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Autore: Martyx1988    04/05/2010    4 recensioni
Ho sempre voluto scrivere una fic su questo fandom e, grazie all'ispirazione dai film e da altre storie, eccola qui. L'hanno sempre chiamata Betty, o Miss Betty, ma una lettera che non doveva pervenire a lei mette in dubbio tutte le poche certezze di una ragazza a cui l'alta società londinese va stretta... Una nave la porterà per mari lontani a ricostruire il suo passato e a mettere le fondamenta ad un futuro inaspettato...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pirati dei Caraibi – Gli eredi del mare
Dal "Guercio"...

Da quando aveva deciso di imbarcarsi, a Londra, Morgan aveva subito ogni sorta di sveglia mattutina, dal ribaltamento dell'amaca all'urlo nell'orecchio al topo sotto le coperte. Ma la Perla Nera, anche sotto quel punto di vista, non era la Persefone e la sveglia che Pintel le diede dalla prima mattina fu la peggiore che avesse mai provato.
"La prossima volta impari a buttare l'acqua sporca in mare quando finisci il lavoro" le aveva detto, dopo averle gettato addosso la secchiata di lerciume che aveva ottenuto dopo l'accurata pulizia del ponte. Dallo spavento Morgan era caduta dal mucchio di cime su cui si era addormentata, per rialzarsi completamente bagnata e sporcadi residui di pece. Pintel aveva sghignazzato sotto i baffi, insieme al suo amico allampanato e dall'occhio di legno, ma erano stati subito richiamati all'ordine da Barbossa.
Morgan, intenta ad osservarsi con disgusto e a pulirsi alla bell'e meglio, non si era poi accorta che il capitano aveva rivolto l'attenzione verso di lei finchè il silenzio calato intorno non l'aveva incuriosita. Alzato lo sguardo, aveva visto Barbossa scrutarla con gli occhi ridotti a due misere fessure. Temette per un attimo che il capitano avesse scoperto la sua vera identità sessuale, ma potè tirare un sospiro di sollievo quando, invece, le ordinò con noncuranza mista a disgusto di ripulire tutto. Pensò che doveva essere in condizioni davvero pessime se nessuno si era ancora accorto che era una ragazza. Si sentiva i capelli stopposi, non vedeva un bagno da parecchie settimane,  probabilmente il suo odore non era molto diverso da quello dei suoi colleghi pirati. Inoltre non riusciva a capire se la sua carnagione, che era sempre stata chiara, si fosse scurita per l'esposizione al sole o per la sporcizia.
Nonostante le sere successie si fosse sempre ricordata di buttare l'acqua sporca a mare, in qualche modo Pintel riuscì tutte le mattine a trovare un secchio pieno da rovesciarle addosso al momento della sveglia. Morgan non osò mai immaginare cosa sarebbe potuto succederle se avesse dormito sotto coperta col resto della ciurma e si ripromise di non metterci mai piede finchè nessuno le avesse fatto problemi riguardo il suo giaciglio di cordame.
Quella mattina, dopo la solita sveglia, mentre si ripuliva il viso con la manica ormai marrone della camicia, Morgan volse lo sguardo all'orizzonte, fino al giorno prima lineare e appena visibile tanto il cielo era blu e limpido, e vide una sottile linea di terra incresparlo. Era la prima volta da quando era partita da Londra e il suo cuore mancò un battito dall'emozione. Finalmente era arrivata ai Caraibi.
"Terra in vista!" gracchiò il pappagallo azzurro del vecchio timoniere Cotton, nonchè sua voce, visto che il marinaio aveva la lingua mozzata.
La scimmia di Barbossa, che, ironia della sorte, si chiamava Jack, balzò sulla sua spalla subito dopo, ma Morgan non si scompose, abituata com'era alla sua presenza. Barbossa gliel'aveva messa alle calcagna sin dal primo giorno, probabilmente per controllare le sue mosse, insospettito dalla sua presenza nelle celle la notte del suo arruolamento. Per Morgan era stato, così, impossibile avvicinarsi anche solo alla grata che portava sotto coperta. Suo fratello poteva essere a pochi metri da lei, eppure non poteva scoprirlo.
