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Autore: Silice    13/04/2010    4 recensioni
“Prima di iniziare con le mie interminabili e interessantissime divagazioni vorrei spiegare le ragioni per le quali ho deciso di iniziare questo diario. No, non diario. Diario suona così infantile. Meglio… memorie. Autobiografia improvvisata. Oppure potrei chiamarli “Pensieri” o “Sulla natura” come se fossi un’importante filosofa. Sisi. I “Pensieri”. Perfetto.” Umile tantativo di descrivere le vicende di Elinor, nuova studentessa di Hogwarts, che dovrà imparare a destreggiarsi fra Blaise Zabini, Draco Malfoy, le Serpi e i nuovi compagni Grifondoro... il tutto fra orrendi balli, improbabili appuntamenti e viscidi (anzi, viscidissimi) professori!! una sola domanda: ce la farà? Sta a voi scoprirlo...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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REGOLE E APPUNTAMENTI

 

HELLO!!! Dunque, finalmente ci siamo… l’appuntamento. Quando lo leggerete sono sicura che rimarrete deluse, ma ahimè non posso farci nulla. Fidatevi, è meglio così, e il perché sarà spiegato in seguito. Vi ho incuriosito? Che domande, certo che no. Pazienza, dovrò rassegnarmi all’idea di non saper scrivere né inventare storie entusiasmanti… Evviva me.

Beh, buona lettura. J.

 

Giovedì 10 Ottobre

 

h.05.01

Allora, parliamoci chiaro.

Ho una paura boia. Sostanzialmente, questa paura deriva dal fatto che, beh, come dire, mmm.

 

Insomma, non ho mai avuto alcun appuntamento con alcun tipo di ragazzo. Mai.

 

Mi immagino già i miei fedeli sudditi che, sghignazzando, chiudono i miei “Pensieri” con commenti tipo “Che sfigata” o “Ti pareva”.

Beh, che vi aspettavate? Ho vissuto in mezzo mondo, insieme ai miei genitori, in paesi di cui non conoscevo nemmeno la lingua, figuriamoci comunicare con l’altro sesso e farmi invitare fuori.

Sfido, io.

Ma insomma, questo non è un appuntamento vero e proprio, giusto? Sì, ecco, dobbiamo solo fare una ricerca insieme, giusto? E poi, comunque, anche se io non gli piacessi, o mi trovasse antipatica, grassa e un po’ sfigata, perché dovrebbe interessarmi? È solo un Serpeverde, che diamine. Un bellissimo, affascinantissimo, gentilissimo Serpeverde.

 

Oh, che cavolo.

 

h.07.45

Dunque.

Se non conto che lo smalto fresco sulle mie dita si è trasformato in un orrendo agglomerato di grumi, che i miei capelli sono dotati di vita propria, che non sono riuscita a togliermi dalla faccia i residui di trucco di ieri (che però ho coperto con una bella passata di mascara, eheh), che ho delle occhiaie spaventose (anche qui, il fondotinta mi ha salvato. Spero.), che mi tremano le gambe, e che non ho idea di come sia il mio alito, sono pronta.

Sarà una giornata fantastica, e il mio pseudo-appuntamento andrà benissimo.

Anzi, di più. Stupirò tutti entrando in Sala Grande con passo trionfale, come se fossi una altezzosa, ma in realtà buona, principessa misteriosa e bellissima (un po’ come Daphne Greengrass, ecco), e Blaise rimarrà così colpito da me dopo pranzo che mi chiederà un eterno appuntamento con lui per la vita.

Olè.

 

h.08.14

Perché Lavanda e Calì mi hanno detto “in bocca al lupo” ridacchiando?? Perché??

 

h.13.38

Panico.

Le mie gambe non vogliono sapere di starsene ferme. Ho dei terribili brividi lungo tutta la schiena, ho già le guance rosse e il mio stomaco mi impedisce di mangiare alcunché.

Sono in Sala Grande, e in teoria dovrei mangiare. Nella pratica, sto pregando il mio corpo di perdere cinque- sei chili in un’ora, e Ginny ha appena finito di ricordarmi le sue quattro R per gli appuntamenti:

·        Rilassati: ok, questo ce la posso fare. Fra un po’.

·        Respira: mmm. Difficile, ma credo di poter fare anche questo. Non se lui mi guarda negli occhi, però. Ginny in ogni caso, mi ha detto di fare attenzione, una buona circolazione di ossigeno alla testa ti permette di rimanere concentrata e di non diventare rossa (o blu).

·        Reagisci: se lui dice qualcosa, o ti dà qualcosa, o comunque fa qualcosa, tu devi essere pronta, e non rimanere a fissarlo inibetita, magari pure con la bocca aperta, o, peggio, con un sorriso ebete mentre immagini te e lui mano nella mano in una fantastica spiaggia hawaiana.

·        Rifletti: prima di parlare chiaramente. Questa è impossibile. Non ce la posso fare, non ce la posso fare…

 

Ok, sono pronta e concentrata. Posso affrontare qualsiasi Blaise Zabini di questo mondo. Perché dovrei essere spaventata? Sono Elinor Marianne Woods, io.

