Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: CherryBomb_    09/04/2010    3 recensioni
Arianna e Ilaria, sedicenni, amiche da qualche anno. Fanno parte di quelle ragazze che sono convinte che il principe azzurro non esiste.
Arianna non ha mai avuto il ragazzo, Ilaria non lo ha da due anni e mezzo. Ormai sono abituate a questo loro stato di "zitellaggio", ma una serata diversa cambierà le loro vite. Ci saranno molti intrecci, ritorni di fiamma, non sarà tutto semplice, anche se all'inizio potrà sembrare così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una piccola sorpresa (Ila POV)

Ila POV

Quel giorno mi svegliai con il solito pensiero in testa di quei ultimi giorni: Simo. Da quando l’avevo incontrato e ci avevo parlato, mi ero totalmente infatuata di lui: era bello, alto, moro, occhi neri, un fisico atletico, braccia muscolose, una voce un po’ bassa e sexy.

Mi piaceva davvero tanto, ma aveva un unico difetto: era il classico stronzo, che ne aveva una diversa per sera. Non mi piacevano le cose diciamo “da una botta e via” e con lui non volevo fare assolutamente niente, soprattutto per il fatto che non lo avrei più rivisto.

Mi sembrava di conoscerlo da una vita, mi sembrava di capirci con uno sguardo, nonostante avessi una piacevole sensazione nel stare a parlare con lui, avevo deciso di mantenere le distanze, di fare la distaccata, diciamo anche che dovevo fare la stronza.

Be, all’inizio non la feci più di tanto. L’autocontrollo che avevo avuto per parlare con  Mattia, era sparito nel momento in cui avevo cominciato a parlare con lui.

Tutta la serata stava andando bene, anzi benissimo, fin quando Mattia non mi venne a dire che dovevamo parlare. Di che cazzo dovevamo parlare? Lo liquidai velocemente e me ne andai.

 Dovevo andare a fumarmi una sigaretta.

Ma mi fermò Simo.

Quando mi cominciò a rubare le sigarette di bocca, lo avrei ucciso.

Dopo che era andata via la Ary, ha cominciato a farmi la predica, che non dovevo fumare, che mi faceva male, che non mi rende più figa.

Mi incazzai, odiavo profondamente chi voleva farmi la paternale quando ci conoscevamo da poche ore. Io vivevo la mia vita come volevo e a lui non doveva fregargli un cazzo.

Mentre discutevamo per una sigaretta, lui mi fermò per i fianchi in modo tale che dovessi per forza guardarlo negli occhi.

Voleva baciarmi. Con mio grande dispiacere dovevo fermarmi, fermarlo.

-Non ti azzardare nemmeno ad avvicinare quelle labbra alle mie.- gli intimai. E che labbra, belle, piene, rosse. Avrei voluto tanto baciarlo, ma non volevo essere un’altra delle tante.

-Io non volevo baciarti.

-Ah no? E cosa volevi fare? – lo guardavo male.

Rimase zitto per un po’.

-Ok, va bene. Lo ammetto, volevo baciarti.- disse facendo uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto. Lo guardai male.

-Guarda che non sono scema, l’avevo capito anche da sola. E ho anche capito che il tuo orgoglio è stato ferito dal fatto che stasera non hai trovato nessuna preda. Tu quello che si crede il figo della situazione, rifiutato da un’adolescente.

-Scusa, ma quanti anni hai?- mi chiese lui, accorgendosi solo in quel momento di non sapere quanti anni avessi. Per la verità non lo sapevo nemmeno io, ma immaginavo avesse su 21/22 anni.

-Quanti anni pensi che abbia??- gli chiesi – e potresti lasciarmi i fianchi grazie?- gli disse facendogli un sorrisino acido. Mi lasciò.

-Avrai sui 20 anni. – disse lui squadrandomi.

-E se magari.- dissi io – e quanti anni pensi che abbia la mia amica?- gli chiesi io, comunque pensando all’altezza dimostrava qualche anno in meno. Lui aveva basato la mia età sulla mia altezza, ne ero sicura.

-Avrà un anno o due in meno di te.- disse lui.

-Va be, ti lascio con questa convinzione. Tanto dopo stasera non ci vedremo più. Quindi non ti frega niente saperlo.

