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Autore: blackpearl_    06/04/2010    2 recensioni
[Dal primo capitolo]
-La nostra amicizia- scandì –non può funzionare-
Alzai gli occhi al cielo, incrociando le braccia –Ne abbiamo già parlato migliaia di volte, finendo sempre con te che mi mandavi un gufo chiedendomi di incontrarci nella Torre di Astronomia, come facevamo un tempo. Fammi un cenno quando cambierai repertorio-
-Ma non lo vedi?!- esclamò –Parli tanto di fraternità, di collaborazione fra le Case, ma la nostra amicizia n’è l’esempio lampante! Non può funzionare-
-Stronzate- ribattei
James mi guardò per un secondo poi scosse la testa, e raccolse la cartella da terra con fare quasi disperato. Un attimo dopo aveva già recuperato la sua maschera di prepotenza.
-Questo è quello che so di non poter affrontare. Non posso dirti altro-
Genere: Romantico, Triste, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Sirius Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo giorno*




6 anni dopo, dormitorio femminile Serpe
verde 7:32


-Ehi, bella addormentata-

Respinsi la voce con un moto di fastidio, cacciando la testa ancora di più sotto al candido cuscino di piume.

-Terra chiama Kate! Dai, tesoro, o faremo tardi a Pozioni-

Grugnai qualcosa e continuai a cercare di dormire, decidendo che oggi mi sarei data malata. Cosa potevano fare un paio di giorni di assenza sulla mia pagella immacolata?

-Va bene, ma guarda che mi hai costretto tu-

La voce sparì dietro ad una porta, e finalmente pensai che se ne fosse andata lasciandomi in pace. Ma il sollievo durò poco, anche perchè subito dopo qualcosa di gelato e ghiacciato mi cadde sulla faccia, sbattendomi in malo modo nel mondo reale.
Mi alzai di scatto, con i capelli incollati al viso grondanti acqua, e la rabbia che montava veloce.

-Megan!- urlai, e probabilmente mi sentì tutta la scuola





8:05 Sala Grande



-Hai intenzione di non rivolgermi la parola fino al prossimo secolo?- chiese Megan, al mio fianco


Non risposi, memore del brutto risveglio che mi aveva riservato. Le lanciai un’occhiataccia che sembrò mostrarle tutto il mio malumore mattutino, e mi avviai verso l’enorme tavolo che ospitava la nostra Casa. Oggi, primo giorno di scuola dopo un’estate particolarmente afosa e soffocante, sia dal punto di vista climatico che da quello psicologico, era cominciata con la luna storta. Per la prima volta da quando avevo messo piede in quella grande, meravigliosa, scuola, i miei amici non erano venuti a trovarmi per le vacanze.
Megan, la mia qui presente migliore amica, figlia di Blaise Zabini e Pansy Zabini (Parkinson), era dovuta partire per l’Italia, in visita ad alcuni parenti che non vedevano da una vita. Così, anche suo gemello Zack era stato depennato dalla lista.
Per quanto riguardava il mio secondo migliore amico, nonché mio cugino, Scorpius Malfoy, era partito per la Germania insieme ai nonni, visto che i genitori (miei zii) dovevano finanziare non so quale progetto di ricerca. Così avevo passato l’estate in completa solitudine, rinchiusa nella mia stessa casa che, seppur con piscina, non offriva più ristoro di un villaggio sperduto nelle montagne.
Individuai il mio solito posto in un lampo e mi ci fiondai, nonostante ormai i miei compagni sapessero che era sempre quello. Una volta seduta trovai davanti a me un piatto con il buonissimo uovo alla coque della scuola, accompagnato dalla solita pancetta.
Proprio mentre stavo per domandarmi chi mi avesse preparato la colazione, un bellissimo biondo mi comparve al fianco, scoccandomi un bacio sulla guancia. Cosa che faceva solo con me e che mi riempiva di orgoglio.

