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Autore: azzu_vale    21/08/2005    1 recensioni
Circa mille anni fa, un patto fu suggellato da un'antica magia. Oggi, quello stesso patto è stato violato. Harry Potter, Draco Malfoy e altri scopriranno la vera arma per sconfiggere il male.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Ron Weasley, un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Primo capitolo

Harry Potter e il patto violato

 

Primo capitolo

 

Un leggero venticello soffiava quella notte per i viali di Little Whinging che-data l’ora – era completamente immersa in un silenzio sonnacchioso quasi inquietante. Un'unica luce si intravedeva ogni tanto dalla finestra del numero quattro di Privet Drive. Harry Potter se ne stava sdraiato a pancia in sotto sul cigolante materasso – appartenuto a Dudley –cercando invano di leggere uno tra i suoi vecchi libri di scuola: Teoria della Magia Difensiva di Wilbert Slinkhard.

Che noia ancora un altro anno con un insegnante come la Umbridge e finisco dritto dritto al San mungo: quarto piano,reparto lungodegenti a fare compagnia al professore Allock!,si ritrovò a pensare Harry. Una strana inquietudine lo tormentava quella sera,tanto che non riusciva più a prendere sonno -aprire un libro non era stata un’idea brillante,non lo vedeva nemmeno!-ciò che lo angosciava era l’imminente ritorno nel mondo della magia. A dirla tutta aveva sempre atteso l’arrivo di settembre con un’ansia mista ad eccitazione,ma quest’anno sarebbe stato irrimediabilmente diverso. Quasi quasi me ne resto a Privet Drive…

Nella casa dei suoi zii era stato costretto a rimanere chiuso in casa dopo l’ora di pranzo, zio Vernon era come sempre molto poco amabile, Dudley non gli rivolgeva la parola ancora spaventato a causa dei Dissennatori probabilmente, ma in fondo questi due mesi non erano stati poi così male…questo grazie –e Harry si stupì del pensarlo- all’atteggiamento di zia Petunia. Dopo pochi giorni dal ritorno di Harry a casa, Petunia si mostrò quasi gentile con lui. Un giorno per esempio entrò nella stanza di Harry….

«Ti ho portato i vecchi abiti di Diddy…»affermò la donna porgendogli gli indumenti ancora piegati e straordinariamente profumati di nuovo.«…ho rinnovato il guardaroba del mio tesorino…»ci fu un momento di esitazione e fu come se la zia dovesse aggiungere altro ma poi concluse con un brusco«…spicciati a scendere,la cena è pronta!».

Gli aveva comprato degli abiti nuovi, sorprendente, no?

E inoltre era tremendamente divertente vedere la faccia incredula di Dudley e l’enorme faccione stizzito di zio Vernon ogni volta che Petunia si mostrava gentile con Harry. Questo lo faceva sorridere e gli permetteva di svagarsi e pensare ad altro che non fosse Voldemort …Mangiamorte…Sirius…!

Ma poi rivedeva dinanzi a sé il volto di Ron e Hermione che assieme ad alcuni membri dell’ordine lo salutavano alla stazione di King’s Cross…minacciando i Dursley.! Be’ solo per loro, valeva la pena tornare a Hogwarts e affrontare tutto ciò che lo aspettava. Erano stati anni duri…ritrovarsi improvvisamente in un mondo del quale,non solo ignoravi l’esistenza,ma neanche nei sogni più remoti avresti pensato di appartenerci era stato a dir poco grandioso ma subito vieni raggiunto dalla consapevolezza del pericolo di morte che incombe a causa del mago più oscuro di tutti i tempi:Lord Voldemort.

L’assassino dei suoi genitori gli da la caccia da quando Harry ha messo piede per la prima volta al Paiolo Magico nel suo primo anno a Hogwarts, questo per vendicarsi di ciò che Harry gli ha involontariamente fatto quando il mago aveva tentato di ucciderlo nella casa dove lui neonato assieme ai suoi genitori si nascondeva. La maledizione scagliata da Voldemort gli si ritorce contro riducendolo a poco più che spirito. Sarebbero passati ben quattordici anni prima che il mago potesse riavere il suo corpo ma anche in quell’occasione non riuscì a vendicarsi e Harry tornò sano e salvo a Privet Drive l’unico posto sicuro lontano da Silente.

Durante tutto l’arco della vita non aveva fatto altro che sognare l’affetto dei suoi genitori e proprio quando il sogno sembrava realizzarsi…puff scompare dietro un velo. Sirius Black l’unico “padre” che avesse mai avuto muore durante un combattimento tra Auror e Mangiamorte, nel Ministero della Magia,per mano di Bellatrix Lestrange. Il mondo gli cadeva addosso,vedeva solo buio e si sentiva tremendamente solo. Ma non era solo. Hermione,Ron e tutti quanti gli erano vicini e silenziosamente lo consolavano. Per tutta l’estate era stato letteralmente investito da una miriade di lettere e telefonate,da quando Ron aveva imparato ad usare il telefono,con grande orgoglio da parte del signor Weasley,non faceva altro che sommergerlo di chiamate. Hermione poi gli mandava almeno una lettera al giorno per tenerlo informato. Per non parlare del giorno del suo compleanno:arrivarono gufi da parte dell’Ordine della Fenice al completo (eccetto Piton ,naturalmente),la signora Weasley diede fondo alle sue doti culinarie e realizzò la torta di compleanno più grande e squisita che Harry avesse mai assaggiato. Fred e George gli mandarono una scatola piena di petardi, fuochi d’artificio e dolciumi vari da loro direttamente confezionati –segno che il negozio di scherzi andava alla grande-. Tuttavia non osò toccare nulla ; non era sicuro che il tutto fosse a norma di legge!   

