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Autore: Iulia_    10/04/2010    29 recensioni
WARNING! TITOLO CAMBIATO DA "FOR HER ONLY" IN "BEAUTY AND THE BEAST"
Da un pò di tempo avevo intenzione di scrivere una ff sulla coppia Draco\Hermione ma non avevo idea da che parte cominciare. Sfogliando il settimo volume di HP il caso ha voluto che mi imbattessi nel capitolo "Villa Malfoy". Eureka! Così è nata la mia ff. Mi sono chiesta: cosa sarebbe successo se Draco Malfoy fosse stato innamorato di Hermione Granger e l'avesse vista in casa sua, prigioniera e in pericolo. Che altro aggiungere? Leggete e recensite :)
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Beauty and the Beast saga'
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Eccomi qua. Sono arrivata alla fine della mia fan fiction. Devo essere sincera con voi: un po’ mi dispiace perché mi ero affezionata a questa storia. Sono contenta del successo che ha avuto e credetemi quando vi dico che è solo grazie a voi che vi siete impegnati a leggere e recensire il mio lavoro che sono riuscita ad andare avanti. Sono una ragazza piuttosto insicura e sento il bisogno di aver un parere estraneo per misurare quanto faccio. Davvero grazie infinite per il sostegno che mi avete dato. Grazie mille. Spero di essere riuscita a suscitare in voi quelle emozioni che sentivo io mentre scrivevo: gioia, dolore, amore, sofferenza. Spero di non avere deluso le vostre aspettative riguardo alla fine di questa storia.
A presto
Mena




