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Autore: PhoenixOfLight    25/04/2010    2 recensioni
Mi sono sempre chiesta cosa vedessero Lily e James nello Specchio delle Brame... così ho iniziato a fantasticare, a vagheggiare e la mia mente malata ha dato vita ad una storia che spero vi piacerà! Saranno solo tre capitoli, il primo dal punto di vista di James e il secondo da quello di Lily; vi avviserò all'inizio del capitolo se vi sono cambiamenti di POV all'interno (in ogni caso sono facilmente riconoscibili). Inoltre, sono espresse anche le "colonne sonore" di ogni capitolo, ovvero quelle canzoni che mi hanno aiutata a scrivere la storia... gradirei che la leggeste ascoltandole^^ Ovviamente, non siete obbligati! Non vi faccio attendere oltre e vi lascio alla mia FF... buona lettura!!!
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lily and James - an eternal love'
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3. “Erised stra ehru oyt ube cafru oyt on whosi

 

 

 

 

LE PARTI IN CORSIVO SONO POV JAMES

 

 

 

Colonne sonore del capitolo: “My Skin” – Natalie Merchant

 

 

 

 

 

 

 

 

-Lily! Lily!-.

 

***

 

Sgranai gli occhi. Non potevo crederci… mi stava rincorrendo!

-Lasciami in pace, Potter!-, urlai, senza smettere di correre.

Una stretta ferrea mi costrinse a fermarmi; non mi voltai. Non doveva vedermi in quello stato.

-Ascoltami!-.

-Lasciami, ti ho detto!-.

-Ti prego…-.

-VAFFANCULO, POTTER!-.

-Lily!-.

-Evans!-, urlai voltandomi di scatto e penetrando i miei occhi gonfi di lacrime nei suoi color nocciola. Con un brivido mi accorsi che erano tornati normali: ora potevo vedere chiaramente tutte le sue emozioni; eppure, niente è mai stato più doloroso…

-Per te sempre e solo Evans, Potter!-.

Mi guardava con uno sguardo carico di dispiacere e sensi di colpa... perché, poi? Non era contento della sua nuova preda?

-Lily…-, mormorò alzando una mano.

-Evans!-, ripetei piena d’odio, scostando il mio volto dal suo contatto.

-Evans…-, sospirò infine, abbassando il braccio. –Io… mi…-.

-Non dire che ti dispiace, Potter!-.

-No… non potrei… tu non mi ascolteresti… però, giuro Lil-Evans-, si corresse notando il mio sguardo minaccioso, -giuro su me stesso che… mi dispiace davvero….-.

-Davvero? Se ti fossi dispiaciuto non l’avresti baciata!-.

-Per me quel bacio non era niente! Niente! Dovresti saperlo!-.

-Dovrei… dovrei saperlo?-, boccheggiai, -cosa dovrei sapere, eh? Cosa? Che sei uno stronzo? Non è una novità per me, Potter-.

-Sì, lo so, sono stato un idiota! È che… io… ero arrabbiato… frustrato…-.

-Potter, io quando mi arrabbio non bacio il primo che capita!-.

-Hai ragione, hai ragione! Sono stato un imbecille!-.

-Non ho bisogno che tu mi dica che io ho ragione-.

-Cosa devo fare, allora?-, mi disse esasperato. –Chiederti perdono? Lo farei se tu solo mi ascoltassi!-.

Non c’era nessuno con noi, eravamo solo io e lui per fortuna, altrimenti tutti avrebbero notato che le mie guance e i miei capelli avevano lo stesso colore: rosso dalla rabbia. Ma non dovevo scoppiare, non in quel momento.

