Notavo che il primo
capitolo risale a circa un anno fa e direi che questo è assolutamente
imperdonabile. Chiedo scusa in tutte le lingue del mondo. Spero che quanto segue possa farmi perdonare, almeno un po’… Buona
lettura !!
One and two…
A
tutti quelli che osano,
a coloro che non hanno paura di mettersi in gioco,
a chi ama senza chiedere nulla in cambio,
all’Amicizia che sarà sempre più forte…
… dopo un mese
dal suo arrivo a casa Hermione aveva già fatto tutto
quello che avrebbe dovuto fare per il seguente anno a Hogwarts.
E non passava
notte che non guardasse fuori dalla finestra, sperando di vedersi stagliare contro
il cielo notturno la sagoma scura di un gufo.
Eppure lei
sapeva che la promessa non sarebbe stata infranta. Lei troppo orgogliosa per ammettere
che quella promessa le gravava sullo stomaco come un macigno, che ogni notte prima di addormentarsi si
riprometteva di essere forte, che subito dopo una lacrima bagnava quel cuscino
che conosceva tutte le sue forze e sofferenze…
Lui, troppo
occupato a mantenere la sua facciata da perfida serpe per concedersi anche un
minimo cedimento, per pensare a lei con sincerità e onestà almeno verso se
stesso, per ammettere anche solo un secondo la mancanza
del suo profumo…
Certo come
poteva pretendere che lui la considerasse? Troppo impegnato a vivere nel suo
mondo per ricordarsi di lei, troppo bravo a crearsi mille impegni per
concedersi il tempo di pensare al plurale.
Come poteva
cambiare se era sempre stato così anche ad Hogwarts?
Lei che sempre
aveva cercando di rendere le cose migliori per entrambi, che aveva sempre detto
tutto puntando al meglio, al bene; come poteva pensare che lui cambiasse per
lei?
Le persone non cambiano, mai. Hermione
Jean Granger avrebbe dovuto saperlo bene.
Eppure ancora
si illudeva che ci fosse qualcuno diverso dagli altri.
Per un
sentimento di cui forse lui neanche ammetteva l’esistenza, come aveva potuto
pensare, anche solo per un secondo, che lui lasciasse – o almeno limitasse – il
Quidditch?
Che lasciasse
da parte i suoi amici – definibili per lo meno perfidi – per lei?
Lui che aveva
sempre dato per scontato ogni cosa o persona, pensando che sarebbe sempre stata
lì dove lui l’aveva trovata la prima volta. E non importava che le persone
rimanessero per obbligo, timore, adorazione, scelta o
affetto. Avevano tutte la stessa valenza legata ad un prezioso fine
utilitaristico che alla fine non giovava che a lui, Draco
Lucius Malfoy, fedelmente
devoto al male.
Certo, con le
sue parole sembrava regalarti il mondo, sembrava liberarti per sempre di quella
sensazione di solitudine che ti accompagnava da una vita, ti donava l’universo
ma poi, in un attimo, si portava via tutto con le sue azioni e a te non
rimaneva che ricominciare la tua lotta daccapo.
Litigate su
litigate sempre più spesso così che a volte perdeva perfino il significato di
quello che stava facendo e del perché. E ora, dopo averla presa persa tante
volte per la sua esclusiva volontà di andare avanti, quando ripensava a tutto
questo, si arrabbiava con se stessa e trovava la forza, nei momenti di
sconforto, per non prendere in mano una piuma e scrivergli.
Per quanto
stesse male, già troppe volte si era umiliata, sopportando il suo divieto di
parlare con qualcuno di loro due, troppe volte aveva accondisceso alle sue
richieste, taciuto di fronte alle sue pretese, perché in quei giorni che
aumentavano il tempo dal loro ultimo incontro non ritornasse in lei la dignità,
l’orgoglio di una Grifona e la forza di una donna che
affronta la vita a testa alta, sempre e comunque.
Ma alle volte,
quando la sera calava e avrebbe voluto non sentirsi così sola, le ritornavano
in mente quelle parole che ancora le facevano battere il cuore. Quando doveva
ammettere anche a se stessa che avrebbe voluto le cose fossero diverse, guardando
il sole di agosto morire dietro la collina, il suo pensiero riandava a quel
frammento di pergamena che si era ritrovata fra le mani l’ultima volta che si
erano visti.
Ormai l’aveva
tenuto fra le mani così tante volte che la pergamena aveva perso la sua
originaria consistenza, sempre attenta a non bagnarlo con le sue lacrime non
era riuscita ad evitare che ormai il suo
profumo svanisse e non rimanesse solo quello di lei e le parole:
Probabilmente volevo sentire troppo le tue labbra pazze e
silenziose..
In quegli
istanti era solita sedersi per terra, immersa nell’odore della
terra leggermente umida tipico della sua infanzia e pensare a quanto
quelle parole le ricordassero quello che lei aveva visto di positivo in quel
ragazzo.
Avrebbe potuto
definirlo il suo ragazzo ma mai era riuscita a pensarlo in questi termini, era
sempre stato Malfoy, Draco
al massimo.
Ricordava
l’adorazione nel suo sguardo ogni volta che la guardava, soprattutto i primi
mesi; ricordava come da soli smettevano di offendersi e come il silenzio fra di loro era sempre carico di mille parole non dette, di
mille confessioni mai fatte, di mille spiegazioni mai date.
Forse era
proprio questo che li aveva allontanati e avvicinati più volte durante l’anno a
scuola, forse erano i troppi segreti che l’uno manteneva nei confronti
dell’altra, troppe le domande che lei non aveva mai posto, poche le spiegazioni
date volontariamente, troppa la libertà da lei lasciata.
E così, di
giorno in giorno, di ora in ora, si avvicinava il momento di riprendere quel
treno, e, come sapeva bene, di incontrare di nuovo quegli occhi grigi. Senza
che nessuno avesse infranto la promessa fatta, senza che quelle parole la
abbandonassero mai…
Ma Hermione credeva, ormai, che nel momento stesso in cui si
parla al plurale non si può pretendere di continuare la vita che facevi quando
parlavi al singolare, in tutto e per tutto. Può darsi che siano necessarie delle
rinunce; sicuramente occorre capire per cosa vale la pena impegnarsi, soffrire
e vivere….
Eh… beh se non
sei a disposto a metterti in gioco, forse meglio che neanche inizi ad usare il
plurale….
Eccoci
Ragazzi mi rendo conto della buona dose di cinismo che c’è in questo capitolo,
spero comunque di essermi fatta perdonare per la mia lunga assenza. Grazie a voi
che leggerete. Magari non è esattamente il seguito che ci si aspetterebbe ma io
l’ho pensato così e scrivendolo ha preso forma così. Chiedo scusa per gli
errori. Forse vi ho sorpreso con un aggiornamento dopo così tanto tempo. Spero
di aggiungere il prossimo in tempo minore…
Sperando
vi sia piaciuto,
un abbraccio,
Elly