Tutto era semplicemente meraviglioso ma Harry sapeva perché lo facevano e lo apprezzava lo stesso!

Ripensando a tutto questo ad Harry venne da sorridere ma improvvisamente un macigno scivolò lentamente giù per l’esofago fino a depositarsi sullo stomaco…Silente. Il caro vecchio preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts (appena reintegrato al suo posto tra l’altro) non si era fatto sentire,niente di niente e questo faceva stare male Harry più di qualsiasi altra cosa soprattutto ripensando a ciò che era accaduto poco più di un mese fa nell’ufficio del preside.

Tornare a scuola voleva dire anche dover affrontare questo,il pessimo atteggiamento che aveva avuto,le occhiate dei suoi compagni,Draco Malfoy e tutta la cric di Serpeverde…ma quest’anno non aveva nessuna intenzione di restarsene con le mani in mano,avrebbe dato sfogo alla sua ira e al suo rancore tanto ora come ora non aveva più nulla da perdere.

Un’occhiata fugace alla sveglia sul comodino rivelò ad Harry che erano appena passate le tre e che lui avrebbe fatto meglio a dormire almeno un po’ così lentamente chiuse gli occhi e prese sonno…..

….Era nel Ministero della Magia, vicino alla fontana dei Magici Fratelli. Dinanzi a sé vi era una figura incappucciata, completamente coperta, solo le mani fuoriuscivano dalla lunga tunica . Riconobbe immediatamente quelle mani così bianche e scarne, le dite lunghe e affusolate tenevano stretto un sottile bastoncino che Harry riconobbe essere una bacchetta magica. Tirò fuori la sua da sotto il mantello pronto a scoprire chi si nascondeva sotto il cappuccio, anche se sapeva perfettamente chi si sarebbe trovato di fronte. L’uomo sollevò una mano portandosela al capo e lentamente prese a sfilare il cappuccio…quando il suo volto fu ben visibile Harry sentì lo stomaco contrarsi di paura…di disgusto…davanti allo sguardo penetrante del Preside di Hogwarts. Silente lo fronteggiava paralizzando Harry con i suoi occhi di ghiaccio poi parlò con il solito tono di voce pacato ma che racchiudeva in sé tanta determinazione.

«Stupito di vedermi, Harry? Sono io il tuo nemico!» disse con semplicità Silente avvicinandosi lentamente al suo avversario.

Harry non aveva la forza di replicare…non poteva essere lui…aveva la mente vuota e la sua bacchetta che prima era tenuta stretta nella mano pronta a combattere ora penzolava inerte.

«Addio, Harry!» disse l’uomo sollevando la bacchetta e puntandola direttamente al cuore del ragazzo «Avada Kedavra!».

Un urlo lacerò il silenzio della stanza; Harry si alzò di scatto dal letto, la cicatrice era in fiamme, la testa stava per spaccarsi in due dal dolore. Era tutto sudato e tremante…ma era stato solo un incubo! Aveva il fiatone e non poteva fare a meno di ripensare a ciò che aveva visto nel suo sogno…Silente…tutto era così reale…!

Era già da parecchio che non faceva sogni del genere…ma non c’era nulla di cui stupirsi…la guerra incombeva…e Voldemort stava prendendo potere…non c’era niente di strano se lui vedeva certe cose quando prendeva sonno…

Si guardò intorno, il libro di Difesa contro le Arti Oscure era a terra ancora aperto, la gabbia di Edvige era vuota sulla scrivania, gli sembrava di essersi addormentato da appena qualche minuto.

Inforcò gli occhiali e prese in mano la sveglia per controllare l’ora: erano le undici passate!

Gli venne un infarto,si vestì alla meno peggio e si precipitò di sotto. Una tra le tante cose che mandavano su tutte le furie i Dursley era certamente un ritardatario soprattutto se quel ritardatario era Harry.

 Stava scendendo gli ultimi gradini quando la voce di zio Vernon risuonò stizzita:«Petunia, da quando in qua tu ricevi posta da quegli squilibrati! Esigo una spiegazione e alla svelta.».

 La zia Petunia rispose facendosi piccola piccola:«Ti giuro Vernon c-c-che io non ho idea….non so».

«Dammi qua!»e così dicendo strappo la lettera dalle mani ossute e ora tremanti della moglie,e cominciò a leggere. Nel frattempo Harry aveva fatto il suo ingresso nel salotto.

   Carissimi signori Dursley,

come ben sapete il primo giorno di settembre Harry Potter dovrà partire alla volta della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts sull’Espresso in partenza dalla stazione di Londra,King’s Cross. Sarei onorato se v.s. potesse accompagnare il suddetto alla stazione per motivi di sicurezza.

  Ricordandovi che il treno parte alle undici in punto vi porgo i miei più distinti saluti.

                                                                                                                  

                                                                                                                             Albus Silente

                                                                     Preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts 

                                                                                            

                                                                                                                              

 

L’espressione dipinta sul viso dello zio Vernon era tra l’attonito e il disgustato. Harry già si stava chiedendo quanto altro tempo sarebbe passato prima che lo zio Vernon avesse cominciato ad ingiuriare contro lui,i suoi genitori e tutto il mondo magico e dall’espressione dipinta sul suo volto anche zia Petunia pensava la stessa cosa ma con loro grande sorpresa ciò non accadde.

«Bene…» cominciò con fare placido «primo settembre…ore undici,si credo proprio di non aver nessun impegno!».

«Petunia convieni con me?».

«S-s-si siamo liberi per quella data» aggiunse zia Petunia leggermente intimorita ma decisamente sorpresa dall’atteggiamento del marito.

