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Autore: Dully    04/05/2010    1 recensioni
Pansy Parkinson é tornata nel Mondo Magico, trascinandosi dietro un passato difficile e complesso. Si scontra con Ronald Weasley, l'eterno secondo, che ha preso al volo l'occasione di spiaccare verso il primo posto. Due persone che sanno cos'è la sofferenza,di cui portano le cicatrici sul cuore. Potranno mai imparare ad amare di nuovo? "Questa ff può risultare un po' OOC, é una Ron/Pansy, ma ha anche accenni a una Hermione/Draco, Harry/Ginny, Arthur/Molly.
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Pansy Parkinson, Ron Weasley, Serpeverde
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il VERDE E IL ROSSO.


Capitolo XXV


Arrivo.


Lento.

Il suo respiro, quando dormiva, era lento.

Una dolce melodia, una musica celestiale per le mie orecchie. Passai una mano fra i capelli rossi, giocando con quelle ciocche ribelli. Sorrisi quando vidi che aveva alzato un occhio per fissarmi curioso.

-Che ore sono?- borbottò, con il resto della faccia sprofondata nel cuscino.

-Sono le sette.- risposi. Nemmeno io avevo voglia di uscire da quella stanza che da tempo era diventata il nostro personale universo.

-Oggi é il grande giorno.- sussurrò lui. Sobbalzai, di solito dovevo ripetergli mille volte le cose. Era sempre sbadato e poco attento ai dettagli, come le date e gli orari.

-Sì, oggi é il grande giorno.Come mai te lo sei ricordato?- domandai. Lui sbadigliò più volte e con un braccio mi trascinò dalla sua parte di letto, baciandomi una spalla.

-Perché oggi é un giorno importante. Ti lauri.-

-Si dice: "ti laurei". Tu e i modi da dire Babbani,vivete su due pianeti diversi.- scoppiai a ridere. Una risata che fu fermata dalle sue labbre fameliche. Tentai di scansarmi, ma fu impossibile.

Perché rifiutare quel rifugio così caldo?

Negli ultimi due mesi era come se vivessi in una favola romantica.

Fiori. Attenzioni. Baci. Amore. Dolci. Complicità. Amicizia e tanti, ma tanti amplessi che avevano fatto tirare fuori la sua parte più selvaggia e sfacciata.

Lo amo.

E solo pensarlo mi fa venire i brividi.

Immaginarmelo, seduti fra gli spalti per me, con il suo sorriso e l'aria sbarazzina, mi riempiva di felicità.

Come Rosaline ha detto più volte, qualche giorno fa. Ho buttato allegramente la vecchia Pansy nel cestino.

Sinceramente, non voglio nemmeno che qualche mentecatto la ritrovi.

Passiamo il resto dell'ora a rigirirarci fra le lenzuola finché dopo aver visto l'ora, mi preparo per la lunga mattinata.

Laurearsi per me, é strano.

La sera prima, insieme a Gabriel e a qualche compagno di studi abbiamo festeggiato come pazzi per le vie di Londra. Siamo saliti sopra una macchina e ci siamo scattati delle foto bizzarre.

Foto fatte a caso, come i non professionisti del genere.

Divertenti e bizzarre, insomma semplci, spontanee.

Oltre a questo ci siamo stipati dentro un locale alternativo di Soho dove Gabriel si é esibito per me in un imbarazzante spogliarello. E' stata una fortuna che Ronald non avesse accettato il suo invito, credo che l'avrebbe come minimo ammazzato.

E' il solo lato negativo che non sopporto. Quell'insana gelosia che lo consuma e lo corrode dall'interno. Al solo nome di Gabriel, storce il naso, ben sapendo che é omossessuale dichiarato.

"Chi ti dice che non stia mentendo, per abusare di te!"- sbotta ogni volta che gli ricordo il suo orientamento.

Eppure nemmeno lui, che mi é così vicino, ha compreso quanto sia importante quel pezzo di foglio e quell'abito nero.

E' come se avessi superato un torrente in piena, con la sola forza delle gambe. Ho dovuto imparare tutto, come un neonato ma senza tutto quel tempo disponibile. Ho cambiato la mia stessa concezione di ciò che é giusto e ciò che non lo é.

Mezzosangue, Purosangue, Babbani o Sangue-sporco? Non faccio distinzioni, non ora.

Per carità, non sono una santa. Io mi sento superiore, ancora. So di esserlo, sono una Parkinson!

La mia educazione ferrea mi ha portato ad essere così incline al sacrificio. Certo, per me che sono una ragazza, si limitava a sposare un uomo per interesse familiare e mettere al mondo un erede in tutta fretta. Però quel mondo di vetro e subdoli intrighi, non mi é mai piaciuto.

