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Autore: LunaMirtilla    25/08/2005    2 recensioni
Siete stufi delle solite storie?
Vi siete stancati di sentire racconti insensati su personaggi matti, o assurde love-story tra persone che tra loro non hanno alcun collegamento logico?
Peggio per voi!
Perché...
La casa editrice Salami presenta....
HARRY BLUNT e IL PRINCIPIO MEZZO PAZZO, di Mirtilla Malcontenta e Luna Lovegood!!!
Questo è il nuovo, attesissimo (Come no!) racconto a puntate, che narra la più stupida ed avvincente storia (ok, forse più stupida e meno avvincente...) dove...(ok, ok, forse molto stupida e per niente avvincente) dove potrete vedere Billie Joe, come nuovo insegnante di Erbologia, alle prese con ritmati duetti assieme alle marjuandragole, mentre Darth Vader si cimenterà in noiosi monologhi durante le lezioni si Difesa contro il Lato Oscuro.
Potrete sentire la vera storia della famiglia di Voldemorto (Ops!..volevo dire colui-di-cui-non-mi-ricordo-il-nome!), che comprende praticamente metà dei personaggi del racconto.
Il tutto coronato dalle assurde visioni apocalittiche e dagli ululati di Harry Blunt, che con l'aiuto del clone Weasley e del robot multifunzione Hermione, dovrà certcare di snodare questa matassa di assurdità, e salvare il mondo dei pazzi (ehm, scusate, volevo dire, il mondo dei maghi!).
Leggete e recensite...it's beautifuuuuuuuul!!!
Genere: Parodia, Demenziale, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Per la serie: HARRY BLUNT ed IL PRINCIPIO MEZZO PAZZO
Atto Secondo: IL NUOVO INSEGNANTE DI ERBOLOGIA