-È da quando ho messo piede a Hogwarts che ti ascolto, Potter-, gli risposi con tono più calmo, senza però smettere di fissarlo con disprezzo. -Le cazzate, le risate, i tuoi esasperanti inviti e i continui battibecchi con Piton… le prese in giro ai Serpeverde, le domande imbecilli e maliziose ai prof, le battutine sconce su una ragazza…  le tue pseudo dichiarazioni d’amore… poi, hai messo da parte alcuni tuoi comportamenti… e ho pensato che forse eri cambiato… per un attimo ci ho creduto, sai? Mi dicevo che in fondo non mi stavi dietro solo perché non eri riuscito a farmi cadere ai tuoi piedi, ma perché – che stupidaggine! – un po’ ti interessavo davvero… sei riuscito ad ingannarmi per bene... devo farti i miei complimenti…-.

-Non stavo mentendo!-, esclamò lui, aumentando la sua stretta sul mio braccio. –Io… io ci tengo a te, Evans!-.

-Mi fai male!-, urlai.

Lui ritirò subito la mano – finalmente.

-Scusa…-, mormorò lui.

Chissà se aveva capito che il mio lamento non era dovuto solo al male fisico ma anche a quello che aveva inferto alla mia anima.

Rimanemmo entrambi in silenzio, mentre le lacrime non cessavano di bagnare le mie guance. Le sue parole facevano male, troppo male. Ma lui non se ne accorgeva.

-Devo chiederti solo un’ultima cosa, poi giuro che ti lascio in pace-, disse improvvisamente.

Avrei potuto girare i tacchi e andarmene, lasciandolo lì, solo e inerme, senza che nessuno potesse aiutarlo… ma non ci riuscii: qualcosa dentro di me m’impedì di muovere anche un solo muscolo.

-E non verrai a cercarmi mai più?-.

Silenzio.

-Mai più. Promesso-, decretò abbassando lo sguardo.

Non seppi perché, ma mi fidai.

-Avanti. Spara-, dissi incrociando le braccia.

Lui sospirò, per poi tornare a fissarmi. Era triste, ma sicuro di sé. A stento trattenei un brivido che scivolò lungo la mia schiena.

-So che non esistono giustificazioni al mio comportamento… ma devo spiegarti, o vivrò per sempre con il rimorso di non averci mai provato-.

Feci per interromperlo, ma lui mi zittì con un gesto della mano. Era il suo momento… l’ultimo con me, da quanto stabilito.

-Tu non mi credi quando ti dico che il mio rapporto con te – qualunque esso sia – non è uno scherzo… tentavo di fartelo capire in tutti i modi, ma ti ostinavi a rimanere del tuo parere… per questo, stamattina volevo fare una cosa… diversa. Estremamente pericolosa, forse, per la mia incolumità-, sorrise, per poi tornare improvvisamente serio. -Volevo aprirti il mio cuore, Lily-, mi rivelò fissandomi profondamente.

Non ebbi il coraggio di riprenderlo per avermi chiamata per nome: ero rimasta letteralmente scioccata. Non vedendo reazioni alla sua ultima frase, continuò: -Non ero sicuro che avrebbe funzionato… ma dovevo farcela. Anche i ragazzi erano dello stesso parere: è stato Remus a convincermi e a spronarmi. Così, mosso dai sentimenti più nobili di questo mondo, ti ho cercata sulla… ehm… ti ho cercata. Ho chiesto un po’ in giro se ti avessero vista, finché…-, qui il suo sguardo si rabbuiò. -… finché non ti ho trovata. Eri nel corridoio Est del terzo piano, da sola, che fissavi qualcosa che si trovava ai tuoi piedi-.

Ispezionai brevemente tra i miei ricordi per rammentare cosa stessi facendo quella mattina… lui intanto continuò: -Ho preso fiato – non potevo mica presentarmi davanti a te ridotto in quello stato – e mi sono ritrovato alle tue spalle. Stavo per raggiungerti, quando… ti sei voltato di lato e…-.

Si bloccò, mordendosi un labbro con veemenza.