-Ecco. Siccome te ne vai. Un bacio no?

-No. –gli dissi io. Lui venne lì e mi prese la vita.

-Dai.

-No. – facevo fatica a dire di no a quegli occhi, a quel viso, a quelle labbra, a quella voce.

-Dai.

-Mollami Simo. Vedi tu come sei? Uno stronzo, di prima categoria. A te non frega un cazzo delle ragazze che ti trovi davanti, l’importante è che ci stiano, che magari te la diano anche. Vorrei avvisarti che non tutte le ragazze sono così. Non tutte vanno insieme al primo ragazzo che passa e gliela danno. Ci sono ancora quelle che credono nei sentimenti. E tu a quanto pare no, sbaglio?? Non pensare che abbia creduto a quel teatrino del cazzo che hai fatto prima: “mi da fastidio che mi guardino” e volevi pure fare la parte del “santarellino”. Non sono scema. Sapevo tu a cosa volevi arrivare. E spero che tu abbia già adocchiato un’altra ragazza come preda per stasera, perché con me vai in bianco in tutti i sensi. Quanti cazzi di anni hai: 21/22? Non dovrebbe esserti passata la fase “Sono figo perché me le faccio tutte”? non dovresti crescere un po’? Non dico che devi trovarti la ragazza con cui magari ti sposerai o con cui farai figli, ma dico solo di divertirti in modo normale, senza farti una ragazza diversa a sera, andarci al letto e poi andartene come se non fossi mai esistito. Magari a quelle povere ignare gli dicevi anche parole dolci e carine, perché così eri sicuro che te la davano. Perché non fai come Edo? Lui si è la descrizione che hai fatto prima. Mai provato ad uscire con gli amici e pensare a divertirti con loro, invece che con qualche ragazza?

Quando finii lui era scioccato, mi teneva ancora per i fianchi.

Mi sa che nessuna gli aveva detto quelle cose. Io ero seriamente incazzata.

-Mi molli? - gli dissi urlando come una bestia.

Lui mi mollò senza batter ciglio. Me ne andai e uscii.

 

 

Ero sul pullman e quella scena, mi assalì ancora.

Era da sabato, da quando era successa che continuavo a pensarci.

-Ila, che hai?- mi chiese la Ary.

-No niente. Stavo pensando.- le risposi io.

Poi decisi di cambiare discorso. Cominciammo a parlare delle nostre solite cagate.

Negli ultimi giorni non solo mi tornava in mente quella scena, ma dovevo anche sorbirmi i due piccioncini che andavano in giro mano per mano per la scuola. -.-

A ricreazione dovevo scendere a fumare una sigaretta, mandai un messaggio alla Ary: A ricreazione andiamo giù. Ho bisogno di una sigaretta se no spacco il culo a qualcuno oggi.

 

 

 

Eravamo appena scese.

Mi ero appena accesa una sigaretta, quando qualcuno me la tolse di mano.

-Chi è quello stronz….- mi girai e mi trovai davanti Simo nel suo metro e ottanta, se non di più.

-Lo stronzo è uno stronzo.- gli dissi guardandolo. Con lui c’era anche Edo. La Ary sarebbe stata felice.

-Ciao Ary.- la salutò Edo, che tenero. Mi piacevano insieme. Volevo cercare di aiutarli a combinare qualcosa, ma avevo qualcos’altro di cui occuparmi in quel momento. Girando un attimo lo sguardo vedevo la maggior parte del genere femminile girato a guardare quei due splendidi ragazzi che erano arrivati.

-Ciao, anche a te, Ila.- mi disse Simo con la mia sigaretta in mano e sorridendomi.

-Senti, vedi di… cos’è che hai detto?- mi aveva chiamato per nome? Come faceva a saperlo?

-Ciao anche a te, Ila.- mi ripeté lui. Ok, allora non mi ero immaginata tutto.

-Come cazzo fai….- non riuscì neanche a finire la frase che mi venne subito in mente che la Ary aveva parlato con Edo e, forse, le era sfuggito qualcosa di troppo, tipo come ci chiamavamo e a che scuola andavamo. - Aryyyyyyyyyyyyyyyy – ero consapevole che in quel momento non la stavo guardando per niente bene.

