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Autore: Yumeji    23/04/2010    0 recensioni
Fanfiction, appunto, collettiva scritta a più mani dai membri del Slayers Again Forum. La storie è ovviamente in stile slayers, passa dalle scenette comiche, alla "quasi" distruzione totale del mondo. I personaggi sono per la maggior parte IC, anche se però alla fine c'è stato un attacco da parte di una GLADS, non che altri piccoli incidente... Leggete e commentate!
Genere: Demenziale, Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Vi ricordo che è stata scritta a più mani, quindi non vi stupite se il modo di raccontare di tanto in tanto... p.s: Leggete e commentate Please


In un torrido e caldissimo pomeriggio, in una locanda di un villaggio, Lina, Gourry, Zelgadiss e Amelia erano intenti a pranzare. Tutto sembrava tranquillo, era troppo caldo per fare qualsiasi cosa!
Ad un tratto, però irruppe qualcuno sfondando la porta della locanda....
Era una donna alta e muscolosa.. quasi quanto un uomo! Si guardò attorno ghignando, mentre dietro di lei comparivano un ragazzone dai lunghi capelli blu, una splendida donna bionda in abiti da sacerdotessa, ed una bassa ragazzina dalla figura snella ed elastica. "Louie, dì all'oste che qui vogliamo mangiare bene, e pagare poco!" La donna lanciò un'occhiata carica di sfida verso i presenti, e si soffermò su Gourry, emettendo un fischio di approvazione.
Gourry occhieggiò perplesso la donna e i suoi compagni di viaggio che si facevano strada verso un tavolo al centro della locanda. Il suo istinto da guerriero si era stranamente messo in allarme. Spostò lo sguardo su Lina, che, per qualche motivo, si era irrigidita, la forchetta piantata con immotivata violenza in una innocente fetta di arrosto. "Lina..." richiamò l'attenzione della maga nel suo miglior tono accomodante, ben sapendo che quella espressione sul suo viso normalmente significava guai. "Non hai anche tu la sensazione di aver già visto quella ragazza da qualche parte?"
Lina fulinò il biondo spadaccino gelosa. "Io NO ma evidentemente tu SI!!! Amettilo e non fare il finto tonto!!!".
"Ma... ammettere cosa???", Gourry ci capiva sempre meno. E, ancora più oscuro, gli appariva il motivo per cui quella sconosciuta continuava a fissarlo insistentemente...
"Che domande Gourry!" - lo rimbeccò Zel divertito - "Ammettilo dai, sei stato un suo amante!"
"Amante di chi?" domandò Gourry con l'aria sinceramente confusa. Non fece in tempo a cominciare a rifletterci, che un colpo pesante come un masso gli piombò sul cranio. Si ritrovò con la faccia sprofondata nel pavimento e la gambe in aria che tramavano a scatti.
Nel frattempo lo strano gruppetto aveva trovato posto ad un tavolo proprio al centro del locale e rumoreggiava fastidiosamente con pugni sul tavolo e schiamazzi di vario genere e di varia natura.
"Non vorrei sbagliarmi, ma anche io ho la sensazione di conoscere i visi della donna montagna e dell'uomo coi capelli blu." annunciò Amelia poggiata al tavolo sui suoi gomiti "Anzi sono sicura di averci già parlato., ma proprio non ricordo in che occasione..."
"I hohosse ake eeeiiii!" provò a dire Gourry, ma la sua bocca era ancora incastonata nel pavimento e ne uscì una debole ed imprecisa cantilena.
Lina afferrò con forza i capelli sulla nuca del biondo e li tirò bruscamente, liberando il viso martoriato del povero spadaccino.
Con un impeto che scompigliò i capelli di tutti come una bufera, urlò: "Si, li conosce anche lei, ma questo significa solamente che sei ancora più testa vuota di quanto pensassi!! Potevi dirlo subito no?"
"Ma dire cosa?" chiese serio Gourry.
La biondona-montagna ogni tanto si girava a guardare gli Slayers, con fare di sfida. Lina ricambiava ogni suo sguardo.
"Non mi sembrano esattamente brave persone- osservò Zel- Lina, cerca di darti un contegno e ignorali, per favore..."
Ma Lina ormai l'aveva presa come una questione di principio, si alzò dal tavolo e si incamminà verso quello della biondona e i suoi amici.
"Ehi voi," esordì Lina, dando un'occhiata svelta a tutti e soffermandosi sulla biondona. "Non so chi vi crediate di essere, ma i vostri schiamazzi ci stanno rovinando il pranzo."
La donna squadrò la maga come se fosse appena stata schiaffeggiata. "Scusa?" domandò rozzamente. "Avete sentito? Questa ragazzina vuole darci lezioni di buone maniere!"
