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Autore: _thunderstorm_    17/04/2010    1 recensioni
Così il team 7 si ritrovò ancora forzatamente assieme. Così doveva portare a termine la missione che si era ripromesso di completare in passato. L’ultima missione.
Naruto non provava più alcuna nostalgia del passato, ritornarci era troppo doloroso.
Momentaneamente sospesa
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Viveva in un villaggio sperduto tra i monti, sputo verde in mezzo alle brulle pareti rocciose che lo circondavano. Una sola via lo attraversava, via che, nonostante lo schifo di posto, nonostante la fanghiglia sul misero sentiero di terra battuta, perenne per le costanti piogge che riversavano sul paese le loro lacrime di pietà – o forse erano semplici sputi di disgusto, non sapeva – nonostante tutto questo, era un percorso che qualche persona intraprendeva.
Spesso, rinchiuso nella sua stanza da letto, in speranzosa attesa che il solito temporale finisse, per uscire poi a giocare con il fango, poteva vedere attraverso il vetro della finestra le figure incappucciate che sfidavano le intemperie, piegate in avanti per opporsi alle raffiche di vento. Alcune si fermavano alla prima locanda in cui si imbattevano, e ce n’era una al villaggio, di locanda, quindi tutti finivano lì, di fronte a casa sua, nella catapecchia con l’insegna così sporca e consumata dall’impietoso clima che non era neppure leggibile. Lui non lo sapeva, il nome della locanda, l’unica cosa di cui era sicuro era che ci andavano persone strane, mascherate o incappucciate, e facevano paura. D’altronde, anche i fulmini del temporale facevano paura, quindi, era giunto alla conclusione che, se uno faceva paura, di certo non aveva paura delle altre cose che facevano paura, e per questo giungevano al villaggio attraverso i temporali solo certi individui, solo quelli che non temevano di essere fulminati, perché loro erano più temibili dei lampi che fendevano il cielo o, almeno, credevano di esserlo.
Ninja. I vecchi del paese gli avevano detto che quelli erano ninja.
Sbadigliò, stropicciandosi gli occhi. Il fatto era che era stanco e annoiato, e i pensieri correvano a ruota libera nella sua testa, pesante per il sonno che lentamente gli faceva chiudere le palpebre.
Forse quel giorno era troppo tardi per andare a giocare con il fango, dopo.
Il pensiero scivolò lentamente via, mentre la guancia si poggiava sul freddo vetro della finestra, rigata come al solito dalle gocce di pioggia, che come altre volte finì per fungere da cuscino nella notte che già incombeva.


Karin abbassò lo sguardo per allacciarsi i sandali, tentando in tutti i modi di ignorare l’irritante attenzione che gli rivolgeva Suigetsu, che, come ogni sera, era venuto a trovarla in quella specie di tana in cui vivevano, che, come sempre, aveva osservato per un attimo il caos che ci regnava, forse nella speranza che qualcosa fosse cambiato, che, come al solito, ora la guardava preoccupato, rendendosi conto che lo schifo in cui erano capitati era sempre lo stesso, odioso, eterno schifo.
Diede un ultimo secco strattone ai lacci, rizzandosi in piedi. Puntò gli occhi sull’ex compagno di squadra, tentando di trasmettergli tutta l’irritazione che gli procurava stando lì. Ma, oh sì, lui sapeva già che lei lo trovava insopportabile, e Karin pensava che era proprio per questo che continuava a curarsi di lei, solo per darle fastidio. Non era sempre stato il suo più grande divertimento?
Serrò la mascella, tentando di controllarsi.
“Io dovrei andarmene. Vorresti alzare il tuo sedere e toglierti dalle scatole anche tu?”
Suigetsu stava comodamente stravaccato sull’unica poltrona a disposizione, accarezzando distrattamente il suo spadone, poggiato a fianco. Sbadigliò sonoramente, dando mostra di tutta la sua aguzza dentatura.
“Uhm. Alzare il mio sedere. – apparentemente dubbioso, totalmente odioso - Mi stai forse dicendo che dovrei reagire e oppormi alla forza di gravità che mi trattiene incollato qui? E dovrei fare questo per te?”
Lei decise che, ok, ora non aveva tempo da perdere con chi non voleva collaborare, lei aveva un compito da svolgere, quindi, o l’avrebbe dovuto uccidere – e questo prima o poi l’avrebbe fatto – o l’avrebbe dovuto ignorare.
Si avviò a passi decisi verso la porta, con l’intenzione di uscire e lasciarlo lì.
“Stai andando a controllare il bimbo?”
Karin si bloccò sull’uscio, voltandosi. Suigetsu ora era serio. La donna tentennò un attimo, per poi riprendersi velocemente.
“Non sono affari che ti riguardano”, rispose secca.
“Karin…”
Oh no, quel tono supplichevole, così poco da Suigetsu, non lo voleva, non prometteva nulla di buono.
“Perché sei ancora qui? Perché, ancora, ubbidisci ai suoi ordini insensati? Cosa ti lega a lui?”
La rossa mandò giù il nodo di amarezza che rischiava di soffocarla. Pensò di essere pallida e odiò Suigetsu, l’unico, nonostante la sua stupidità, che riusciva a frantumare quella maschera che lei si era creata anni addietro, spogliandola e lasciandola nuda.
“Io…”
“Vieni via con me. Andiamocene.”
Serio. Suigetsu, serio. Non andava bene. Nulla andava bene.
Karin si voltò.
“Non posso. Il bimbo, nonostante tutto, ha pur sempre bisogno di protezione. Non è solo ubbidire a un ordine.”
Se ne andò, quasi correndo.
Il vento che le soffiava nelle orecchie non riuscì a soffocare la voce di Suigetsu che chiamava il suo nome, ancora, ancora, e ancora…

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Non preoccupatevi, i chiarimenti arriveranno mano a mano, se continuo seriamente ^^
Il bimbo non è nè di Karin, nè di Suigetsu, nè tantomeno di Sasuke...la verità a tempo debito :-P
Oh, mi piaccciono un sacco loro due, Karin e Suigetsu intendo: entrambi apparentemente stronzi, in realtà migliori di quanto loro vogliano dimostrare.
Ma vabbè, passiamo ai ringraziamenti, va':
Grazie a pein10, berlinguer e miyuk che hanno recensito, se hanno tempo e voglia possono seguirmi e continuare a darmi un loro parere, sono ben disposta nei confronti delle critiche costruttive ;-)
Miyuk, grazie per i complimenti sullo stile; per l'OOC, ne sono consapevolissima e l'ho scritto anche nella premessa. Sono abbastanza precisa al riguardo solitamente, ma nella mia storia sono passati anni e sono successe molte cose che giustificano il cambiamento caratteriale, spero. Comunque, non si può cancellare o cambiare ciò che in fondo si è, lentamente vedrai che i personaggi ritroveranno se stessi. ^^
Grazie a tutti, a chi legge, a chi ha messo nelle seguite e nelle preferite, grazie davvero.
Alla prossima,
Cory

   
   
 
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