-Buongiorno- mi salutò Scorpius sedendomi al fianco

-Buongiorno platinato- ricambiai sciogliendomi la coda

Quello alzò gli occhi al cielo –Ma se abbiamo gli stessi capelli-

Era vero. Si poteva facilmente dedurre la mia discendenza dando un’occhiata ai miei capelli lisci, di un platino naturale, e ai miei occhi grigio tempesta.
Queste caratteristiche le avevo prese tutte da mio padre, cugino di Draco Malfoy e figlio del fratello di Lucius Malfoy, mentre mia madre era una bella donna dalla pelle chiara in netto contrasto con gli occhi e i capelli scuri. Nonostante avessi notato il sospirare invidioso delle altre ragazze alla vista dei miei capelli dal colore chiaramente naturale, a me non piacevano, quindi li tenevo lunghi fino alle spalle, con un taglio scalato che mi dava un tocco sbarazzino al viso.
Quando Megan si sedette vicino a me voltai il viso per non incrociarne lo sguardo, con fare infantile, e subito Scorpius se ne accorse. Ghignò divertito

-Di nuovo?- chiese, ormai prossimo alle risa

Misi il broncio mentre Megan rideva apertamente

-Come ogni anno- gli rispose

Feci per aprire bocca, per difendermi da quelle due volpi che non perdevano occasione per darmi fastidio o prendermi in giro, quando arrivò il mio eroe.

-Lasciatela stare, voi- si aggiunse Zack, il gemello di Megan, arrivando alle spalle di Scorpius

-Zack!- esclamai felice, mentre contemporaneamente Megan borbottava un “guastafeste” sottovoce

Il bel moro mi fece l’occhiolino e si sporse verso il centrotavola per servirsi. I due Zabini facevano davvero la loro figura nelle belle divise verdi, che si modellavano al loro corpo in maniera singolare. I due avevano preso le parti più affascinanti dei loro genitori e le avevano unite per formare un fascino irresistibile. Megan aveva quel cipiglio un po’ capriccioso della madre, addolcito dal sorriso luminoso tipico di Blaise, mentre il fratello possedeva la sua nonchalance e la sua calma innata. Entrambi si somigliavano tanto che se fossero stati dello stesso sesso non sarebbe stato possibile riconoscerli, con neri capelli, lisci nel caso di Megan, e più mossi nel caso di Zack, e occhi dallo straordinario color zaffiro.
Li avevo conosciuti qualche mese dopo il mio arrivo (o per meglio dire, nostro), nella Sala Comune di Serpeverde. Megan mi si era avvicinata e aveva attaccato discorso così, senza problemi, parlando di tutto ciò di cui era possibile parlare, mentre suo fratello scuoteva la testa alle spalle. Da quel momento non ci eravamo più lasciati.

-Programma della giornata?- sospirò Zack, ritornando da noi

Ingoiai il boccone di uova e gli risposi –Pozioni per le prime due ore, poi Trasfigurazione, ora buca, ancora Trasfigurazione..-

Mi fermai a pensare, dimentica dell’orario.

-Incantesimi e Cura delle Creature Magiche- finì per me Scorpius, mentre si spalmava la marmellata sul toast

Lo ringraziai con un sorriso e tornai alla mia colazione, pronta psicologicamente per affrontare la nuova giornata. Quanto avevo pregato perchè arrivasse l’inizio dell’anno, per cambiare aria e per riprendermi da un’estate a dir poco estenuante.
Finimmo in fretta, spazzolando tutto per bene, e preparandoci alla giornata. Avevamo quasi tutte le ore insieme, tranne un paio di giorni io cui facevamo corsi diversi. Per esempio, il giovedì alla quarta ora, Zack andava ad Incantesimi, Megan a Trasfigurazione, ed io e Scorpius a Difesa della Arti Oscure. Ma generalmente non potevamo lamentarci. Le persone iniziavano ad alzarsi dai loro tavoli per dirigersi nelle classi, ma erano i puntuali (come noi, impeccabili), mentre gli altri rimanevano a finire di godersi la colazione. Afferrai la cartella con la mano destra, mentre questa produceva tanti tintinnii dovuti alle perline e alle spillette che ci attaccavo. Altra cosa inspiegabile per i miei genitori e i miei amici, che non comprendevano come facessi a portarmi un giro un oggetto per tanti versi Babbano.
Prima che potessimo avviarci verso le scala individuai il mio obiettivo da lontano e, decisa a non farmelo scappare come sempre, posai una mano sul braccio di Scorpius in una tacita scusa. Quello seguì il mio sguardo e capì il volo, rivolgendomi un sorriso comprensivo.
Seguii la persona con cui dovevo parlare e, girato l’angolo, la trovai che si stava congedando da un amico. Girò la testa distrattamente verso di me, come si guarda una persona che ti passa vicino, e quando affilò lo sguardo sulla mia figura fece per defilarsi, non facendo però in tempo. Lo afferrai per il bavero della camicia rossa e lo tirai all’indietro.