Sì, finalmente un po’ di meritatissimo riposo.
Era in Paradiso.
Niente, niente avrebbe potuto costringerlo ad alzarsi dal suo letto.
Niente.
Era davvero stanchissimo e se ne stava beatamente avvolto fra le lenzuola, in quel curioso stato fra il sonno e la veglia.
Uno stato dal quale non contava di uscire molto presto.
No, come minimo sarebbe rimasto lì per altre due ore.
Sì, prospettiva più che allettante.
La camera erano completamente al buio e niente minacciava la quiete di Draco de Point du Roi.
Oh, si meritava un po’ di riposo, no?
Crogiolandosi in quella certezza sprimacciò il cuscino e riaffondò la testa.
E poi, l’orrore.
Sentì la porta aprirsi lasciando entrare la terribile luce del giorno, ma non si diede per vinto.
Rimase immobile, continuando a respirare pesantemente, come se stesse ancora dormendo.
Se tutto fosse andato secondo il verso giusto, il Disturbatore sarebbe andato via e avrebbe richiuso quella stramaledetta porta.
Ovviamente, le cose non andarono così.
Il Disturbatore non se ne andò, né tantomeno ebbe la decenza di chiudere la porta.
Anzi, si mosse verso di lui- Draco sentiva lo scalpiccio delle sue scarpe- e salì sul letto.
No, non avrebbe vinto.
Lui voleva dormire!
Ma ormai il Disturbatore era vicinissimo e Draco sentì le sue mani sulla spalla.
<< Papà? Papà, sei sveglio? >>
Ecco, quella sì che era una domanda estremamente intelligente.
<< Secondo te? Sono al buio a letto e stavo dormendo finchè qualcuno non mi ha svegliato! >>
Questo è ciò che avrebbe voluto rispondere ma sapeva che se lo avesse fatto avrebbe dovuto scontare le pene dell’Inferno, perciò mormorò un “sì” stanco senza sollevare la testa dal cuscino.
Bastò per incoraggiare il terribile Disturbatore che balzò giù dal letto e, con un unico veloce movimento, scostò le tende lasciando entrare la luce del Sole.
Draco nascose la testa sotto il cuscino, sperando che ciò scoraggiasse quel piccolo demonietto e che potesse tornare a dormire.
Ovviamente si sbagliava.
Il demonio in questione si lanciò nel senso letterale della parola su di lui e ridendo allegramente fece volare il cuscino lontano.
<< Ciao, papino. >>
Era umanamente impossibile resistere a quella delicata vocina.
Draco aprì gli occhi, si girò un po’ e si trovò a fissare uno dei visi che più amava al mondo: piccolo, rotondo, paffutello, con due guance rosee, labbra delicate come un bocciolo di rosa, enormi occhi azzurri contornati da lunghe ciglia scure e una massa di boccoli biondi che le ricadevano oltre le spalle.
Eccola lì, la sua bellissima bambina di cinque anni.
Isolde de Point du Roi.
Il suo bellissimo angelo.
Non poteva essere arrabbiato con lei.
Le sorrise e le diede un affettuoso bacio sulla guancia.
<< Ciao, tesoro. >>
La bambina indossava il suo pigiamino estivo: un paio di pantaloncini rosa e una canotta bianca con il disegno di una fatina del mondo dei cartoni animati Babbani della quale non ricordava mai il nome.
Trolly, forse…
Draco guardò l’orologio sul comodino e si rese conto con infinito dolore che non erano nemmeno le dieci e lui era già sveglio.
Con un sospiro profondo si mise seduto e si passò una mano sul viso e fra i capelli dello stesso biondo di quelli della figlia.
Draco spostò lo sguardo sulla bambina seduta accanto a lui e si stupì ancora una volta di quanto potesse essere meravigliosa, piccola e delicata.
Le sorrise dolcemente e le prese una manina accarezzandola e si piegò verso di lei.
<< Non mi hai dato nemmeno un bacino, Isolde. >>
Lei sorrise e gli depositò un tenero bacio sulla guancia.
<< Pungi, papà! >>
Draco rise e, prendendo la piccola in braccio, si liberò dalle coperte e mise i piedi nudi sul pavimento freddo.
Uscito dalla sua camera si preoccupò seriamente che i Mangiamorte fossero tornati alla carica e avessero messo sottosopra casa sua: il corridoio era disseminato di pupazzi, giocattoli vari e, cosa che notò con orrore, di calzini che sapeva bene a chi appartenevano.
<< Amore, mamma ha visto come è ridotta casa nostra? >>
Isolde fece cenno di sì con la testa, tenendo sempre quell’adorabile sorrisino sulle labbra.
<< Sì, papino. Per questo mi ha detto di svegliarti. >>
E fu così che tutta l’allegria si volatilizzò nel nulla.
Come un condannato al patibolo e facendo attenzione a dove metteva i piedi, attraversò quel corridoio, e scese le scale.
Cominciò a sentire una voce femminile cantare attraverso una radio.

Someday I'll wish upon a star
Wake up where the clouds are far behind me ee ee eeh
Where trouble melts like lemon drops
High above the chimney tops that’s where you'll find me oh
Somewhere over the rainbow bluebirds fly
And the dream that you dare to,why, oh why can't I? i iiii

