Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: lady hawke    16/08/2005    4 recensioni
Una foto scattata quindici anni fa...un piccolo ricordo salvato dal tempo. I quattro Malandrini e Lily insieme, per festeggiare la fine della scuola, sogni e speranze accantonate dalla vita, che ha preso direzioni molto lontane dai loro desideri
Genere: Generale, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo due

 

 

 

 

Tre della famosa banda passeggiavano per il parco, apparentemente annoiati.

- Ragazzi è fatta, penso che no rivedremo più Hogwarts.

- Sono sicurocce Gazza ne sarà contento, Felpato.

- Me ne ero completamente dimenticato. Non possiamo certo accomiatarci così, non sarebbe carino, e poi non rischiamo nemmeno più di venire espulsi. – Concluse Sirius sfregandosi le mani, non vedeva l’ora, un addio in grande stile.

- Deve essere qualcosa di grande. Dovranno sentirlo ululare di rabbia fino a Hogsmeade.

- Si, è un’ ottima idea, Codaliscia.

Peter sorrise, compiaciuto.

- Non mi sembra poi una grande idea. – Fece notare distrattamente Remus.

- Per la Barba di Merlino, Lunastorta! Se fosse dipeso da te non avremmo mai combinato nulla, ci saremmo annoiati e basta. Smettila di fare il “prefettino” tutto preciso, ti sento ridere quando facciamo le nostre incursioni. Ti diverti quanto noi, ipocrita. – Concluse scherzosamente Sirius.

- Touchè. -

- Che fine avrà fatto James? – Chiese Peter.

- Sarà in giro con la Evans, tutti i quadri del castello devono assolutamente essere messi al corrente.

- Non ti facevo così geloso. James ha ragione, come cane saresti molto meglio, pulci a parte.

- Non sono affatto geloso! – Esclamò Sirius indignato

- Ah no? – Provocarono gli altri due.

- Semplicemente vorrei che il mondo non ruotasse intorno a lei. – Sbottò.

- Suvvia, da bravo, sono mesi che non fa i suoi discorsi sdolcinati. – Constatò Remus.

- Ha ragione, e poi non possiamo essere tutti come te.

- Questo lo sapevo già, grazie Peter. – Aggiunse Sirius orgoglioso e risentito.

- Disturbo qualche colloquio amoroso, forse?

- Niente affatto, James, ordinaria amministrazione, il cagnolino qui… - disse indicando Sirius – si sente messo da parte, temo. Ciao Lily. – disse Lunastorta semplicemente.

- Ramoso, non vorrai mica credergli? -

- Penso proprio che lo farò. Quasi dimenticavo, ci sono cinque o sei ragazze che chiedono di te.

- Ah, davvero? – Disse Sirius con aria non curante.

- Davvero, ti stanno cercando disperatamente, quando si accorgeranno che tutte cercano la stessa persona verranno alle mani. – Commentò Lily

- Sei senza cuore. -

- No, affatto, Evans. Sono loro che iniziano, sempre.

- Deve essere frustrante, tutto questo fascino da gestire, vero? – Chiese in tono canzonatorio la ragazza.

- E’ sveglia la ragazza James. Ottima scelta, devo ricredermi, andremo certamente d’accordo. – disse imitando i modi di un gentiluomo d’altri tempi.

- Non provare a circuirla, Felpato.

James scorse il padre, che probabilmente lo stava cercando da un pezzo, visto la sua espressione.

- Ehi! Siamo qui! -

- Buongiorno signor Potter. -

- Ultima riunione prima di chiudere i bauli? -

- Abbiamo grandi progetti anche per il futuro!- Esclamò Sirius.

- Sarà il caso di fare un foto, così quando sarete vecchi e irriconoscibili avrete questo bel ricordo.

- Signori e signore, in posa. – Ordinò James

- Per una volta, Remus, togliti quell’aria di rappresentanza, è una foto per i posteri. -

- Addirittura per i posteri? -

- Lo conosci, Lily, Felpato è un megalomane, non farci caso, un giorno, forse, gli passerà. -

- Volete stare fermi! – Esclamò Peter mentre Ramoso sogghignava divertito.

- Mi rifiuto di prendere ordini da te. A proposito ti ricorderai dei tuoi vecchi amici quando sarai vecchio e sdentato circondato da un esercito di nipoti, vero Ramoso?

- Oh, Felpato chiudi il becco.

- Sorridete

 

 

 

Eccolì lì, quasi quindici anni dopo, quegli stessi volti che allora festeggiavano la fine della scuola. Quella notte Gazza fu sentito urlare per davvero fino a Hogsmeade. Remus non potè fare a meno di pensare che allora erano più felici e molto, molto più ingenui. Avevano tutti una lunga vita davanti, e non vedevano l’ora di viverla. Ma le cose erano andate in maniera molto diversa.

E dire che quell’invenzione era una delle diavolerie babbane…era un’ottima idea, però. Poter fermare istantaneamente, come un fermo immagine, o quasi, un pezzo della propria vita, bloccare il tempo che scorre, per sempre. Sconfiggere l’oblio degli anni che passano e che portano via preziosi ricordi.

Era strano guardare quella foto dopo così tanto tempo, quindici anni…a Lupin sembravano molti di più. Allora accadeva tutto così velocemente, un avvenimento dietro l’altro senza mai sosta. Si sentiva vecchio in quel momento.

E in quel piccolo rettangolo, in quella piccola foto continuava a rivivere, all’infinito, un piccolo idillio, sfortunatamente lontano dalla realtà. Un mondo a sé di cinque volti felici e pieni di speranze, un luogo dove erano ancora pieni di sogni. Ora era solo un cimelio, per i posteri, appunto.

Niente vecchi rugosi seduti attorno ad un tavolo a parlare della lontana gioventù.

