Harry Potter e
il patto violato
Primo capitolo
Un
leggero venticello soffiava quella notte per i viali di Little Whinging che-data
l’ora – era completamente immersa in un silenzio sonnacchioso quasi
inquietante. Un'unica luce si intravedeva ogni tanto dalla finestra del numero
quattro di Privet Drive. Harry Potter se ne stava sdraiato a pancia in sotto
sul cigolante materasso – appartenuto a Dudley –cercando invano di leggere uno
tra i suoi vecchi libri di scuola: Teoria
della Magia Difensiva di Wilbert Slinkhard.
Che noia ancora un altro anno con
un insegnante come
Nella
casa dei suoi zii era stato costretto a rimanere chiuso in casa dopo l’ora di
pranzo, zio Vernon era come sempre molto poco amabile, Dudley non gli rivolgeva
la parola ancora spaventato a causa dei Dissennatori probabilmente, ma in fondo
questi due mesi non erano stati poi così male…questo grazie –e Harry si stupì
del pensarlo- all’atteggiamento di zia Petunia. Dopo pochi giorni dal ritorno
di Harry a casa, Petunia si mostrò quasi gentile con lui. Un giorno per esempio
entrò nella stanza di Harry….
«Ti ho
portato i vecchi abiti di Diddy…»affermò la donna porgendogli gli indumenti
ancora piegati e straordinariamente profumati di nuovo.«…ho rinnovato il
guardaroba del mio tesorino…»ci fu un momento di esitazione e fu come se la zia
dovesse aggiungere altro ma poi concluse con un brusco«…spicciati a scendere,la
cena è pronta!».
Gli aveva
comprato degli abiti nuovi, sorprendente, no?
E inoltre
era tremendamente divertente vedere la faccia incredula di Dudley e l’enorme
faccione stizzito di zio Vernon ogni volta che Petunia si mostrava gentile con
Harry. Questo lo faceva sorridere e gli permetteva di svagarsi e pensare ad
altro che non fosse Voldemort
…Mangiamorte…Sirius…!
Ma poi
rivedeva dinanzi a sé il volto di Ron e Hermione che assieme ad alcuni membri
dell’ordine lo salutavano alla stazione di King’s Cross…minacciando i Dursley.!
Be’ solo per loro, valeva la pena tornare a Hogwarts e affrontare tutto ciò che
lo aspettava. Erano stati anni duri…ritrovarsi improvvisamente in un mondo del
quale,non solo ignoravi l’esistenza,ma neanche nei sogni più remoti avresti
pensato di appartenerci era stato a dir poco grandioso ma subito vieni raggiunto
dalla consapevolezza del pericolo di morte che incombe a causa del mago più
oscuro di tutti i tempi:Lord Voldemort.
L’assassino
dei suoi genitori gli da la caccia da quando Harry ha messo piede per la prima
volta al Paiolo Magico nel suo primo anno a Hogwarts, questo per vendicarsi di
ciò che Harry gli ha involontariamente fatto quando il mago aveva tentato di
ucciderlo nella casa dove lui neonato assieme ai suoi genitori si nascondeva.
La maledizione scagliata da Voldemort gli si ritorce contro riducendolo a poco
più che spirito. Sarebbero passati ben quattordici anni prima che il mago
potesse riavere il suo corpo ma anche in quell’occasione non riuscì a
vendicarsi e Harry tornò sano e salvo a Privet Drive l’unico posto sicuro
lontano da Silente.
Durante
tutto l’arco della vita non aveva fatto altro che sognare l’affetto dei suoi
genitori e proprio quando il sogno sembrava realizzarsi…puff scompare dietro un
velo. Sirius Black l’unico “padre”
che avesse mai avuto muore durante un combattimento tra Auror e Mangiamorte,
nel Ministero della Magia,per mano di Bellatrix Lestrange. Il mondo gli cadeva
addosso,vedeva solo buio e si sentiva tremendamente solo. Ma non era solo. Hermione,Ron
e tutti quanti gli erano vicini e silenziosamente lo consolavano. Per tutta
l’estate era stato letteralmente investito da una miriade di lettere e
telefonate,da quando Ron aveva imparato ad usare il telefono,con grande
orgoglio da parte del signor Weasley,non faceva altro che sommergerlo di
chiamate. Hermione poi gli mandava almeno una lettera al giorno per tenerlo
informato. Per non parlare del giorno del suo compleanno:arrivarono gufi da
parte dell’Ordine della Fenice al completo (eccetto Piton ,naturalmente),la
signora Weasley diede fondo alle sue doti culinarie e realizzò la torta di
compleanno più grande e squisita che Harry avesse mai assaggiato. Fred e George
gli mandarono una scatola piena di petardi, fuochi d’artificio e dolciumi vari
da loro direttamente confezionati –segno che il negozio di scherzi andava alla
grande-. Tuttavia non osò toccare nulla ; non era sicuro che il tutto fosse a
norma di legge!
Tutto era
semplicemente meraviglioso ma Harry sapeva perché lo facevano e lo apprezzava
lo stesso!
Ripensando
a tutto questo ad Harry venne da sorridere ma improvvisamente un macigno
scivolò lentamente giù per l’esofago fino a depositarsi sullo stomaco…Silente. Il caro vecchio preside della
scuola di magia e stregoneria di Hogwarts (appena reintegrato al suo posto tra
l’altro) non si era fatto sentire,niente di niente e questo faceva stare male
Harry più di qualsiasi altra cosa soprattutto ripensando a ciò che era accaduto
poco più di un mese fa nell’ufficio del preside.
