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Autore: White_Oleander    03/04/2010    2 recensioni
I desideri? Qualcosa di effimero. Vorremo raggiungerli a tutti i costi, però si deve prestare attenzione a ciò che si desidera, perchè tante volte non è esattamente quello che ci potevamo aspettare.
Genere: Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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nella sua pelle 4 Lo so, lo so. Ritardo pazzesco, ma sinceramente ho poco tempo per scrivere ma spero di essere più regolare ora (:
In ogni caso questo capitolo è un po' un capitolo di passaggio. Bisogna pur far fare cose assurde ai personaggi XD



Capitolo 4: Non esiste solo la vista...c’è anche il tatto



Non era di certo quella che si poteva definire una santerellina Nami. Non era di certo vergine lei, e non solo di segno zodiacale. Ehi, aveva 18 anni compiuti da un pezzo ormai, era grande e vaccinata lei, e di certo non era stupida.
Eppure, quel quesito le era proprio sfuggito.
"Non la fai logico." Sbottò incazzosa pestando i piedi a terra.
"Allora puzzerò." Le diede corda Zoro.
Non perchè lei avesse realmente ragione, più che altro voleva vedere la reazione della navigatrice alle sue parole. Sorrise mentalmente, e quel sorriso, se Nami lo avesse potuto vedere, avrebbe giurato che avesse qualcosa di strano, come ricolmo di puro sadismo.
"Giusto." Annuì convinta Nami. "No, aspetta..." La vasta gamma di colori che riuscì a passare per il volto del corpo di Roronoa, in cui si trovava Nami, fu impressionante. "No-no. Tu vai a farti sta benedetta doccia." Tuonò infine e probabilmente la sentirono fino ad Alabasta.
"Ok." Si limitò a replicare lo spadaccino per poi cominciare a togliersi la maglia bianca.
Questa volta, il colore sul viso di Nami, cioè dello spadaccino, sì insomma, si accentuò. Da bianco-ho-visto-un-fantasma a bianco-oddio-mi-sento-morire. Non saprei però spiegarvi la reale differenza.
“Fermo.” Ululò bloccando le braccia del proprio corpo Nami.
L’alzata della maglietta si era miracolosamente bloccata ad altezza ombelico.
“Deciditi per favore…” La prese in giro Roronoa e vide il suo volto assumere una leggera sfumatura rossa ad altezza gote.
Stava arrossendo?
Mentalmente imprecò sonoramente ma mantenne una facciata composta. Non era lui che arrossiva veramente, era il suo corpo però quello.
Di certo Nami non era in grado di ragionare lucidamente, o forse non era in grado di trovare una via d’uscita a quel problema. Non quando significava dover far vedere il proprio corpo a Roronoa.
Però di certo non poteva far rimanere Roronoa zozzo e lurido, non quando era dentro al suo corpo per lo meno.
“Tu…” Cominciò con tono leggermente isterico. “Ti fai questa cavolo di doccia. Non andrai in giro col mio corpo puzzando come un caprone.” Ci pensò un attimo prima di continuare. “Terrai gli occhi chiusi e la luce spenta.”
Roronoa mollò la presa sulla maglietta bianca che indossava guardandola con occhi sbarrati.
“Ma sei scema? Così rischio di ammazzarmi.” Sbottò liberando i polsi dalla presa ferrea del suo corpo.
“Hai un idea migliore?” Borbottò quella incrociando le braccia al petto ed alzando un sopracciglio con fare scettico.
Sbuffante ed imprecante Zoro si ritrovò a darle ragione.
Non aveva un’idea migliore, ma doveva pur vedere dove metteva i piedi.
“Non saresti la prima donna che vedo nuda.” Biascicò leggermente impacciato e le diede le spalle risentito.
Quel corpo non sapeva proprio comandarlo e la cosa lo metteva a disagio.
“Non mi interessa un accidenti.” Sibilò furiosa Nami restringendo gli occhi. “TU non mi vedrai NUDA.” Scandì bene quelle parole tentando in tutti i modi di far capire a Roronoa il concetto che a lei era tanto chiaro: non l’avrebbe mai vista nuda.
“Anche tu allora ti farai la doccia al buio?” La stuzzicò l’altro tornando a fronteggiarla. Le mani riposte sui fianchi.
Fu come un fulmine a ciel sereno quella frase.
“Merda.” Sbottò rabbiosa Nami passandosi le mani tra i capelli corti.
Il quesito le era proprio passato di mente e la soluzione che prima aveva trovato geniale, in quel momento le parve stupida ed inutile. Anche se al buio, gli altri sensi rimanevano attivi, soprattutto il tatto.
Si fissarono per qualche secondo negli occhi, poi Nami sospirò pesantemente.
“Tentiamo di non…” Indugiò un po’ sulla parola. “…toccare troppo allora.”
“E che vuoi che tocchi.” Borbottò ironico Roronoa. Aveva capito che in quella situazione Nami non si sarebbe mai azzardata ad alzare le mani sul suo corpo. “Mocciosa…”
Ancora una volta Nami riuscì a trattenersi dal gettare quell’idiota di Roronoa in pasto ai pesci.
Quel cretino aveva capito e lei ora poteva fare gran poco, ma qualcosa avrebbe trovato per fargliela pagare prima o poi.
Gli diede le spalle ma prima di richiudersi la porta alle spalle tornò a guardarlo.
“Vedi di non fare cose di cui potresti pentirti in futuro.” Sibilò fredda per poi chiudersi la porta alle spalle lasciando finalmente Zoro al suo bagno.
“Merda!” Sbottò lo spadaccino cacciandosi le mani tra i capelli.
Lentamente si liberò di maglia e pantaloncini rimanendo semplicemente con l’intimo con cui si era svegliato quella mattina. Altro che mocciosa si ritrovò a pensare sentendo le guance infiammarsi.
Chiuse gli occhi e si liberò delle ultime cose per poi dirigersi il più velocemente possibile sotto il getto di acqua gelida.
Altro che doccia rilassante.
  
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