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Autore: Thumbelina    15/05/2010    5 recensioni
Altra piccola ff senza pretese. Allora, cari lettori, dopo aver scritto una piccola ff di tre capitoli la cosa mi ha preso la mano, e così anche questo parto della mia fantasia sarà di tre capitoli soltanto. Praticamente, Lily Evans scopre una notizia per lei terribile (per sapere quale dovrete leggere) e poi... no, questo non ve lo dico. Insomma, per farla breve, il finale è inaspettato.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Sorpresa
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lily, saltellando contenta verso casa sua, non poteva evitare di ridere e piangere contemporaneamente. Tutto quello che le era successo quella mattina era… era… ancora non riusciva a descriverlo.
Stava camminando per la strada insieme alla sua amica Alice Paciock, quella mattina, quando, all’improvviso, si era sentita cedere le gambe ed era svenuta.
La sua amica si era subito preoccupata e così l’aveva smaterializzata al San Mungo, dove un’infermiera le aveva detto, come se fosse la così più scontata del mondo:
- Non si preoccupi, signora Potter, lei non ha nulla che non va, lei è solo incinta!!
Lily era svenuta di nuovo.
Si era quindi recata dal suo dottore, dal suo ginecologo, colui insomma che le aveva detto che le sue possibilità di avere un bambino erano praticamente nulle, e lui l’aveva rivisitata ed aveva confermato ciò che l’infermiera del San Mungo le aveva detto: lei, Lily Evans, era incinta di tre settimane.
Tre settimane. E Lily sapeva perfettamente quello che quella data voleva dire: il bambino non era di James, era di Severus.
Sì, proprio di Severus.
Parlando di lui, la nostra Lily non lo sentiva da tre settimane ormai, da quando, dopo il suo tentato suicidio, era andata da lui, si erano dichiarati l’un l’altra il loro amore, e poi avevano fatto l’amore. E Lily sorrideva al pensiero che fra una settimana sarebbe scappata con lui, e sorrideva ancora di più pensando a quando gli avrebbe detto, sorridente, che il miracolo era avvenuto: che lei era incinta.
Con tutti questi sorrisi nella mente, la ragazza entrò in casa sua, e si lasciò cadere sul divano mentre ascoltava suo marito parlare di qualcosa che la ragazza non si sforzò neppure di capire. Certo, amava ancora James, teneva ancora a lui, ma con Severus era… diverso. Con Severus era come se i suoi sogni si fossero, d’improvviso, realizzati.
- Lily? Lily? – la chiamata di James ridestò la sua attenzione
- Sì, caro? – fece la donna con disinvoltura
- Sei distratta, è successo qualcosa? – le domandò suo marito
- No, nulla, - mentì la Evans - perché dici così??
- Non so, - rispose lui sarcastico - ti ho appena detto che fra due giorni con gli altri Auror dovrò affrontare un branco di mangiamorte e tu non hai fatto una piega!
- Oh, scusami amore, - fece lei - forse non dovresti andare, insomma, sarà pericoloso, sarà…
- In realtà mi sembra di esser tornato ad hogwarts – commentò James
- Che vuoi dire? – chiese Lily
- Beh, Sirius e Frack combattono al mio fianco, - spiegò James – e fra gli altri mangiamorte ci sono Lucius Malfoy, Mulciber, Avery, Evan Rosier, Antonin Dolohov, Rodolphus e Rabastan Lestrange, Bellatrix Black, Severus Piton, Yaxl…
- Che cosa hai detto? – lo interruppe Lily, prendendo a sudare a freddo, incredula
- Ho detto Yaxley, - rispose James – Serpeverde, merendine marinare al sesto anno, ti ricordi di lui?
- No, non intendevo quello – rispose la Evans – hai menzionato Severus Piton o sbaglio?
- Sì, perché?
- Beh – fece lei deglutendo per tentare di calmarsi – non può essere, lui non è un mangiamorte, lui non…
- Sì, lo è – disse James come ciò che stava dicendo fosse la cosa più scontata del mondo – è diventato un mangiamorte sette anni fa, non lo sapevi?
E dopo aver pronunciato un debole no, il mondo di Lily Evans cadde rumorosamente in frantumi.
Lurido bastardo.
Spregevole lurido luridissimo bastardo.
Le aveva mentito, ancora.
L’aveva ferita, ancora.
Aveva fatto la cosa sbagliata, ancora.
Probabilmente quella stupida confessione faceva parte del suo piano, magari lord Voldemort sarebbe stato contento del fatto che lui gli portasse una mezzosangue come vittima sacrificale.
Che razza di verme, che razza di uomo, che razza di creatura umana sarebbe mai potuta arrivare a tanto?
E se pure era vero, seppur era innamorato, come aveva potuto mentirle ancora, dopo che era stata proprio una sua bugia a separarli la prima volta, come aveva potuto prendersi ancora gioco di lei, come aveva potuto giurare di aver scelto il bene, e di averlo fatto poiché spinto dal suo amore per lei?
Si sentiva morire.
Eppure, a ricordarle che era ancora in vita, il germoglio che le nuotava in grembo le parve muoversi impercettibilmente, e così ricordò del bambino, del marchio, che quell’uomo le aveva donato.
Lily Evans portava in grembo il figlio della persona che ora odiava più di chiunque altro al mondo, e non sapeva cosa fare.
Se fosse stata in una condizione normale, forse avrebbe abortito, forse no, ma almeno potuto scegliere, ed invece quella era la sua milionesima possibilità, e Lily Evans non poteva gettarla via.
- Lily, che cosa c’è? Stai male? – le chiese James guardandola piangere, e si avvicinò premuroso a lei
- Sono lacrime di gioia, amore mio – rispose lei, asciugandosi le lacrime sulla maglietta di sua marita – sono lacrime di gioia perché aspetto il nostro bambino.

Dopo feste, dopo abbracci, dopo tanti possibili nomi proposti da James, Lily finse un attacco di vomito ad andò a barricarsi in bagno.
Una volta lì puntò la bacchetta contro il proprio grembo mormorando un Adspectus Verto perché suo figlio sarebbe stato uguale a suo padre, e suo padre sarebbe stato James, e Severus non ne avrebbe mai saputo nulla, perché di Severus non voleva davvero saper più nulla, il suo bambino sarebbe stato il ritratto di James, uguale, uguale identico a lui, perché nessuno avrebbe mai dovuto dubitare che il figlio fosse suo.
Uguale al padre uguale al padre uguale al padre, a parte gli occhi, che sarebbero stati verdi come i suoi.

Severus Piton, che passò la vita a proteggere Harry Potter, non seppe mai che quel ragazzo in realtà era suo figlio.

   
 
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