Ogni tanto vedo Victoire, é una bellissima bambina. Il suo visino, corrucciato ed arrabbiato dopo che Ted Lupin la fa arrabbare, é la cosa che più mi addolcisce.

Mi domando spesso, se anche io ero come lei. Probabilmente, no.

In casa mia, ad ogni errore si veniva cruciati. Ho imparato a smettere di sorridere presto, da bambina. La mia condanna, ma anche la mia forza. Piangersi addosso, non serve mai per rialzarsi.

Un colpo di citofono mi fa sussultare e sbagliare la sottile linea di matita nera che stavo mettendo.

-Ron,apri tu!Sarà, quel cretino di Gabriel!- grido.

Sentò il suo corpo ancora assonnato trascinarsi per il corridoio e finire la sua lenta corsa davanti alla porta. -Cosa devo spingere?-

Alzo gli occhi al cielo,sarà almeno la settima volta che glielo spiego. -Il secondo tasto bianco serve ad aprire il cancello dell'ingresso,l'altro é per il portone della scala, poi gira il chiavistello ed apri la porta che hai di fronte!-

-Eh?- esclamò lui.

-Diamine Ron! Non é dif...-

Uno strano rumore mi fece zittire. Qualcosa di strano stava accadendo in sala. Sentivo dei rumori soffocati e poi lo schianto a terra di qualcosa costruito in vetro. Fu quel rumore e il ricordo della specchiera, troppo in alto per caderci casualmente sopra che mi fece alzare la testa e reagire.

Reagire, nonostante il mio cuore battesse a mille e nella mia bocca si difondesse il sapore ferrose del sangue.

Tolsi le scarpe e camminai lentemente lungo il muro, appellai silenziosamente la bacchetta e una volta in mano. Pregai che non fosse successo veramente.

Non ora, non a lui. Questo no.

Era uno solo. Poco più basso di me, completamente vestito di nero e lo sguardo fisso su Ron che era svenuto per il colpo a sorpresa. Potevo vedere come un lungo rivolo di sangue gli colasse dalla nuca. Il mio corpo si raffreddò all'istante.

Quell'uomo si girò, e quello che prima poteva sembrare un Mangiamorte, uno di quelli che erano riusciti a convincere Potter e compagnia di essere stati usati, ritornato per finire definitivamente la mia famiglia, si scoprì essere solo mio fratello.

Mio fratello maggiore, Helbert Parkinson.

-Oblivion- disse lui rivolgendosi a Ron.

-Hai pochi secondi per dirmi cosa ci fai con questo qui?- domandò, guardandolo in modo schifato. Quasi non fosse altro che uno scherzo della natura. Ignorai la domanda e mi occupai di sistemare quella ferita sanguinante

-Questo qui, non é affar tuo. Con quale diritto torni, dalla Russia e inizi a distruggere?-gridai. Il mio petto cominciò sobbalzare, seguendo il ritmo indiavolato del cuore.

-Perché sei tornato?- a quella domanda non ha risposto. Helbert si spostò di qualche passo, come se stesse per essere toccato da qualcosa di viscido.

-Ti ho cercata ovunque, sperando che fossi a folleggiare con gruppi di maghi stupidi. Invece, ti trovo, con il figlio dei traditori del loro sangue e per giunta babbanofila? Che ne é stato della vera Pansy Parkinson?-

Quelle parole mi urtano e mi irritano allo stesso modo. Vorrei ucciderlo, ma non credo di averne la forza.

-Sparisci.- suggerisco. E per la prima volta, in quasi vent'anni, Helbert Parkinson mi ascolta e scompare con la stessa velocità con il quale era arrivato. Lasciandomi piena di domande senza una risposta, un fidanzato ferito e tanta voglia di vendetta.

 

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Breve aggiornamento. Ne seguirà uno fra al massimo due giorni.

 

Circe: Sì ho scritto molto più del solito nello scorso capitolo. Avevo bisogno di raccontare tutto. E spezzarlo non mi piaceva. Fra Pansy e il resto dei Weasley c'è tensione, si stanno osservando attentamente. Sicuramente non ci sarà amore a prima vista come x Harry o Hermione o Angelina e Luna, ma forse può nascere stima ed affetto. Dipende tutto da loro e da quanto sono disposti ad esporsi, Pansy in particolare. Sn stra-felice che ti sia piaciuto così tanto lo scorso capitolo, qui invece arriva un nuovo personaggio che era stato citato anonimamente tempo fa. Un bacione e al prossimo capitolo.

 

Fandracofiction: No, va bene! Niente attacchi contro i gemelli, ma loro e Pansy...non é che si amano proprio vengono da due mondi diversi.Una fuga tipo Jim Carry ci poteva stare, ma é comunque una strega,meglio i metodi magici. Spero che tu stia meglio ora. Un bacione!

 

   
 
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