Tornare a
scuola voleva dire anche dover affrontare questo,il pessimo atteggiamento che
aveva avuto,le occhiate dei suoi compagni,Draco Malfoy e tutta la cric di
Serpeverde…ma quest’anno non aveva nessuna intenzione di restarsene con le mani
in mano,avrebbe dato sfogo alla sua ira e al suo rancore tanto ora come ora non
aveva più nulla da perdere.
Un’occhiata
fugace alla sveglia sul comodino rivelò ad Harry che erano appena passate le
tre e che lui avrebbe fatto meglio a dormire almeno un po’ così lentamente
chiuse gli occhi e prese sonno…..
….Era nel
Ministero della Magia, vicino alla fontana dei Magici Fratelli. Dinanzi a sé vi
era una figura incappucciata, completamente coperta, solo le mani fuoriuscivano
dalla lunga tunica . Riconobbe immediatamente quelle mani così bianche e
scarne, le dite lunghe e affusolate tenevano stretto un sottile bastoncino che
Harry riconobbe essere una bacchetta magica. Tirò fuori la sua da sotto il
mantello pronto a scoprire chi si nascondeva sotto il cappuccio, anche se
sapeva perfettamente chi si sarebbe trovato di fronte. L’uomo sollevò una mano
portandosela al capo e lentamente prese a sfilare il cappuccio…quando il suo
volto fu ben visibile Harry sentì lo stomaco contrarsi di paura…di disgusto…davanti
allo sguardo penetrante del Preside di Hogwarts. Silente lo fronteggiava
paralizzando Harry con i suoi occhi di ghiaccio poi parlò con il solito tono di
voce pacato ma che racchiudeva in sé tanta determinazione.
«Stupito
di vedermi, Harry? Sono io il tuo
nemico!» disse con semplicità Silente avvicinandosi lentamente al suo
avversario.
Harry non
aveva la forza di replicare…non poteva
essere lui…aveva la mente vuota e la sua bacchetta che prima era tenuta
stretta nella mano pronta a combattere ora penzolava inerte.
«Addio,
Harry!» disse l’uomo sollevando la bacchetta e puntandola direttamente al cuore
del ragazzo «Avada Kedavra!».
Un urlo
lacerò il silenzio della stanza; Harry si alzò di scatto dal letto, la
cicatrice era in fiamme, la testa stava per spaccarsi in due dal dolore. Era
tutto sudato e tremante…ma era stato solo un incubo! Aveva il fiatone e non
poteva fare a meno di ripensare a ciò che aveva visto nel suo sogno…Silente…tutto era così reale…!
Era già
da parecchio che non faceva sogni del genere…ma non c’era nulla di cui
stupirsi…la guerra incombeva…e Voldemort stava prendendo potere…non c’era
niente di strano se lui vedeva certe cose quando prendeva sonno…
Si guardò
intorno, il libro di Difesa contro le Arti Oscure era a terra ancora aperto, la
gabbia di Edvige era vuota sulla scrivania, gli sembrava di essersi
addormentato da appena qualche minuto.
Inforcò
gli occhiali e prese in mano la sveglia per controllare l’ora: erano le undici
passate!
Gli venne
un infarto,si vestì alla meno peggio e si precipitò di sotto. Una tra le tante
cose che mandavano su tutte le furie i Dursley era certamente un ritardatario
soprattutto se quel ritardatario era Harry.
Stava scendendo gli ultimi gradini quando la
voce di zio Vernon risuonò stizzita:«Petunia, da quando in qua tu ricevi posta
da quegli squilibrati! Esigo una
spiegazione e alla svelta.».
La zia Petunia rispose facendosi piccola
piccola:«Ti giuro Vernon c-c-che io non ho idea….non so».
«Dammi
qua!»e così dicendo strappo la lettera dalle mani ossute e ora tremanti della
moglie,e cominciò a leggere. Nel frattempo Harry aveva fatto il suo ingresso
nel salotto.
Carissimi
signori Dursley,
come ben sapete il primo giorno di
settembre Harry Potter dovrà partire alla volta della scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts sull’Espresso in partenza dalla stazione di
Londra,King’s Cross. Sarei onorato se v.s. potesse accompagnare il suddetto alla
stazione per motivi di sicurezza.
Ricordandovi che il treno parte alle undici in punto vi porgo i miei più
distinti saluti.
Albus Silente
Preside
della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts
L’espressione
dipinta sul viso dello zio Vernon era tra l’attonito e il disgustato. Harry già
si stava chiedendo quanto altro tempo sarebbe passato prima che lo zio Vernon
avesse cominciato ad ingiuriare contro lui,i suoi genitori e tutto il mondo
magico e dall’espressione dipinta sul suo volto anche zia Petunia pensava la
stessa cosa ma con loro grande sorpresa ciò non accadde.
«Bene…»
cominciò con fare placido «primo settembre…ore undici,si credo proprio di non
aver nessun impegno!».
«Petunia
convieni con me?».
«S-s-si
siamo liberi per quella data» aggiunse zia Petunia leggermente intimorita ma
decisamente sorpresa dall’atteggiamento del marito.
Che
domanda sciocca! Mancava quasi un mese al primo settembre! Ma Harry sapeva il
perché di quell’atteggiamento. I Dursley non volevano di certo contraddire uno
di quei tipi là come li chiamavano
loro! Non volevano,per nessuna ragione,correre il rischio di ritrovarsene uno
in casa nel bel mezzo del mattino magari,anche se questo avrebbe comportato
l’accettare di ricevere telefonate a qualsiasi ora del giorno,gufi tubanti a
qualsiasi ora della notte e adesso andare ad accompagnare Harry a King’s Cross.
I Dursley stavano davvero diventando matti ma avrebbero fatto di tutto pur di
salvaguardare la loro reputazione!
