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Autore: Liz_Eagle    02/05/2010    4 recensioni
Slash, chitarrista sexy dei Guns N' Roses, divertente e bizzarro.. e se questo gran rubacuori si innamorasse?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 nvu

CAPITOLO 1

L’aria era calda e afosa quella sera, le strade buie affollate da ragazzi e ragazze non proprio raccomandabili, ubriaconi e prostitute per la maggior parte, la periferia della Città degli Angeli non era proprio il massimo. Un ragazzo dai lineamenti afroamericani, col viso coperto da una massa informe di riccioli neri camminava al centro della strada, fumando una Marlboro con tranquillità. Era inconfondibile, il chitarrista dei Guns N’ Roses… Slash.

Ormai il successo era alle porte, la band destinata a scrivere una lunga e intensa pagina nella storia della musica stava accrescendo la propria popolarità velocemente. I loro concerti a Los Angeles erano sempre più gettonati, e cominciavano ad arrivare importanti somme di denaro per quei cinque ragazzi, di certo non cresciuti nel lusso più sfrenato.

I tacchi dei suoi stivali borchiati alla Cowboy colpivano ritmicamente l’asfalto, la testa che vagava nei pensieri più profondi.. era uscito dall’albergo dove alloggiava col resto del gruppo da quasi un’ora, avevano finito lo ‘zio Jack’ e lui era uscito con la scusa di procurarsene un altro po’.. ma non era affatto così, la verità è che voleva un po’ di tempo per farsi una passeggiata solitaria, come non ne faceva da un po’, tra le prove col gruppo e il numero di fans che cresceva a dismisura, di tempo per girovagare da solo non ne aveva molto.

‘Ehi amico, cerchi della roba? La mia è buona’  gli si era avvicinato un ragazzotto con lo sguardo spento, strafatto senza dubbio, avrà avuto si e no la sua età, venti, ventuno anni al massimo.

‘No grazie, non voglio niente’  si era già fatto abbastanza quella sera, e poi era piuttosto diffidente quando comprava roba, non si fidava del primo che capitava; continuò a camminare dritto davanti a sé.

‘Sicuro amico? Che ti serve avanti, marijuana? Hashish? Cocaina?’

‘Ti ho detto che non mi serve niente, vedi di sparire..’

Il ragazzotto rimase indietro, rassegnato. Slash andò avanti per la sua strada.. aveva voglia di bere.. avrebbe cercato un bar per farsi un goccio, non erano proprio felici i pensieri che gli passavano per la testa quella sera e avrebbe preferito di gran lunga berci sopra invece che rimuginare. Era difficile per sé stesso ammetterlo, ma aveva paura, lui e i ragazzi si erano gasati molto nell’ultimo periodo, visto il loro successo.. ma quella sera, quel tiro di cocaina non l’aveva portato allo sballo piacevole. Si era visto di nuovo a Seattle, con qualche anno in più e molti soldi in meno.. aveva per un attimo avuto dei dubbi sulla loro carriera da musicisti, aveva effettivamente avuto paura che tutto scivolasse loro dalle mani, che avessero avuto in mano la chiave del successo e l’avessero perduta.

Si era allontanato dall’hotel uscendo dal retro, per evitare eventuali scoccianti ragazzine, e si era diretto subito verso la periferia, senza pensarci troppo, almeno lì sperava che la gente fosse troppo fatta o occupata per badare ad una star emergente.

Aveva in realtà visto diversi posti in cui fermarsi, ma per qualche strano motivo era andato avanti, svoltando di tanto in tanto, imboccando strade a caso.. avrebbe bevuto sì, si sarebbe fermato da qualche parte quella sera, ma non ora, non ne aveva ancora davvero voglia.

Percorrendo il suo casuale itinerario si era ritrovato più vicino al centro della città, i quartieri erano tenuti meglio e non c’era l’atmosfera pesantemente lugubre della periferia, nonostante l’illuminazione era la stessa.

Quell’insegna al neon fu come un faro per lui, ora si che aveva sete, voleva del whiskey, e subito. Entrò nel bar, le luci soffuse, un gruppo di quattro ragazzi e due ragazze ad un tavolo, quasi nessuno al bancone.. si, quasi nessuno, a parte una ragazza seduta su uno sgabello che gustava tranquillamente una vodka. Slash si sedette a un solo sgabello di distanza e ordinò il suo ‘vecchio Jack’..

‘Come mai in giro da solo a quest’ora?’  la voce di quella ragazza era profonda, nessuna nota stridula, calma e sensuale.. il chitarrista voltò lo sguardo, lo stava fissando con occhi profondi come non ne aveva mai visti, color nocciola. Era davvero una bella ragazza, i capelli appena sotto le spalle, castani chiari e mossi. Indossava un leggero abitino nero, che si fingeva costoso, gli stivali col tacco e una sottilissima linea di eye-liner sugli occhi.. Slash la guardava visibilmente incuriosito.

‘Dovrei portela io una domanda del genere.. dolcezza’ quell’ultima parola gli era uscita un po’ a fatica, si sentiva un po’ in soggezione sotto il suo sguardo immobile.

