REGOLE
E APPUNTAMENTI
HELLO!!!
Dunque, finalmente ci siamo… l’appuntamento.
Quando lo leggerete sono sicura che rimarrete deluse, ma
ahimè non posso farci
nulla. Fidatevi, è meglio così, e il
perché sarà spiegato in seguito. Vi ho
incuriosito? Che domande, certo che no. Pazienza, dovrò
rassegnarmi all’idea di
non saper scrivere né inventare storie
entusiasmanti… Evviva me.
Beh,
buona lettura. J.
Giovedì
10 Ottobre
h.05.01
Allora,
parliamoci chiaro.
Ho
una paura boia. Sostanzialmente, questa paura deriva dal
fatto che, beh, come dire, mmm.
Insomma,
non ho mai avuto alcun appuntamento con alcun tipo di
ragazzo. Mai.
Mi
immagino già i miei fedeli sudditi che, sghignazzando,
chiudono i miei “Pensieri” con commenti tipo
“Che sfigata” o “Ti pareva”.
Beh,
che vi aspettavate? Ho vissuto in mezzo mondo, insieme ai
miei genitori, in paesi di cui non conoscevo nemmeno la lingua,
figuriamoci
comunicare con l’altro sesso e farmi invitare fuori.
Sfido,
io.
Ma
insomma, questo non è un appuntamento vero e proprio,
giusto? Sì, ecco, dobbiamo solo fare una ricerca insieme,
giusto? E poi,
comunque, anche se io non gli piacessi, o mi trovasse antipatica,
grassa e un
po’ sfigata, perché dovrebbe interessarmi?
È solo un Serpeverde, che diamine.
Un bellissimo, affascinantissimo, gentilissimo Serpeverde.
Oh,
che cavolo.
h.07.45
Dunque.
Se
non conto che lo smalto fresco sulle mie dita si è
trasformato in un orrendo agglomerato di grumi, che i miei capelli sono
dotati
di vita propria, che non sono riuscita a togliermi dalla faccia i
residui di
trucco di ieri (che però ho coperto con una bella passata di
mascara, eheh),
che ho delle occhiaie spaventose (anche qui, il fondotinta mi ha
salvato.
Spero.), che mi tremano le gambe, e che non ho idea di come sia il mio
alito,
sono pronta.
Sarà
una giornata fantastica, e il mio pseudo-appuntamento
andrà benissimo.
Anzi,
di più. Stupirò tutti entrando in Sala Grande con
passo
trionfale, come se fossi una altezzosa, ma in realtà buona,
principessa
misteriosa e bellissima (un po’ come Daphne Greengrass,
ecco), e Blaise rimarrà
così colpito da me dopo pranzo che mi chiederà un
eterno appuntamento con lui
per la vita.
Olè.
h.08.14
Perché
Lavanda e Calì mi hanno detto “in bocca al
lupo”
ridacchiando?? Perché??
h.13.38
Panico.
Le
mie gambe non vogliono sapere di starsene ferme. Ho dei
terribili brividi lungo tutta la schiena, ho già le guance
rosse e il mio
stomaco mi impedisce di mangiare alcunché.
Sono
in Sala Grande, e in teoria dovrei mangiare. Nella
pratica, sto pregando il mio corpo di perdere cinque- sei chili in
un’ora, e
Ginny ha appena finito di ricordarmi le sue quattro R per gli
appuntamenti:
·
Rilassati:
ok, questo ce la
posso fare. Fra un po’.
·
Respira:
mmm. Difficile,
ma credo di poter fare anche questo. Non se lui mi guarda negli occhi,
però.
Ginny in ogni caso, mi ha detto di fare attenzione, una buona
circolazione di ossigeno
alla testa ti permette di rimanere concentrata e di non diventare rossa
(o
blu).
·
Reagisci:
se lui dice
qualcosa, o ti dà qualcosa, o comunque fa qualcosa, tu devi
essere pronta, e
non rimanere a fissarlo inibetita, magari pure con la bocca aperta, o,
peggio,
con un sorriso ebete mentre immagini te e lui mano nella mano in una
fantastica
spiaggia hawaiana.
·
Rifletti:
prima di parlare
chiaramente. Questa è impossibile. Non ce la posso fare, non
ce la posso fare…
Ok,
sono pronta e concentrata. Posso affrontare qualsiasi
Blaise Zabini di questo mondo. Perché dovrei essere
spaventata? Sono Elinor
Marianne Woods, io.
Cari
sudditi, mi dispiace che non possiate leggere i miei
“Pensieri” per la cattiva calligrafia, e voglio che
sappiate che il tremore
alla mano non è affatto dovuto al mio
pseudo-appuntamento. Nossignore.
In
bocca al lupo a me.
h.14.31
E’
in ritardo. È vero, non mi aveva detto un’ora
precisa, ma
mi sono fatta l’idea che fossero le 14.30.