Il pensiero di Harry tornò poi sulla lettera
appena inviata da Silente. La prese e la rilesse. Tutto qui? Come un flashback gli tornò alla mente il sogno ma poi
si disse che era tutto frutto della sua immaginazione e tornò a scrutare la
lettera. Non so un accidente di
niente…dove sono Voldemort e i suoi Mangiamorte, cosa l’Ordine sta facendo, se
già ci sono dei feriti o e dei morti! Si sentiva decisamente in diritto a
ricevere qualche informazione in più ma nessuno si era degnato di farlo!.
Almeno da lui se lo sarebbe aspettato. Ma era evidente Silente non aveva
dimenticato ciò che era accaduto nel suo ufficio a giugno.
«LEI NON SA QUELLO CHE PROVO!.....NON
M’IMPORTA QUELLO CHE DEVE DIRE!....Non voglio sentire una parola di quello che deve dire!»
Be’ se c’era qualcuno che doveva essere arrabbiato per ciò che era
successo quello era proprio lui,si ritrovò a pensare. E mai come allora desiderò non
tornare ad Hogwarts.
*************
Il sole
era ormai alto in cielo e si abbatteva senza pietà su Grimmauld Place . L’erba
nelle aiuole era completamente secca ed avvizzita ma non c’era da stupirsi,
persino le case ai lati del viale sembravano abbandonate e morte. A peggiorare
il tutto vi era un tremendo odore di immondizia marcia che si levava dai sacchi
neri sparsi dappertutto. Hermione Granger ,appena tornata a Londra, riuscì
faticosamente a raggiungere lo spazio tra il numero undici e il tredici di
Grimmauld Place. Magicamente cominciò ad apparire il Quartier Generale
dell’Ordine della Fenice a partire dalla porta immediatamente seguita dai muri
che mano a mano spingevano da parte le case vicine. Quando l’oscura abitazione
finì di materializzarsi Hermione si guardò attorno e poi procedette con passo
spedito su per i gradini diretta alla porta. Un solo colpo fu sufficiente e la
porta si aprì cigolando. L‘interno della casa faceva contrasto con il di fuori.
Hermione si ritrovò a guardare ammirata come l’antica casa,appartenuta ai maghi
più oscuri di tutti i tempi,ora sembrava così accogliente e pacifica. La
signora Weasley aveva fatto proprio un gran lavoro. La tappezzeria era
completamente rinnovata,non c’era più neanche l’ombra di una ragnatela e la
moquette era pulita e lucente. Le vecchie tende tarmate e polverose erano state
sostituite con altre di un soffice colore arancio. Al posto dei candelabri a
forma di serpente vi erano simpatiche ciotole contenenti candele profumate.
Adesso non sembrava più il posto logoro di un tempo. Continuò a guardarsi attorno
ma non vide nessuno. Sorrise e si decise ad andare verso la cucina nella quale,
dato il buon profumo di biscotti,c’era sicuramente la signora Weasley. Affrettò
il passo ma improvvisamente inciampò nell’immenso portaombrelli, ricavato da
una zampa di troll, che evidentemente era sembrato troppo utile per essere
messo via. Ciò che accadde dopo? Il caos. Mentre Hermione tentava di rimettere
su il portaombrelli -oltre a se stessa- un ululato si levò da dietro una coppia
di tende che si spalancarono con un secco fruscio. Gli strilli della signora
Black riempirono la casa mandando in frantumi il silenzio che prima vi regnava.
« Sozzura! Feccia! Ibridi,mutanti,mostri,via
da questo luogo! Come osate insudiciare la casa dei miei padri...?»
La
signora Weasley irruppe nell’ingresso come una furia. Nella mano destra teneva
stretta la sua fedele bacchetta magica mentre nell’altra stringeva quello che
un tempo era sicuramente un maestoso tacchino ridotto ad un polletto spiumato e
anche piuttosto scarnito.
«
Accidenti a te! Stupido quadro..!» provò a chiudere le tende ma queste non ne
volevano sapere di tornare al loro posto.
« C’E’
QUALCUNO CHE SI DEGNA DI DARMI UNA MANO???!!!» tuonò la signora Weasley.
Subito
spuntò dalla porta all’altro lato dell’ingresso Lupin seguito da Tonks. I due
si affrettarono a correrle in aiuto e quando finalmente riuscirono a mettere a
tacere la vecchia megera Hermione si sciolse in tutta una serie di scuse
abbozzando giustificazioni a raffica e promettendo di fare più attenzione la
prossima volta e avrebbe continuato all’infinito se una voce profonda e radiosa
non l’avesse interrotta.
«Herm…!»
gridò Ron «ma quando sei arrivata?».
Hermione
si girò velocemente cercando di sistemarsi i lunghi capelli cespugliosi dietro
le orecchie. Schiuse la bocca per rispondere al saluto dell’amico ma le parole
le morirono in bocca quando scorse Ron in cima alle scale. Era decisamente più
alto dall’ultima volta che lo aveva visto a King’s Cross ,i capelli erano un
po’ più lunghi e sempre spettinati. Tutto sommato era tremendamente
affascinante. Lui la guardava con i suoi luminosi occhi azzurri in attesa che
l’amica dicesse qualcosa ignaro dell’effetto sortito. La poverina aveva la gola
completamente secca, per non parlare del cuore che le aveva cominciato a
battere all’impazzata o del rossore che –ne era sicura– era appena comparso
sulle sue gote.
«Cara…»esordì
la signora Weasley «…sicura di sentirti bene? Ti sei presa un bello spavento
non è così?».