Che domanda sciocca! Mancava quasi un mese al primo settembre! Ma Harry sapeva il perché di quell’atteggiamento. I Dursley non volevano di certo contraddire uno di quei tipi là come li chiamavano loro! Non volevano,per nessuna ragione,correre il rischio di ritrovarsene uno in casa nel bel mezzo del mattino magari,anche se questo avrebbe comportato l’accettare di ricevere telefonate a qualsiasi ora del giorno,gufi tubanti a qualsiasi ora della notte e adesso andare ad accompagnare Harry a King’s Cross. I Dursley stavano davvero diventando matti ma avrebbero fatto di tutto pur di salvaguardare la loro reputazione!

 Il pensiero di Harry tornò poi sulla lettera appena inviata da Silente. La prese e la rilesse. Tutto qui? Come un flashback gli tornò alla mente il sogno ma poi si disse che era tutto frutto della sua immaginazione e tornò a scrutare la lettera. Non so un accidente di niente…dove sono Voldemort e i suoi Mangiamorte, cosa l’Ordine sta facendo, se già ci sono dei feriti o e dei morti! Si sentiva decisamente in diritto a ricevere qualche informazione in più ma nessuno si era degnato di farlo!. Almeno da lui se lo sarebbe aspettato. Ma era evidente Silente non aveva dimenticato ciò che era accaduto nel suo ufficio a giugno.

    «LEI NON SA QUELLO CHE PROVO!.....NON M’IMPORTA QUELLO CHE DEVE DIRE!....Non voglio sentire una parola di quello che deve dire!»

  Be’ se c’era qualcuno che doveva essere arrabbiato per ciò che era successo quello era proprio lui,si ritrovò a pensare. E mai come allora desiderò non tornare ad Hogwarts.

 

 

*************

 

 

Il sole era ormai alto in cielo e si abbatteva senza pietà su Grimmauld Place . L’erba nelle aiuole era completamente secca ed avvizzita ma non c’era da stupirsi, persino le case ai lati del viale sembravano abbandonate e morte. A peggiorare il tutto vi era un tremendo odore di immondizia marcia che si levava dai sacchi neri sparsi dappertutto. Hermione Granger ,appena tornata a Londra, riuscì faticosamente a raggiungere lo spazio tra il numero undici e il tredici di Grimmauld Place. Magicamente cominciò ad apparire il Quartier Generale dell’Ordine della Fenice a partire dalla porta immediatamente seguita dai muri che mano a mano spingevano da parte le case vicine. Quando l’oscura abitazione finì di materializzarsi Hermione si guardò attorno e poi procedette con passo spedito su per i gradini diretta alla porta. Un solo colpo fu sufficiente e la porta si aprì cigolando. L‘interno della casa faceva contrasto con il di fuori. Hermione si ritrovò a guardare ammirata come l’antica casa,appartenuta ai maghi più oscuri di tutti i tempi,ora sembrava così accogliente e pacifica. La signora Weasley aveva fatto proprio un gran lavoro. La tappezzeria era completamente rinnovata,non c’era più neanche l’ombra di una ragnatela e la moquette era pulita e lucente. Le vecchie tende tarmate e polverose erano state sostituite con altre di un soffice colore arancio. Al posto dei candelabri a forma di serpente vi erano simpatiche ciotole contenenti candele profumate. Adesso non sembrava più il posto logoro di un tempo. Continuò a guardarsi attorno ma non vide nessuno. Sorrise e si decise ad andare verso la cucina nella quale, dato il buon profumo di biscotti,c’era sicuramente la signora Weasley. Affrettò il passo ma improvvisamente inciampò nell’immenso portaombrelli, ricavato da una zampa di troll, che evidentemente era sembrato troppo utile per essere messo via. Ciò che accadde dopo? Il caos. Mentre Hermione tentava di rimettere su il portaombrelli -oltre a se stessa- un ululato si levò da dietro una coppia di tende che si spalancarono con un secco fruscio. Gli strilli della signora Black riempirono la casa mandando in frantumi il silenzio che prima vi regnava.

« Sozzura! Feccia! Ibridi,mutanti,mostri,via da questo luogo! Come osate insudiciare la casa dei miei padri...?»

La signora Weasley irruppe nell’ingresso come una furia. Nella mano destra teneva stretta la sua fedele bacchetta magica mentre nell’altra stringeva quello che un tempo era sicuramente un maestoso tacchino ridotto ad un polletto spiumato e anche piuttosto scarnito.

« Accidenti a te! Stupido quadro..!» provò a chiudere le tende ma queste non ne volevano sapere di tornare al loro posto.

« C’E’ QUALCUNO CHE SI DEGNA DI DARMI UNA MANO???!!!» tuonò la signora Weasley.

Subito spuntò dalla porta all’altro lato dell’ingresso Lupin seguito da Tonks. I due si affrettarono a correrle in aiuto e quando finalmente riuscirono a mettere a tacere la vecchia megera Hermione si sciolse in tutta una serie di scuse abbozzando giustificazioni a raffica e promettendo di fare più attenzione la prossima volta e avrebbe continuato all’infinito se una voce profonda e radiosa non l’avesse interrotta.

«Herm…!» gridò Ron «ma quando sei arrivata?».

Hermione si girò velocemente cercando di sistemarsi i lunghi capelli cespugliosi dietro le orecchie. Schiuse la bocca per rispondere al saluto dell’amico ma le parole le morirono in bocca quando scorse Ron in cima alle scale. Era decisamente più alto dall’ultima volta che lo aveva visto a King’s Cross ,i capelli erano un po’ più lunghi e sempre spettinati. Tutto sommato era tremendamente affascinante. Lui la guardava con i suoi luminosi occhi azzurri in attesa che l’amica dicesse qualcosa ignaro dell’effetto sortito. La poverina aveva la gola completamente secca, per non parlare del cuore che le aveva cominciato a battere all’impazzata o del rossore che –ne era sicura– era appena comparso sulle sue gote.