La linea increspata all'orizzonte divenne sempre più nitida e ben presto Barbossa iniziò a sbraitare ordini a destra e a manca. Morgan si ritrovò così a spingere l'argano per preparare la nave all'ancoraggio.
Il pezzo informe di terra si arricchì sempre più di nuovi particolari e in breve una disordinata città portuale si delineò sotto gli occhi di Morgan, che chiese al pirata davanti a lei come si chiamasse.
"Quella è Tortuga, mastro Parker" le rispose il marinaio tra una spinta e l'altra "L'unica città abitata da soli bucanieri di tutti i Caraibi. Troveremo cibo, acqua e ogni genere di sollazzo a noi più congeniale. Se è la tua prima volta, vedrai che sarà indimenticabile, un sacco di donnine faranno la coda per renderti un vero uomo. Ahahaha!"
Morgan tirò le labbra in un sorriso forzato a quella battuta. Nonostante non fosse la prima che sentiva, ne rimase comunque un po' turbata, forse a causa della sempre maggior vicinanza delle donnine a cui alludeva il marinaio.
Terminate le manovre di entrata in porto, Barbossa scese con parte della ciurma per fare rifornimento, lasciando a Pintel il comando della Perla. Questi non si lasciò sfuggire l'occasione per tartassare Morgan, che fu costretta a riordinare il ponte da cima a fondo, sotto il sole cocente di mezzogiorno e i vispi occhi di Jack, rimasto fedelmente a sorvegliarla.
"Forza con quella pialla!" le sbraitò contro per l'ennesima volta Pintel, mentre la osservava dall'alto del castello di poppa "Non vorrai che il capitano si punga con una scheggia quando si appoggia alla balaustra"
"Vorrei che succedesse a qualcun altro, però" mormorò Morgan e Jack rispose con un verso che le sembrò di approvazione.
"Ah, allora anche a te non va molto a genio" sorrise lei.
Jack prese allora a mordicchiare una pallina di legno che Morgan riconobbe come l'occhio di Ragetti, sparito sotto coperta ore addietro alla sua ricerca. La ragazza emise una breve e divertita risata, subito repressa dal rimprovero di Pintel.
Alla piallatura della balaustra seguirono il rammendo delle vele, che costò a Morgan non pochi buchi sulle dita, e il riordino delle cime, tutte aggrovigliate e annodate fra loro ai vari angoli della nave.
Era quasi il tramonto quando Barbossa e il resto dell'equipaggio fecero ritorno alla nave, in modo da dare a chi era rimasto a bordo la possibilità di scendere in città. Non appena Morgan mise piede sulla passerella, però, Pintel la fermò prendendola per un braccio.
"Dove credi di andare, mozzo?" le domandò arcigno, ma Barbossa accorse subito a smentirlo.
"Lascialo andare" disse laconico alle spalle del primo ufficiale, che lasciò allora riluttante la presa su Morgan. Questa scese rapidamente lungo la passerella per mettere la maggior distanza possibile tra lei e Pintel e non potè così sentire la motivazione del comportamento di Barbossa. "Se va bene, è la volta buona che riusciamo a liberarcene senza sporcarci le mani. Non mi piaceva il modo in cui andava a ficcare il naso in giro"

In un batter d'occhio, Morgan si ritrovò a camminare per la via principale di Tortuga, ancora insonnolita e priva del solito movimento, anche se qualche vecchio marinaio aveva già superato la soglia di tolleranza all'alcol.
"Ehi, bel giovanotto!" la chiamò con civetteria una prostituta appoggiata allo stipite della porta di un bordello, il volto coperto da un trucco pesante e colato e una vertiginosa scollatura ad evidenziare il seno prosperoso "Vuoi che diamo una lucidata al manico della tua postola?"
Morgan ringraziò di avere la faccia sporca che nascose il colore paonazzo del sui volto a quell'invito. Accelerò il passo e proseguì a occhi bassi, finchè non andò a scontrare contro qualcuno.