-Scusa, ti giuro non volevo.- mi disse lei cercando di calmarmi con uno sguardo. Mi girai di scatto. Adesso volevo la mia sigaretta. Punto. Avrei fatto di tutto.

-Simo, dammi quella cazzo di sigaretta- gli dissi guardandolo trucida.

-No. Non te la darò. Mi sa che la spegnerò. – mi disse lui facendo il gesto, ma senza muoversi. Le persone che mi conoscevano, stavano assistendo alla scena. Farsi i cazzi loro, era un optional?

-Stai rompendo il….- mi fermai. Mi era appena venuto in mente un piano. Lui era uno stronzo? Se avessi fatto la gatta morta, forse sarebbe ceduto. Camminai verso di lui, non era tanto più in là di me. Mi piazzai davanti a lui. Mi avvicinai al suo orecchio.

-Mi daresti la sigaretta, per favore?- gli sussurrai il più lento e sensuale possibile. Per sussurragli all’orecchio, dovetti appoggiarmi completamente al suo petto. Sentire contro di me un petto atletico, sodo, anche se comunque vestito, non mi lasciava indifferente. Dovevo stare calma. Non sarebbe successo niente. Ma quel contatto mi provocò un brivido lungo la schiena.

-No.- nella voce non aveva più la sicurezza di prima, stava cedendo. Un piccolo sorriso mi increspò le labbra.

-Dai.- cominciai a baciarlo sulla guancia e sul collo. – Per favore.- gli dissi a contatto con la sua guancia. Gli toccai il braccio e scivolai lentamente per arrivare a prendere la sigaretta, ma lui spostò la mano prima che potessi prenderla.

-Dai. Lo so che stai per cedere.- gli dissi cercando di fare ancora di più la voce sensuale. Sentivo Edo ridere.

-C-con m-me, n-non attacca la te-tecnica de-della ga-gattina.- mi disse con voce tremante.

-Ah no?? E come mai ti trema la voce??-

-Mi sta andando giù.-

-Si, come no. E io ti credo. Benissimo, non vuoi ridarmela con le buone?? Me la riprendo con le cattive.- detto questo, gli assestai una bella ginocchiata nelle palle.

Edo e la Ary cominciarono a ridere.

Avevo fatto la parte della stronza, ma non avevo altre carte da giocare. Certo che pensavo che Edo lo avrebbe aiutato, ma era lì tranquillo che si spanciava.

Mi piegai e raccolsi la sigaretta – Grazie Simo.

Edo stava quasi piangendo dal ridere.

-Oddio, sei una grande.- disse venendo a darmi la mano.

-Cazzo, che bell’amico che sei. Io sono qua con un dolore assurdo e tu ridi, vaffanculo.

In parte a noi c’erano Mattia e la sua cazzo di Veronica, lui mi sembrava scioccato, lei non sapeva cosa dire o cosa fare.

Dopo un po’ la vidi staccarsi da Mattia e andare da Simo.

-Simo, stai bene?- disse lei con la sua vocina del cazzo.

-Diciamo di sì. Vedi, Edo, tua sorella è più gentile di te- Edo rideva ancora come un coglione. Aspetta un attimo, tua sorella? Cioè, la Vero era la sorella di Edo? Oddio, non potevo crederci.

-Tua sorella??- mi girai verso Edo. Non si assomigliavano per niente. Non che lei fosse una brutta ragazza, anzi, ma lui era troppo bello per essere suo fratello.

-Eh sì. Lei è mia sorella.- disse lui facendo un sorriso. Io e la Ary c’eravamo rimaste letteralmente di sasso.

-Ci stai prendendo per il culo??- le parole mi uscivano da sole, le pensavo ed uscivano. Ero scioccatissima.

-Nono.

-Ah.- dicemmo all’unisono.

-È stata grazie a lei che ti ho trovato.- disse Edo rivolto a me.

-Scusa? E perché avresti dovuto cercarmi?- dissi io. A quale scopo cercarmi? Io non avevo pensato ne a lui, ne a Simo da quando ero uscita dalla discoteca (BALLA). Mi accorsi che stavo fumando avidamente una sigaretta, quando la finì ne iniziai un’altra, sotto lo sguardo visibilmente contrariato di Simo. Lo guardai male. Che cosa voleva?