Era triste e crudele rivedersi  così cambiati, ma nonostante tutto gli piaceva quella foto, uno scampolo di vita salvato dall’oblio della memoria umana che è facile a dimenticare.

Continuò ad osservarla, i protagonisti si inseguivano da una parte all’altra facendosi scherzi  piuttosto pesanti. L’ultima volta che l’aveva avuta fra le mani era stato poco dopo l’arresto di Sirius. Non poteva, a quel tempo, far altro che credere a ciò che aveva visto, o creduto di vedere. Ecco perché aveva portato via quelle foto, era disgustato al solo sapere di possederle. L’aver convissuto per una decina d’anni fianco a fianco con un traditore e assassino era un pensiero che lo faceva impazzire più di quanto non facesse la stessa luna.

Quante volte aveva guardato il volto tondo di Peter, il più anonimo dei quattro e alla fine il più coraggioso. Poi, improvvisamente le carte erano state rimescolate. Vedere quel nome sulla Mappa gli aveva chiarito le idee, dopo tanto. Credeva di aver perso i suoi amici e invece la notte scorsa ne aveva appena riguadagnato uno: Sirius.

Osservò di nuovo Peter che ora rideva allegramente.

Da eroe a traditore, e non riusciva a spiegarsi il perché.

Era sempre stato all’ombra dei suoi due idoli, sempre pronto a fare qualsiasi cosa per compiacerli. Non aveva mai goduto di tanta considerazione.

Era bastato quello a indurlo a schierarsi dalla parte di Voldemort? Forse avevano qualche colpa. Eppure guardando gli occhi del giovane James ebbe la certezza che la sua non fu mai cattiveria. Quello che aveva detto Sirius era vero: - Noi ci saremmo fatti uccidere per te! – Probabilmente Peter non lo aveva mai capito, e loro non avevano detto o fatto abbastanza e…ora era tardi.

 

Guardò fuori dalla finestra, il sole stava tramontando e cominciava ad aver fame. Per quella notte

“I tre manici di scopa” sarebbe stato perfetto. Mise la fotografia in tasca e uscì dalla stanza.

 

 

 

Era appena rientrato nella sua stanza dopo un’abbondante cena, Madama Rosmerta era stata gentilissima come al solito, quando una civetta strabica bussò violentemente al vetro della finestra. Remus era sorpreso, non aspettava lettere da nessuno. Aprì la finestra e la civetta entrò goffamente; fu restia a consegnare il messaggio, e quando fu liberata dal suo scomodo fardello volò via, offesa.

Il mago aprì la lettera, la calligrafia era nervosa e disordinata, la riconobbe per quella di Sirius.

 

 

Ti starai chiedendo dove abbia recuperato quello strano pennuto, segreto professionale, è difficile mantenere la corrispondenza in clandestinità. Ho scritto anche ad Harry, spero che la piccola civetta che ho mandato non fallisca. Latitante, ma finalmente libero! Mi costa ammetterlo, ma avevi ragione, se non avessi spiegato tutto a Harry ora continuerebbe a credermi un assassino. Per come ho agito, non meriterei di essere il suo padrino. Vederlo è stato come rivedere James, per un attimo mi sono illuso. Avrei dovuto avvertirti dello scambio, ma credevo Peter innocuo. So che Mocciosus non ha saputo tenere la bocca chiusa, presto andrò a trovarlo. Non credevo di avere un aspetto così terrificante, ma nemmeno tu scherzi, Lunastorta!

Se vorrai rispondermi usa la stessa civetta, saprà dove trovarmi.

Felpato.

 

 

Leggendo Remus non potè trattenere un lieve risata, dodici anni ad Azkaban e il suo amico, aspetto a parte, era lo stesso ventenne avventato, ironico e terribilmente stupido che ricordava. Decise di rispondergli subito contando di poter rimediare l’antipatica civetta che si era appollaiata in bella vista su di un ramo poco lontano.

 

 

      

E’ un vero piacere poter constatare che sei rimasto lo stesso irresponsabile di un tempo, a Harry lo dovevi, ma perché rischiare con un messaggio indirizzato a me? Sono felice che tu ammetta, una volta tanto, di aver avuto torto, non vorrei doverci fare l’abitudine. So bene che Harry ti ricorda James, è lo stesso per me, e so che lui era come e più di un fratello per te, ma Harry non è suo padre, pensaci prima di ficcargli in testa una delle tue idee, è già molto affezionato a te, ti seguirebbe senza pensarci due volte. Sono d’accordo, avresti dovuto avvertirmi dello scambio, almeno non avrei passato tanto tempo a crederti un pazzo assassino senza cuore, né cervello. Non sentirti in colpa per Codaliscia, tutti noi lo credevamo innocuo, gli abbiamo concesso poca considerazione e abbiamo sbagliato. Severus era così furioso per la tua fuga che si è lasciato sfuggire ciò che voleva spifferare da anni. Fossi in te non lo raggiungerei. Sono lieto di apprendere che tu abbia una chiara idea del tu aspetto, temo che parte del tuo fascino sia svanita, temo. Anche io sono abbastanza sciupato, Grazie. Ma credo che questo tu l’avessi già notato.

A presto, Lunastorta.

 

 

 

Dovette ricorrere alla sua bacchetta per recuperare lo “strano pennuto” di Sirius, altrettanto difficile fu legargli il messaggio alla zampetta e convincerlo a prendere il volo. Era felice di aver ricevuto quel biglietto, non si sentiva più così vecchio, nonostante i capelli striati di grigio.

Ripose la lettera nella stessa tasca in cui aveva riposto la foto.

Soffiò sulla debole fiamma della candela appoggiata sul comodino, e nella stanza calò l’oscurità.

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: lady hawke