Gli altri si misero a ridere, mentre Lina boccheggiò un "Ragazzina....?" sottovoce, stringendo i pugni.
Gourry, Amelia e Zelgadis si misero in guardia. Sapevano che avrebbero dovuto dire addio al dessert, data la situazione che sarebbe andata a peggiorare di lì a poco.
Lina, col viso in fiamme e gli occhi stretti a fessura, sbattè con violenza la mano sul tavolo del nuovo gruppo.
"CHI-HAI-CHIAMATO..." prese fiato un secondo avvampando fino alla punta delle orecchie "RAGAZZINA???" sbraitò la maga istericamente. L'enorme bionda la squadrò con sguardo malizioso. "In effetti" esordì "ti ho sopr"avvalutato. Sei tanto piccina e piatta... non sei una ragazzina, sei a malapena una BAMBINA."
Fu in quel momento che Gourry urlò "Ho capito chi è quella donna!!!" ma non potè finire la frase perchè un destro di Lina lo centrò in pieno viso mandandolo nuovamente a gambe all'aria.
Dopo aver picchiato Gourry, la maga, furibonda si lanciò letteralmente addosso alla bionda mentre Amelia sussurrava a Zelgadiss "Zelgadiss-san, Lina-san farà saltare per aria la locanda..."
Neanche il tempo di farsi scendere un bel gocciolone sulla fronte che nell'aria risuonò il funesto grido...
BURST RONDO!!!

L' aria esplose con una violenza spropositata, facendo saltare in aria l' intera locanda con tanto di avventori.
In effetti, facendo saltare in aria l' intera strada su cui era stata costruita la locanda con tanto di avventori.
Lina avanzò furente completamente illesa nel mezzo delle macerie. Il passo di un rinoceronte inferocito e l' espressione assassina, sorpassò impassibile le gambe divaricate di Gourry, che spuntavano dal terreno, la mano tesa e immobie di Amelia, unica testimonianza della sua presenza sotto i massi, e uno Zelgadiss seduto a gambe incrociate sui miseri resti, sulla cui testa acuminata poggiava ciò che restava di un grosso mattone.
Si avvicinò con un ghigno al mucchietto di macerie caduto sull' impudente gruppetto, ma all' improvviso alcuni massi sembrarono smuoversi.
Vagamente stupita, la maga si chinò ad osservarli, ma venne travolta dal disarmante entusiasmo della creatura uscitane fuori. Era la ragazza in abiti da sacerdotessa, che ora le teneva le mani nelle sue e la guardava con un misto di pena e gioia, con due occhioni liquidi.
"Io vedo un grande flusso di energia negativa fluire da te, sfortunata sconosciuta!" le rivelò sognante "Lascia che ti aiuti, povera creatura."
Lina, decisamente sconvolta, tentò di indietreggiare e liberare le mani dalla presa della bionda sacerdotessa.
Ma a dispetto dell'aria delicata che i boccolosi capelli biondo cenere, l'incarnato di porcellana e il fisico snello potevano suggerire, la ragazza aveva una presa a dir poco ferrea.
Sempre fissandola con enormi occhi luminosi e sguardo febbrile, la sacerdotessa lasciò UNA delle mani dalla morsa che stritolava quelle guantate di Lina e gettando il braccio indietrò afferrò un piede che sbucava dalle macerie, estraendo la ragazzina dai corti capelli castani. La giovane si drizzò in piedi con tutta la dignità che i suoi abiti ora laceri e impolverati le permettevano, si strofinò il viso sporcandolo ancora di più e lanciò uno sguardo furibondo a Lina.
"Mara" attaccò con voce eccitata ed acuta la sacerdotessa "Guarda cosa abbiamo qui!"
Lina diede un nuovo strattone e riuscì finalmente a liberarsi dalle mani della sacerdotessa.
Alla vista della strana scena Zelgadiss si era alzato e, scagliando lontano il mattone, si era avvicinato a Lina e alla due sconosciute, lasciando le gambe di Gourry e la mano inerte di Amelia al loro posto, senza pensare minimamente ad estrarli.
La bionda sacerdotessa e la piccola Mara fissavano Lina, la prima con sguardo pericolosamente esaltato, l'altra ancora con manifesta ostilità.
Lina era incredibilmente ammutolita e Zel osservava la scena con lo scetticismo permeato dalla tristezza di chi troppo spesso è costretto a vivere situazioni assurde e mortificanti.
E mentre i quattro si guardavano, dalle macerie emerse con gran fragore e un urlo inumano l'enorme furiosa bionda che aveva insultato Lina.
