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Autore: DumbledoreFan    22/04/2010    22 recensioni
Continuo della FanFiction "Obligation, Judgment or Truth?"
Sono passati più di tre anni dalla fine della scuola. Hermione ha lasciato Draco per partire e combattere in guerra al fianco di Harry. Draco lascia andare Hermione e accetta l'idea di vivere senza di lei, consapevole che probabilmente, non l'avrebbe più rivista. Dopo più di due anni finalmente la guerra finisce, facendo uscire vittoriosi Potter e tutti quelli che stavano dalla sua parte. Draco, senza più il peso di sapere Hermione in pericolo di vita, si prepara a voltare completamente pagina, con la notizia che la Grang sta per sposare Potter. Ma evidentemente, il destino aveva altri piani per loro, e un giorno Blaise si presenta nell'ufficio di Draco dandogli la notizia che dovrà intervistare Hermione...
Genere: Generale, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Obligation, Judgment or Truth?'
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Ce l'ho fatta, finalmente!! xD Dopo che ho anche ricevuto discrete minacce di morte, ecco qui, con l'ultimo, ahimè sì, capitolo di questa FF!! Avevo una mezza intenzione di scrivere anche l'epilogo comunque, un capitolino breve per dare uno spunto alla vostra fantasia *_* Mmmmh sono un po' in ritardo, come l'altra volta è colpa dei Tokio Hotel u.u Sì sì colpa loro u.u (Al concerto a Milano sono stata in seconda e prima fila sotto Georg, vi rendete contooo?! Ho toccato la bacchetta di Gustav *_* *_* Insomma via sono rimasta emotivamente sconvolta) Va beh, ora non importa perchè sono quiiii con il capitoloooo siete felici? Buona lettura!
Ps: Nel capitolo è presente una canzone, che poi gli da anche il titolo, che vi consiglio di ascoltare mentre leggete la particolare scena dove viene usata! Spiega un sacco di cose! xD La canzone è "Human connect to Human" dei Tokio Hotel, la dovreste trovare su youtube con testo annesso, in caso contrario o vi adoperate personalmente o mi contattate.


Enjoy the chapter!