Hermione
che stava riprendendo lentamente a respirare rispose «C-cosa..? Ah si…! No ma
adesso sto bene!». Poi si voltò e salutò un po’ imbarazzata il suo ex
professore di difesa contro le arti oscure che la guardava un po’ attonito «Buongiorno
professor Lupin!».
«Buongiorno a te! Alastor arriverà a momenti
con i tuoi bagagli» rispose Lupin cordiale.
«Ah…bene!
Perfetto!Grazie!». E poi rivolta alla giovane Auror «Ciao Tonks! Wow…! I tuoi
capelli sono…uno schianto!».
« Ciao
Hermione è un piacere rivederti! Grazie per i capelli…ti piacciono sul serio?
Non so a me non piacciono molto anzi pensavo di farli un po’ più corti e
cambiare colore aggiungendo magari qua e là….».
«…Tonks..»
la interruppe Lupin «Abbiamo molto lavoro da fare…!».
«Si…già
dimenticavo! Allora ciao Hermione!» fece per andarsene ma poi rivolse uno
sguardo a Ron, tornò a fissare Hermione con una risatina maliziosa e strizzò
l’occhio in segno d’intesa. Per tutta risposta la strega arrossì furiosamente e
pregando di aver interpretato male il gesto di Tonks cominciò a fissare
apparentemente assorta la moquette.
«Bene..!
Sarà meglio che io torni in cucina! Hermione tu intanto va di sopra Ginny sarà
felice di vederti,cara!» e così dicendo marciò a passo svelto verso la cucina.
Hermione
si voltò. Ron era ancora sulle scale e,con una strana espressione dipinta sul
volto la fissava.
«Allora!
Andiamo?» fece la giovane strega che ora sembrava aver ripreso l’aria
indaffarata e pronta di sempre.
«Oh si!
Certo..!» rispose Ron. Preso un po’ alla sprovvista. E così dicendo prese a
salire le scale fino al secondo pianerottolo. La prima porta a destra era
quella della sua stanza che aveva condiviso con Harry durante le scorse
vacanze.
Ron aprì
la porta e cedette il passo ad Hermione che ringraziando entrò nella cameretta.
Aveva appena volto lo sguardo verso l’interno quando fu letteralmente assalita
da qualcuno di particolarmente minuto ma con un’infinità di capelli rossi e
mossi. Ginevra Weasley,la piccola di casa, non appena vide l’amica le saltò
addosso urlando di gioia e cominciò a parlare a perdifiato.
«Sono
così felice che tu sia arrivata…non vedevo l’ora! Qui mi annoio da morire…senza
Fred e George! Ooohh ti devo raccontare un mucchio di cose riguardo a Dean…sai
noi ci siamo sentiti spesso in queste settimane…ma…».
«Hem,hem» la interruppe Ron. «Oh scusa…!»
disse Ginny arrossendo «Allora come sono andate le tue vacanze da Krum?» aggiunse
la rossa maliziosamente.
«Oh be’
molto bene…! Lui è stato molto gentile…e i suoi genitori sono davvero delle
persone squisite…».
«Hai
conosciuto i suoi genitori!?»la interruppe bruscamente Ron con un’espressione
piuttosto accigliata.
«Be’ si
Ron…non ci trovo niente di male….»
«Ah tu
non ci trovi niente di male…! Bene allora sentiamo,futura signora Krum, a
quando le nozze?».
«Nozze?
Ron…ma cosa?».
«Vi
conoscete da appena qualche mese(più di un anno veramente!!!!!)e….e…lui...oh
be’…vado a vedere se è pronto il pranzo!»e così dicendo marciò veloce verso la
porta, la aprì e la richiuse con un tonfo facendo tremare gli arazzi alle
pareti.
«Ma che
gli è preso?»chiese Hermione con un’espressione profondamente offesa.
«Non ne
ho idea…!» taglio corto la rossa.« Ma dai finisci di raccontare…allora vi siete
baciati???».
«C-cosa?
Ma sei impazzita?» Hermione era arrossita a tal punto da diventare dello stesso
colore dei capelli di Ginny «Cosa vai a pensare? Io e Victor siamo solo
amici!»aggiunse assumendo un cipiglio contrariato e dignitoso.
«Ok,la
mia era solo una domanda ingenua! Non ti scaldare!» concluse la piccola Weasley
con un ampio sorriso sulle labbra rosee.
Toc toc.
La porta
si spalancò e la signora Weasley fece il suo ingresso nella stanza con una pila
pericolante di biancheria pulita e profumata di lavanda.
«Gin,
tesoro,qui ci sono i tuoi vestiti e delle lenzuola pulite per Hermione! Il
pranzo è pronto ed è meglio che scendiate altrimenti si fredda!».
Quando le
ragazze entrarono in cucina erano tutti già a tavola che le aspettavano.
«Ciao
Hermione! Non sapevo fossi già arrivata» disse il signor Weasley allegramente.
«Oh si,
sono arrivata stamane!» rispose Hermione sorridendo.
«Bene,
accomodati pure!» e così dicendo tornò a parlare sommessamente con Charlie.
C’erano
due posti vuoti tra Ron e Tonks. Ginny si sedette vicino alla giovane Auror
sicché Hermione dovette prendere posto vicino a Ron.
Che situazione imbarazzante! Ma
che gli sarà preso! Uscire a quel modo dalla stanza! Sono arrivata da qualche
ora e già litighiamo!
Nel
frattempo Ron era scosso da pensieri simili mentre trangugiava senza gustarlo
il pasticcio di rognone.
Idiota! Idiota! Idiota! Ma che mi
è saltato in mente! Uscire dalla stanza così senza motivo! E’ appena arrivata e
già litighiamo! E’ tutta colpa di quel Krum!