‘Ho appena finito di lavorare.. a proposito, vorrei intrattenermi di più ma è meglio se me ne torno a casa..’ fece per alzarsi, ma la mano di Slash non si fece attendere, la afferrò velocemente ma con delicatezza per un braccio, aveva visto un lampo di malizia nei suoi occhi.

‘Aspetta.. piacere Slash’ disse porgendole la mano, lei la guardò un po’ diffidente poi rispose

‘Liz, molto piacere’

‘Vuoi che ti accompagni a casa Liz’

‘Non credo di averne bisogno..’

‘Beh.. dovrò insistere, non permetterei mai che una bella ragazza vada in giro da sola con tutti i ragazzacci che ci sono..’ forse gli stava tornando un po’ della sua ironica spavalderia, si stava sciogliendo un po’. Le strappò un sorriso, non sapendo dire fino a che punto divertito.

‘E chi può assicurarmi che tu non rientri tra questi?’

Si alzò dallo sgabello e si avvicinò a lei, guardandola negli occhi, per poi allungare le labbra in un sorriso quasi esagerato.

‘Ok, il sorriso da ebete può bastare! Andiamo Slash’

Prese un giubbotto di pelle strettissimo che stava appoggiato allo schienale dello sgabello, Slash non potè non notare il seno prosperoso contenuto a malapena dal vestitino mentre lei inarcava le spalle per indossare il giubbotto.. a quel punto la squadrò dall’alto in basso, mentre lei era intenta a frugare nella borsetta alla ricerca di chissà cosa. Era davvero molto bella, snella, con le gambe sottili, le curve al posto giusto, la vita stretta, il collo elegante e quel seno.. Slash era ipnotizzato.

Una volta trovato finalmente il pacchetto di Lucky Strike, la ragazza alzò lo sguardo, notando l’espressione inebetita di quello strano ragazzo che aveva davanti..

‘Quando hai finito possiamo andare..’ gli disse inarcando un sopracciglio..

‘Finito di fare cosa?’ non poteva far altro che ostentare innocenza..

‘Finito di squadrarmi..’ si accese una sigaretta.

‘O scusa baby, spero davvero che non ti sia offesa perché..’ allungò lo sguardo verso il petto della ragazza che lo scacciò velocemente.. lui le sorrise innocente, e lei non potè fare a meno che ridere.

‘Forza andiamo ora..’

Si avviarono per le strade buie, Slash seguiva la ragazza senza preoccuparsi di dove andavano, avrebbe pensato più tardi a un modo per tornare all’albergo.

‘Allora, che ci fai in giro a quest’ora?’

‘Te l’ho detto, lavoro fino a tardi’

‘Devo ammettere che non ti stavo ascoltando..’ sorrise ‘Mi guardavi fissa.. sicuramente già persa per me!’ e le mise un braccio sulle spalle, sperando che non reagisse male; Liz scoppiò in una risata fragorosa, sinceramente divertita da quell’improvvisa affermazione.

‘Beh, la sfacciataggine non ti manca di certo!’

‘Me lo dicono tutte, qualcuna si è anche lamentata, ma a quanto pare finiscono sempre per non darci peso!’ altra risata, quel ragazzo tutto ricci era proprio divertente..

‘Ad ogni modo, finisci di lavorare sempre alle tre del mattino?’

‘Anche più tardi nei weekend, la domenica posso dormire di più, e visto che il tempo è denaro, lavoro di più la notte prima’ Slash si era fatto sicuramente un’idea sbagliata di quella ragazza.. ma non disse nulla.

‘Capisco.. lavori anche di giorno?’

‘Non posso farne a meno.. l’affitto è caro..’ poi si girò a guardare il ragazzo, leggeva perfettamente nei suoi occhi cosa pensava di lei.. non era la prima volta che un ragazzo la credeva una prostituta.

‘Smettila di guardarmi così.. non sono una puttana’ Slash fu preso alla sprovvista..

‘No no ma che dici.. non lo pensavo assolutamente..’ tentò di rimediare, ma Liz ne sapeva una più del diavolo.

‘Senti non preoccuparti, davvero.. visto dove mi hai incontrata, visto l’abbigliamento.. non potevi pensare altro.. non sono una puttana, sono una barista, lavoro fino a tardi la sera e la mattina faccio la commessa in un piccolo supermarket.. cercò di guadagnare con quel po’ di dignità che mi resta’

‘Scusami davvero..’

‘Sta tranquillo.. non me la prendo.. e poi, sei stato così gentile a volermi accompagnare a casa..’

‘A proposito.. ma quanto manca? Non che io sia stanco.. ma se non insistevo te la facevi veramente tutta a piedi da sola?’ Liz lo guardò inarcando il sopraciglio

‘Ok è vero.. cominciano a farmi male i piedi, ma solo perché ho camminato parecchio prima di entrare nel bar..’

‘Pessima scusa!’ la ragazza scoppiò nuovamente a ridere, e Slash con lei.. c’era chimica tra loro, lo sentivano..

  
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