 "Come osi aggredirmi???" sbraitò la bionda, mentre pezzi di intonaco e macerie precipitavano dalla sua chioma folta e dalle sue spalle sollevando nubi di polvere nel pandemonio che un tempo era stato il pavimento della locanda. "Con chi credi di avere a che fare???"
Lina contrasse la mascella e fece un passo avanti. "TU con chi credi di avere a che fare??? Non hai idea di chi sia la persona con cui hai attaccato briga!!!"
"TU non ne hai idea!"
"No, TU!"
"Due anime gemelle, eh?" commentò Gourry, riemergendo lentamente, e stoicamente, dalle macerie.
Zelgadiss sospirò e gli rivolse uno sguardo rassegnato. "Hai detto che avevi capito di chi si trattava, no? E allora, chi sarebbe?"
Gourry si grattò la testa. "Suppongo viaggi in incognito, ma è una nobile che avevamo incontrato tempo fa a Sailune... giusto Amelia?" Un mugugno di approvazione giunse da sotto le macerie. "Dubito che si ricordi di noi, non eravamo stati presentati. Me la ricordo perché mi dissero che era una brava spadaccina e perché... beh, mi fischiò contro anche quella volta, e ci vollero tre catini di vino rosso e una decina di arrosti per calmare Lina. Si chiama..."
"IO sono LINA INVERSE!"
"E IO sono la DUCHESSA ISOTTA, di Raizerl!!!"
"Duchessa??" Dissero all'unisono Rina & co.
"Beh, per essere una duchessa non sei molto colta, dato che non mi conosci!" Replicò Lina. "Come osi, piccolo microbo insignificante??" Ruggì la donna-montagna-duchessa.
"Qui finisce male..." commentò Gourry, preoccupato, "Incredibile, nemmeno questo caldo le sfianca!" disse Zel. Amelia invece era tutta presa dalla situazione e pensò bene di andare a fare da spalla a Lina.
Continuarono a battibeccare tra loro finchè non iniziarono ad ansimare e a sventolarsi con la mano per il caldo, gli altri membri dei reciproci gruppi rimanevano a guardare, visibilmente seccati.
"D'accordo, ragazzina!" boccheggiò la biondona "ora fa troppo caldo, l'appuntamento è a stasera, alle 10 in punto!! Vedremo chi dovrà rimangiarsi tutte le parole che ha detto!!!"


Mezz'ora dopo Lina era con Gourry in una stanza arrabattata in una locanda 'gentile' che li aveva accolti nonostante il casino che avevano combinato al ristorante.
"Non dovresti accettare la sfida di quella donna!" - dichiarò Gourry in tono perentorio.
"Lina Inverse non fugge mai, soprattutto davanti ad una svenevole duchessa!" - rispose Lina battagliera.
Gourry si alzò in piedi dal letto dove era seduto e le si parò davanti serissimo. "E invece dovresti rinunciare appunto perchè si tratta di una nobile! Non ti pare strano che una che non dovrebbe conoscere altro che buone maniere e svenevolezze, ti sfidi? Stai attenta, c'è qualcosa sotto...".
La maga sbuffò e lo spinse indietro di alcuni passi. "Finiscila! E poi, spiegami una cosa... Com'è che quella donna ti è rimasta così impressa?".
Il tono di voce di Lina aveva un vago senso accusatorio e malizioso. Ma Gourry non si fece fregare, non voleva deviare il discorso dalla sua via principale, come invece voleva fare la sua compagna. "BASTA Lina, NON puoi farlo!".
"E perchè?".
Gourry arrossì leggermente. "Perchè ho un brutto presentimento... E perchè io mi preoccupo per te, ci tengo a te!"...
Quasi inopportunamente il suono di qualcuno che bussava alla porta interruppe l'attimo di silenzio.
"E ora che accidenti c'è?" sbottò Lina avvicinandosi a grandi falcate verso la porta, ancora leggermente rossa in viso per le parole carine di Gourry. Quando con foga spalancò l'uscio, i suoi occhi erano all'altezza del torace di qualcuno di troppo alto per poterlo osservare dritto negli occhi senza alzare lo sguardo.
Era il giovane che accompagava la Duchessa Isotta, ed era solo.
"Tu cosa sei venuto a fare qui?" cominciò Lina, parlando tra i denti. Gourry in un attimo le fu al fianco, ma non estrasse la spada. Il ragazzo non aveva l'aria di chi porta minaccia.
"Già, me lo sto chiedendo anche io. Sono venuto per metterti in guardia... mi ricordi vagamente una compagna di corso, quindi diciamo che hai suscitato la mia simpatia!" Il ragazzone sorrise splendidamente, rivelando una dentatura da sorriso Durbans.

