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Autore: Elly Malfoy    11/05/2011    1 recensioni
la fine dell'anno, il treno, un frammento di pergamena, una promessa, l'estate davanti e tanti dubbi. Che cosa sarà? Quanto saranno lenti nel loro incedere? in fondo sono solo tre mesi, ma si può dire solo? perchè quando aspetti non sono mai solo sei tre mesi..
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Notavo che il primo capitolo risale a circa un anno fa e direi che questo è assolutamente imperdonabile

Notavo che il primo capitolo risale a circa un anno fa e direi che questo è assolutamente imperdonabile. Chiedo scusa in tutte le lingue del mondo. Spero che quanto segue possa farmi perdonare, almeno un po’… Buona lettura !!

 

One and two

 

A tutti quelli che osano,

a coloro che non hanno paura di mettersi in gioco,

a chi ama senza chiedere nulla in cambio,

all’Amicizia che sarà sempre più forte…

 

 

 

… dopo un mese dal suo arrivo a casa Hermione aveva già fatto tutto quello che avrebbe dovuto fare per il seguente anno a Hogwarts.

E non passava notte che non guardasse fuori dalla finestra, sperando di vedersi stagliare contro il cielo notturno la sagoma scura di un gufo.

Eppure lei sapeva che la promessa non sarebbe stata infranta. Lei troppo orgogliosa per ammettere che quella promessa le gravava sullo stomaco come un macigno, che ogni notte prima di addormentarsi si riprometteva di essere forte, che subito dopo una lacrima bagnava quel cuscino che conosceva tutte le sue forze e sofferenze…

Lui, troppo occupato a mantenere la sua facciata da perfida serpe per concedersi anche un minimo cedimento, per pensare a lei con sincerità e onestà almeno verso se stesso, per ammettere anche solo un secondo la mancanza del suo profumo…

 

Certo come poteva pretendere che lui la considerasse? Troppo impegnato a vivere nel suo mondo per ricordarsi di lei, troppo bravo a crearsi mille impegni per concedersi il tempo di pensare al plurale.

Come poteva cambiare se era sempre stato così anche ad Hogwarts?

Lei che sempre aveva cercando di rendere le cose migliori per entrambi, che aveva sempre detto tutto puntando al meglio, al bene; come poteva pensare che lui cambiasse per lei?

Le persone non cambiano, mai. Hermione Jean Granger avrebbe dovuto saperlo bene.

Eppure ancora si illudeva che ci fosse qualcuno diverso dagli altri.

Per un sentimento di cui forse lui neanche ammetteva l’esistenza, come aveva potuto pensare, anche solo per un secondo, che lui lasciasse – o almeno limitasse – il Quidditch?

Che lasciasse da parte i suoi amici – definibili per lo meno perfidi – per lei?

Lui che aveva sempre dato per scontato ogni cosa o persona, pensando che sarebbe sempre stata lì dove lui l’aveva trovata la prima volta. E non importava che le persone rimanessero per obbligo, timore, adorazione, scelta o affetto. Avevano tutte la stessa valenza legata ad un prezioso fine utilitaristico che alla fine non giovava che a lui, Draco Lucius Malfoy, fedelmente devoto al male.

Certo, con le sue parole sembrava regalarti il mondo, sembrava liberarti per sempre di quella sensazione di solitudine che ti accompagnava da una vita, ti donava l’universo ma poi, in un attimo, si portava via tutto con le sue azioni e a te non rimaneva che ricominciare la tua lotta daccapo.

Litigate su litigate sempre più spesso così che a volte perdeva perfino il significato di quello che stava facendo e del perché. E ora, dopo averla presa persa tante volte per la sua esclusiva volontà di andare avanti, quando ripensava a tutto questo, si arrabbiava con se stessa e trovava la forza, nei momenti di sconforto, per non prendere in mano una piuma e scrivergli.

 

Per quanto stesse male, già troppe volte si era umiliata, sopportando il suo divieto di parlare con qualcuno di loro due, troppe volte aveva accondisceso alle sue richieste, taciuto di fronte alle sue pretese, perché in quei giorni che aumentavano il tempo dal loro ultimo incontro non ritornasse in lei la dignità, l’orgoglio di una Grifona e la forza di una donna che affronta la vita a testa alta, sempre e comunque.

 

Ma alle volte, quando la sera calava e avrebbe voluto non sentirsi così sola, le ritornavano in mente quelle parole che ancora le facevano battere il cuore. Quando doveva ammettere anche a se stessa che avrebbe voluto le cose fossero diverse, guardando il sole di agosto morire dietro la collina, il suo pensiero riandava a quel frammento di pergamena che si era ritrovata fra le mani l’ultima volta che si erano visti.

Ormai l’aveva tenuto fra le mani così tante volte che la pergamena aveva perso la sua originaria consistenza, sempre attenta a non bagnarlo con le sue lacrime non era riuscita ad evitare che ormai il suo profumo svanisse e non rimanesse solo quello di lei e le parole:

 

Probabilmente volevo sentire troppo le tue labbra pazze e silenziose..

 

 

In quegli istanti era solita sedersi per terra, immersa nell’odore della terra leggermente umida tipico della sua infanzia e pensare a quanto quelle parole le ricordassero quello che lei aveva visto di positivo in quel ragazzo.

Avrebbe potuto definirlo il suo ragazzo ma mai era riuscita a pensarlo in questi termini, era sempre stato Malfoy, Draco al massimo.

Ricordava l’adorazione nel suo sguardo ogni volta che la guardava, soprattutto i primi mesi; ricordava come da soli smettevano di offendersi e come il silenzio fra di loro era sempre carico di mille parole non dette, di mille confessioni mai fatte, di mille spiegazioni mai date.

Forse era proprio questo che li aveva allontanati e avvicinati più volte durante l’anno a scuola, forse erano i troppi segreti che l’uno manteneva nei confronti dell’altra, troppe le domande che lei non aveva mai posto, poche le spiegazioni date volontariamente, troppa la libertà da lei lasciata.

 

E così, di giorno in giorno, di ora in ora, si avvicinava il momento di riprendere quel treno, e, come sapeva bene, di incontrare di nuovo quegli occhi grigi. Senza che nessuno avesse infranto la promessa fatta, senza che quelle parole la abbandonassero mai…

 

Ma Hermione credeva, ormai, che nel momento stesso in cui si parla al plurale non si può pretendere di continuare la vita che facevi quando parlavi al singolare, in tutto e per tutto. Può darsi che siano necessarie delle rinunce; sicuramente occorre capire per cosa vale la pena impegnarsi, soffrire e vivere….

 

Eh… beh se non sei a disposto a metterti in gioco, forse meglio che neanche inizi ad usare il plurale….

 

 

 

Eccoci Ragazzi mi rendo conto della buona dose di cinismo che c’è in questo capitolo, spero comunque di essermi fatta perdonare per la mia lunga assenza. Grazie a voi che leggerete. Magari non è esattamente il seguito che ci si aspetterebbe ma io l’ho pensato così e scrivendolo ha preso forma così. Chiedo scusa per gli errori. Forse vi ho sorpreso con un aggiornamento dopo così tanto tempo. Spero di aggiungere il prossimo in tempo minore…

Sperando vi sia piaciuto,

un abbraccio,

Elly

 

  
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