Una macchia marrone, un riflesso biondo, due iridi color del mare… tremai. Non… non poteva pensare che…

-… e hai abbracciato un ragazzo-, boccheggiò come se gli mancasse il respiro, -… io non ho capito più nulla. Non sapevo chi fosse, ma… ma ti faceva sorridere. Ti rendeva felice. Cosa che io non sono mai riuscito a fare nel corso dei lunghi sei anni trascorsi insieme… sono bravo esclusivamente a renderti la vita un inferno, a farti arrabbiare e intristirti, non ho mai visto spuntare dalle tue labbra un sorriso, vero, spontaneo, quando m’incontravi…-, sospirò. –Mi sono trattenuto dal non lanciargli uno Schiantesimo e mi sono allontanato velocemente da lì, non volevo che tu mi vedessi, altrimenti avrei rovinato quel momento di felicità… non avevo la forza di presentarmi dinanzi agli altri, ero distrutto, sfiancato… ho percorso tutta Hogwarts… non so come ho fatto a ritrovare la strada, ad ogni modo all’ora di cena mi trovavo in Dormitorio… sono stato un quarto d’ora lì a tentare di calmarmi e di trovare una soluzione… quindi ho indossato la mia consueta maschera, quella che porto da anni… mi sono presentato in Sala Grande… e quando ho incrociato i tuoi occhi per l’ennesima volta il mio cuore ha perso un battito… ma non dovevo farmi vedere in quello stato da te, non avresti mai dovuto capire… sarei dovuto andare via dalla tua vita una volta per tutte, ti avrei risparmiato tanta sofferenza, ormai avevo deciso… ma non sapevo come fare… così mi è balenata in mente un’idea… dovevo solo essere più bastardo di quanto in realtà non fossi… in modo da infangare per sempre la mia reputazione e tagliare i ponti con te… così… insomma, il resto lo sai… ma quando ti ho vista scappare via da me, quando ho capito che ti avevo persa davvero… allora mi sono risvegliato e mi sono detto – nel mio più spiccato egocentrismo – che non avrei mai desiderato che tu uscissi definitivamente dalla mia vita, non avrei mai potuto sopportare un fardello del genere, perché…-.

Bloccò il suo provvidenziale racconto per guardarmi intensamente negli occhi.

Forse voleva sapere se gli credevo, se le sue parole avessero scatenato una qualche reazione in me… e nelle mie iridi evidentemente trovò la risposta che gli serviva.

-…perché ti amo. Ti ho amata dal primo momento in cui ti ho vista, ti ho amato per anni, ti amo ora e ti amerò per sempre, anche se tu non mi vorrai… potrei ripetertelo per ore, fino all’infinito, finché non mi crederai… ma non lo farai mai, quindi… me ne vado. Ho molti difetti, lo ammetto, ma mantengo le mie promesse. Spero solamente che tu sia felice…-, sospirò abbassando il capo, per poi tornare a guardarmi, sorridendo malinconico, -… lo spero davvero. Addio, Lily-.

James si voltò. Stava andando via da me una volta per tutte, proprio come avevo sempre desiderato… fino a due mesi fa. Ma in quel momento… cosa volevo davvero? Che sparisse? Che non mi avrebbe più parlato? Chiamata a gran voce, fatta arrabbiare, sorridere e divertire anche se lui non se ne accorgeva? Lo desideravo davvero? Quello che avevo visto nello Specchio allora non aveva alcun significato? Proprio nessuno?

Impossibile.

 

Qualcuno mi fermò di slancio tirandomi per la manica della divisa e mi fece girare. Lily era ora dinanzi a me, il suo sguardo era un misto di emozioni positive e negative… mi guardò per qualche secondo, poi…

 

-Tu non vai da nessuna parte-, sibilai. –Devi ancora spiegarmi una cosa: hai fatto tutto questo perché mi hai vista abbracciare un altro ragazzo?-.

 

Ancora non aveva capito?

-Non era perché l’hai abbracciato, ma perché…-.

 

-Sì, sì, ho capito… perché mi hai vista sorridere...-.

 

-Esatto-.

 

Allentai la presa, ma non abbandonai il suo braccio.