"Da cosa dovrei stare in guardia? Credi forse che io possa temere qualcosa da quell'energumeno di duchessa a cui stai appresso?"
"Conosco la tua fama Lina Inverse... ma conosco anche le capacità di Isotta, purtroppo... Io Marta e la sacerdotessa Melissa siamo stati assunti da suo padre... per evitare che combini dei guai durante il viaggio" Il giovane avanzò nella stanza grattandosi la testa. "Sapete, da quando ha quell'arnese, la cosa sta diventando difficile. Ma se anche un solo danno sarà causato da Isotta, noi non verremo pagati. Quindi ti chiedo per favore, evita di farti coinvolgere..."
Lina lo squadrò furibonda "Tu credi davvero che a me importi un fico secco se voi non verrete pagati? Io quella la distruggo! Così non dovrete più nemmeno porvi il problema!"
"Se continui nella tua decione, sarò costretto a cercare di fermarti" mormorò con fare figo il giovane.
"E in che modo, di grazia?" domandò Lina con un mezzo sorriso. Gourry volse gli occhi al cielo, pronto già a cercare un'altra locanda.
"Io sono Louie, e sono un potente mago!" esclamò, tirando fuori da dietro la schiena una bacchetta con un gran nodo in cima.. in realtà aveva più la forma di una enorme coscia di pollo.
Lina fissò la bacchetta. Poi Louie. Infine di nuovo la bacchetta.
La risata della maga risuonò forte e a lungo nella locanda.

Louie stava ancora sorridendo, solo che la sua espressione tradiva una paresi facciale piuttosto che un sentimento di felicità. Inutile dire che sentirsi deriso da quella piccola maga insolente dalla fama spropositata lo stava facendo arrabbiare. A dire il vero lo stava facendo incazzare parecchio.
Mentre Lina si sbellicava piegata in due, vagamente isterica per la forma della bacchetta e anche un po' seccata per l'intrusione dell'amico della sedicente nobile e del suo pazzo seguito, l'istinto di Gourry gli aveva fatto mettere mano alla spada.
Quello che era iniziato come un incontro non pericoloso, si stava trasformando lentamente ma inesorabilmente.
L'espressione fissa del ragazzo dai capelli blu, nonostante ostentasse una specie di sorriso, mandava ondate di rabbia trattenuta a stento. Gourry sapeva per certo che Lina poteva essere irritante e che senza ombra di dubbio sceglieva con precisione matematica di pestare i calli a gente con forza, competenza e abilità magiche per misurarsi e superarsi ancora una volta.
Qualche volta trovava pane per i suoi denti e in quelle occasioni Gourry aveva paura.
Perchè nonostante la forza indubbia, l'abilità fuori dal comune e la potenza esplosiva della sua magia, Lina era e rimaneva una ragazza umana, fatta di carne e ossa...carne che si poteva lacerare e ossa che potevano spezzarsi. E lo spadaccino non voleva mai più vedere Lina sanguinare o peggio agonizzare, come nel ricordo che era marchiato a fuoco nella sua mente, Lina in un lago di sangue dopo il colpo infertole da Copy-Coso.
Il ragazzo che accompagnava la nobile poteva davvero essere forte, poteva fare del male a Lina, alla sua Lina e lui questo non lo avrebbe mai permesso. Non avrebbe mai più permesso che nessuno alzasse un dito su di lei, a costo della vita.


La tensione nella stanza crebbe fino a farsi quasi insopportabile. Anche Lina se ne era resa conto, chiaramente, ma non perse la calma. Gourry la occhieggiò mentre indietreggiava di un passo e gli lanciava un breve sguardo d'intesa, un mezzo sorriso ancora dipinto sulle labbra.
"Senti, grand'uomo." esordì, tornando a volgersi verso il mago. "Ho già distrutto abbastanza locande, per oggi. Non che non sia un hobby piacevole, ma alla lunga tende a diventare costoso." Il suo sorriso si allargò. "Ti assicuro che la faccenda con la tua duchessa stasera si risolverà in un luogo tranquillo e senza guai. Del resto, il danno è già fatto, volendo essere precisi, no? Non credo che il tuo datore di lavoro fremerebbe per pagarti, se sapesse che una locanda è andata distrutta perché la duchessina non riesce a tenere la bocca chiusa."
Louie digrignò i denti. "Mi stai minacciando di diffondere la notizia?"
Lina si strinse nelle spalle. "Sai com'è... le voci girano."

Gourry si trovò a sorridere fra sé. Beccato. A volte dimenticava che l'arma migliore di Lina era l'astuzia.
Louie prese un respiro. "E sia, allora." dichiarò, senza abbandonare il suo tono di sfida. "Il vostro silenzio, in cambio di un combattimento equo. Stasera."