 

Cari sudditi, mi dispiace che non possiate leggere i miei “Pensieri” per la cattiva calligrafia, e voglio che sappiate che il tremore alla mano non è affatto dovuto al mio pseudo-appuntamento. Nossignore.

 

In bocca al lupo a me.

 

h.14.31

E’ in ritardo. È vero, non mi aveva detto un’ora precisa, ma mi sono fatta l’idea che fossero le 14.30.

Oddio, mi ha dato buca.

Ecco, lo sapevo. Tutta colpa di quei stupidissimi tre chili che ho messo su senza una ragione (non può essere stato a causa della cioccolata calda con Marshmallow che bevo ogni pomeriggio, perché quella, in fondo, ha tanto calcio che fa bene alle ossa…). E poi, cosa mi aspettavo? Cioè, per i ragazzi d’oggi (in questo momento mi sento una vecchia e grassa quarantenne, con le rughe e tanti, tantissimi rotoli di ciccia), insomma per i ragazzi d’oggi con “domani” s’intende un futuro generico, come può essere la parola “poi” o “la prossima volta”. Come ho fatto a pensare che “domani” fosse proprio oggi, e non un qualsiasi altro giorno? E poi, chi mi dice che stesse parlando davvero con me, e non con qualcuno alle mie spalle? Ma se fosse così, ora ci sarebbe qualcuno qui come me ad aspettarlo, invece ci sono soltanto io, a meno che quel qualcuno non sia stato più intelligente di me e abbia capito che con quel “domani” lui intendeva…

 

h.17.12

Blaise è appena andato via.

Wow.

Quando è arrivato stavo scrivendo, e ho dovuto subito chiudere il diario, lasciando la frase a metà. Spero che non si sia accorto di questo diario, e che l’abbia scambiato per un comune quaderno.

Comunque… era bellissimo. Aveva la camicia leggermente sbottonata, la cravatta lievemente allentata, i capelli neri spettinati, e quando mi ha salutato con un semplice “ciao” e un sorriso ho creduto che sarei svenuto lì, sul posto.

Mmm. Magari mi avrebbe portato in infermeria in braccio. Devo considerarlo come una possibilità per la prossima volta.

In ogni caso, ci siamo seduti a un tavolo, abbiamo tirato fuori pergamene e piume, abbiamo selezionato qualche volume (lui lo faceva; io lo guardavo mentre tirava i volumi giù dagli scaffali con tutta quella sua forza ed eleganza), poi abbiamo iniziato a fare la ricerca vera e propria. La R di “Rifletti” (e, devo ammettere, anche quella di “Respira”) è stata particolarmente difficile: quando cercavo di distogliere l’attenzione dagli sguardi curiosi e accusatori delle persone che ci vedevano, avevo pure l’inconveniente che lui si trovava vicino, maledettamente vicino, a me.

Dopo un po’ abbiamo smesso di parlare di quella roba incredibilmente noiosa e ha iniziato a chiedermi un sacco di cose riguardo a dove ho vissuto, che cosa mi piace fare, cosa ne pensavo della scuola, eccetera. Non c’è che dire, lui sembra complementare a me. Ad un certo punto mi ha detto che sembro una persona interessante, e che gli piacerebbe studiare il mio carattere, cercare di focalizzarlo, ha detto. Allora ha iniziato a cercare di indovinare alcuni aspetti del mio carattere: ha indovinato il mio colore preferito, il blu, il mio fiore preferito, la rosa, e quando ha tirato fuori il cibo aveva portato…torta cioccolato e lamponi!! la mia preferita, naturalmente.

Quel ragazzo mi capisce, davvero.

È anche sulla mia stessa lunghezza d’onda. Come fa a sapere, a capire così tante cose di me dopo così poco tempo, soltanto guardandomi? È come se mi leggesse dentro.

È poi è così premuroso, così dolce, così attento…

E bello, naturalmente.

 

Comunque, non è successo niente di che, fra noi. Non per ora, almeno. Mi ha semplicemente ricordato che fra sue giorni ci sono le prove del ballo, e che non vedeva l’ora di vedermi lì (a quel punto sono quasi caduta dalla sedia). Ha continuato a farmi complimenti, a parlare con la sua voce suadente, e a passarsi le mani fra i capelli neri, fissandomi con quei suoi occhi così profondi, fino a qualche minuto fa, quando ha detto di avere un impegno, e che doveva scappare. Sembrava dispiaciuto.

 

Credo che cancellerò “Non prendersi cotte di alcun tipo” dalla lista dei buoni propositi.

 

 

NOTE AUTRICE

So, here I am. Sinceramente questo capitolo non mi convinceva granchè, ed è più che altro il capitolo introduttivo alla storia, che sta finalmente prendendo forma…

Adesso Elinor e Blaise si metteranno insieme e saranno sempre felici e contenti.

 

SCHERZO!!!!!

Eheh vi piacerebbe… purtroppo le vicende sfortunate (?) di Elinor non sono mica finite qui…

 

A Martedì 20 Aprile.

J.

 

 

 

 

 

  
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