«Cara…»esordì la signora Weasley «…sicura di sentirti bene? Ti sei presa un bello spavento non è così?».

Hermione che stava riprendendo lentamente a respirare rispose «C-cosa..? Ah si…! No ma adesso sto bene!». Poi si voltò e salutò un po’ imbarazzata il suo ex professore di difesa contro le arti oscure che la guardava un po’ attonito «Buongiorno professor Lupin!».

 «Buongiorno a te! Alastor arriverà a momenti con i tuoi bagagli» rispose Lupin cordiale.

«Ah…bene! Perfetto!Grazie!». E poi rivolta alla giovane Auror «Ciao Tonks! Wow…! I tuoi capelli sono…uno schianto!».

« Ciao Hermione è un piacere rivederti! Grazie per i capelli…ti piacciono sul serio? Non so a me non piacciono molto anzi pensavo di farli un po’ più corti e cambiare colore aggiungendo magari qua e là….».

«…Tonks..» la interruppe Lupin «Abbiamo molto lavoro da fare…!».

«Si…già dimenticavo! Allora ciao Hermione!» fece per andarsene ma poi rivolse uno sguardo a Ron, tornò a fissare Hermione con una risatina maliziosa e strizzò l’occhio in segno d’intesa. Per tutta risposta la strega arrossì furiosamente e pregando di aver interpretato male il gesto di Tonks cominciò a fissare apparentemente assorta la moquette.

«Bene..! Sarà meglio che io torni in cucina! Hermione tu intanto va di sopra Ginny sarà felice di vederti,cara!» e così dicendo marciò a passo svelto verso la cucina.

Hermione si voltò. Ron era ancora sulle scale e,con una strana espressione dipinta sul volto la fissava.

«Allora! Andiamo?» fece la giovane strega che ora sembrava aver ripreso l’aria indaffarata e pronta di sempre.

«Oh si! Certo..!» rispose Ron. Preso un po’ alla sprovvista. E così dicendo prese a salire le scale fino al secondo pianerottolo. La prima porta a destra era quella della sua stanza che aveva condiviso con Harry durante le scorse vacanze.

Ron aprì la porta e cedette il passo ad Hermione che ringraziando entrò nella cameretta. Aveva appena volto lo sguardo verso l’interno quando fu letteralmente assalita da qualcuno di particolarmente minuto ma con un’infinità di capelli rossi e mossi. Ginevra Weasley,la piccola di casa, non appena vide l’amica le saltò addosso urlando di gioia e cominciò a parlare a perdifiato.

«Sono così felice che tu sia arrivata…non vedevo l’ora! Qui mi annoio da morire…senza Fred e George! Ooohh ti devo raccontare un mucchio di cose riguardo a Dean…sai noi ci siamo sentiti spesso in queste settimane…ma…».

«Hem,hem» la interruppe Ron. «Oh scusa…!» disse Ginny arrossendo «Allora come sono andate le tue vacanze da Krum?» aggiunse la rossa maliziosamente.

«Oh be’ molto bene…! Lui è stato molto gentile…e i suoi genitori sono davvero delle persone squisite…».

«Hai conosciuto i suoi genitori!?»la interruppe bruscamente Ron con un’espressione piuttosto accigliata.

«Be’ si Ron…non ci trovo niente di male….»

«Ah tu non ci trovi niente di male…! Bene allora sentiamo,futura signora Krum, a quando le nozze?».

«Nozze? Ron…ma cosa?».

«Vi conoscete da appena qualche mese(più di un anno veramente!!!!!)e….e…lui...oh be’…vado a vedere se è pronto il pranzo!»e così dicendo marciò veloce verso la porta, la aprì e la richiuse con un tonfo facendo tremare gli arazzi alle pareti.

«Ma che gli è preso?»chiese Hermione con un’espressione profondamente offesa.

«Non ne ho idea…!» taglio corto la rossa.« Ma dai finisci di raccontare…allora vi siete baciati???».

«C-cosa? Ma sei impazzita?» Hermione era arrossita a tal punto da diventare dello stesso colore dei capelli di Ginny «Cosa vai a pensare? Io e Victor siamo solo amici!»aggiunse assumendo un cipiglio contrariato e dignitoso.

«Ok,la mia era solo una domanda ingenua! Non ti scaldare!» concluse la piccola Weasley con un ampio sorriso sulle labbra rosee.

Toc toc.

La porta si spalancò e la signora Weasley fece il suo ingresso nella stanza con una pila pericolante di biancheria pulita e profumata di lavanda.

«Gin, tesoro,qui ci sono i tuoi vestiti e delle lenzuola pulite per Hermione! Il pranzo è pronto ed è meglio che scendiate altrimenti si fredda!».

Quando le ragazze entrarono in cucina erano tutti già a tavola che le aspettavano.

«Ciao Hermione! Non sapevo fossi già arrivata» disse il signor Weasley allegramente.

«Oh si, sono arrivata stamane!» rispose Hermione sorridendo.

«Bene, accomodati pure!» e così dicendo tornò a parlare sommessamente con Charlie.

C’erano due posti vuoti tra Ron e Tonks. Ginny si sedette vicino alla giovane Auror sicché Hermione dovette prendere posto vicino a Ron.

Che situazione imbarazzante! Ma che gli sarà preso! Uscire a quel modo dalla stanza! Sono arrivata da qualche ora e già litighiamo!

Nel frattempo Ron era scosso da pensieri simili mentre trangugiava senza gustarlo il pasticcio di rognone.