-Dovevo cercarti perché…- stava cominciando a spiegare Edo, ma venne fermato da Simo che con fatica si alzò.

-Ehm noi dovremmo andare. Edo, andiamo. – cominciò a spingerlo.

-No, voi due vi fermate e mi spiegate.- adesso uno dei due mi avrebbe spiegato.

-Noi non dobbiamo spiegarti niente.- disse Simo.

-No, infatti. Tu puoi stare anche zitto, che non sarebbe un problema, anzi mi faresti un piacere.- ero acidissima.

-In poche parole, sai sabato che siete andati via, ecco lui…- cominciò a spiegare Edo.

-Ce ne siamo andati anche noi.- disse sorridendo Simo e cercando di portare via l’amico. Era visibilmente imbarazzato, ma con me non se la cavava così.

-È inutile che lo spingi, non andate proprio da nessuna parte.- bloccai il braccio a Simo. Ancora una volta mi venne un brivido. Cazzo l’avevo appena toccato. Però era sempre piacevole avere un piccolo contatto con lui. Si girò e mi guardò. Ero completamente persa nei suoi occhi neri. Lui staccò il braccio da quello di Edo e mi prese la mano. Sentire la sua mano caldo nella mia, mi aveva resa felice, tranquilla, ma mi riportò anche alla realtà.

-Che cazzo fai??- gli dissi guardando la sua mano nella mia. Appena glielo feci notare, si staccò. Sentivo ancora il calore della sua mano nella mia. E mi parve di vedere un piccolo rossore sulle sue guancie. Lui che è in imbarazzo? Davvero? Che tenero. La campanella suonò.

-Bene, noi andiamo.- disse lui spingendo via l’altro.

-Ciao Ary. Ciao Ila. Spero di rivedervi presto. Ciao sorellina.- urlò Edo quasi al cancello della scuola, trascinato da Simo.

-Ciao Edo, speriamo anche noi di rivederti, ma vieni da solo la prossima volta. Quello stronzo puoi lasciarlo pure a casa.

-Tranquille, verrò solo.

Mi girai la Ary aveva un piccolo sorriso sulle labbra, era felice perché aveva detto che sarebbe tornato. Dio che bello vederla così. Era davvero ora.

-Si, ha detto che torna. Però adesso saliamo.- le dissi all’orecchio. Non si era nemmeno accorta della mia presenza.

-E tu con Simo? Che cazzo hai fatto?- mi chiese.

-Dovevo riprendermi la sigaretta no? Come pensavi che avrei fatto a riprendermela? Pensavo che tattica “fare la gattina morta” mi avrebbe portato da qualche parte, ci stavo riuscendo, solo che quel ragazzo ha un autocontrollo che è pazzesco, quindi ho dovuto adottare la tattica “ginocchiata nelle palle”. – dissi sorridendo.

-Ti piace.- mi disse. Cazzo. No, non doveva saperlo. Non dovevo dirglielo, non doveva averlo capito. Be, ma, come io avevo capito che a lei piaceva Edo, anche lei avrebbe potuto capire che a me piaceva Simo. Però risi.

-Stai scherzando?

-No, sono serissima. Ti piace.

-No, per niente. Lo odio, è uno stronzo.

-Ti piace.

-Piantala. Ci vediamo dopo.- le diedi un bacio sulla guancia e me ne andai. Un piccolo sorriso mi venne sulle labbra.

Quando arrivai vicino alla mia classe c’erano fuori un sacco di avvoltoi. Le mie compagne e le compagne di Mattia.

-Ilaaaaaaaaaaaa. Chi cazzo erano quei due? Mama che fighi.- mi chiese una mia compagna.

-Tanto per fartelo sapere lì c’è la sorella di uno dei due.- gli dissi io sorridendo. Questa si sarebbe sotterrata molto volentieri.

-E tu? Con quel figone pazzesco? Dai raccontaci qualcosa. – mi chiesero alcune mie compagne.