Gourry lo osservò mentre spariva nel corridoio, quindi chiuse la porta e si volse a fronteggiare Lina.
"Dici che cercherà di attaccarci prima del tempo?"
Lina scosse la testa. "Non credo. Mi è parso un tipo di parola."
Gourry sospirò. "E tu nonostante tutto sei intenzionata a prendere parte alla sfida, non è così?"
Lina scosse la testa. "Gourry, rifletti. La Duchessa ti è parso tipo da mollare facilmente? Ormai conosce il mio nome, rischiamo di trovarcela appiccicata addosso lungo tutto il viaggio, o peggio, rischiamo che faccia mettere una taglia sulle nostre teste. Vuoi davvero ripetere l'esperienza terrificante di combattere dieci bande di cavalieri infervorati al giorno?"
Gourry rabbrividì. "Direi di no."
"In più, il mio sesto senso si è messo in allarme, dopo ciò che ha detto quel tizio. Ho il sentore che ci sia qualcosa di strano dietro a questo non voler sollevare clamore."

Gourry sorrise. "In altre parole, sei curiosa, e la tua curiosità come al solito ci caccerà in qualche guaio."
Lina gli rivolse un ghigno. "In altre parole, l'idea sarebbe quella."
Gourry le posò una mano sulla testa. "Va bene, va bene. Avevo già preventivato di non vivere a lungo, viaggiando con te. Vorrà dire che stasera ti accompagnerò a questa fantomatica sfida."
"Benone. Io mi prendo la Duchessa, il mago è tutto tuo."
Gourry sorrise, brevemente. "Buono a sapersi."


La giornata di Amelia non era stata affatto buona. Il mattino era iniziato con la solita sveglia tutt'altro che rilassata, prima gli urlacci di Lina contro Gourry per qualcosa riguardo al cibo che avevano catturato, poi un oggetto contundente era entrato in rotta di collisione con la sua testa (si era rivelato essere Gourry, lanciato dalla stessa Lina in un ulteriore accesso d'ira mattutina) e come ciliegina sulla torta, lo scontro con botto alla locanda. Non solo aveva dovuto ripagare i danni (quando viaggiavano insieme, Amelia aveva paura che Lina l'avesse scambiata per la loro personale banca...non solo i pasti, i soldi di Saillune erano serviti anche a mettere a tacere osti e locandieri -e un occasionale capo villaggio- imbufaliti) ma adesso si trovava in una situazione orrenda. Non potevano scontrarsi contro la duchessa Isotta. Per quanto grezza e antipatica era sempre una nobile... se Lina la affrontava, si poteva creare un incidente diplomatico...perchè Amelia non poteva lavarsene le mani, sarebbe stato ingiusto. QUINDI sarebbe dovuta intervenire anche lei.
La principessa si prese la testa tra le mani mentre un gocciolone enorme e pesantissimo gliela faceva piegare. A costo di farsele suonare da Lina -altro gocciolone-sarebbe andata a parlarle...le avrebbe offerto...uhm...un pranzo luculliano nel migliore ristorante della prossima città. Avrebbe cercato il posto più chic e costoso in cui il comportamento a tavola di Lina e Gourry sarebbe stato particolarmente umiliante, già lo sapeva, ma forse avrebbe potuto placare l'ira per l'offesa subita da Lina.

Mai, mai dire a Lina che era scarsa di seno. Quel tipo di insulto la faceva impazzire, letteralmente... ma se sul piatto della bilancia c'era qualcosa che poteva rabbonirla...
Amelia sospirò. Sapeva che nonostante le sue buone intenzioni aveva poche speranze e forse avrebbe concluso la sua visita a Lina con quel dolore al collo e alla schiena che solo la sua terribile presa per la testa poteva provocare ma...per tutti i regnanti di Saillune! Avrebbe tentato! Alzò il pugno al cielo con sguardo infuocato, lo ritirò con un altro sospirone e, giunta davanti alla camera dell'amica, battè un paio di colpi, pronta per la fossa dei leoni.
"Che stai facendo?" chiese Zelgadis, di ritorno da una sua "escursione" solitaria. "Zel!! Devi aiutarmi!!" Sussurrò Amelia "devo fermare Lina, non può attaccare briga con una nobile!! Che figura ci farei io, che sono la principessa di Seillune?"
"Vuoi fermare Lina...E come hai intenzione di fare?" Chiese lui, con espressione già alquanto scettica-scocciata.
"Pensavo di corromperla con una cena da sogno, tu che dici??"
"Io dico che non sarà così semplice....Ormai l'ha presa come una questione di principio, lo sai benissimo com'è fatta..."