-Ho bisogno di sapere una cosa…-, lo guardai per qualche secondo prima di rivolgergli la fatidica domanda: -Quella Angelica… è stata solo un gioco, quindi? Non la ami?-.

 

Perché mi aveva fatto quella domanda? Forse voleva essere sicura dei miei sentimenti… be’, dirle da un momento all’altro che la amo deve averla stupita… e non poco… ma non capivo… meglio risponderle, a questo punto, no? Anche se avrebbe dovuto capirlo fin da quando avevo cominciato a rincorrerla…

-Ho avuto… be’, non proprio una storia… insomma, diciamo che…-.

 

Era in totale imbarazzo, si vedeva da come balbettava, ma avevo intuito lo stesso ciò che tentava di dirmi.

-Ho capito, Potter… due ore? Tre?-, chiesi, ironica, poi mi ripresi: -Non è questo ciò che ti sto chiedendo. Voglio solo sapere cosa significa Angelica ‘O Neal per te-.

 

Ci stavo arrivando…

-Avresti dovuto trovare da te la risposta dalle parole che ti ho detto prima…ma comunque, non mi costa niente ripeterlo…-. Sospirai. Non la facevo così complicata… pensavo che una volta oltrepassato la barriera della rivelazione d’amore me ne sarei andato, o mi avrebbe abbracciato, o preso a schiaffi… ma non ero assolutamente preparato a quella domanda… almeno, non all’inizio.

-Certo che non provo nulla, era solo un modo per farti ingelosire… ma sono stato un coglione a farlo… ho rischiato di perderti, questa volta per sempre… e sto rischiando tuttora…-, mormorai abbassando gli occhi, -e non credo che potrei sopportare questo strazio… non ora che ti ho aperto il mio cuore…-.

 

La sua espressione era così seria, così priva di derisione, e il tono della sua voce non era affatto canzonatorio… non poteva mentire. Non riuscivo ad immaginare che quella fosse solo una bugia…

-Ti credo-, dissi, e lui alzò gli occhi, stupito.

 

Le sue iridi brillavano. Mi incantai a guardarle: era bellissima. Era un miraggio. Anzi, no: un angelo… un angelo sceso apposta per me… contemplai quei capelli che cascavano morbidamente sulle spalle, gli occhi luccicanti, le guance leggermente arrossate e…

 

Mi stava analizzando… eh, sì, sembrava che con quel suo sguardo mi stesse sottoponendo ad una radiografia. Tentai di dissimulare l’imbarazzo.

-Sei proprio uno stupido, lo sai?-, dissi, scuotendo il capo.

 

Sulle labbra vi era appena l’accenno di un sorriso; non mi chiesi nemmeno il perché, la mente non era in grado di formulare quel pensiero.

Ero così incantato dalla sua bellezza che la frase che pronunciò dopo ebbe il potente effetto di farmi cascare dalle nuvole e riempirmi di una miriade di emozioni tutte in una volta…

 

-Quel ragazzo, Alexander… è mio cugino, idiota-.

 

Ora, voi non giocate a Quidditch, quindi non potete sapere esattamente cosa si prova ad avere un Bolide in pieno stomaco… be’, per un attimo provate ad immaginare la spiacevole sensazione dell’urto della simpaticissima palla proprio contro la vostra pancia… misto ad una sensazione di stordimento sostituita poco dopo da (non necessariamente in questo ordine):

- stupore

- vergogna

- ribrezzo

- desiderio di sparire

Ecco, ora mischiate queste spiacevoli emozioni con un paio di occhi verdi… il risultato è micidialmente assassino.

Sarà stato per quel motivo che rimasi impalato per ben cinque minuti circa a fissare Lily immagazzinando poco alla volta le sue parole e affrontando le ripercussioni che queste avevano avuto sul mio animo?

Sì, può darsi.

Non so per quanto tempo rimasi in quella posizione, forse una decina di minuti… no, impossibile, non potevo essere così stupido… o forse sì?