Il giovane Harry Blunt stava attraversando il pianerottolo del settimo piano quando la vide.
Cercò di allontanarsi di soppiatto prima che lo scorgesse, dirigendosi rapidamente verso il piano superiore. Sfortunatamente le scale si spostarono di due piani, ed il povero Harry si trovò faccia a faccia con Rita Skater.
Il ragazzo avrebbe volentieri tagliato la corda, ma tutti ad Hogwarts sapevano che non era saggio contrariare Rita Skater, e scatenare l'ira funesta della sua micidiale penna prendiappugni.
Così si fermò davanti alla donna, e le rivolse un lieve cenno di saluto.
Da quando era stato dichiarato ufficialmente che Voldemorto era risorto, e se ne andava in giro indisturbato, Hogwarts aveva adottato diverse misure di sicurezza.
Incantesimi e formule di elevato livello proteggevano il castello, e le sue molteplici entrate. Sfortunatamente, quando erano stati lanciati gli incantesimi isolanti, Rita Skater si trovava all'interno delle mura.
Così, adesso, la giornalista ficcanaso era in grado di girare indisturbata per il castello ed intervistare con gioia ogni malcapitato passante, minacciandolo di sguinzagliare la sua arma letale: la penna prendiappugni.
-Oh- fece la donna, quasi emozionata -il giovane Blunt! Da quanto tempo che non ci si vede, no Harry?-
Harry annuì e lanciò un'occhiata impaziente all'orologio.
Doveva parlare con la Conan prima dell'inizio delle lezioni, ed era già indietro nella sua tabella di marcia.
Rita Skater estrasse una piuma nera ed affilata, ed una pergamena dallo zaino borchiato, e cominciò a prendere appunti, guidando la penna con la sua bacchetta magica.
-Dunque, Hogwarts, 153° giorno di reclusione, ore 8.02. intervista speciale ad Harry Blunt.- dettò, mordicchiandosi un'unghia laccata di nero -Allora, Harry. Il mondo ha finalmente constatato che tu non sei un povero pazzo disturbato, che predica il ritorno di Colui-di-cui-non-ricordo-il-nome, e la fine del mondo. Che effetto ti fa tutto questo?-
Harry tacque per qualche secondo,e lanciò l'ennesima occhiata all'orologio. -Sì.- rispose.
Rita lo fissò allibita per un istante. -'sì'? Cosa intende dire con 'sì'?-
Harry scosse il capo -No.-
Rita Skater era stata per parecchio tempo una persecuzione per tutti gli studenti. Poi Ron, finalmente, aveva trovato un metodo infallibile per per affrontare le sue interviste. Bastava rispondere con un sì, un no, ed un forse. Più o meno come faceva Harry durante le interrogazioni del professor Ruf (e infatti, nel G.U.F.O. di Storia della Magia si era guadagnato una bella T). Blunt dovette ammettere che funzionava perfettamente. Così non era più costretto ad ascoltare le domande, ed era in grado di pensare a cose più importanti.
-Ok.- sorvolò Rita -Cambiamo domanda. Nel tempo libero, continui ancora a leggere i pensieri di Colui-di-cui-non-ricordo-il-nome?-
-Forse.- ammise Harry.
Rita si mordicchiò un labbro per l'eccitazione. -'Forse'? Significa che leggi ancora i suoi pensieri?-
Harry finse di pensarci -Sì.-
La Skater spalancò la bocca. -Davvero?- insistette.
-No.-
Il sorriso della donna si spense improvvisamente, lasciando il posto ad una smorfia di impazienza. -Allora sì, o no?- chiese.
Stavolta Harry non esitò. -Forse.-
La giornalista aggrottò la fronte, accigliata. -E ti sembra una risposta, questa?-
Harry Blunt lanciò un'altra occhiata all'orologio. -Sì.- rispose, annoiato.
Rita sembrava leggermente infuriata. -Ma mi prendi in giro?- ringhiò.
-No.- rispose il ragazzo.
-Ah!- Rita tirò un sospiro di sollievo. -Sai, temevo proprio che....- si fermò selezionando con cura le parole giuste per terminare la frase.
Sfortunatamente, Harry prese quella pausa per un invito a rispondere, e ribattè senza darle il tempo di concludere il pensiero. -Forse.-
La giornalista assunse un'espressione indignata. -Bene, allora, se le cose stanno così...-
Ripose penna e pergamena nello zaino e se ne andò borbottando qualcosa del tipo -Stupido ragazzo!-
Ma Harry non perse tempo a rispondere all'insulto, imboccò la rampa di scale e si diresse verso la Torre Nord.
Metodo infallibile, sì.
Non aveva parlato ad Hermione del suo sogno. Si sarebbe limitata ad affermare che erano tutte sciocchezze, e che doveva smetterla di dare peso alle sue visioni, o sarebbe finita come l'anno prima, quando Sirius aveva perso la vita per colpa delle sue paranoie.
Ma questa era una cosa che Harry non voleva ricordare, adesso.
Non c'era un'anima per i corridoi del castello. Nemmeno Pux sembrava volerlo tormentare, quel giorno.
Salì le scale in silenzio, raggiunse la cima della torre, e bussò due volte sulla botola che conduceva all'aula di Divinazione. La scala scese rapidamente, ed Harry la risalì senza pensarci due volte.
Faceva una strana impressione, vedere la classe di divinazione così vuota, con le lampade spente e le sfere di cristallo immobili sui tavoli.
Percorse rapidamente l'aula, senza porsi tante domande sul perché era lì. Se ci avesse pensato ancora, avrebbe girato sui tacchi, e sarebbe filato dritto al dormitorio di Grifondoro. Raggiunse la porta dell'ufficio della Conan e bussò.
Suo malgrado, si accorse che la porta era socchiusa, ed al suo tocco si aprì cigolando.
La scena che gli si parò davanti gli fece venire il voltastomaco (tanto per cambiare).
La professoressa Conan aleggiava in aria, a due metri da terra, con gli occhi spalancati fissi sulla sua sfera di cristallo, ed un rivolo di sangue che le colava dalla bocca. Gli occhiali erano precipitati sul pavimento, infrangendosi sulla pietra e lanciando schegge per tutta la stanza. Gli sciali le fluttuavano addosso e le centinaia di braccialetti che le ricoprivano le braccia tintinnavano ancora. Ma dentro di lei non c'era nemmeno un alito di vita.
Bobby, l'elfo domestico era chino sul pavimento, intento ad asciugare la pozza di sangue che si era creata sotto la donna con uno delle dieci paia di calzini che portava sulle orecchie a punta.
Harry si appoggiò alla parete per non svenire. -È...m-morta?- chiese, a mezza voce.
L'elfo non rispose.
-C-cosa le è successo?- insistette il ragazzo.
Bobby continuò a fissare il pavimento sporco. -Povera donna.- disse -Povera donna era Sibilla Conan. Una grande veggente, sì, lei era. Da giorni aveva previsto la sua morte. Non si faceva più veder in giro, no. Ma ha sbagliato la sua previsione. Lei non doveva morire oggi. Per non smentirsi, si uccisa. Povera donna.- scosse la testa.
Harry spalancò la bocca. -Si è uccisa perché aveva sbagliato di prevedere la sua morte? La credevo stupida sì. Ma non fino a questo punto!-
Bobby spostò gli occhi dal pavimento e prese a fissare il ragazzo, con uno sguardo agghiacciante. -Povera donna, sì-
Il giovane Blunt sembrava paralizzato. La Conan morta? Una morte ad Hogwarts! Con tutte le volte che Harry le aveva augurato di morire, doveva farlo proprio adesso che gli serviva il suo aiuto? Era solo una coincidenza? E, soprattutto, si trattava davvero di suicidio?
Il ragazzo riprese velocemente il controllo dei suoi pensieri. -Ma tu che ci fai qui a quest'ora, Bobby?_ chiese, colto da un'improvvisa illuminazione.
-Bobby sapeva che Harry Blunt aveva bisogno dell'aiuto di Sibilla Conan. Sibilla Conan è morta. Bobby ha pensato di aiutare Harry Blunt- si giustificò.
Harry sospirò profondamente e cercò di scrollarsi di dosso tutta quella frustrazione. -Non puoi aiutarmi, Bobby.- rispose.
Ma l'elfo non si arrese. -Harry Blunt ha fatto un altro sogno, vero?-
Harry lo fissò sorpreso, poi non poté fare altro che ripetere -Non puoi aiutarmi Bobby. Ora vai ad avvisare Stridente della morte della professoressa.-
Gli occhi dell'elfo ripresero a fissare la pozza di sangue, come ipnotizzati dal riflesso della sua faccia verde sul liquido.
-...gol...lum...hh...-
-Cosa?- chiese prontamente Harry.
L'elfo scosse la testa e lanciò un'occhiata al ragazzo. -c'è un nuovo insegnante di Erbologia.- annunciò a mezza voce.
Harry lo fissò stupito. -Davvero? E chi è?-

Siete ansiosi di sapere il seguito della storia? Non perdetevi la prossima, appassionante puntata di Harry Blunt e il Principio Mezzo Pazzo: COINCIDENZE?

  
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