"Non mi importa! Farò di tutto per fermarla!!!"
"Auguri allora..." e Zel fece per allotanarsi, ma Amelia gli si parò davanti, facendo la faccia più pietosa che poteva: " Ti supplico, non lasciarmi sola in un momento del genere!". Lui rimase in silenzio, con espressione palesemente seccata, quando all'improvviso si sentì :"Ehi voi lassù! Siete i compagni di Lina Inverse, giusto?" La voce veniva dal giardino retrostante alla locanda, al piano terra, Zel e Amelia si affacciarono alla finestra per scoprire che si trattava della Sacerdotessa bionda.
Amelia osservò la bellissima sacerdotessa dell'altro gruppo. La giovane aveva sostituito gli abiti rovinati dall'esplosione e ora indossava una tunica color carta da zucchero che le scendeva morbida sui fianchi fino alle caviglie, impreziosita da ricami blu cobalto sugli orli. Il volto pallido era luminoso alla luce della luna, che in quel periodo prendeva presto il posto del sole. Tutta quella magnificenza era però rovinata dall'espressione di folle entusiasmo dipinta sul suo viso.
La sacerdotessa prese di nuovo la parola mentre Amelia gettava uno sguardo alle sue spalle per vedere se per caso Lina avesse deciso di aprire la porta.
"Mi chiamo Melissa. Sono una sacerdotessa al servizio della duchessa Isotta" esordì "Ma non sono qui per il loro piccolo diverbio... vorrei parlare con Lina Inverse."
Zelgadiss si intromise: "Bene, allora sali a parlarle, immagino non sia così difficile trovare la sua stanza visto che mi è parso di incrociare il ragazzo dai capelli blu del vostro gruppo che veniva da quella direzione."
Lo sciamano iniziava a sentirsi seccato. Le avventure con Lina e gli altri tendevano a finire sempre in enormi casini e MAI, mai una volta che trovassero gente normale o anche normalmente ragionevole. Solo pazzi, solo pazzi!!! Amelia si girò verso Zelgadiss: "Zelgadiss-san! Non me lo avevi detto!!! Magari Lina-san non mi ha risposto quando ho bussato alla sua camera perchè è da qualche parte a combattere! Potrebbe aver bisogno di aiuto!". Lo sciamano fissò la principessa: "Amelia, senti per caso delle esplosioni?". Amelia scosse la testa.
Mentre erano presi nella surreale conversazione si udì chiaramente dal basso un "Ehm...Scusate..."
Entrambi tornarono a rivolgere l'attenzione alla sacerdotessa.
"Ho bisogno di parlare con Lina Inverse." Questa volta la giovane non sembrava esaltata, era divenuta seria. "Sono una sacerdotessa piuttosto potente e ho sentito in lei una cosa che mai avrei pensato di trovare davvero. La vostra amica è per caso stata posseduta da qualche entità divina molto potente? O forse demoniaca?"
"Beh, in effetti non mi stupirei se in lei risiedesse qualche demone famelico." ponderò Zel, annuendo con fare sapiente.
"O qualche entità votata alla diffusione del Caos nell'Universo." assentì Amelia, annuendo a sua volta.
"Voi due..." giunse un ringhio, alle loro spalle.
Non senza un tremito, i due si volsero e si trovarono a fronteggiare una Lina scura in volto. Alle sue spalle, Gourry fingeva indifferenza, nel suo migliore atteggiamento da "ora ve la vedete voi con lei".
"Ehm... era uno scherzo, uno SCHERZO, Lina-san." tentò Amelia, con fare diplomatico.
Lina sbuffò e volse lo sguardo all'altra sacerdotessa. "Che cos'è questa storia di cui vai parlando? Non sarà un qualche trucco ideato da quel tuo amico mago? Ero convinta che avrebbe atteso l'ora stabilita, prima di tentare qualsiasi cosa."
La sacerdotessa scosse la testa. "Ha a che fare con ciò che la Duchessa sta cercando in questo viaggio... poteri superiori." Vestì un breve sorriso privo di allegria. "Il sogno di Isotta è maneggiare un potere che la ponga al di sopra degli altri esseri umani. Le sue ricerche nel Ducato si stavano facendo troppo sospette agli occhi delle guardie del Re di Raizerl, perciò il padre ha accettato di farla partire per un periodo, in modo che si tenesse lontana dalla corte finché non si fossero calmate le acque. La ho sempre reputata solo una viziata ed esaltata, ma mi sono offerta volontaria per farle da scorta in questa occasione, nel caso la sorte avesse voluto che la sua folle ricerca si imbattesse in qualcosa di concreto... perché in quel caso avrei dovuto fermarla. Lo credevo ormai quasi impossibile, ma... C'è qualcosa in te che mi da i brividi. Tu lo controlli, non è così? Parlo del potere di Lord of Nightmares. Sento che ha lasciato una traccia, in te. Una traccia permanente."