Ballavamo lentamente nonostante tutti intorno a noi si muovessero velocemente. Hermione mi cingeva il collo con le braccia mentre io avevo le mani appoggiate sulla sua vita e la indirizzavo delicatamente nei movimenti. Era un’atmosfera quasi surreale, mi sentivo estraniato dal resto del mondo, imprigionato negli occhi color nocciola di Hermione. Mi chiedevo cosa stesse pensando, mi chiedevo se anche lei stesse provando quella strana sensazione di beatitudine, come se stessi esattamente nel posto giusto, al momento giusto, con la persona giusta. Non ci dicemmo una parola per tutto il tempo che ballammo, e fu tanto. Non avevamo bisogno di parole, ormai c’eravamo detti tutto. Dovevamo semplicemente seguire i nostri istinti, e tutto sarebbe andato per il meglio. Per questo la natura ci aveva dato gli istinti: per farci fare quello che è giusto.
“Mi mancava tutto questo sai?” disse finalmente Hermione, mentre se ne stava con la testa appoggiata alla mia spalla.
“In che senso?” chiesi dopo qualche istante.
“Il mondo che mi avevate creato intorno. Anche se non c’avevo trascorso poi così tanto tempo, lo sentivo mio. Voi eravate parte di me, e non lo consideravo un tradimento, ma semplicemente un’aggiunta. Un’aggiunta a cui non potevo fare a meno” raccontò lentamente.
“Nessuno ti chiede di fare a meno di noi, tu sei tornata nel tuo mondo e nessuno te lo toglierà” ribattei con fermezza. La sentii sospirare.
“E’ tutto confuso da quando vi ho ritrovato, però sono felice” rispose semplicemente.
“E allora che problema c’è?” insistetti insospettito da quei suoi discorsi. Lei alzò il capo e mi fissò intensamente negli occhi.
“Basta mentirci, Draco” disse arricciando la bocca.
“C’ ancora qualcosa che ci lega profondamente, e non è amicizia. Ma io mi sto per sposare, non posso avere dubbi, non ora. Non è giusto né per Harry, né per te, né tanto meno per me”
Io alzai gli occhi al cielo e feci una smorfia.
“Beh allora ti devi dare una mossa e chiarire la cosa. Devi scegliere” ribattei quasi indispettito. Lei sbuffò.
“La fai facile tu!!” esclamò alzando le mani con un gesto stizzito.
“Perché è facile! A me sembra la cosa più ovvia del mondo” replicai scuotendo il capo.
“A te, perché per te tutto ruota alla tua persona e per te è scontato che lasci Harry per buttarmi di nuovo fra le tue braccia!” esclamò indignata.
“Ad essere sincero?! SI!”
A quella risposta Hermione mi dette una botta sul braccio.
“Tu sei il solito insopportabile, arrogante, egocentrico e io non vedo davvero ragioni per cui mandare all’aria il mio perfetto matrimonio con il mio perfetto fidanzato!” disse irata e stizzita.
“Io sì! Io ne vedo anche troppe…tu non vuoi il tuo perfetto matrimonio con il tuo perfetto fidanzato, tu adori quanto io sia insopportabile, arrogante ed egocentrico, tu sai che con me non ti annoierai mai, tu rivuoi il passato che ti ha portato via la guerra, tu vuoi di nuovo partire in viaggio con me e tutti gli altri, tu rivuoi assaggiare quel sapore di sfida e soddisfazione…ti sei arrabbiata con me eppure non ti sei allontanata, e sai perché?! Perché noi siamo abituati a litigare, e per questo niente può scalfirci! Hermione, tu non sei fatta per Potter!” spiegai con fervore.
La Granger dopo quelle parole distolse lo sguardo dai miei occhi, ma dopo poco si strinse più forte a me. Stavo per alzarle il mento e darle un bacio quando qualcuno mi bussò sulla spalla. Mi girai e vidi Pansy che con un gesto svelto della testa m’indicò Blaise e Theodore che si stavano avviando nel retro del locale. Io annuii e mi staccai da Hermione.
“Devo andare, abbiamo una…beh sorpresa per te. Torno presto” dissi prima di allontanarmi. La riccia annuì e mi sorrise dolcemente. Forse ce l’avevo fatta.

*

Rimasi immobile in mezzo alla pista guardando Draco che spariva nella folla. Le sue parole mi avevano fatto aprire gli occhi.
Chi volevo prendere in giro, io ero innamorata di Draco, ancora, forse più di prima. E probabilmente non avrei mai smesso di esserlo, perché non c’era niente di lui che mi annoiava. Tutt’altro! Anche il solo farmi arrabbiare costantemente mi teneva in vita, nel senso più profondo. Probabilmente avevo sottovalutato la situazione, sottovalutato quei sentimenti per Draco che non avevo mai abbandonato.
Tornai a sedere con Daphne che sghignazzava un po’ troppo vistosamente, e questo cominciò a preoccuparmi non poco. Le Serpi ne hanno sempre in mente una più del diavolo.  Ad un certo punto vidi Pansy salire sul palchetto che c’era nel mezzo alla sala e prendere il microfono.
“Allora gente vi divertite?! Bene bene siamo pronti per fare una piccola sorpresa alla nostra amica Grang. Dovete sapere, ma penso proprio che lo sappiate tutti visto che la maggiorparte dei giornali magici parla di questo, che la cara Granger domenica si sposerà! Questo perciò lo consideriamo anche come un addio al nubilato in pieno stile Serpeverde. Ora, di solito addio al nubilato equivale a spogliarellisti, non vi pare?! E poi è anche una festa Serpeverde…per questo abbiamo deciso di far esibire i tre migliori ragazzi che la casa verde-argento ha mai offerto in tutta la storia! Un caloroso applauso dunque a Draco, Blaise e Theodore!” esclamò la mora cominciando a battere forte le mani. Io spalancai la bocca pregando che fosse tutto uno stupido scherzo alla Serpeverde, ma quando vidi i tre sopracitati salire sul palco vestiti alla “Full Monty” mi passai una mano sulla fronte e scossi il capo con espressione rassegnata e divertita. La sala era in delirio, specialmente il pubblico femminile, mentre io non sapevo se scoppiare a ridere di gusto o sprofondare dalla vergogna.
Partì una canzone che già dall’inizio non era incoraggiante. I tre cominciarono a ballare a tempo, avevano preparato addirittura una coreografia. La prima cosa che lanciarono furono i capelli, dopo aver fatto una giravolta. Dopo di che cominciarono a stropicciarsi i colletti della camicia per poi levarsi la cravatta. Cominciarono a far ruotare quest’ultima e strusciarsela addosso in una maniera talmente esplicita che arrossii da capo a piedi, mentre tutti applaudivano. E il testo della canzone che i tre cantavano con voce decisamente sexy di certo non aiutava:

A kiss,
A touch,
Never enough!
So soft, so hard,
Don’t stop, you start!
Instinctive skills like animals.

Cominciarono a sbottonarsi lentamente la camicia, erano belli e sensuali ma la cosa non mi sorprendeva. Loro non avevano bisogno di fare spogliarelli per sembrare sexy, Draco specialmente…lo erano in tutto ciò che facevano. Ammettevo però che vederli così era piacevole, superata l’incredibile vergogna. Lo spogliarello continuava mentre io non facevo che  scuotere la testa divertita. Erano proprio dei pazzi, pieni di vita che amavano farsi notare e non prendersi troppo sul serio, e io ormai non potevo negare che rivolevo quel mondo. E rivolevo Draco.
Arrivò il momento di sganciarsi la cintura dei pantaloni, cosa che tutti e tre fecero con infinita sensualità. Sospirai fra me e me, rassegnata. Rassegnata a quella situazione alla quale non potevo oppormi. Io ormai facevo parte di loro. La canzone terminò e i ragazzi ormai rimasti solo in boxer si presero l’applauso, per non dire standing ovation, di tutto il locale. Anche io applaudii compiaciuta e sorridente, mentre Theodore mi urlava “Questo era per te Grang!!”. I ragazzi scesero dal palco e si rivestirono velocemente, per poi corrermi incontro tutti contenti come dei bambini usciti da un negozio di caramelle.
“Allora piaciuta la sorpresa Grang? Che dici, siamo andati bene?” mi chiese con un sorriso enorme Blaise, passandomi un braccio sulle spalle. Io risi compiaciuta.
“Siete stati grandiosi ragazzi, grandiosi…i migliori spogliarellisti che potessi chiedere! E’ stato davvero un addio al nubilato in piena regola” esclamai mentre il mio sguardo veniva catturato da quello di Draco e il sorriso mi si spegneva lentamente. Il biondo mi si avvicinò e appoggiò la mano sulla mia schiena.
“Vuoi venire a fare due passi con me?” mi chiese con voce bassa. Io annuii leggermente con il capo e dopo un cenno agli altri che stavano già tornando in pista ci avviammo fuori dal locale. L’aria era pungente, ma non fredda. Si sentiva il lontananza il rumore della musica, ma fuori tutto era silenzioso.
“Non pensavo avresti gradito la sorpresa” disse Draco facendo spallucce.
“Perché non avrei dovuto?” chiesi dubbiosa. Lui storse appena la bocca.
“Credevo non fossi più la Grang di una volta” rispose atono. Si fermò e si appoggiò ad un muro, fissandomi negli occhi. Io mi avvicinai a lui.
“Sono cambiate tante cose, Draco. La guerra cambia le persone” feci con una nota di malinconia nella voce.
“Ma non i sentimenti. Non quelli veri” ribattè mettendomi delicatamente un ciuffo di boccoli dietro all’orecchio. Io mi morsi leggermente il labbro inferiore e abbassai lo sguardo.
“Inutile girarci intorno con tutti questi discorsi Malfoy. Io…noi…siamo ancora innamorati l’uno dell’altra” sbottai senza incrociare i suoi occhi.
“Questo lo sapevo già. Quello che non so è perché ancora non ti sei buttata fra le mie braccia” replicò con la sua solita spavalderia, che mi fece alzare di scatto lo sguardo, combattiva. Uno dei tanti motivi per cui mi piaceva Draco.
“Siamo cresciuti Dra! Non possiamo più fare solo quello che ci va…le nostre azioni hanno delle conseguenze!! E io…oddio io mi sto per sposare!” dissi improvvisamente presa dal panico. Ma che diavolo mi passava per la testa?! Potevo davvero annullare tutto così?
Il biondo distolse gli occhi di ghiaccio e sospirò.
“Hermione, il destino ci ha fatto rincontrare prima che tu ti sposassi, e mi rifiuto di credere che sia solo un caso. Io e te siamo fatti l’uno per l’altra, non c’è dubbio. Siamo ancora legati come lo eravamo anni fa. Ora, il destino ha fatto il suo lavoro, ma adesso tocca a noi. Anzi, tocca a te. Devi solo scegliere: fare quello che è giusto per te, o fare quello che è giusto per gli altri. Io non sono Potter, Hermione. Non posso assicurarti una vita tranquilla e perfetta. Non posso garantirti che sarò sempre dolce e gentile con te. Ma posso farti fare follie, farti sentire viva e mai annoiata. Posso farti svegliare ogni mattina con la consapevolezza che ogni giorno non sarà mai uguale al precedente. Posso assicurarti che sarò sempre Draco, quando tu sarei sempre Hermione. Questo è tutto quello che ho da offrirti Grang: me stesso. L’incontentabile, egocentrico, sarcastico Principe delle Serpi”
In quel momento il suo sguardo catturò il mio. Ci guardammo per un tempo che mi parve infinito. Alla fine, intrecciai una mano con la sua e una lacrima mi scese sulla guancia.
“Non posso Draco…non posso” risposi con voce triste. Anche sei avrei voluto con tutto il mio cuore, non potevo farlo. Lui annuì malinconico.
“Già…chissà perché credevo che sarei riuscito a farti abbandonare Potter sull’altare. Hai ragione tu. Non è più il tempo di “Obbligo, Giudizio o Verità”, Grang. Lui sarà il marito ideale. E vi auguro di essere felici, anche se sono assoultamente certo che lo sarete. Ma ti avverto Hermione…dovrai convivere con qualcosa più grande di te. Fra un bel po’ di tempo, forse, ci avrai fatto l’abitudine. Ma per un po’ andrai a letto, ti accocolerai con tuo marito dai capelli corvini e gli occhi verdi, lo osserverai a lungo, poi chiuderai gli occhi e ti chiederai come sarebbe stato se avessi scelto me. Come sarebbe stata la tua vita se ora al suo posto ci fossi stato io. Conviverai con il rimpianto di aver scelto la strada più facile. Di non aver rischiato. Ma sarei felice comunque, Grang”
Draco disse queste parole senza una particolare espressione sul viso, tranquillamente, e questo mi fece ancora più male. Mi diede un bacio sulla fronte e se andò, lasciandomi solo, con gli occhi traboccanti di lacrime silenziose.