Idiota! Idiota! Idiota! Ma che mi è saltato in mente! Uscire dalla stanza così senza motivo! E’ appena arrivata e già litighiamo! E’ tutta colpa di quel Krum!

«Arthur, caro…» annunciò improvvisamente la signora Weasley cercando di apparire disinvolta «…avevo intenzione di invitare mia cugina Aramanta Nigellus e la sua famiglia a cena una di queste sere, c-che ne dici?».

Il signor Weasley  per tutta risposta s’irrigidì e per poco non si strozzò con lo stufato di tacchino.(Così anche tutti gli altri membri della famiglia Weasley).

 Bevve un sorso di Burrobirra e rispose con voce calma abbozzando un sorriso ipocrita.

«Non è una cattiva idea ma temo che non possiamo invitarli qui, tesoro!».

«Torneremo alla Tana….magari non appena i ragazzi saranno tornati ad Hogwarts!» replicò la donna per niente intenzionata a mollare.

Il signor Weasley si trovava in un vicolo cieco, avrebbe dovuto accettare per forza malgrado odiasse quella gente che ovviamente lo ricambiavano apertamente.

«D’accordo cara…» concluse rassegnato. 

«Ma Harry quando arriva a Grimmauld Place?» chiese curiosa Ginny cercando di ravvivare l’atmosfera tetra.

«Temo che Harry non verrà quest’anno,cara» rispose sconsolata la signora Weasley.(‘Come non detto!’pensò).

«Silente crede che sia più al sicuro se resta con i suoi zii fino al ritorno ad Hogwarts» rispose Lupin «saranno loro ad accompagnarlo alla stazione!».

Per tutta la durata del pranzo regnò il silenzio nella vasta cucina sotterranea interrotto solo dal tintinnio delle posate o dal grattare di qualche sedia sul pavimento di pietra.

Una volta che tutti ebbero terminato di pranzare la signora Weasley assieme a Hermione e Ginny cominciò a riassettare mentre i membri dell’Ordine si preparavano ad uscire.

«Mamma,io vado Lupin mi sta aspettando!» fece Ron e così dicendo uscì dalla cucina.

«Fa attenzione Ronnie e torna presto miraccomando!» urlò di rimando sua madre.

«Ma dove sta andando?» chiese Hermione mentre osservava i piatti incantati asciugarsi.

«Feletona ad Harry!» rispose Ginny con non curanza «Lo fa in continuazione ultimamente! Ci sono delle cabine come quella che da l’accesso al Ministero proprio in fondo alla via! Lo fa lì…non so se hai capito!».

Hermione fissò l’amica a bocca aperta,poi scoppiò a ridere sotto lo sguardo imbronciato di lei. «Cosa ho detto che ti fa tanto ridere Herm?!».

.«Oh…niente…ma si dice telefona! E poi so perfettamente che intendi quando parli di “cabina”!» rispose Hermione trattenendo a stento le risate.

Ginny invece non rideva affatto. Hermione si accorse di questo così si affrettò ad aggiungere«Gin scusa ti giuro che non volevo offenderti! Ma dimmi come fa con le monetine, avete soldi babbani?».

«Oh no è ovvio! Ron ha imparato a trasfigurare i bottoni,usa quelli!» rispose la rossa con semplicità.

Hermione rimase a bocca aperta. Non si aspettava che Ron facesse una cosa del genere,non che fosse stupido ma…non era da lui. E nel pensare questo un moto di orgoglio la investì e il suo viso tornò a farsi rosso!

Poi riprendendosi chiese «Gin…chi è Aramanta Nigellus?».

«Oh, è una cugina della mamma! Non si parlano da parecchio, lei è una di quelle…!» rispose Ginny sottovoce.

«Quelle?» chiese Hermione confusa.

«Be’ una di quelle che tengono alla purezza del sangue, sopportano poco i babbani…e così via! È un po’ di tempo che mamma propone cene o incontri con vecchi parenti che ci odiano e papà non è molto entusiasta…ma sembra necessario!» concluse con un’alzata di spalle lasciando Hermione piuttosto pensierosa e incuriosita dalla faccenda.

 

*************

 

«Ron…ho capito…».

«L’ha presentata ai suoi genitori…capisci Harry è inconcepibile!».

«Ron ti prego…».

« Si conoscono da quanto? Tre…quattro mesi…! E lei ha solo sedici anni…e Krum non è un tipo raccomandabile!»

«Ma se sono solo amici…..».

« Harry viene da Durmstrang…e se sta usando lei per arrivare a qualche scopo oscuro…! Ne sono cer…».

«RON BASTA!BASTA!BASTA!» urlò Harry .«Stai dicendo un mucchio di stupidaggini da tre quarti d’ora! Mi hai mandato in pappa il cervello! Ma cosa sei una radio?» continuò Harry esasperato.

«Herm è libera di vedere chi vuole,conoscere chi vuole e parlare con chi vuole…»proseguì Harry senza riprendere neanche fiato per paura che l’amico ricominciasse ad inveire. «Ora…non mi dire che mi hai chiamato solo per questo perché ti giuro che se così fosse vengo lì e ti trasfiguro in uno Schiopodo Sparacoda! ». Ron era diventato a un tratto muto mentre le sue orecchie cominciavano a prendere una sfumatura del rosso particolarmente accesa. Voleva dirle di Hermione e poi….poi…..non aveva nient’altro da dirgli! Panico!

«No…dai…» cominciò Ron con la voce un po’ tremante «volevo anche chiederti dei G.U.F.O. se li avevi già ricevuti..!» tirò un sospiro di sollievo:se l’era vista brutta!