-C-cugino?-, esalai quando mi ripresi da quello stato confusionale.

Lei annuì valorizzando la risposta con ampi movimenti del capo.

Allora era vero. Non stava scherzando. Non si stava vendicando per quello che avevo fatto.

Quindi… quindi l’avevo fatta soffrire… per niente?

Rabbrividii dal disgusto.

-Mi dispiace... io… io non ho parole… io… tu… sei stata male… a causa mia… hai pianto a causa mia…-, balbettai guardando i suoi occhi farsi lucidi.

-Potrai mai perdonarmi?-.

Lei mi fissò a lungo, mentre riprendeva il controllo.

 

Non potevo farlo… non avevo la forza necessaria per farlo… forse non avevo alcun diritto di comportarmi in quel modo con lui… ma non me la sentivo… almeno non in quel momento…

-Mi dispiace, James… non posso…-, mormorai.

I suoi occhi si riempirono gradualmente di stupore, malinconia, tristezza, rimorso. Mi sentii in colpa per quello che avevo fatto, ma non potevo tirarmi indietro. Non più ormai.

 

Fu una pugnalata al petto. Quelle due semplici frasi mi lasciarono basito, inerme, incredulo, ferito… una merda, in pratica.

Be’, d’altronde aveva fatto la sua scelta, non potevo di certo biasimarla: ero stato io a sbagliare, non lei. Ormai non mi apparteneva, non era mai stata mia e mai lo sarebbe stata. Dovevo farmene una ragione. Ma il solo pensiero mi faceva impazzire…

-N… non importa…-, mormorai.

“Importa, invece… eccome se importa!”.

-Cioè, voglio dire…-.

“Grandioso, ti stai impappinando nelle tue stesse parole…”.

-Rispetto la tua decisione…-.

“Ma non la condivido granché, giusto perché tu lo sappia…”.

-… non sono nessuno per impedirti di fare ciò che vuoi…-.

“Ma vorrei essere quel qualcuno in grado di cambiarti le giornate in meglio…”.

-… ti auguro di essere felice…-.

“Lo spero davvero…”.

-... e che troverai l’uomo adatto a te…-.

“Mi chiedo se io avessi mai potuto adempiere perfettamente a questo ruolo…”.

-… sappi comunque che ti amo…-.

“Potrei ripetertelo all’infinito…”.

-Addio, Lily…-.

“Addio, amore mio…”.

 

Si era arreso. Non voleva più combattere. Aveva capito che non sarei mai stata perfetta per lui…

Prima di andarsene, però, mi accarezzò una guancia, dolcemente, come se stesse sfiorando un giglio…

-Non posso…-, mormorai, rapita dal suo sguardo. –Non posso allontanarmi da te, James!-, esclamai.

Mi avvicinai di scatto, afferrai il bavero della divisa e avvicinai le mie labbra alle sue.

Rimase per qualche istante immobile, mentre tentava di capire cosa stesse succedendo. Poi, come colto da un’illuminazione, trattenne il respiro, stupito, e rispose con trasporto al mio bacio, poggiando una mano sulla schiena per stringermi ancora di più e l’altra sui miei capelli. Gli cinsi il collo con le braccia.

Quando ci staccammo, avevamo entrambi il fiatone.

Entrambi sorridemmo, entrambi avevamo le guance in fiamme.

I suoi occhi luccicavano dalla felicità. E anche i miei, ne ero sicura.

-Ti amo, James-,

 

Era accaduto tutto all’improvviso: le carezze, gli sguardi, poi quel bacio… ancora non potevo crederci… era stato un sogno, non c’era altra spiegazione…

“Datemi un pizzicotto, vi prego!”.

Lei mi fissava, sorridente. Le sue iridi brillanti furono la risposta: era tutto reale.

-Ti amo, James-.

Un fulmine a ciel sereno. Una sensazione di leggerezza al petto. La consapevolezza di poter volare anche senza un manico di scopa. E un’entusiasmante, incontenibile felicità.