Tenendo sempre in braccio Isolde entrò nella stanza dalla quale proveniva quella musica allegra e dolce e, inevitabilmente, il suo cuore si sciolse e il suo umore si risollevò di nuovo.
Una donna dai capelli scuri raccolti in una coda improvvisata, con addosso una semplicissima camicia da notte in seta azzurra stava con la schiena curva in avanti, le grandi mani stringevano delicatamente quelle di un bambino dai capelli ricci biondi e in pantaloncini.
I loro occhi erano dello stesso marrone dalle mille sfaccettature e le loro voci si univano a quella della ragazza alla radio, interrompendosi solo per ridere.
Poi la donna sollevò il bambino stringendoselo al petto, fece una piroetta e gli stampò un bacione sulla guancia paffutella.
Quale uomo non si sarebbe commosso davanti a tale scena?
Chi sarebbe rimasto impassibile nel vedere la moglie e il figlio di appena tre anni ridere, cantare e ballare tanto spensierati?
Nessuno.
Lui rimase lì, sull’uscio, sentendo il dolce e lieve peso della figlia contro di sé, finchè la moglie non si accorse di loro e sorrise.
Tutto il Sole del mondo non avrebbe potuto eguagliare la luce che emanò Hermione de Point du Roi con quel semplice gesto.
<< Buon giorno, Draco. >>
Si avvicinò a lui danzando, tenendo in braccio il bambino biondo e gli diede un bacio a fior di labbra.
<< Che schifo! >>
Fece il piccolo con una smorfia di disgusto identica alla sua e Draco gli sorrise.
<< Cambierai idea troppo presto, Nicki. >>
Hermione strinse più a sé il figlio e lo baciò, come se volesse marcare ciò che era di sua proprietà.
Nicki si lasciò coccolare dalla mamma, ma Draco aveva una cosa da dire.
Mise per terra Isolde, che sgambettò subito sul divano per raggiungere una bambola, e Draco incrociò le braccia sul petto nudo guardando severo il figlio.
Aveva trentadue anni ma, se possibile, la sua bellezza anziché sfiorire era aumentata, come d’altronde quella della sua straordinaria consorte.
<< Nicholas Lancelot de Point du Roi, mi spieghi perché hai disseminato il corridoio di calzini e giocattoli? >>
Il piccolo si strinse più alla madre, ma doveva comunque affrontare papà.
<< Perché…perché…perché… >>
<< Te lo dico io perché. >> Fece Draco. << Perché sei un bimbo monello e ti comporti male. >>
Nicki nascose il viso nel petto materno e niente di ciò che Draco fece potè costringerlo a voltarsi.
<< Nicholas, se non vai subito a sistemare non vieni con noi. Ti lasciamo a casa di nonno Seamus e nonna Monica. >>
<< NO! >>
Il grido di protesta giunse ovattato, perché era ancora attaccato alla madre che, sebbene fosse d’accordo con il marito, non faceva niente per dargli manforte.
Draco le lanciò un’occhiata eloquente e lei, sospirando, staccò il bambino da sé e lo poggiò per terra.
<< Nicki, fai come ti dice papà o non potrai venire con noi. >>
Il piccolo con i lacrimoni agli occhi, uscì di corsa dalla cucina e si fiondò su per le scale.
Hermione sembrava anche lei sull’orlo delle lacrime e Draco la abbracciò, fra il divertito e il nervoso.
<< Per l’amor del cielo, Hermione! Non puoi fare così ogni volta che li rimproveriamo! >>
Ero il primo a viziare i miei figli, ma sapevo essere severo quando l’occasione lo richiedeva.
Hermione era sì severa ma poi si sarebbe volentieri buttata ai piedi dei figli e implorato perdono.
Sorrise al marito facendo spallucce come a dire “è inutile, sai che farò sempre così” e lo guardò negli occhi.
<< La macchina è pronta? >>
Chiese senza staccarsi da lui.
Draco annuì liberandole i capelli dalla coda e lasciandoli fluire liberi sulla sua schiena.
Li aveva sempre trovati bellissimi.
Hermione si sollevò sulle punte visto che era parecchi centimetri più bassa di lui e lo baciò.
Durò solo pochi secondi perché presto- troppo presto- si staccò e andò a sedersi accanto alla figlia: se non fosse stato per i colori sarebbero state identiche.
Hermione le diede una bacio fra i capelli biondo oro e le offrì la mano.
<< Andiamo a farci belle. >>