-Sinceramente non è nessuno di interessante da raccontarvi come l’ho conosciuto. E poi farvi i cazzi vostri no né? – mi stavano cominciando a girare i coglioni. Non è che fossi gelosa del fatto che Simo avesse ragazze che gli sbavavano dietro vero? No era impossibile.

-Come hai fatto a conoscere mio fratello e Simo?- era la voce di quella deficiente della Veronica, dio quanto non la sopportavo.

-Gli avrà conosciuti al DLQ- disse Mattia un po’ acido. E questo che cazzo voleva adesso? Faceva il geloso? Ma vaffanculo.

-Si, li ho conosciuti al DLQ. Simo ci ha offerto da bere e abbiamo parlato un po’.- risposi io.

-L’hai baciato?- mi chiese lei un po’ schifata.

-No, non ci siamo baciati va bene?

-Strano di solito lui se le fa tutte quelle con cui parla.- mi stavo cominciando ad incazzare.

-Io non sono tutte, tesoro. – il tesoro l’avevo detto molto ironica.

-Infatti. Nessuna lo avrebbe trattato, come l’hai trattato tu.-

-Perché come doveva essere trattato?? Come un dio in terra?? Non è nessuno. È ora che qualcuno gli abbassi la cresta.

-Ma ti rendi conto di che fortuna hai sprecato?? Uno così figo, non lo incontri da nessuna parte. Poi una come te.

-Una come me? Che cazzo significa?- avevo alzato la voce.

-Te. Non è che se tutta sta cosa è.

-Prima cosa: non ho mai pensato di esserlo. Seconda cosa: mi sento migliore di te anche se hai un fisico migliore del mio. Sono felice solo di una cosa che tuo fratello non sia come te, se no sarebbe una sfiga. Sembri molto di più sorella di Simo.

-Perché come sono??-

-Ti credi tutto te. Pensi di essere la migliore. Pensi di essere il meglio del meglio. Ma non hai ancora capito che non sei nessuno e di non tirartela da qua a Bergamo perché, tesoro, ce l’ho anch’io. E se la tiri troppo, dopo si spezza. Occhio. Perché io non lecco il culo a nessuno. So di starti sul cazzo, ma la cosa è reciproca tranquilla.

-Non so cosa ci trovi in te, Simo.

-Gelosa? Forse vorresti essere al posto mio? Io sinceramente non so cosa ci trovi in te Mattia. E ammetto che fino a qualche settimana fa mi sarei voluta trovare al tuo posto.-

Entrai in classe.

Ci mancava solo la stronza.

In classe pensai e ripensai al sapore della pelle di Simo, quando gli avevo baciato il collo e la guancia. Avevo ancora il suo sapere sulle labbra. Era buonissimo. Chissà che sapore avevano le sue labbra. Volevo sentire il suo respiro sulla mia guancia e nella mia bocca.

In poco tempo mi ritrovai a dover uscire dalla classe perché la scuola era finita. Andai davanti alla classe della Ary e la aspettai.

Le raccontai di cosa era successo.

Sul pullman parlammo delle solite cose. Fantasticavamo.

Quando arrivai a casa. Il pensiero di  Simo mi invase la mente. Ripensai anche ad Edo e alla Ary. Avevo l’impressione che si piacessero. A lei piaceva. Certo che io e lei eravamo strane. Non ci eravamo dette che quei due sconosciuti ci avevano rapito il cuore. E che avremmo voluto vederli tutti i giorni. Ma qualcosa mi diceva che, li avremmo rivisti molto presto.

 

 

 

 

Ciao a tutte. Allora? Che ne pensate? Eccovi svelato cosa è successo tra la Ila e Simo quando la Ary li ha lasciati soli in discoteca. Si, insomma non è niente di che, lui ci ha solo provato pensando di essere tanto figo (be, lo è XD). Si è svelato che la Ila prova una certa attrazione verso di lui, ma che ha paura di un'ulteriore delusione. Era scontata la cosa lo so, ma il bello deve ancora arrivare, non è una storia tutta rose e fiori come si può pensare, nè per la Ary, nè per la Ila.

Voglio davvero ringraziare tutti quelli che leggono la storia o che ci hanno dato solo un occhiata.