Oddio,
mi ha dato buca.
Ecco,
lo sapevo. Tutta colpa di quei stupidissimi tre chili
che ho messo su senza una ragione (non può essere stato a
causa della
cioccolata calda con Marshmallow che bevo ogni pomeriggio,
perché quella, in
fondo, ha tanto calcio che fa bene alle ossa…). E poi, cosa
mi aspettavo? Cioè,
per i ragazzi d’oggi (in questo momento mi sento una vecchia
e grassa
quarantenne, con le rughe e tanti, tantissimi rotoli di ciccia),
insomma per i
ragazzi d’oggi con “domani”
s’intende un futuro generico, come può essere la
parola “poi” o “la prossima
volta”. Come ho fatto a pensare che
“domani” fosse
proprio oggi, e non un qualsiasi altro giorno? E poi, chi mi dice che
stesse
parlando davvero con me, e non con qualcuno alle mie spalle? Ma se
fosse così,
ora ci sarebbe qualcuno qui come me ad aspettarlo, invece ci sono
soltanto io,
a meno che quel qualcuno non sia stato più intelligente di
me e abbia capito
che con quel “domani” lui intendeva…
h.17.12
Blaise
è appena andato via.
Wow.
Quando
è arrivato stavo scrivendo, e ho dovuto subito chiudere
il diario, lasciando la frase a metà. Spero che non si sia
accorto di questo
diario, e che l’abbia scambiato per un comune quaderno.
Comunque…
era bellissimo. Aveva la camicia leggermente
sbottonata, la cravatta lievemente allentata, i capelli neri
spettinati, e
quando mi ha salutato con un semplice “ciao” e un
sorriso ho creduto che sarei
svenuto lì, sul posto.
Mmm.
Magari mi avrebbe portato in infermeria in braccio. Devo
considerarlo come una possibilità per la prossima volta.
In
ogni caso, ci siamo seduti a un tavolo, abbiamo tirato
fuori pergamene e piume, abbiamo selezionato qualche volume (lui lo
faceva; io
lo guardavo mentre tirava i volumi giù dagli scaffali con
tutta quella sua
forza ed eleganza), poi abbiamo iniziato a fare la ricerca vera e
propria. La R
di “Rifletti” (e, devo ammettere, anche quella di
“Respira”) è stata
particolarmente difficile: quando cercavo di distogliere
l’attenzione dagli
sguardi curiosi e accusatori delle persone che ci vedevano, avevo pure
l’inconveniente
che lui si trovava vicino, maledettamente vicino, a me.
Dopo
un po’ abbiamo smesso di parlare di quella roba
incredibilmente noiosa e ha iniziato a chiedermi un sacco di cose
riguardo a
dove ho vissuto, che cosa mi piace fare, cosa ne pensavo della scuola,
eccetera. Non c’è che dire, lui sembra
complementare a me. Ad un certo punto mi
ha detto che sembro una persona interessante, e che gli piacerebbe
studiare il
mio carattere, cercare di focalizzarlo, ha detto. Allora ha iniziato a
cercare
di indovinare alcuni aspetti del mio carattere: ha indovinato il mio
colore
preferito, il blu, il mio fiore preferito, la rosa, e quando ha tirato
fuori il
cibo aveva portato…torta cioccolato e lamponi!! la mia
preferita, naturalmente.
Quel
ragazzo mi capisce, davvero.
È
anche sulla mia stessa lunghezza d’onda. Come fa a sapere, a
capire così tante cose di me dopo così poco
tempo, soltanto guardandomi? È come
se mi leggesse dentro.
È
poi è così premuroso, così dolce,
così attento…
E
bello, naturalmente.
Comunque,
non è successo niente di che, fra noi. Non per ora,
almeno. Mi ha semplicemente ricordato che fra sue giorni ci sono le
prove del
ballo, e che non vedeva l’ora di vedermi lì (a
quel punto sono quasi caduta
dalla sedia). Ha continuato a farmi complimenti, a parlare con la sua
voce
suadente, e a passarsi le mani fra i capelli neri, fissandomi con quei
suoi
occhi così profondi, fino a qualche minuto fa, quando ha
detto di avere un
impegno, e che doveva scappare. Sembrava dispiaciuto.
Credo
che cancellerò “Non prendersi cotte di alcun
tipo” dalla
lista dei buoni propositi.
NOTE AUTRICE
So,
here I am. Sinceramente questo capitolo non
mi convinceva granchè, ed è più che
altro il capitolo introduttivo alla storia,
che sta finalmente prendendo forma…
Adesso
Elinor e Blaise si metteranno insieme e
saranno sempre felici e contenti.
SCHERZO!!!!!
Eheh
vi piacerebbe… purtroppo le vicende
sfortunate (?) di Elinor non sono mica finite qui…
A
Martedì 20 Aprile.
J.