"Scusatemi!" si affrettò a dire "Non vi avevo visto".
Alzato lo sguardo, però, riconobbe il marinaio che le aveva spiegato di Tortuga sulla nave. Dall'alitata che le arrivò in viso quando rispose dedusse che fosse già completamente sbronzo.
"Aaaah! Mastro Parker!" biascicò entusiasta l'uomo, avvinghiando Morgan con un braccio attorno al collo per non cadere "State cercando la vostra prima donnina?"
"No, io...stavo solo guardando" ribattè lei mentre cercava di divincolarsi.
Il marinaio la osservò qualche istante con una buffa espressione accigliata che poi si distese in un sorriso.
"Ho capito qual è il vostro problema!" esclamò entusiasta "Siete senza un doblone, scommetto"
"Beh, sì in effetti ". La piega che aveva preso la conversazione piacque molto a Morgan, che pensò di sfruttarla a suo vantaggio "E quella signorina laggiù...insomma, ci siamo capiti"
"Per-fet-ta-men-te" scandì il marinaio, quindi si infilò la mano in tasca e ne estrasse una generosa manciata di monete d'oro. Questi sorrise furbescamente allo sguardo meravigliato di Morgan "Stavolta è girata bene ai dadi. Prendili tutti, un giorno me li restituirai. Li presto volentieri ad un giovane pirata in cerca di avventure"
Morgan sorrise e ringraziò, quindi assestò un diretto sul naso del marinaio, che subito cadde a terra privo di sensi. La ragazza gli prese dalla cinta spada e pistola e proseguì la sua visita della città, pensando intanto a cosa farne di tutti quei soldi. Il primo bisogno che ritenne necessario soddisfare fu quello di un buon bagno. Scorse a pochi passi da lei una locanda ancora apparentemente tranquilla, "Il Guercio", e pensò potesse fare al caso suo. Dentro trovò una donna nerboruta intenta a sistemare tavole e sedie nella sala principale del locale. Alzò lo sguardo non appena gli stivali di Morgan toccarono la prima asse di legno del pavimento.
"Un po' presto per il primo giro di rhum" constatò guardando accigliata la ragazza, senza smettere di mettere a posto.
"Non sono qui per bere" ribattè Morgan.
La donna socchiuse ulteriormente gli occhi e prese ad avvicinarsi circospetta a lei, che istintivamente iniziò ad arretrare. Si bloccò quando dalla bocca della donna uscì una divertita risata.
"Certo che no, sei troppo giovane, ragazza mia" disse infine.
Morgan, spiazzata, iniziò ad aprire e chiudere la bocca senza che ne uscisse alcun suono.
"Tesoro vedo pirati da tutta la vita e so riconoscere una ragazza travestita da maschio, anche se, sotto tutto quello strato di sporco e quella puzza, devo dire che con te ho fatto fatica"
"Ecco, a proposito, io...volevo prendere una stanza e se possibile farmi un bagno"
Morgan infilò le mani in tasca e ne estrasse la manciata di monete che il marinaio le aveva dato "Spero bastino"
La donna spalancò gli occhi di fronte a tutta quella manciata d'oro "Tesoro, puoi comprarti anche me con tutto quel denaro. Però ti consiglio di fare più attenzione quando mostri a qualcuno il tuo patrimonio. Potresti trovare gente molto meno onesta di me"
La locandiera si avvicinò a Morgan e prese dalle sue mani due dobloni "Questi basteranno, e posso farci rientrare la lavanderia per quegli stracci sporchi che hai addosso"
Morgan si guardò e, con un cenno del capo, dovette darle ragione. Questa le fece segno di seguirla fino al bancone e da un cassetto tirò fuori una vecchia chiave arrugginita. Rifece nuovamente il giro del tavolo e si infilò rapida in un passaggio angusto poco distante, che portava al piano superiore tramite una pericolante scaletta di legno. Si fermò davanti ad una porta e la aprì con la chiave, rivelando a Morgan una piccola stanza con una spartano letto di legno su cui era adagiato un materasso di paglia ricoperto da un lenzuolo bianco e rattoppato qua e là. Il resto del povero mobilio consisteva in una cassettiera piena di buchi di tarli, un tavolino e una sedia semi-sfondata.