-Anch’io ti amo, Lily…-, mormorai.

 

Sorrisi.

-Ce l’hai fatta, Potter…-, lo canzonai, dandogli un piccolo bacio sulla guancia.

-Ed era anche ora!-, esclamò lui. –Ora che ti ho raggiunta… chi ti lascia più?-.

Scoppiai a ridere mentre riprendevamo a baciarci, suggellando il nostro amore.

 

 

 

***

 

 

 

 

 

La porta della stanza si aprì cigolando.

Si sentirono un rumore di passi, eppure… non c’era nessuno.

All’improvviso, comparve un ragazzino. Poteva avere all’incirca undici anni; aveva folti capelli scompigliati di un nero profondo e due bellissimi e lucenti occhi verdi. Sulla fronte faceva bella mostra di sé una strana cicatrice a forma di saetta.

Si avvicinò gradualmente all’enorme specchio in fondo alla sala, avanzando con sicurezza.

C’era stato già altre volte, ma il suo cuore batteva furiosamente come se fosse la prima. Si sedette a terra sul pavimento polveroso e guardò la superficie dove, per magia, comparvero dei volti sorridenti di due giovani.

-Ciao mamma… ciao papà…-, mormorò, beandosi di quella visione.

Il piccolo Harry – così si chiamava il ragazzino – si recava molto spesso in quella grande stanza buia e polverosa; provava un’enorme gioia e nel contempo un’incommensurabile tristezza nel trovarsi lì… ma continuava le sue visite notturne, combattendo strenuamente contro la malinconia e tentando di ricavare quanta più serenità possibile dalla vista dei suoi genitori, anche se quelle che ammirava erano solo riproduzioni dei suoi più reconditi desideri.

Ma non sapeva quanto i suoi genitori fossero vicini a lui…

-Ciao Harry…-.

Lily e James si avvicinarono al ragazzo dagli stessi occhi della madre, che poggiò delicatamente una mano sulla sua spalla, mentre il padre tentava di scompigliargli i capelli… come se non fossero abbastanza arruffati… come faceva lui quando era adolescente…

-Non temere… non sarai mai solo-, sussurrarono.

-Noi saremo con te per sempre…-.

-Viviamo in te…-.

-… nei tuoi occhi…-.

-… nei tuoi gesti…-.

-… nel tuo cuore che mostra le nostre immagini…-.

-… nella tua anima…-.

-… per sempre-.

-Per sempre-, mormorò Harry continuando a fissare lo Specchio mentre un brivido scorreva lungo la sua schiena.

I suoi genitori lo abbracciarono delicatamente, coprendolo con la loro essenza e penetrando in lui come se fosse acqua, nutrendolo di quell’amore che un giorno si rivelerà essere molto utile e che vide la luce proprio dinanzi a quello Specchio…

Ma lui non se ne accorse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

 

Saaaaaaaaaaaaaaaalllllveeeeeeeeeeeee!!!! :D

Come va???^^

Alloooooooraaaa... so che molti di voi si aspettavano che nello scorso capitolo io raccontassi se Lily perdonasse o meno James, ma non l’ho fatto, attirandomi l’odio di molti di voi lettori (tra cui quello della mia sorellina Alchimista/Moony...^^’). Per cui ho deciso di farmi perdonare nel terzo capitolo (non è vero, l’avevo già scritto prima che voi mi lasciaste le recensioni, volevo solamente farvi penare, yeeeeaahhh!!XD Che emerita bastarda che sono!!XD). Come vi è sembrata la mia – geniale – trovata? Vi è piaciuto il mio chappy???^^

Ringrazio tutti voi per esserci stati, davvero, le vostre recensioni – anche se sono un po’ diminuite – mi hanno convinta a non cancellare la storia da EFP... per cui, ragazze che avete recensito... *si schiarisce la gola*

 

RISPOSTE ALLE RECENSIONI:

 

