, infatti, sempre a lui chiudersi in cucina e far bollire la minestrina di farro nella pentola scaldata dalle vive fiamme del focolare.
Cici sedeva al suo posto, in cima ad una montagna di cuscini per arrivare alla superficie piana del tavolo, e fissava curiosa la sua mamma, mentre questa borbottava indispettita.
« Mam? » lo richiamò, con la sua dolce vocina.
Il castano si girò, il viso pallido coperto dalla fuliggine del camino.
« Che c’è, piccola? » domandò.
« Pecché daidì no' ti aiuta mai? »
Il vampiro sbuffò.
« Perché tuo padre è uno scansafatiche! » protestò, perfettamente calatosi nel ruolo di moglie e casalinga frustrata.
Cici rise.
« E pecché no' celo dici? » suggerì, convinta, come ogni bambino della sua età, che i problemi relazionali dei genitori si potessero risolvere con estrema facilità.
« Tesoro, non è così facile… »
« E pecché? »
Sospirò: ecco, un’altra esasperante caratteristica della situazione era che Drew riusciva sempre a sgusciare via alle domande insistenti della piccola.
« Perché, te l’ho già spiegato, la nostra non è una situazione facile. Sai quanti sacrifici stiamo facendo per te, no tesoro? » le ricordò, modulando la voce in un tono mesto ma dolce; non voleva farla sentire in colpa, come capitava spesso con i bambini di quell’età quando i frustrati genitori ricorrevano a quella frase nella speranza di chetarli un  po’.
Infatti lei annuì, ma non domandò null’altro, e Matt poté tornare a concentrarsi sulle fiamme e sulla pentola.
Poco dopo le sue orecchie allenate sentirono la serratura scattare e dei passi introdursi nell’appartamento per poi dirigersi in cucina. Sbuffò.
« Amore, sono a casa! » cantilenò un Andrew oltremodo allegro, accostandosi alla sua bambina per baciarle la guancia.
« Betonnato, daidì! » esclamò la piccola, aggrappandosi al suo collo, costringendolo a prenderla in braccio. Il biondino le sorrise, scompigliandole i capelli.
« Ciao piccola! Allora, che mi racconti? »
« Mam ti lamenta pecché non l’aiuti mai! » raccontò.
Lanciò un’occhiata al compagno, che non sembrava considerarlo.
« Ah sì? E tu cosa le hai suggerito di fare? »
« Le ho detto di pallanne co’ te, ma ha detto c’è diffitile! » s’imbronciò.
« Ah, ma lo sai che mamma si lamenta sempre, non farci caso » consigliò, ironico.
Gli occhi nocciola di Matt si assottigliarono fin quasi a chiudersi. Ma, poiché era girato, nessuno se ne accorse.
Spense il fuoco e prese un piatto, per poi versarci dentro la minestra e posarla davanti al posto apparecchiato di Cici.
« Coraggio tesoro, ora mangia così poi vai a nanna, ok? Vedo che sei stanca… » e, a confermare quelle parole, la piccola sbadigliò ed annuì.
Drew la rimise a sedere al suo posto e lasciò che il compagno l’aiutasse a mangiare, senza dire una parola, limitandosi ad ascoltare le risate argentine di Cici.
Quando terminarono, il castano ripulì il viso della bambina dai residui di minestra, poi sparecchiò, abbandonando le stoviglie nell’acquaio.
« Daidì, ma tu vuoi bene a mam? »
Un sorriso dolce si profilò sul volto pallido di Andrew, mentre Matt lo fissava, curioso di conoscere la risposta.
Ma il biondino non la pronunziò ad alta voce e prese imbraccio la figlia per metterla a letto: le baciò la fronte e le rimboccò le coperte, poi andò in salotto, dove il suo compagno era seduto sul divano, intento a leggere. Gli arrivò alle spalle e gli lasciò un bacio leggero sul collo.
Matt non fece una piega.
« Allora, daidì… » ironizzò « non vuoi bene a mam? »
Altro bacio. Poi un terzo, un quarto, un quinto.
Ed uno dietro l’orecchio, che fece gemere il castano.
« Se potessi, morirei, per lei… » gli soffiò, direttamente nel condotto uditivo, leccando sensualmente il lobo e mordicchiandolo appena.
« È stupido morire per amore. Alla persona che ami servi sicuramente di più vivo che non morto… » ribatté Matt, piccato, chiudendo il libro con un tonfo.
« Oh, questo è vero » si difese il biondino, allacciando le braccia al collo dell’amante « ma direi che nel nostro caso sia alquanto ironico, non trovi, grà? »
In diciotto anni quel maledetto biondino aveva scoperto tutti i suoi punti deboli: perché, ne era certo, quel piccolo bastardello l’aveva chiamato a quel modo perché sapeva -oh se lo sapeva!- che quella parola riusciva sempre a scioglierlo.
Perché gli ricordava la notte in cui il loro piccolo tesoro era entrato nelle loro “vite”, portando con sé una ragione per andare avanti che esulasse dall’altro.
E, dopotutto, la Lussuria aveva una sua etica: l'ineccepibile etica del Carpe Diem.

Riflettere sull'etica dell'amore per tutte le creature in tutti i suoi dettagli: questo è il difficile compito assegnato al tempo in cui viviamo.

Albert Schweitzer



Kon'nichiwa, gente!
Chiedo scusa, ma ieri ho prorpio scordato di postare, voco veniam!
Per farmi perdonare, prima di passare alla solita tiritera di spiegazioni, vi metto i link delle immagini dei tre "protagonisti". Contenti? (No Nd voi)( -.-" Nda). Purtroppo vi toccherà fare copia-incolla, perché quel *** non mi mette i link. Paziena, vi accontentate?

Allora, il primo è il nostro biondino preferito, Andrew Wrath. Qui ha gli occhi verdi, ma se li immaginate azzurri... Beh, è senz'altro lui! ^^
http://i136.photobucket.com/albums/q174/Hitoban_no_fokkusu/Cain.gif
La seconda, invece, è la mia adoratissima Cici, all'età di 13 ani circa. Più piccola non si trova, ma è senza dubbio lei...
http://i83.photobucket.com/albums/j284/chadni98/anime%20girls/RedHead.jpg
E per finire, il nostro vampiro preferito: signori e signore, Matthew Lust, in tutto il suo splendore! Perchè è lui, punto. ^^
http://i813.photobucket.com/albums/zz54/SetsukieKirasi/Brown_hair_brown_eyes.jpg
Ora siete contenti? O non ve ne fregava niente? Pazienza, oramai è fatto... ^^
Ed ora, le solite dleucidazioni:
Il titolo mi fa troppo ridere, ma non so perché. Forse perché associato alle scene del capitolo è esilarate, non lo so.
Però, non credo sia poi così difficile da interpretare, no? ^^
Visto che brava?
Solo un piccolo appuntino: in questo caso il Carpe Diem (che non è il Dio delle Carpe) di Matt si riferisce al fatto che raramente il nostro "caro" Andrew si lascia andare a certi slanci d'affetto, e nonostante lui sia arrabbiato col biondino... Beh, la Lussuria non può certo farsi scappare un'occaisone simile! Ecco spiegato il Carpe Diem. Che cosa carina, vero? (Uh... Nd voi)( è_é Nda)
Vabbè, ciancio alle bande gente, io avrei finito! ^^
Buona Pas.. Oh, ma che sto dicendo?
Buone vacanze da scuola, per chi ci va, o dal lavoro, per chi le ha. ^^
Al prossimo capitlo
Kiss ^^
Lady_Firiel












   
 
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