«Arthur,
caro…» annunciò improvvisamente la signora Weasley cercando di apparire
disinvolta «…avevo intenzione di invitare mia cugina Aramanta Nigellus e la sua
famiglia a cena una di queste sere, c-che ne dici?».
Il signor
Weasley per tutta risposta s’irrigidì e
per poco non si strozzò con lo stufato di tacchino.(Così anche tutti gli altri
membri della famiglia Weasley).
Bevve un sorso di Burrobirra e rispose con
voce calma abbozzando un sorriso ipocrita.
«Non è
una cattiva idea ma temo che non possiamo invitarli qui, tesoro!».
«Torneremo
alla Tana….magari non appena i ragazzi saranno tornati ad Hogwarts!» replicò la
donna per niente intenzionata a mollare.
Il signor
Weasley si trovava in un vicolo cieco, avrebbe dovuto accettare per forza
malgrado odiasse quella gente che ovviamente lo ricambiavano apertamente.
«D’accordo
cara…» concluse rassegnato.
«Ma Harry
quando arriva a Grimmauld Place?» chiese curiosa Ginny cercando di ravvivare
l’atmosfera tetra.
«Temo che
Harry non verrà quest’anno,cara» rispose sconsolata la signora Weasley.(‘Come non detto!’pensò).
«Silente
crede che sia più al sicuro se resta con i suoi zii fino al ritorno ad
Hogwarts» rispose Lupin «saranno loro ad accompagnarlo alla stazione!».
Per tutta
la durata del pranzo regnò il silenzio nella vasta cucina sotterranea
interrotto solo dal tintinnio delle posate o dal grattare di qualche sedia sul
pavimento di pietra.
Una volta
che tutti ebbero terminato di pranzare la signora Weasley assieme a Hermione e
Ginny cominciò a riassettare mentre i membri dell’Ordine si preparavano ad
uscire.
«Mamma,io
vado Lupin mi sta aspettando!» fece Ron e così dicendo uscì dalla cucina.
«Fa
attenzione Ronnie e torna presto miraccomando!» urlò di rimando sua madre.
«Ma dove
sta andando?» chiese Hermione mentre osservava i piatti incantati asciugarsi.
«Feletona ad Harry!» rispose Ginny con
non curanza «Lo fa in continuazione ultimamente! Ci sono delle cabine come
quella che da l’accesso al Ministero proprio in fondo alla via! Lo fa lì…non so
se hai capito!».
Hermione
fissò l’amica a bocca aperta,poi scoppiò a ridere sotto lo sguardo imbronciato
di lei. «Cosa ho detto che ti fa tanto ridere Herm?!».
.«Oh…niente…ma
si dice telefona! E poi so
perfettamente che intendi quando parli di “cabina”!» rispose Hermione
trattenendo a stento le risate.
Ginny
invece non rideva affatto. Hermione si accorse di questo così si affrettò ad
aggiungere«Gin scusa ti giuro che non volevo offenderti! Ma dimmi come fa con
le monetine, avete soldi babbani?».
«Oh no è
ovvio! Ron ha imparato a trasfigurare i bottoni,usa quelli!» rispose la rossa
con semplicità.
Hermione
rimase a bocca aperta. Non si aspettava che Ron facesse una cosa del genere,non
che fosse stupido ma…non era da lui. E nel pensare questo un moto di orgoglio
la investì e il suo viso tornò a farsi rosso!
Poi
riprendendosi chiese «Gin…chi è Aramanta Nigellus?».
«Oh, è
una cugina della mamma! Non si parlano da parecchio, lei è una di quelle…!» rispose Ginny sottovoce.
«Quelle?» chiese Hermione confusa.
«Be’ una
di quelle che tengono alla purezza del sangue, sopportano poco i babbani…e così
via! È un po’ di tempo che mamma propone cene o incontri con vecchi parenti che
ci odiano e papà non è molto entusiasta…ma sembra necessario!» concluse con un’alzata di spalle lasciando Hermione
piuttosto pensierosa e incuriosita dalla faccenda.
*************
«Ron…ho
capito…».
«L’ha
presentata ai suoi genitori…capisci Harry è inconcepibile!».
«Ron ti
prego…».
« Si
conoscono da quanto? Tre…quattro mesi…! E lei ha solo sedici anni…e Krum non è
un tipo raccomandabile!»
«Ma se
sono solo amici…..».
« Harry
viene da Durmstrang…e se sta usando lei per arrivare a qualche scopo oscuro…!
Ne sono cer…».
«RON
BASTA!BASTA!BASTA!» urlò Harry .«Stai dicendo un mucchio di stupidaggini da tre
quarti d’ora! Mi hai mandato in pappa il cervello! Ma cosa sei una radio?»
continuò Harry esasperato.
«Herm è
libera di vedere chi vuole,conoscere chi vuole e parlare con chi
vuole…»proseguì Harry senza riprendere neanche fiato per paura che l’amico
ricominciasse ad inveire. «Ora…non mi dire che mi hai chiamato solo per questo
perché ti giuro che se così fosse vengo lì e ti trasfiguro in uno Schiopodo
Sparacoda! ». Ron era diventato a un tratto muto mentre le sue orecchie
cominciavano a prendere una sfumatura del rosso particolarmente accesa. Voleva
dirle di Hermione e poi….poi…..non aveva nient’altro da dirgli! Panico!
«No…dai…»
cominciò Ron con la voce un po’ tremante «volevo anche chiederti dei G.U.F.O.
se li avevi già ricevuti..!» tirò un sospiro di sollievo:se l’era vista brutta!
«No!
Ancora no! E comunque non me ne preoccupo! Non mi interessa sapere quanti
G.U.F.O. prendo!»rispose Harry. Molte cose di questi tempi gli sembravano prive
d’interesse e bastava un non nulla per farlo arrabbiare.