La sacerdotessa alzò la mano, rivolta a Lina. "So che ormai è impossibile fermare sia te che Isotta. Tu hai in te un potere che lei desidera e non ci vorrà molto perchè lo scopra! E quindi...". Improvvisamente incominciò a pronunciare una tiritera in una lingua sconosciuta sia a Lina che ai suoi amici.
Durò solo pochi istanti, il tempo che Lina cercasse di ricordare che lingua fosse e se la conoscesse... Pochi secondi e una luce avvolgente circondò la maga, Gourry, Zel e Amelia.
"Ma cos...". Lina non riuscì a terminare la frase, in un attimo lei e i suoi amici scomparvero dal piazzale della locanda.
La sacerdotessa sospirò. "Mandarvi da un'altra parte, in un luogo molto lontano, è quanto meglio per la principessa Isotta".


Lina riaprì gli occhi. Cos'era successo, era svenuta? Si guardò intorno, vicino a lei i suoi amici sembravano scossi e confusi. Proprio come lei.
Si alzò e si guardò intorno. Si trovavano in un bellissimo prato fiorito, costeggiato in lontananza da un boschetto. Vide una figura di donna avanzare verso di loro dal bosco, comparsa improvvisamente insieme ad un uomo e, spinta da una strana curiosità, si avvicinò loro.
In fondo, nessuno poteva accusarla di non farsi gli affari suoi, voleva capire dove accidenti l'aveva cacciata quella sacerdotessa da quattro soldi, verso la quale stava cominciando a nutrire sentimenti omicidi.
Ma man mano che si avvicinava alla coppia, il suo cuore prendeva a battere sempre più forte. Capelli rossi lei, biondi e lunghi lui... Quei due li conosceva!!! Prese quasi a correre a perdifiato verso di loro, mentre una certezza di dove fosse nasceva nella sua mente.
E quando li ebbe davanti... "Voi... io... ma... ma cosa è...?".
La donna, di circa venticinque anni, le sorrise. "Ciao Lina! Io sono la te stessa del futuro. Tu sarai me fra nove anni".
"Certo che sei rimasta piatta come allora!" - esclamò scherzosamente il Gourry del futuro guardandola.
Fu allora che Lina si accorse che la lei e il Gourry adulto portavano al dito una fede e si tenevano per mano.
E urlò, ridestando i suoi amici che, in lontananza, erano ancora rintronati a terra.
Quella maledetta sacerdotessa si era disfata di lei spedendola nove anni più avanti!!!
Lina si accasciò a terra con la testa tra le mani.
Quella stupida, stupida sacerdotessa! Prima aveva tirato fuori L.o.N. e poi li aveva spediti nel futuro.
Dannazione! Era pericolosissimo quello a cui li aveva sottoposti...era VIETATO interferire con passato e futuro!
Come aveva potuto? E come ci era riuscita?
Mentre si faceva prendere dallo sconforto, la maga non si era accorta che la sua versione del futuro le si era avvicinata mettendole una mano sulla spalla. "Suvvia Lina" le sorrise la giovane donna che sarebbe stata "Non agitarti così." Le strizzò l'occhio sempre sorridendo in modo carino. Lina pensò che in quei nove anni dovessero averla lobotomizzata. La giovane dai capelli rossi non era lei. Non poteva essere lei. Era dolce. Sorrideva. Sorrideva dolcemente. Per gli Dei!
Si girò per localizzare gli altri e improvvisamente si accorse che non c'erano più. Strabuzzando gli occhi si volse nuovamente verso sè stessa e non trovò neanche il Gourry del futuro al suo fianco.
La giovane donna che sarebbe diventata ora la guardava dolente.
"Avrei voluto veramente mostrarti qualcosa di più bello. Alzò la mano sinistra dall'anulare ora tristemente vuoto. Non è più con me, Lina. Non è più al mio fianco. Nessuno di loro lo è più."
La mente di Lina Inverse si riempì di immagini e suoni, scene che scorrevano veloci, persone a lei conosciute che parlavano ridevano combattevano. Uno ad uno li vide, li vide crescere, decidere, combattere, vivere. Morire.
Vide che L.o.N. l'aveva salvata ma che l'aveva scelta per essere per sempre sua.
Vide che era marchiata, appestata, maledetta.
Vide i suoi amici, vide l'uomo che amava cadere per mano sua.
Fu in quel momento che Lina Inverse chiuse con forza gli occhi e urlò.