*

Blaise era andato da Pansy, così io mi apprestavo a passare il sabato sera da solo in casa, leggendo un buon libro.
Le cose non erano andate come avevo sperato, ma non mi permettevo di soffrire per questo. Era tanto tempo che non mi permettevo più di farlo. Hermione aveva fatto la sua scelta, ma ero troppo orgoglioso per piangermi addosso. Fosse mai detto.
Ad un tratto, mentre me ne stavo comodamente seduto sul divano e la lettura mi distoglieva da tutto quel vortice di pensieri, qualcuno bussò alla porta. Mi alzai sbuffando e già pronto ad inveire contro i miei amici. Aprii la porta seccato e mi trovai ad incrociare un paio di occhi nocciala.
Davanti a me, con sguardo un po’ triste, coperta da un anonimo completino beige, c’era Hermione.
“Non posso, non posso farcela davvero! Sono le 11 e il mio addio al nubilato ufficiale è appena finito, assolutamente patetico! Tutte intorno ad un tavolino con il thè e dei vestiti noiosi, a parlare di cose noiose in una maniera assolutamente noiosa ridendo in modo noioso. Era straziante, specialmente perché tutte si sono divertite! Questa però purtroppo è il divertimento che mi aspetta in questa vita che ormai ho scelto. Ma per affrontarla, ho bisogno di un’ultima volta Draco. Ne ho un bisogno convulso, disperato. Non posso avviarmi verso tutto questo senza aver sentito per l’ultima volta il sapore di quello che vorrei davvero. E non venire fuori con i discorsi che volere e potere. Non posso tirarmi indietro, non più. E per questo, più che mai, ho bisogno di te. Una notte, un’ultima notte. Un’ultima notte da Draco e Hermione”
La riccia disse questo quasi tutto d’un fiato, guardandomi con gli occhi scintillanti. Le presi la mano e la tirai dentro, chiudendo la porta. Poi la feci appoggiare al muro e avvinai la mia fronte alla sua, mentre con una mano le accarezzavo il viso. 
“Sei sicura Granger? Il ricordo ti ossessionerà” le dissi in un sussuro, con voce strascicata. Vidi i suoi occhi infiammarsi.
“Preferisco essere ossessionata dal ricordo che dalla fantasia e dal rimpianto” rispose con convinzione. Io sorrisi leggermente. Mi avvicinai al suo orecchio e biascicai.
“Sarei ossessionata da uno stupendo ricordo”
Mi spostai appena e feci toccare le nostre labbra. La sentii trattenere il respiro e poi lasciarsi andare. La strinsi a me mentre mi cingeva le braccia con il collo. Venni investito da capo a piedi da una sensazione che non provavo da tempo, un piacere che credevo di aver dimenticato, che però sentii subito familiare, e questo mi fece stare ancora meglio.
Approfondii il bacio e trovai subit l’intesa con Hermione. Le nostre lingue si intrecciarono e cominciarono a giocare con naturalezza. Ogni gesto, ogni tocco, ogni carezza, ogni brivido, era così spontaneo e naturale, che potevamo concentrarci solo sulle nostre emozioni. Emozioni che turbinavano furiosamente, che si accendevano e ci facevano bruciare di vita. Feci interrompere il contatto fra le nostre labbra e presi Hermione in braccio. La portai in camera mia e l’adagiai delicatamente sul letto, senza smettere i guardarla. Ripresi a baciarla mentre lentamente cominciavo a spogliarla di quel completo che non le rendeva giustizia. Una sua mano finì fra i miei capelli mentre l’altra ripercorreva la linea della mia schiena.