«No! Ancora no! E comunque non me ne preoccupo! Non mi interessa sapere quanti G.U.F.O. prendo!»rispose Harry. Molte cose di questi tempi gli sembravano prive d’interesse e bastava un non nulla per farlo arrabbiare.

«Ma che dici?» lo interruppe Ron con fare piuttosto animato «e al tuo futuro non ci pensi! Harry tu devi diventare un Auror ed è tremendamente difficile…devi avere ottimi voti e una grande forza di volontà….».

«Sai mi sembra di sentire Hermione» fece Harry piuttosto infastidito. Non aveva nessuna voglia di ascoltare una predica soprattutto da Ron!

«Scusa ma devo salutarti! Ho promesso allo zio che avrei tagliato l’erba del prato questo pomeriggio!».

«Ah ok…! Be’ allora….ci sent…».

Tutututu

«…iamo» concluse la frase ma Harry aveva già riattaccato. Riappese anche lui la cornetta e si diresse un po’ triste ma anche imbarazzato verso il Quartier Generale.

 

 

*************

 

 

Harry si trovava nel bel mezzo di Grimmauld Place. Era fermo con la bacchetta in mano e guardava dinanzi a sé profondamente sconvolto e arrabbiato per ciò che gli stava accadendo attorno.

«Hai capito benissimo Harry…vado via con Victor! Ho conosciuto i suoi genitori e ora lo sposo!».

«No Herm non capisci lui ti sta solo usando!» gridava Harry con tutto il fiato che aveva in gola ma era tutto inutile lei era già scomparsa all’orizzonte.

Nel frattempo Ron ai suoi piedi frignava tra uno scoppio e l’altro.

 «Harry ti prego non voglio essere uno Schiopodo Sparacoda…! Ti prego ritrasformami in un umano! Non lo farò più perdonami…mio Signore!».

Il paesaggio era cambiato. Ora si trovava in un cimitero. Tutto intorno era buio e desolante.

Di fronte a sé c’era un uomo con il viso nascosto nell’oscurità, era alto e smunto; il corpo interamente avvolto da un manto nero e nella mano la bacchetta.

 Erano circondati da un cerchio di Mangiamorte; tutti silenziosi e con il viso coperto dal cappuccio.

La figura che lo fronteggiava prese a camminare con passo lento verso di lui. Harry strinse più forte la bacchetta, nel pugno, pronto ad agire.

Quando gli fu vicino Harry pote’ scorgere quel volto emaciato illuminato dalla pallida luna, le labbra sottili distorte in un sorriso agghiacciante, gli occhi dalle pupille verticali che lo fissavano inchiodandolo al terreno polveroso.

«Harry Potter, ben tornato!» disse con voce fredda e bassa «…sicuramente già sai perché sei qui!». Fece una pausa.

«Mi hai messo i bastoni tra le ruote troppe volte ragazzino e Lord Voldemort non perdona!».

Prese a camminargli intorno guardando i suoi Mangiamorte.

«Ora proverai il vero dolore e pregherai di morire…».

«Be’ io non ci conterei più di tanto,fossi in te!» interruppe Harry cercando di apparire fermo e determinato. Voldemort  rise di una risata macabra e senza gioia.

«Mangiamorte, spetta a voi!» e così dicendo si scostò da Harry.

Tutti i Mangiamorte presero a sfilarsi il cappuccio e Harry li guardò uno a uno. Sussultò nel riconoscere i suoi amici che lo guardavano accerchiandolo, c’era Lupin, Ron e Hermione, Ginny e tutta la famiglia Weasley al completo!

Provò un moto di sollievo che però si spense all’improvviso. Tutti lo guardavano seri e pronti ad obbedire a Voldemort.

Lupin si mosse verso Harry lasciando un posto vuoto nel cerchio,lo fronteggiò e sollevò la bacchetta…

«Professore lei non può…! Silente…i-io credevo che lei…» era completamente attonito e non riusciva a difendersi.

«Silente non è qui! Sei solo Harry…Voldemort ti ucciderà…lui è più forte…lui è il Signore Oscuro!» replicò Lupin con il volto pallido e gli occhi vuoti.

 Puntò la bacchetta al cuore di Harry e gridò «Crucio!».

Harry si svegliò di soprassalto, la cicatrice doleva fortissimo, bruciava come se qualcuno stesse premendo su di essa con un oggetto acuminato. Si rese subito conto che era nella sua cameretta e che era già mattina. Ripensò al sogno che aveva appena fatto. Devo smetterla di fare questi stupidi sogni o finirò col diventare pazzo si ritrovò a pensare, poi ripensando all’amico trasformato in un orrendo Schiopodo Sparacoda gli venne da sorridere….Ron sei proprio un idiota!

Inforcò gli occhiali e guardò la sveglia erano le sette e trenta. Si alzò lentamente dal letto ma vi si ributtò all’improvviso per evitare che Edvige lo travolgesse.

«Bentornata! » e così dicendo le accarezzò le candide piume sul dorso. «Mi sei rimasta solo tu! Senza di te molto probabilmente non supererei queste vacanze!».

Era ancora piuttosto assonnato quando all’improvviso udì un secondo fruscio di ali provenire dalla finestra e un bellissimo barbagianni fece il suo ingresso nella stanza. Veniva da Hogwarts. Harry ebbe un tuffo al cuore. Prese la lettera dal becco dell’uccello che con un’elegante piroetta si voltò per poi spiccare il volo verso il cielo terso.

Le mani avevano cominciato a sudare,malgrado facesse caldo Harry tremava. E adesso che faccio si chiese. Ma stupido idiota aprila no! E’ indirizzata a te! Rispose una vocina dentro di sé. La aprì lentamente conteneva più di una pergamena. Prese la prima era da parte della McGranitt.