-Che c’è?- mi chiese James Sirius Potter, scortese

-Perchè mi eviti?- gli domandai, allargando le braccia

Sapeva cosa intendevo. Era dal primo anno che il nostro rapporto era peggio che un’altalena impazzita, influenzato dai miei dubbi sulla sua sanità mentale e dai suoi pregiudizi sulla lotta fra le Case. Richiamai alla mente i primi giorni di tristezza per la sua improvvisa freddezza, subito chiarita dal discorso del Prefetto sulla disputa fra Grifondoro e Serpeverde.
James era un ragazzo che, seppure bellissimo (nessuno poteva dir niente su questo), nascondeva un animo incerto e basato su forti convinzioni che lo aiutavano a non smarrire la strada. L’odio verso i Serpeverde era uno di questi. I primi anni il nostro rapporto era avanzato a stento, fra mesi di silenzio carico di rancore, e settimane di discorsi fatti davanti al sole sorgente. Negli ultimi tempi, abbandonata a me stessa, avevo cercato di raggiungerlo in tutti i modi, tramite gufo o cellulare, ma lui si era fatto desiderare, lasciando al fratello minore il compito di “scaricarmi”.

James sospirò –Lo sai-

-No- sbottai –Non lo so più, James. Non puoi giocare con i miei sentimenti come..-

-E dei miei?!- mi interruppe avanzando di un passo –Hai pensato a come posso sentirmi io?-

Scrollai le spalle, guardandolo triste –Non penso siano tanto diversi dai miei-

-La nostra amicizia- scandì –non può funzionare-

Alzai gli occhi al cielo, incrociando le braccia –Ne abbiamo già parlato migliaia di volte, finendo sempre con te che mi mandavi un gufo chiedendomi di incontrarci nella Torre di Astronomia, come facevamo un tempo. Fammi un cenno quando cambierai repertorio-

-Ma non lo vedi?!- esclamò –Parli tanto di fraternità, di collaborazione fra le Case, ma la nostra amicizia n’è l’esempio lampante! Non può funzionare-

-Stronzate- ribattei

James mi guardò per un secondo poi scosse la testa, e raccolse la cartella da terra con fare quasi disperato. Un attimo dopo aveva già recuperato la sua maschera di prepotenza.

-Questo è quello che so di non poter affrontare. Non posso dirti altro- con queste parole se ne andò, diretto alla classe di Trasfigurazione.

Strinsi i pugni, arrabbiata con me, con lui e il suo stupido cervello di gallina. Sentivo il cervello scoppiare e mi sforzai di non lasciar libero campo alla magia che, in casi di frustrazione o nervosismo, si divertiva a soverchiare il mio controllo e a sbizzarrirsi in tutti i modi.
Mi girai, imbottigliando la rabbia nel mio cuore, e mi avviai di corsa verso la sala di Pozioni, ormai in ritardo.

 Spazio Autrice~

hooola *-* 

come state? io..boh, penso bene xD no, okay, ho appena scoperto un virus nel mio pc quindi sto lottando a spada tratta insieme al mio antivirus per eliminarlo, ma questo non vi importa xD Dunque, passiamo alle cose serie. Decisamente postare il primo capitolo esattamente il giorno dopo aver postato il prologo non è la mia filosofia di vita, ma sentivo il bisogno di farlo quindi pace u-ù è piuttosto corto, come vi ho anticipato nello spazio autrice del Prologo, ma state tranquilli, avrete pane per i vostri denti =D ringrazio come al solito tutti quelli che hanno letto e la ragazza che ha recensito, a cui rispondo =D Al prossimo capitolo, besos.

 _ki_Ahia, purtroppo per te Kate non resterà ingenua a lungo, come forse hai potuto capire dal primo capitolo. Come personaggio è sicuramente forte, autoritaria ed indipendente, difficile che le si mettano i piedi in testa. Ai personaggi della storia Kate risulterà spesso fredda come solo i Serpeverde sanno essere, ma noi che conosceremo i suoi pensieri, e quindi le sue insicurezze, la vedremo in tutt'altro modo, credimi. Il ragazzo Malfoy al suo fianco è Scorpius ò-ò allora, in realtà la Rowling non ha ma specificato l'età del ragazzo, però io l'ho sempre pensato coetaneo di James, e sicuramente qui lo è =D L'ho postato solo per te, quindi vanne viera xD Grazie mille per la recensione! Kisses

-Vì

   
 
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