"Questa è la migliore che ho e posso concedertela al massimo fino al calar del sole, a meno che tu non voglia assistee ai peggiori eccessi di lussuria della tua vita. Per il bagno arrivo tra poco, intanto svestiti, così mentre tu pulisci te io pulisco i tuoi vestiti"
"Va bene" rispose Morgan, confusa da tutta quella disponibilità. La donna fece per uscire quando lei la richiamò.
"Come vi chiamate?" domandò la ragazza con fare innocente.
"Theresa Goddman" rispose la locandiera.
"Perchè mi trattate in questo modo? Non che non lo apprezzi, intendiamoci, però mi sembra strano per una città di bucanieri"
Theresa rise piano prima di dare a Morgan la spiegazione che voleva.
"Solo perchè sei a Tortuga non vuol dire che tu debba incontrare solo pirati e delinquenti, anche se questo non toglie che tu sia stata fortunata. E ti tratto con riguardo perchè ho visto il tuo temperamento, prima con quel pirata, e mi piaci. Nonostante te la sia fatta sotto come un poppante quando ti ho smascherata, mi ricordi me"
La ragazza fece per protestare, ma alla fine si limitò ad abbassare lo sguardo imbarazzata e a sorridere mestamente. La locandiera le strizzò l'occhio e se ne andò chiudendosi la porta alle spalle. Morgan iniziò allora a spogliarsi. Posò i vestiti sul tavolo e si coprì con un altro logoro lenzuolo che aveva trovato nella cassettiera. Poco dopo Theresa tornò trascinandosi dietro una tinozza di legno ricolma d'acqua in cui, constatò lei a occhio e croce, sarebbe entrata a malapena. Mentre la donna si accingeva a prenderle i vestiti per lavarli, Morgan fece per entrare in acqua, ma ritornò sui suoi passi dopo averne sfiorato la superficie con un dito.
"E' gelida!" esclamò voltandosi verso Theresa.
"Certo che lo è" ribattè la locandiera, per nulla scioccata "Questa non è una locanda di lusso, ringrazia ancora che ci sia la saponetta sul fondo.
Morgan sospirò e, dopo che Theresa se ne fu andata, prese coraggio e si immerse nella tinozza. Superato lo shock iniziale, si immerse allora con tutta la testa.
Quando uscì dalla vasca, alla piacevole sensazione di sentirsi pulita il calore causato di riflesso dal bagno freddo. Fece appena in tempo a coprirsi col lenzuolo che qualcuno entrò senza complimenti nella stanza, richiudendosi rumorosamente la porta alle spalle.
"Voi chi siete e come avete osato entrare qui?" domandò Morgan scandalizzata, riprendendo per un momento il fare dell'aspirante lady britannica, alla schiena dell'uomo appena entrato. Questi si girò sorpreso e, quando la vide, strabuzzò gli occhi e sorrise furbescamente. Doveva avere pochi anni più di lei, pelle abbronzata di chi ha vissuto tutta la sua vita in mare, occhi e capelli castani, fisico asciutto coperto da una camicia rossa e brache di pelle nera, un paio di stivali che gli arrivavano al ginocchio.
"La porta era aperta" rispose innocente, iniziando ad allontanarsi dall'uscio.
"Beh, questo non vi dà il diritto di entrare, soprattutto se dentro c'è..."
"Una ragazzina bella, isterica e mezza nuda? A maggior ragione allora"
Morgan spalancò la bocca, allibita. "Come osate? Siete un essere spregevole, uscite immediatamente"
"Vi mentirei se vi dicessi che vorrei tanto e, ad ogni modo, non posso" il ragazzo prese a guardarla intensamente "Anzi, credo proprio che potreste aiutarmi"
Dal piano di sotto giunsero molte voci concitate che misero il giovane in allarme. "Sì, pare proprio che mi aiuterete, miss" concluse, per poi sfilarsi rapido la camicia e mettere mano alla cinta dei pantaloni.