«Ma che
dici?» lo interruppe Ron con fare piuttosto animato «e al tuo futuro non ci
pensi! Harry tu devi diventare un Auror ed è tremendamente difficile…devi avere
ottimi voti e una grande forza di volontà….».
«Sai mi
sembra di sentire Hermione» fece Harry piuttosto infastidito. Non aveva nessuna
voglia di ascoltare una predica soprattutto da Ron!
«Scusa ma
devo salutarti! Ho promesso allo zio che avrei tagliato l’erba del prato questo
pomeriggio!».
«Ah ok…!
Be’ allora….ci sent…».
Tutututu
«…iamo»
concluse la frase ma Harry aveva già riattaccato. Riappese anche lui la
cornetta e si diresse un po’ triste ma anche imbarazzato verso il Quartier
Generale.
*************
Harry si
trovava nel bel mezzo di Grimmauld Place. Era fermo con la bacchetta in mano e
guardava dinanzi a sé profondamente sconvolto e arrabbiato per ciò che gli
stava accadendo attorno.
«Hai
capito benissimo Harry…vado via con Victor! Ho conosciuto i suoi genitori e ora
lo sposo!».
«No Herm
non capisci lui ti sta solo usando!» gridava Harry con tutto il fiato che aveva
in gola ma era tutto inutile lei era già scomparsa all’orizzonte.
Nel
frattempo Ron ai suoi piedi frignava tra uno scoppio e l’altro.
«Harry ti prego non voglio essere uno
Schiopodo Sparacoda…! Ti prego ritrasformami in un umano! Non lo farò più perdonami…mio Signore!».
Il
paesaggio era cambiato. Ora si trovava in un cimitero. Tutto intorno era buio e
desolante.
Di fronte
a sé c’era un uomo con il viso nascosto nell’oscurità, era alto e smunto; il
corpo interamente avvolto da un manto nero e nella mano la bacchetta.
Erano circondati da un cerchio di Mangiamorte;
tutti silenziosi e con il viso coperto dal cappuccio.
La figura
che lo fronteggiava prese a camminare con passo lento verso di lui. Harry
strinse più forte la bacchetta, nel pugno, pronto ad agire.
Quando
gli fu vicino Harry pote’ scorgere quel volto emaciato illuminato dalla pallida
luna, le labbra sottili distorte in un sorriso agghiacciante, gli occhi dalle
pupille verticali che lo fissavano inchiodandolo al terreno polveroso.
«Harry
Potter, ben tornato!» disse con voce fredda e bassa «…sicuramente già sai
perché sei qui!». Fece una pausa.
«Mi hai
messo i bastoni tra le ruote troppe volte ragazzino e Lord Voldemort non
perdona!».
Prese a
camminargli intorno guardando i suoi Mangiamorte.
«Ora
proverai il vero dolore e pregherai di morire…».
«Be’ io
non ci conterei più di tanto,fossi in te!» interruppe Harry cercando di
apparire fermo e determinato. Voldemort
rise di una risata macabra e senza gioia.
«Mangiamorte,
spetta a voi!» e così dicendo si scostò da Harry.
Tutti i
Mangiamorte presero a sfilarsi il cappuccio e Harry li guardò uno a uno.
Sussultò nel riconoscere i suoi amici che lo guardavano accerchiandolo, c’era
Lupin, Ron e Hermione, Ginny e tutta la famiglia Weasley al completo!
Provò un
moto di sollievo che però si spense all’improvviso. Tutti lo guardavano seri e
pronti ad obbedire a Voldemort.
Lupin si
mosse verso Harry lasciando un posto vuoto nel cerchio,lo fronteggiò e sollevò
la bacchetta…
«Professore
lei non può…! Silente…i-io credevo che lei…» era completamente attonito e non
riusciva a difendersi.
«Silente
non è qui! Sei solo Harry…Voldemort ti ucciderà…lui è più forte…lui è il
Signore Oscuro!» replicò Lupin con il volto pallido e gli occhi vuoti.
Puntò la bacchetta al cuore di Harry e gridò «Crucio!».
Harry si
svegliò di soprassalto, la cicatrice doleva fortissimo, bruciava come se
qualcuno stesse premendo su di essa con un oggetto acuminato. Si rese subito
conto che era nella sua cameretta e che era già mattina. Ripensò al sogno che
aveva appena fatto. Devo smetterla di
fare questi stupidi sogni o finirò col diventare pazzo si ritrovò a
pensare, poi ripensando all’amico trasformato in un orrendo Schiopodo Sparacoda
gli venne da sorridere….Ron sei proprio
un idiota!
Inforcò
gli occhiali e guardò la sveglia erano le sette e trenta. Si alzò lentamente
dal letto ma vi si ributtò all’improvviso per evitare che Edvige lo
travolgesse.
«Bentornata!
» e così dicendo le accarezzò le candide piume sul dorso. «Mi sei rimasta solo
tu! Senza di te molto probabilmente non supererei queste vacanze!».
Era
ancora piuttosto assonnato quando all’improvviso udì un secondo fruscio di ali
provenire dalla finestra e un bellissimo barbagianni fece il suo ingresso nella
stanza. Veniva da Hogwarts. Harry ebbe un tuffo al cuore. Prese la lettera dal
becco dell’uccello che con un’elegante piroetta si voltò per poi spiccare il
volo verso il cielo terso.
Le mani
avevano cominciato a sudare,malgrado facesse caldo Harry tremava. E adesso che faccio si chiese. Ma stupido idiota aprila no! E’ indirizzata
a te! Rispose una vocina dentro di sé. La aprì lentamente conteneva più di
una pergamena. Prese la prima era da parte della McGranitt.
