Salve
ragazzi! Dunque questa storia è iniziata durante una
noiosa ora di lezione, poi a casa trascrivendola ha preso forma…Ora vi chiedo
umilmente una cosa, volete il continuo o la lascio così? Si,
perché la mia mente un po’ malata, devo ammetterlo, ha pensato anche ad un
possibile seguito. Beh aspetto vostre opinioni. Buona lettura J
The summer…
Personaggi e luoghi di
esclusiva proprietà di J. K. Rowlng.
Hermione
Granger percepì il mettersi in moto del treno. Vide allontanarsi la collina che
nascondeva Hogwarts. Ecco il segno della fine del sesto anno. Nel di lei animo un pensiero costante che somigliava di più
ad una preoccupazione.
Come quando
sogni di cadere nel vuoto e ti svegli pensando che era solo un incubo. Già, ma
la sensazione di non sapere cosa c’è dopo, cosa c’è nel vuoto rimane fino al
momento in cui il sonno ricomincerà a cullarti. Così si sentiva H. J. Granger e il sonno non accennava certo a giungere.
Fissava fuori dal vetro, vedendo il paesaggio ma non osservandolo.
Semplicemente le passava davanti ma lei vedeva solo quei momenti, quelle
lacrime di tempo che lo avevano visto partecipe, quella figura diafana che lei
aveva permesso entrasse nel suo mondo.
Non lo aveva
ancora visto da quando avevano lasciato il castello, non era nel vagone dei
prefetti e sperava, in fondo, di incrociare almeno quel grigio nel prossimo
giro per i corridoi.
Stava
chiedendosi cosa sarebbe stato.
Tre mesi
durante i quali si erano reciprocamente promessi di non sentirsi.
Ma la presenza di quel frammento di
pergamena nella tasca destra che percepiva solo distendendo la mano, era quasi
rassicurante. L’ultimo loro contatto.
Decise che
muoversi le avrebbe fatto meglio che non stare ferma in quel vagone a
riflettere, sfidando l’autolesionismo o l’autodistruzione.
Aprì la porta
dello scomparto prefetti. Un vuoto desolante lo riempì alla sua uscita.
Passo dopo
passo lo sguardo vagava di figura in figura cercando quegli occhi, quello
sguardo, quella figura.
Quasi a metà
del treno nel suo manto scuro, lui.
Gli si
avvicinò senza ricevere da lui la minima considerazione, ma a questo era
abituata in pubblico.
Tuttavia,
bruciò la distanza fra di loro sperando secondo dopo secondo
che egli volgesse il suo sguardo su di lei. Cominciò a sentire la voce
dell’austero ragazzo solo quando questo stava salutando il suo interlocutore
nel tono freddo che lei conosceva forse fin troppo bene.
Lo vide poi
rivolgerle la sua attenzione e quelle labbra aprirsi per porgerle un ruvido “Granger”.
“Draco” le
uscì spontaneo, senza riflettere, senza pensare all’impatto che quella parola
avrebbe potuto avere una volta pronunciata. Un nome che per tutti gli altri
sarebbe stato semplicemente un modo per identificare una persona, era per loro
qualcosa di molto più pericoloso.
Lui la guardò
con occhi inespressivi prima di voltarle le spalle, prima di entrare nello
scomparto più vicino.
Hermione decise che tanto valeva continuare sulla
strada intrapresa e cercare di essere almeno coerenti. Pose la mano fra le due
porte prossime a chiudersi, si aprì un varco e le lasciò richiudere solo una
volta che furono alle sue spalle.
Lei e lui soli
in quello spazio. Certo sarebbe stato un buon momento per parlare, se non
fossero stati lui, Draco Malfoy, e lei, Hermione Granger.
Quando era sul punto di parlare, ecco che le sottile
labbra del Principe delle Serpi si mossero.
“Chi ti ha dato il permesso di seguirmi?”
In realtà il
permesso se l’era dato lei stessa, ma questa
argomentazione non sarebbe di certo stata accettata dal Furetto. Per quanto
poteva dire di non conoscerlo, questo era abbastanza prevedibile.
“Cosa vuoi, Mezzosangue?” chiese alzando lo sguardo per
puntarlo ai di lei occhi. Come se non sapesse quale effetto avesse su di lei
quello sguardo, come se di lei non sapesse altro che la non purezza presunta
del suo sangue. Il tono era pervaso di orgoglio, di freddezza come se per lui
non fosse altro che quello che era sempre stata. Come se niente fosse stato e quindi
il motivo per il quale lei era lì ora gli fosse del tutto oscuro.
Lo guardò con
tutta la delusione che poteva trovare, con tutta l’amarezza che avesse potuto
accumulare in quel momento.
“Niente, come sempre” sentenziò. Poi si dileguò, ma non abbastanza in fretta da
evitare di veder affiorare il ghigno che lui amava tanto indossare.
E mentre si
allontanava, mentre tentava di porre la maggiore distanza fra lei e Malferret, ebbe la consapevolezza che sarebbe stata
l’estate più lunga della sua vita.
Sedette vicino
al finestrino in uno scomparto vuoto, concentrandosi sui particolari delle
ombre che crescevano a ritmo del tramonto, seguendo il volere del sole.
Senza
ascoltare nient’altro che il silenzio, perché la sua mente lavorava troppo per poter ascoltare altro. Perché la sua voce pervadeva il
silenzio nonostante non fosse possibile, perché il suo profumo era
maledettamente ovunque, perché ogni cosa che potesse pensare era in qualche
modo collegata a lui.
Sentì una
lacrima farsi strada sulla sua guancia, percorrerle il
profilo fino a quando si infranse sulle sue labbra. Chiuse gli occhi
assaporando quel sapore che, anche se non era razionalmente possibile e lei ne
era consapevole, assomigliava al suo.
Alzò gli occhi
concentrandosi sul suo riflesso che si sovrapponeva alle ultime luci del
giorno. Un barlume di orgoglio le brillò negli occhi dandole la forza per
asciugare le sue guance con un gesto veloce.
Dopo pochi
secondi entrarono Harry Potter e Ron Weasley. Le riportarono un affetto
fraterno, la distrassero e le permisero di mantenere un qual certo contegno.
Sperava quel
viaggio non sarebbe mai terminato, così che non fosse stata costretta ad
affrontare l’estate. Ma vide avvicinarsi le luci di
Londra e poi il tipico rumore di coloro che si preparavano a scendere.
Quando il treno si fermò non le restò che prendere un
respiro e dirigersi verso la porta. Vide i genitori di Ron, lì saluto e dopo
essere sopravvissuta ad un abbraccio della signora
Weasley strappò a Ron e Harry la promessa di scriverle presto e frequentemente.
Questo fu un buon pretesto per lasciarsi sfuggire una
lacrima mentre varcava il confine tra mondo dei maghi e Londra babbana…
Eccoci
alla fine, aspetto vostre notizie…
Grazie
per aver letto, spero vi abbia tenuto compagnia per qualche minuto. Come solito
il non happy ending.. mi
scuso con chi l’avrebbe voluto…
Grazie…
Un
abbraccio…
Always Yours…
Elly
Malfoy