Non sapete come sono felice *.* la storia ha sempre più seguaci e ne sono felice =D Voglio ringraziare quelle che hanno messo la storia tra le preferite e le seguite, siete sempre di più e vi voglio davvero ringraziare. Grazie anche a quelle che hanno recensito.

Rispondo alle recensioni:

prettyvitto: Ciaooo!! Sono felice che la Ila ti piaccia. =D Grazie per la tua recensione. Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo. Un bacione ^^

TheDreamerMagic: Ciaoooo!! Grazie davvero per la recensione ed i complimenti, sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo e spero che anche questo non abbia deluso le tue aspettative. La Veronica sarà sempre più stronza, ma piano piano abbasserà la cresta, anche se ad un certo punto della storia combinerà qualcosa da vera stronza (quasi quasi la ucciderei) Sono felice che la Ila ti piaccia, sembra stronza in superficie, ma poi si rivelerà molto diversa. Davvero Mattia non sa cosa si è perso, ma non scordarti di lui, non sparirà dalla scena molto presto. Edo e Ary io li adoro *.* tutti teneri e tranquilli, non come Simo e la Ila che si sbunzecchiano. Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo, mi fa tanto piacere leggere le tue recensioni. Un bacione ^^

thatsamore: Ciaoooo!! Benvenuta nuova seguace =D Sono davvero molto felice che la storia ti piaccia. Non sei l'unica a cui piace la Ila =D Grazie davvero per la tua recensione. Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo. Un bacione ^^

Vi lascio ad un piccolo spoiler, aspettatevi un grande colpo di scena =D

C’era Edo, appoggiato al muro. Era così…bello, estremamente bello.

Aveva il solito cappotto marrone e dei jeans scuri. Quanto avrei voluto vedere che maglietta aveva sotto.

Non c’era Simo, un po’ mi dispiace per la Ila.

-Hai visto chi c’è?- mi disse lei con fare provocatorio come per dire “vedi chi aveva ragione”??

-Si, ho visto. Ma non c’è Simo.

-Meglio così.- mi disse, ma sapevo che in fondo le dispiaceva.

-Ciao ragazze.- ci salutò Edo con la sua bellissima voce, quanto mi era mancata?

-Non ti aspettavamo così presto. – dissi io. Non so davvero cosa mi era preso.

-E vedo che hai mantenuto la promessa.- aggiunse la Ila. Si riferiva al fatto che aveva detto che sarebbe venuto da solo. A quanto pare era vero.

-Be, no per la verità no. Simo è in macchina.- disse Edo con un sorriso. Mi stavo per sciogliere. La Ila fece una faccia scocciata, ma nel suo sguardo c’era felicità. Lo vedevo dalla piccola pagliuzza che le stava brillando nell’occhio.

-L’ho chiuso dentro. Anche se la macchina è sua.- rise. Io e la Ila cominciammo a ridere.

-E come mai?- chiesi io. Stavo prendendo confidenza e questa cosa mi piaceva, ma allo stesso tempo, mi faceva paura.

-Be, dovevo parlare con te.- disse alla Ila

-Dimmi. Che è successo?- le chiese lei. Ti prego, dimmi che questo stupendo uomo avrebbe dato ragione a me e le avrebbe detto che a Simo piace lei. Ti prego. Mentalmente avevo incrociato tutte le cose che avrei potuto incrociare. Dalla macchina c’era Simo che urlava.

-Di qualcosa e ti uccido.- disse ad Edo.

-Benissimo, allora dopo mi ucciderai. Ma ti giuro, mi fa strano vederti così. Tu non vuoi fare niente, lo faccio io. E lo faccio per te, ricordatelo.

-Se come no.

-Aspetta, magari mi ringrazierai.- gli rispose Edo facendogli un sorriso. Non avevo capito un cazzo, ma forse avevo intuito. Per verificare avrei solo dovuto aspettare.

 

Spero di avervi incuriosito =D

Ho un'altra storia in corso su Dorian Gray, non è necessario che abbiate letto il libro, non è strettamente collegato, anche se ovviamente ogni tanto ne faccio degli accenni, ma sarà tutto spiegato. Se volete dateci un'occhiata. =)

 Se solo ti avessi conosciuto prima

Vi aspetto nel prossimo capitolo =D

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: CherryBomb_