Caro
signor Potter,
con la presente la informiamo dei
risultati da lei perseguiti durante il G.U.F.O., svoltosi alla fine dell’anno
scolastico appena trascorso, e in quale materia ha ricevuto il Giudizio Unico
Fattucchiere Ordinario.
- Trasfigurazione : Oltre ogni Previsione.
- Pozioni : Oltre ogni Previsione.
- Incantesimi :Oltre ogni Previsione.
- Erbologia : Eccezionale.
- Difesa contro le Arti Oscure : Eccezionale.
- Cura delle Creature Magiche : Eccezionale.
- Astronomia : Accettabile.
- Storia della Magia : Scadente.
- Divinazione : Desolante.
I migliori saluti.
Minerva
McGranitt
Vicedirettrice
«Wow! Non
ci posso credere sette G.U.F.O.!!! Ma è grandioso!» Non credeva ai suoi stessi
occhi. «Aspetta che lo dica a Ron e ad Hermione» e così dicendo si diresse a
gran velocità verso la scrivania ma poi la sua attenzione fu attratta
dall’altra pergamena arrivata assieme ai risultati dei G.U.F.O. La aprì
velocemente. Anche quella era da parte della McGranitt.
Caro Signor Potter,
volevo inoltre dirle che è stato
appena reintegrato nella squadra di Grifondoro in qualità di Capitano.
Ricordandole che ho tutta l’intenzione di trattenere la coppa delle case nel
mio ufficio ancora per molto, le porgo i miei più sinceri auguri.
Minerva McGranitt
Direttrice della casa di Grifondoro
P.S.: Complimenti Harry per i tuoi
G.U.F.O.! Siamo molto orgogliosi di te!
Siamo, lei e Silente? Si molto probabilmente doveva essere così.
*************
Intanto a
Grimmauld Place….
«No, non
posso! Non ce la faccio! Gin aprila tu!» così dicendo Hermione Granger porse la
lettera appena arrivata a Ginny. Erano in cucina avevano appena cominciato a
fare colazione quando la professoressa McGranitt fece il suo ingresso nella
vasta cucina sotterranea. Hermione si strozzò quasi con un boccone per lo
stupore. Ginny invece rimase basita.
«Buongiorno
signorina Granger! Signorina Weasley!» esordì la professoressa di
Trasfigurazione esibendo un ampio sorriso sul volto sempre severo. Consegnò la
lettera ad Hermione mentre quella di Ron e Ginny la lasciò alla signora Weasley
dicendole «Qui ci sono gli elenchi dei libri e avvisi da Hogwarts e i risultati
dei G.U.F.O.,naturalmente! Molly non so se Silente te ne ha parlato ma i libri
di Harry dovresti prenderli tu…puoi prelevare…».
«Si si! Ne
abbiamo già parlato. Non c’è problema Minerva» la interruppe dolcemente la
signora Weasley.
«Perfetto!
Buona giornata ,allora!» Se ne andò piuttosto in fretta lasciando dietro di sé
un’ Hermione sull’orlo di una crisi di nervi.
«Ok ,da’
qua!» la piccola Weasley prese la lettera la aprì e notò che conteneva ben tre
pergamene e…..«Oh oh…guarda cosa abbiamo qui!» così dicendo lasciò scivolare
nel suo palmo la spilla da Prefetto: una perfetta spilla dorata con una ‘P’
sovrapposta al leone di Grifondoro.
«A quanto
pare sarai prefetto anche quest’ anno,Herm!» .
Porse la
spilla all’amica e cominciò ad aprire le pergamene. La prima avvisava che la
scuola sarebbe cominciata il primo settembre;l’altra elencava i nuovi libri di
testo;e poi l’ultima contenente i risultati dei G.U.F.O.
Ginny
strabuzzò gli occhi,sorrise all’amica, prese un gran respiro e cominciò a
leggere. Hermione era lì lì per svenire.
Cara Signorina Granger,
con la presente la informiamo dei
risultati da lei perseguiti durante il G.U.F.O.,svoltosi alla fine dell’anno
scolastico appena trascorso,e in quale materia ha ricevuto il Giudizio Unico
Fattucchiere Ordinario.
- Trasfigurazione : Eccezionale.
- Pozioni : Eccezionale.
- Incantesimi : Eccezionale.
- Erbologia : Eccezionale.
- Difesa contro le Arti Oscure : Oltre ogni Previsione.
- Cura delle Creature Magiche : Eccezionale.
- Astronomia : Eccezionale.
- Storia della Magia : Eccezionale.
- Aritmanzia : Eccezionale.
- Antiche Rune :Eccezionale.
I migliori saluti.
Minerva McGranitt
Vicedirettrice
«Per la
barba di Merlino Herm! Hai preso dieci G.U.F.O.! E’…sei…» Ginny non riusciva a
trovare un aggettivo adatto a descrivere la moretta. Intanto Hermione dopo aver
riletto il foglio otto volte si era praticamente buttata addosso a Ginny e ora
la stringeva senza farla respirare.
«Dio non
posso crederci….è meraviglioso…».
Proprio
in quel momento fece il suo ingresso in cucina Ron.
«Ho preso
otto G.U.F.O….e incredibile….io» le parole gli morirono in gola quando si
ritrovò Hermione praticamente addosso che lo stringeva convulsamente.
«Ron sono
fiera di te! E’ bellissimo! Sei stato grande…io…».
«Herm…scu-scusa…i-io…sto
soffocando!» Ron era diventato un tutt’uno con i capelli a causa dell’abbraccio
mozzafiato o a causa di Hermione?
La
giovane strega si staccò da lui con una velocità che lo fece sobbalzare.