Era diventato tutto così semplice ormai fra noi. Si era creata un’alchimia perfetta. Un’alchimia che non si poteva spezzare.
La liberai della camicetta e lei non aspettò a sfilarmi la maglia. Mi osservò attentamente, e con la mano mi disegnò tutto il petto. Io cominciai a baciarla sul collo, cosa che sapevo la faceva impazzire, infatti si lasciò immediatamente andare a sospiri di piacere. Le mie mani scorrevano il suo corpo senza esitazione, conoscevo e ricordavo ancora ogni piccolo dettaglio di lei. Ascoltavo i suoi respiri e i battiti dei nostri cuori, che si rincorrevano e scalpitavano. Quando le tolsi la gonna, e cominciai ad accarezzarle le cosce, le si strinse ancor più a me. Ci desideravamo e ci completavamo come nessun altro avrebbe mai potuto fare.
Facemmo l’amore tutta la notte. Lo facemmo in un modo assolutamente perfetto. Niente di casuale, niente di forzato. Il mio nome sussurato e poi quasi urlato da Hermione non mi era mai sembrato più melodioso. Avevamo condiviso un piacere che andava ben oltre il banale sesso, anche oltre il banale amore, fra di noi c’era qualcosa in più. I nostri corpi fra di loro creavano una sintonia ineguagliabile, difficile da descrivere.
Era una cosa da Draco e Hermione.
Come potevamo spiegarci a parole? Come potevamo spiegare e giustificare quello che c’era fra noi? E come potevamo distruggerlo? Nessun altro al mondo avrebbe mai trovato l’intesa che noi condividevamo. Forse perché noi c’eravamo odiati tanto e poi avevamo imparato ad amarci. Forse perché fra di noi non c’era appiccicose smancerie, noi vivevamo il romanticismo in un modo tutto nostro. Forse perché apparentemente non avevamo nulla in comune, e a lungo andare l’abbiamo creato. Forse perché siamo entrambi pieni di difetti che ci sopportiamo a vicende. Forse perché entrambi diamo un gran valore all’orgoglio. Forse per tutte queste ragioni.
Forse perché eravamo Draco e Hermione.
Semplicemente Draco e Hermione.
Restammo un sacco di tempo a fissarci negli occhi, le mani incrociate e la consapevolezza che quella notte stava per finire. Hermione sospirò con forza e lasciò andare le mie mani. Si alzò e si rivestì senza dire una parola. Quando si voltò per guardarmi, vidi che il suo volto era rigato dalle lacrime. Io mi alzai a mia volta e mi avvicinai un po’ a lei. Con un dito le asciugai le guance e sorrisi.
“Non piangere, Grang. Le lacrime non ti donano per niente. Non rendono giustizia alla tua forza” le dissi mentre anche lei mi restituiva il sorriso.
“Sto abbandonando la cosa più giusta che esista per me, e lo sto facendo per gli altri” rispose con tristezza. Io avrei tanto desiderato dirle di ripensarci, di restare, di fregarsene di tutti gli altri. Ma, per orgoglio, non lo feci.
“Sei una Grifondoro Grang, anche se abbiamo cercato di fartelo dimenticare” feci cercando di farla ridere, e ci riuscii. Dopo qualche istante le feci una carezza sul viso.
“Nonostante tutto comunque, non dimenticarlo. Noi saremo sempre Draco e Hermione”
La riccia mi sorrise tristemente e senza dire altro si voltò e uscì dalla stanza.

