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Autore: Summerbest    13/04/2010    2 recensioni
La città non sempre è un posto tranquillo, infatti pullula di vampiri, streghe e altri esseri soprannaturali. Di conseguenza noi umani dovremmo difenderci, giusto? E se per una volta la risposta a questa domanda non fosse “si”?
In questa fanfic intendo narrare dalla parte dei “cattivi”, perché anche loro reagiranno in qualche modo agli attacchi, giusto?
Per farla breve, ho intenzione di presentare alcuni “cattivi” ed alcuni “umani” che in seguito... beh se volete scoprirlo dovete leggerlo^^
PS: se leggendo questa trama avete giudicato male la storia, vi prego di darle un’altra possibilità leggendola, please^^
Genere: Dark, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve! Non troppo in ritardo ritorno con questo nuovo capitolo! Ringrazio DarkViolet92 per il commento al capitolo precedente: non preoccuparti, ben presto scoprirai tutto^^

XOSummerbestXO






War Time


"Il campo è perso,
Tutto è perduto,
L'oscuro è caduto dal cielo e le torri giacciono in rovine,
il nemico è entrato, ovunque."



[da “War Of Wrath” dei Blind Guardian]
* * * *

I canini della vampira brillarono minacciosi, in mostra contro gli invasori che avevano appena fatto il loro ingresso nel castello. Una luce pericolosa scattò nei suoi occhi, mentre le iridi scrutavano attente la stanza, setacciando tutti i presenti alla ricerca della prima vittima. Ogni movimento venne registrato nella mente della vampira, che una volta individuato l’obbiettivo balzò addosso ad esso, facendolo schiantare a terra.
Il corpo di Vanille premette contro quello dell’uomo, impedendogli la fuga, mente i canini gli ferivano il collo con uno scatto veloce. Il sangue percorse la gola della vampira, finendo per saziarla. Questa decise di non risparmiarlo, prosciugandolo fino all’ultimo e lasciando che la sua ingordigia superasse il suo poco buon senso. Il corpo del soldato rimase senza vita sotto gli occhi di Vanille, che mollandolo per terra si dedicò subito ad un altro avversario.

Dall’altro lato della stanza, Dylan, con un balzo cambiò forma diventando un lupo, pronto a difendersi e ad attaccare i nemici. Ringhiò, scagliandosi contro di loro ed intanto valutando ogni umano presente come un avversario.
Solo due occhi placarono la sua furia per un istante: quelli di Emily. La ragazza, anch’essa sotto forma di lupo, lo fissò per un istante, dedicandosi subito dopo all’attacco.
In quell’istante Dylan capì cosa intendeva per “noi”.



* * * *





Joshua cercava i visi familiari di Billie e Liam nel caos della stanza. Scorse la chioma bionda della ragazza tra la folla, e senza esitazioni corse a raggiungerla. Per sua fortuna la chioma in questione apparteneva davvero a Billie. Joshua afferrò la giovane per un braccio. Questa balzò sorpresa, seguendo l’uomo una volta che ebbe riconosciuto quel volto.
Joshua la portò via dalla stanza, sostando con lei nel corridoio. La ragazza continuò a guardarsi intorno preoccupata, sia per i nemici che affollavano l’edificio, sia per l’assenza di Liam al suo fianco.
<< dov’è Liam? >>
Chiese Joshua, la ragazza non seppe rispondere.
<< dobbiamo tornare indietro a cercarlo! >>
Esclamò dopo un attimo, già pronta ad avviarsi nella ricerca.
La sua impulsività venne fermata da Joshua, che la riportò subito al suo posto.
<< vado io, è troppo pericoloso >>
Billie era pronta a contestare la decisione di Joshua, ma alla fine si vide costretta a fidarsi di quegli occhi. Annuì contro voglia, rimanendo in corridoio.
L’uomo camminò spedito verso la guerra, venendo bloccato da un soldato. Joshua fu pronto a svelare la sua identità, consapevole che una volta rivelata il soldato si sarebbe offerto di aiutarlo.
Si voltò, ma prima che potesse aprir bocca una strana ed insensata rabbia crebbe dentro di lui, facendosi largo verso la mente. Gli oscurò la ragione e lasciò sormontare un impulso violento.
I suoi occhi brillarono di una luce rosso sangue, fissando con furia il soldato. Dalla bocca uscì un suono simile ad un ringhio, mentre il viso mutava assumendo un’aria quasi inumana. La pelle divenne grigio cenere, quasi fosse invecchiata tutta d’un tratto. Sembrava un cadavere riesumato, non più l’uomo gentile che fino a poco fa si era preoccupato per la salute di Billie.
Un colpo di pistola risuonò nell’aria. Gli occhi di Joshua fissarono sorpresi la canna dell’arma del soldato davanti a lui, ancora fumante. Joshua cadde in ginocchio, e mentre la forza che lo animava lo abbandonava, la pelle grigia riacquistava il solito colore naturale.
Billie vide la scena da un angolo, rimanendo pietrificata dalla piega che avevano preso gli eventi. Il corpo di Joshua rimase a terra.
Non può essere morto…


   
 
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