"Cosa...che state facendo?" chiese Morgan scioccata e in preda all'isteria.
"Tranquilla, resterò solo in calzoni. Se poi vi piacerà allora possiamo completare entrambi l'opera"
La ragazza non ebbe il tempo di ribattere, perchè si ritrovò le labbra dell'intruso incollate alle sue. Questi la prese poi per la vita e si lasciò cadere di schiena sul letto, portandosi Morgan sopra, senza smettere di baciarla nonostante le sue continue proteste. Quando però lei gli conficcò le unghie nel braccio, dovette cedere.
"Sentite" disse allora il ragazzo, spazientito "Ci siete dentro, che lo vogliate o meno, perciò vedete di collaborare se non volete morire"
La afferrò quindi per la nuca bagnata e riprese a baciarla zittendo ogni eventuale protesta. La staccò da lui poco dopo.
"E qualsiasi cosa succesa, continuate a baciare"
Di nuovo con le labbra del ragazzo sulle sue, Morgan giurò che gliel'avrebbe fatta pagare. Mentre studiava la sua cruenta vendetta, la porta si aprì di nuovo e al rumore del suo tonfo contro la parete seguì quello di uno sparo. Spaventata, la ragazza si aggrappò instintivamente al suo falso amante, che la strinse di più a sè e le spalancò la bocca con veemenza. Morgan gemette, scossa da uno strano brivido, e si dimenticò completamente di tutte le sue congetture.
Chiunque fosse entrato, imprecò in modo poco fine e proseguì lungo il corridoio borbottando qualche scusa.
Il ragazzo scostò bruscamente Morgan e corse a chiudere la porta, per poi concedersi un sospiro di sollievo e tornare a guardare Morgan, ancora disorientata e in affanno. Le rivolse un sorriso sghembo.
"Complimenti, miss. Non ti facevo così passionale"
Morgan si accigliò a quelle parole "Prego?"
"Per essere solo una ragazzina isterica, baci molto bene. Ed è indubbio che ti sia piaciuto"
"Piaciuto?!?" esclamò allora lei, tornata nuovamente in sè "E' stato disgustoso e...irrispettoso. E non avete nessun diritto di darmi del tu!"
"Credevo che ormai fossimo in confidenza" ribattè il ragazzo ammiccante, mentre si rivestiva.
"Con un individuo spregevole e arrogante come voi, mai"
Il ragazzo rise, per nulla offeso "Mia cara miss, ferisce più la spada delle vostre parole. Grazie per la sentita collaborazione e alla prossima"
Presala per il mento, le schioccò un ennesimo bacio sulle labbra, poi uscì dalla stanza e si richiuse la porta alle spalle giusto in tempo perchè il già malconcio vaso da notte lanciato da Morgan andasse ad infrangersi contro.







Scuuuuuuusate il ritardo, il cap era pronto da un pezzo, dovevo solo batterlo al pc ^^
Nuovi personaggi a gògò in questa puntata, di cui uno non sparirà così facilmente, scommetto che intuite già chi possa essere ;)
Bando alle ciance, passiamo ai ringraziamenti del caso:
-Lyla91: Benvenuta cara, e grazie dei tuoi commenti, sono contenta che la storia ti abbia interessata. Spero che questo cap accresca la tua curiosità :)
-stellysisley: Direi che innumerevoli strati di sporco bastino a mascherare le fattezze femminee di Morgan, che dici? ;)  Fammi sapere cosa ne pensi di questo cap e grazie di tutto!
-Rebecca Lupin: esatto sono proprio loro, imbattibili ^^ è inoltre probabile che Jack abbia cantato qualche ninna nanna a Morgan quando era ancora in fasce e le abbia trasmesso un po' del suo cipiglio :D spero ti sia piaciuto questo cap, grazie del commento!
Grazie, come sempre, a chi segue la storia, a chi la preferisce e a chi la legge soltanto :)
Alla prossima!
   
 
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