*

La mattina successiva, ancora scosso ma sereno, mi svegliai presto e cominciai a riordinare la casa. Lo facevo sempre quando volevo riordinare anche i miei pensieri. Bussarono di nuovo alla porta e io sbuffai seccato.
“E’ aperto Blaise!! Non ho capito perché bussi a casa tua!! Guarda che c’è già l’incantesimo, non abbiamo bisogno di chiudere la porta!!” sbottai alterato.
“Non sono Blaise”
Alzai lo sguardo di botto. Hermione Granger se ne stava sulla soglia della mia porta, gli occhi sereni e uno strano sorriso sul viso. Io piegai leggermente la testa e la guardai pensieroso.
“E tu che ci fai qui? Non dovresti essere al tuo matrimonio?”
Lo strano sorriso sulle sue labbra si aprì ancor di più.
“Sì. Sono solo venuta a prendere lo sposo giusto”

Fine.

Spazio dell'Autrice.
*_* Che posso dire? E' finita come doveva finire *_* Oddio non ho davvero parole, ditemi voi qualcosa perchè non so davvero che dire o addirittura pensare!! Vi ringrazio tantissimo per aver seguito anche questa storia, siete dei fan meravigliosi, e quando posterò l'epilogo vi ringraziarò singolarmente *_* Vi amo *_*
Ora, se v'interessa, i miei progetti sono i seguenti: la storia originale che potrebbe diventare libro *-* (Su cui vi terrò aggiornati sul mio profilo, facebook, o altro. In realtà ho già scelto il titolo, dovrebbe essere "Nella tua ombra"), una nuova Dramione (in realtà sarebbero due, ma siccome per una non ho molte idee intanto ne porto avanti una soltanto) e qualche storia sul Fandom dei Tokio Hotel, paring Bill/Gustav (ho già scritto un paio di one shot, se magari vi va di leggerle *_*).

Ne riparliamo comunque nel capitolo dell'epilogo se avete domande o altro *_*

Grazie mille a tutti.

That's all folks!
   
 
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