 

 Caro signor Potter,

con la presente la informiamo dei risultati da lei perseguiti durante il G.U.F.O., svoltosi alla fine dell’anno scolastico appena trascorso, e in quale materia ha ricevuto il Giudizio Unico Fattucchiere Ordinario.

  • Trasfigurazione : Oltre ogni Previsione.
  • Pozioni : Oltre ogni Previsione.
  • Incantesimi :Oltre ogni Previsione.
  • Erbologia : Eccezionale.
  • Difesa contro le Arti Oscure : Eccezionale.
  • Cura delle Creature Magiche : Eccezionale.
  • Astronomia : Accettabile.
  • Storia della Magia : Scadente.
  • Divinazione : Desolante.

I migliori saluti.

                                                                                                                             Minerva McGranitt

                                                                                                                                 Vicedirettrice

 

«Wow! Non ci posso credere sette G.U.F.O.!!! Ma è grandioso!» Non credeva ai suoi stessi occhi. «Aspetta che lo dica a Ron e ad Hermione» e così dicendo si diresse a gran velocità verso la scrivania ma poi la sua attenzione fu attratta dall’altra pergamena arrivata assieme ai risultati dei G.U.F.O. La aprì velocemente. Anche quella era da parte della McGranitt.

 

Caro Signor Potter,

volevo inoltre dirle che è stato appena reintegrato nella squadra di Grifondoro in qualità di Capitano. Ricordandole che ho tutta l’intenzione di trattenere la coppa delle case nel mio ufficio ancora per molto, le porgo i miei più sinceri auguri.

                                                                                                                    Minerva McGranitt

                                                                                                        Direttrice della casa di Grifondoro

 

P.S.: Complimenti Harry per i tuoi G.U.F.O.! Siamo molto orgogliosi di te!  

 

 

 Siamo, lei e Silente? Si molto probabilmente doveva essere così.

 

 

*************

 

 

Intanto a Grimmauld Place….

«No, non posso! Non ce la faccio! Gin aprila tu!» così dicendo Hermione Granger porse la lettera appena arrivata a Ginny. Erano in cucina avevano appena cominciato a fare colazione quando la professoressa McGranitt fece il suo ingresso nella vasta cucina sotterranea. Hermione si strozzò quasi con un boccone per lo stupore. Ginny invece rimase basita.

«Buongiorno signorina Granger! Signorina Weasley!» esordì la professoressa di Trasfigurazione esibendo un ampio sorriso sul volto sempre severo. Consegnò la lettera ad Hermione mentre quella di Ron e Ginny la lasciò alla signora Weasley dicendole «Qui ci sono gli elenchi dei libri e avvisi da Hogwarts e i risultati dei G.U.F.O.,naturalmente! Molly non so se Silente te ne ha parlato ma i libri di Harry dovresti prenderli tu…puoi prelevare…».

«Si si! Ne abbiamo già parlato. Non c’è problema Minerva» la interruppe dolcemente la signora Weasley.

«Perfetto! Buona giornata ,allora!» Se ne andò piuttosto in fretta lasciando dietro di sé un’ Hermione sull’orlo di una crisi di nervi.

«Ok ,da’ qua!» la piccola Weasley prese la lettera la aprì e notò che conteneva ben tre pergamene e…..«Oh oh…guarda cosa abbiamo qui!» così dicendo lasciò scivolare nel suo palmo la spilla da Prefetto: una perfetta spilla dorata con una ‘P’ sovrapposta al leone di Grifondoro.

«A quanto pare sarai prefetto anche quest’ anno,Herm!» .

Porse la spilla all’amica e cominciò ad aprire le pergamene. La prima avvisava che la scuola sarebbe cominciata il primo settembre;l’altra elencava i nuovi libri di testo;e poi l’ultima contenente i risultati dei G.U.F.O.

Ginny strabuzzò gli occhi,sorrise all’amica, prese un gran respiro e cominciò a leggere. Hermione era lì lì per svenire.

 

Cara Signorina Granger,

con la presente la informiamo dei risultati da lei perseguiti durante il G.U.F.O.,svoltosi alla fine dell’anno scolastico appena trascorso,e in quale materia ha ricevuto il Giudizio Unico Fattucchiere Ordinario.

  • Trasfigurazione : Eccezionale.
  • Pozioni : Eccezionale.
  • Incantesimi : Eccezionale.
  • Erbologia : Eccezionale.
  • Difesa contro le Arti Oscure : Oltre ogni Previsione.
  • Cura delle Creature Magiche : Eccezionale.
  • Astronomia : Eccezionale.
  • Storia della Magia : Eccezionale.
  • Aritmanzia : Eccezionale.
  • Antiche Rune :Eccezionale.

I migliori saluti.

                                                                                                                            Minerva McGranitt

                                                                                                                                Vicedirettrice

 

                                                                                                                                    

«Per la barba di Merlino Herm! Hai preso dieci G.U.F.O.! E’…sei…» Ginny non riusciva a trovare un aggettivo adatto a descrivere la moretta. Intanto Hermione dopo aver riletto il foglio otto volte si era praticamente buttata addosso a Ginny e ora la stringeva senza farla respirare.

«Dio non posso crederci….è meraviglioso…».

Proprio in quel momento fece il suo ingresso in cucina Ron.

«Ho preso otto G.U.F.O….e incredibile….io» le parole gli morirono in gola quando si ritrovò Hermione praticamente addosso che lo stringeva convulsamente.

«Ron sono fiera di te! E’ bellissimo! Sei stato grande…io…».

«Herm…scu-scusa…i-io…sto soffocando!» Ron era diventato un tutt’uno con i capelli a causa dell’abbraccio mozzafiato o a causa di Hermione?

La giovane strega si staccò da lui con una velocità che lo fece sobbalzare.