Non era passata nemmeno un’oretta che l’intera famiglia de Point du Roi era riversata nel giardino e, mentre Draco sistemava i bagagli nel cofano della loro Mercedes- opportunamente ingrandito dalla moglie- Hermione discuteva con la figlia su una favola che Isolde aveva letto e si lasciava accarezzare i capelli dal piccolo Nicki, perennemente in braccio a lei.
<< Hermione, ma servono proprio tutte queste valige? >>
Domandò Draco, che stava sudando terribilmente sotto la maglietta a maniche corte.
La donna, che invece indossava un fresco vestitino estivo, annuì.
<< Ho preso solo il minimo indispensabile. >>
<< Mamma, c’è Albus! >>
Draco si voltò giusto in tempo per vedere Ginny Potter, seguita da quattro pesti, andare verso di loro mentre il suo consorte, dopo aver salutato il biondo con uno sguardo d’intesa cominciò a caricare i suoi bagagli.
<< Buon giorno! >>
Li salutò allegramente Ginny e diede un bacio ad Hermione e ai bambini.
<< Sempre in braccio, Nicki? >>
Com’era prevedibile, Nicki si nascose nel petto della mamma.
<< Amore, guarda ci sono James, Albus, Lily e Teddy: non vuoi giocare con loro? >>
I grandi occhi scuri di Nicki si posarono sui tre chiamati in causa e si fece mettere giù, cominciando a correre con gli altri.
<< Non riesce a staccarsi da me. >>
Spiegò Hermione guardando i bambini giocare.
<< Bè, come il padre, vero Draco? >>
Il biondo simulò una risata in direzione dell’amica.
<< Simpaticissima. >>
Aveva finito di caricare i bagagli e stava per avvicinarsi ad Harry, quando la loro attenzione fu attratta da quanto stava succedendo nella casa accanto a quella dei Point du Roi- i Potter abitavano dall’altro lato della strada.
Un uomo dai capelli rossi carico come un mulo era uscito dalla porta e si dirigeva a passo d’elefante verso la sua macchina.
Dietro di lui comparve una donna dai capelli neri e gli occhi violetti.
<< Ron, ma non puoi fare tutto con più calma? >>
Lui non si degnò nemmeno di risponderle, ma cominciò a borbottare fra sé.
La donna, dopo aver alzato gli occhi al cielo, rientrò in casa ma solo per uscirne poco dopo tenendo sollevati due passeggini portatili, dove due bambine dai capelli rossi e gli occhi violetti se la ridevano come le matte. Poche falcate ed era davanti al gruppetto e riposò le bimbe per terra.
<< Buon giorno. >>
<< Grace, che ha mio fratello? >>
Chiese Ginny.
Grace, la Babbana più paziente che Draco avesse mai conosciuto, scosse la testa.
<< Si è offeso perché gli ho detto che non ha fatto altro che stare seduto sul divano senza alzare un dito per aiutarmi. >>
Tipico di Ron.
Ginny scosse la testa, affranta e poi si inginocchiò portandosi all’altezza delle piccole.
<< Come stanno le piccole Mena e Miriam? >>
<< Io vado ad aiutare Ron. >>
Anche Harry si era sbrigato a sistemare le sue cose e si era lanciato in soccorso dell’amico, temendo che avrebbe distrutto i bagagli.
Dopo nemmeno dieci minuti le famiglie erano già salite in macchina, dirette tutte alla stessa destinazione: il castello Irlandese, dove avrebbero trascorso in santa pace quindici giorni di vacanza.
Erano stati fatti notevoli progressi nel campo delle auto volanti e ormai quasi tutti i maghi avevano una macchina del genere.
Draco premette il pulsante e la sua Mercedes cominciò a librarsi per aria.
Guardò con un sorriso la sua famiglia, sua moglie, la sua anima gemella, e i loro due bellissimi figli.
Non si poteva desiderare altro.
Posizionò gli occhi azzurri in quelli scuri della moglie.
<< E’ l’avventura più bella che potessi vivere. >>
Hermione gli sorrise e posò una mano sul braccio di lui.
<< Lo so. La penso come te. >>
E, dopo un altro sorriso, accelerò gradualmente seguito da altre due macchine.
L’abitacolo prese vita, animato dalle voci allegre delle tre persone più importanti della sua vita che cominciarono a cantare la stessa canzone che aveva suonato alla radio poco prima.
Well I see trees of green and
Red roses too,
I'll watch them bloom for me and you
And I think to myself
What a wonderful world
Oh si, avevano ragione.
Il mondo era meraviglioso e lo sarebbe stato per sempre.

FINE

…per ora xD

   
 
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