ThePirateSDaughter: Ciaoooooooooooooo!!!**

Hahahahaaa ho sempre sospettato dei tuoi poteri soprannaturali, cara la mia beta! XD Sì, è un po’ strano che Silente abbia fatto entrare un Babbano ad Hogwarts, ma mi sono permessa di prendermi questa piccola “licenza” ^^’ D’altronde, ho pensato che il nostro Dumbledore volesse molto bene a Lily e siccome la vedeva sola, ad eccezione di alcuni suoi amici, senza possibilità di parlare con i suoi genitori per via dei Mangiamorte che intercettano le lettere e uccidono i Babbani, quindi ha pensato che fosse stato un pensiero carino quello di farla incontrare con Alex (ma quanto lo amoooooo!!** Non quanto James, però... u.u).

Sì, Sirius è un genio!! *w* Quel pezzo mi è venuto fuori così, senza che l’avessi programmato ed ogni volta che lo leggo mi schianto dalle risate!!XD Guarda lasciamo stare i tabloid, ti prego... oh, be’, se ti può consolare siamo in due ad essere fissate con il Re dei Re!! XD

Allora??? Come ti sembra questo chappy?? Spero che non verrai a casa mia a Cesa – pur non sapendo dove si trovi XD

Ti voglio bene, carissima!! :** Alla prossima!! :D <3

 

 

 

Jaily: Oddio no ti prego non uccidermi! XDXD Come ti sembra questo capitolo, allora??;)  Spero che non abbia deluso le tue aspettative!!! :D Ciaooooooo alla prossimaaaaaaa!! (Si spera!!XD)

 

 

 

Alchimista: Muahahahahaahahahhh siii lo so sono una bastardaaaaa!!XD

Ehi!! Piano con le offese!! U.U E poi è ovvio che io ho amore e rispetto per me stessa, che ti credi? Altrimenti perché mi chiamano Ramosa??XD

Dai, però alla fine hanno fatto pace, no? Quindi NON DOVRESTI lanciarmi un Avada Kedavra!XD

 

Sì, Lily e Sirius sono meravigliosi, soprattutto l’ultimo!!** Ma quanto è figo Paddy?!?! Non quanto James, però... u.u

Ha-ha, Felpato ti ha Schiantaataaa! Ok, basta XD

Sì, James con lo sguardo vuoto è da brividi... anche perché conoscendolo come un ragazzo sempre pieno di vita vedendolo da un altro punto di vista è un po’ difficile... e, fidati, ho rabbrividito anch’io!

Sì, esatto, Angelica è una puttana di prima categoria (senza asterischi u.u)... cavolo, le ha perfino fatto gli auguri!! Te lo giuro, dopo che Lil e Jamie hanno fatto pace quell’oca starnazzante si è perfino permessa di augurare buon compleanno a Lily... no, dico io, ma chi si crede di essere??

*Prende un respiro* Ok, mi sono calmata ^^

Quindi... che te ne pare?? Soddisfatta di James? Quel ragazzo è una forza della natura, te lo dico io! U_U

Anch’io per te ci sarò sempre, per qualsiasi cosa, lo sai!! Ti voglio un bene nell’anima, Moony!!!

 

 

 

 

 

 

 

Ed ora, ringrazio i sei preferiti:

 

1)    Clady**

2)   edocast92**

3)   helen evans**

4)   Imperfect_Angel**

5)   jaily**

6)   patapolo**

 

 

I 14 seguiti:

 

1)    Alchemia**

2)   Alchimista** **

3)   emylee93**

4)   lally88**

5)   lovegio92**

6)   malandrina4ever**

7)   mar**

8)   marta_cullen**

9)   MoMozzia**

    10) Nikki Cullen**

    11) pazzarella_dispettosa**

    12) rontiamo**

    13) TheBestLady**

    14) _Giuli95_**

 

E, infine, RosaWhiteAngel per aver aggiunto la storia tra le ricordate!

 

 

Grazie mille a tutti voi!!! Alla prossima!!! :D

 

MissProngs ;P

 

 

   
 
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