«Oh scusa Ron! Io non volevo…».

«Non è successo niente! Allora signorina Granger è stato sufficiente un foglio di pergamena per informarla di tutti i G.U.F.O. ricevuti?» fece Ron con una smorfia. Guardava raggiante la sua migliore amica. Quando si imbarazza è ancora più bella se è possibile.

«Si be’ ho ricevuto dieci G.U.F.O. e sono al settimo cielo! Aspetta che lo dica ai miei!» era decisamente rossa e il cuore le batteva fortissimo. Non poteva fare a meno di fissare la fredda pietra; incontrare il suo sguardo la mandava in confusione.

«E siamo di nuovo prefetti!» esclamò il rosso.

«Già » fece Hermione di rimando continuando a fissare il pavimento imperterrita.

«Oh Herm a proposito, scusa per ieri! Non volevo offenderti…» cominciò Ron mantenendo il consueto colorito acceso ma Hermione lo interruppe« Oh Ron! L’ho già dimenticato!» .

Erano piombati in un silenzio imbarazzato.

«Tesoro dammi qua la tua lettera!» esclamò all’improvviso la signora Weasley. Si schiarì la gola e cominciò a leggere la lettera del figlio con voce tremante.

 

Caro Signor Weasley,

con la presente la informiamo dei risultati da lei perseguiti durante il G.U.F.O., svoltosi alla fine dell’anno scolastico appena trascorso, e in quale materia ha ricevuto il Giudizio Unico Fattucchiere Ordinario.

  • Trasfigurazione : Oltre ogni Previsione.
  • Pozioni : Eccezionale.

«Oh mio dio Ronnie! ‘Eccezionale’ a Pozioni! Aspetta che lo dica a tuo padre!».

  • Incantesimi :Accettabile.
  • Erbologia : Oltre ogni Previsione.
  • Difesa contro le Arti Oscure : Oltre ogni Previsione.
  • Cura delle Creature Magiche : Eccezionale.
  • Astronomia : Accettabile.
  • Storia della Magia : Accettabile.
  • Divinazione : Desolante.

I migliori saluti.

                                                                                                                            Minerva McGranitt

                                                                                                                                Vicedirettrice

 

«Ron sono assolutamente orgogliosa di te! Certo potevi mettere un po’ più d’impegno in Divinazione, non è una materia difficile,in fondo…!» continuò la signora Weasley.

«Mamma! » la interruppe Ron.

«D’accordo va bene così! Bene allora datemi qui le liste dei libri! Domani andrò a Diagon Alley ad acquistare tutto l’occorrente!» concluse Molly gioviale.

«Dobbiamo dirlo a Harry!» disse Ginny.

«Si, assolutamente» fece Ron.

I tre si precipitarono di sopra pensando ad alta voce quello da scrivere all’amico nella loro lettera.

 

 

*************

 

 

Harry era seduto sul letto della sua cameretta a Privet Drive;il sole gli scottava la nuca. Erano da poco passate le tre del pomeriggio e ora tentava –con scarso risultato- di leggere la lettera che aveva appena ricevuto da Grimmauld Place cercando di ignorare il baccano che faceva Leotordo il gufo di Ron.

 

Caro Harry,

abbiamo appena ricevuto le lettere da Hogwarts. Io sono di nuovo prefetto assieme a Ron. I risultati dei G.U.F.O. sono stati semplicemente grandiosi; anche se a dirla tutta potevo fare meglio a Difesa contro le Arti Oscure: ho preso solo ‘Oltre ogni Previsione’  e qui Harry provò una piacevole sensazione nel constatare che era più bravo di Hermione nel fare qualcosa  ad ogni modo sono molto soddisfatta dei miei dieci G.U.F.O.; Ron ne ha presi otto. Puoi immaginare la gioia che c’è in casa! Harry ci manchi da morire. Volevamo chiamarti con il telefono ma non c’è nessun membro dell’Ordine che può scortarci. Lupin ci ha detto che non verrai e che i Dursley ti accompagneranno alla stazione. La mamma di Ron prenderà tutto l’occorrente a Diagon Alley domani mattina poi te lo farà avere in qualche modo. Non vediamo l’ora di vederti. Come sempre non possiamo darti nessuna notizia riguardo a Tu-sai-chi; ma le cose non vanno troppo bene. Hai già mangiato tutte le schifezze che ti abbiamo mandato? Fred e George volevano sapere se hai gradito il loro regalo! Qualsiasi cosa ti abbiano regalato dimmi che non lo hai aperto!!!! Come va con i Dursley? Rispondi prima che puoi e scrivi tanto.

Ci vediamo a King’s Cross.

                                                                                                   Con affetto Hermione, Ron e Ginny

 

 

Harry prese un foglio di pergamena e cominciò a scrivere la risposta per i suoi amici. Gli raccontò di come andavano le cose con i Dursley e del comportamento di zia Petunia senza accennare minimamente al fatto che fosse chiuso in casa. Non riferì nemmeno gli strani incubi che lo tormentavano da parecchie notti ormai; non voleva si preoccupassero più di quanto non facessero di già. Scrisse con grande orgoglio i suoi risultati ai G.U.F.O. ma dimenticò di informarli della nuova carica di Capitano della squadra di Grifondoro. Anche lui non vedeva l’ora di vederli.

 Si girò alla sua sinistra; appeso alla parete c’era un calendario della ditta dello zio Vernon che esibiva il mese di agosto. Le caselle dei giorni trascorsi erano tutte segnate con una croce rossa e ormai quelle intonse erano davvero poche.

Il primo settembre era alle porte: sarebbe tornato ad Hogwarts tra meno di due settimane.

 

 

 

 

 

  
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