«Oh scusa
Ron! Io non volevo…».
«Non è
successo niente! Allora signorina Granger è stato sufficiente un foglio di
pergamena per informarla di tutti i G.U.F.O. ricevuti?» fece Ron con una
smorfia. Guardava raggiante la sua migliore amica. Quando si imbarazza è ancora più bella se è possibile.
«Si be’
ho ricevuto dieci G.U.F.O. e sono al settimo cielo! Aspetta che lo dica ai
miei!» era decisamente rossa e il
cuore le batteva fortissimo. Non poteva fare a meno di fissare la fredda pietra;
incontrare il suo sguardo la mandava in confusione.
«E siamo
di nuovo prefetti!» esclamò il rosso.
«Già »
fece Hermione di rimando continuando a fissare il pavimento imperterrita.
«Oh Herm
a proposito, scusa per ieri! Non volevo offenderti…» cominciò Ron mantenendo il
consueto colorito acceso ma Hermione lo interruppe« Oh Ron! L’ho già
dimenticato!» .
Erano
piombati in un silenzio imbarazzato.
«Tesoro
dammi qua la tua lettera!» esclamò all’improvviso la signora Weasley. Si
schiarì la gola e cominciò a leggere la lettera del figlio con voce tremante.
Caro Signor Weasley,
con la presente la informiamo dei
risultati da lei perseguiti durante il G.U.F.O., svoltosi alla fine dell’anno
scolastico appena trascorso, e in quale materia ha ricevuto il Giudizio Unico
Fattucchiere Ordinario.
- Trasfigurazione : Oltre ogni Previsione.
- Pozioni : Eccezionale.
«Oh mio
dio Ronnie! ‘Eccezionale’ a Pozioni! Aspetta che lo dica a tuo padre!».
- Incantesimi :Accettabile.
- Erbologia : Oltre ogni Previsione.
- Difesa contro le Arti Oscure : Oltre ogni Previsione.
- Cura delle Creature Magiche : Eccezionale.
- Astronomia : Accettabile.
- Storia della Magia : Accettabile.
- Divinazione : Desolante.
I migliori saluti.
Minerva
McGranitt
Vicedirettrice
«Ron sono
assolutamente orgogliosa di te! Certo potevi mettere un po’ più d’impegno in
Divinazione, non è una materia difficile,in fondo…!» continuò la signora
Weasley.
«Mamma! »
la interruppe Ron.
«D’accordo
va bene così! Bene allora datemi qui le liste dei libri! Domani andrò a Diagon
Alley ad acquistare tutto l’occorrente!» concluse Molly gioviale.
«Dobbiamo
dirlo a Harry!» disse Ginny.
«Si,
assolutamente» fece Ron.
I tre si
precipitarono di sopra pensando ad alta voce quello da scrivere all’amico nella
loro lettera.
*************
Harry era
seduto sul letto della sua cameretta a Privet Drive;il sole gli scottava la
nuca. Erano da poco passate le tre del pomeriggio e ora tentava –con scarso
risultato- di leggere la lettera che aveva appena ricevuto da Grimmauld Place
cercando di ignorare il baccano che faceva Leotordo il gufo di Ron.
Caro Harry,
abbiamo appena ricevuto le lettere
da Hogwarts. Io sono di nuovo prefetto assieme a Ron. I risultati dei G.U.F.O.
sono stati semplicemente grandiosi; anche se a dirla tutta potevo fare meglio a
Difesa contro le Arti Oscure: ho preso solo ‘Oltre ogni Previsione’
e qui Harry provò una piacevole sensazione nel constatare che era più
bravo di Hermione nel fare qualcosa ad ogni modo sono molto soddisfatta dei miei
dieci G.U.F.O.; Ron ne ha presi otto. Puoi immaginare la gioia che c’è in casa!
Harry ci manchi da morire. Volevamo chiamarti con il telefono ma non c’è nessun
membro dell’Ordine che può scortarci. Lupin ci ha detto che non verrai e che i
Dursley ti accompagneranno alla stazione. La mamma di Ron prenderà tutto
l’occorrente a Diagon Alley domani mattina poi te lo farà avere in qualche
modo. Non vediamo l’ora di vederti. Come sempre non possiamo darti nessuna
notizia riguardo a Tu-sai-chi; ma le cose non vanno troppo bene. Hai già
mangiato tutte le schifezze che ti abbiamo mandato? Fred e George volevano
sapere se hai gradito il loro regalo! Qualsiasi cosa ti abbiano regalato dimmi
che non lo hai aperto!!!! Come va con i Dursley? Rispondi prima che puoi e
scrivi tanto.
Ci vediamo a King’s Cross.
Con
affetto Hermione, Ron e Ginny
Harry
prese un foglio di pergamena e cominciò a scrivere la risposta per i suoi
amici. Gli raccontò di come andavano le cose con i Dursley e del comportamento
di zia Petunia senza accennare minimamente al fatto che fosse chiuso in casa. Non
riferì nemmeno gli strani incubi che lo tormentavano da parecchie notti ormai;
non voleva si preoccupassero più di quanto non facessero di già. Scrisse con
grande orgoglio i suoi risultati ai G.U.F.O. ma dimenticò di informarli della
nuova carica di Capitano della squadra di Grifondoro. Anche lui non vedeva
l’ora di vederli.
Si girò alla sua sinistra; appeso alla parete
c’era un calendario della ditta dello zio Vernon che esibiva il mese di agosto.
Le caselle dei giorni trascorsi erano tutte segnate con una croce rossa e ormai
quelle intonse erano davvero poche.
Il primo
settembre era alle porte: sarebbe tornato ad Hogwarts tra meno di due settimane.