Un grido terribile, di dolore infinito, di agonia insopportabile, che feriva le sue stesse orecchie.
Stava ancora urlando quando percepì il peso e il calore di braccia forti che la avvolgevano, la cullavano, accarezzavano la sua schiena.
La voce più dolce del mondo le sussurrava all'orecchio "Calma Lina...non è nulla...non è successo nulla."


Lina aprì gli occhi. Su di lei incombeva il viso di Gourry e l'ambiente era ancora quello claustrofobico e scarsamente illuminato del corridoio della locanda.
Lo spadaccino appariva pallido e teso, ma quando Lina si svegliò il sollievo si dipinse evidente nel suo sguardo. "Per fortuna ti sei svegliata." mormorò. "Stavi sognando, e doveva essere qualcosa di terribile, perché continuavi ad agitarti e gridare."
Era stato davvero un sogno? Davvero non c'era un fondo di verità in quelle visioni terribili?
Lina si disse che non era quello il momento di domandarselo.
"Credevo che ci avesse teletrasportati da qualche parte..." borbottò, portandosi confusamente una mano alla fronte. "Non aveva detto... che ci avrebbe mandati lontano, o qualcosa del genere?"
Gourry scosse la testa. "Devi averlo sognato. Ha solo proteso una mano verso di te, e una luce ti ha avvolto, e da allora hai iniziato a delirare."
Lina si accigliò. "E Zel e Amelia che fine hanno fatto?"
"Hanno rincorso la sacerdotessa. E' fuggita lanciandosi con un Ray Wing dalla finestra dopo averti colpito."
Faticosamente, Lina si rialzò in piedi. "D'accordo, allora seguiamoli. Dobbiamo trovarla, voglio sapere che diavolo mi ha fatto."
Gourry la occhieggiò, con aria poco convinta. "Sei certa di farcela?"
"Sono come nuova." minimizzò Lina. "Reggiti ora. Ray Wing!"
Protese le mani verso l'alto, attendendo che il turbine della barriera di vento la avvolgesse, sollevandola dal suolo, come sempre.
Non avvenne.
Una voragine parve aprirsi improvvisamente nello stomaco di Lina. Si volse verso Gourry, che la fissava perplesso e nuovamente preoccupato.
"Gourry, temo di sapere cosa fosse l'incantesimo che mi ha lanciato." deglutì. "Non ho più i miei poteri."
Nonostante desiderasse appiccicarsi al viso un sorriso rassicurante, per tranquillizzare Gourry, Lina sentì che gli angoli della bocca le si piegavano in giù. Come con Mazenda. Ancora una volta qualcuno si era arrogato il diritto di bloccare la sua magia, di renderla debole.
Sentì la mano di Gourry posarsi sulla sua spalla e cercò di farsi forza. Non era una tragedia. Ne sarebe venuta fuori, come sempre. Ora però c'era da chiedersi se quella Melissa fosse veramente una sacerdotessa...o piuttosto un demone. O una sacerdotessa corrotta che aveva stretto un patto con un demone? Per privarla dei suoi poteri la sedicente sacerdotessa doveva essere ben forte e coadiuvata da qualcosa, o qualcuno.
"Lina..." la voce dello spadaccino interruppe i suoi pensieri.
La maga alzò gli occhi e vide lo sguardo preoccupato dell'amico.
Quanto odiava sentirsi addosso la pietà! Non poteva tollerarlo! E anche se razionalmente sapeva che Gourry era con lei sempre e comunque e che non provava davvero pietà per lei, il peso della visione, del sogno o di quel diavolo che era stato, lo sguardo triste e preoccupato dello spadaccino, l'essersi fatta fregare come una pivella, l'idea di essersi fatta probabilmente vedere urlante e piangente da chiunque passasse in un lurido corridoio le fece montare una rabbia incontenibile che spazzò paura e angoscia e la sua razionalità andò a farsi benedire. La maga si allontanò di scatto da Gourry, andò verso la finestra divelta, calpestò i vetri infranti e stringendo i pugni sibiliò "Adesso vado da quella duchessa dei miei stivali e le faccio ingoiare i denti a suon di sberle. Che faccia mettere una taglia sulla mia testa! Ci provi solo! Voglio vedere se con i suoi nuovi connotati la riconosceranno ancora! Con o senza poteri quella la disintegro! Lei e quello stupido che si porta appresso.. il graaande mago con la baccheeeetta magica...lascia che mi passino per le mani e poi..."
E mentre stava ancora sbraitando delle esplosioni nella foresta poco lontano le fecero di colpo ricordare che Amelia e Zelgadiss erano corsi dietro a quella pericolosa, pericolosissima ragazza.  
  
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