Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: skarch86    19/05/2010    1 recensioni
Dopo la morte di Silente, per Draco tutto va a rotoli. Quando Harry entra involontariamente a far parte del quadro, entrambi devono imparare che le cose non sono sempre come sembrano. Link della storia originale: http://bigbang.inkubation.net/life.html
Genere: Dark, Drammatico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Severus Piton | Coppie: Draco/Harry
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“È andato via tre giorni fa! Sarebbe dovuto tornare ieri! Per che cosa vi pagano? Si tratta di Harry Potter!”

Un furioso Ron, il cui volto era diventato di una tonalità perfino più rossa dei suoi capelli, camminava su e giù per la cucina, lanciando continue occhiatacce agli Auror. Hermione stava per scoppiare a piangere.

“E il gufo è ritornato con la lettera?” chiese il più basso tra i due uomini.

“Sì! Fino ad ora aveva sempre trovato Harry! Se non può rintracciarlo…” La voce di Ron si incrinò.

“Avete trovato qualcosa a Godric’s Hollow?” chiese Hermione.

“Un vecchio pastore, un babbano, lo ha visto la mattina in cui è arrivato. Oltre a questo, sembra essere scomparso nel nulla. E abbiamo perlustrato l’intero villaggio.”

Ron sentì i propri occhi inumidirsi. Hermione singhiozzò. Ginny, che era tornata alla Tana quel giorno ed era rimasta in silenzio fino a quel momento, perse la pazienza.

“Ma vi state ascoltando?” disse, con le mani sui fianchi, fulminando Ron e Hermione con lo sguardo. “Non è morto.” A quel punto Ron sussultò. “Potrebbe essere in pericolo, ma se voi continuate a comportarvi in questo modo, non aiutate nessuno! Queste persone sono qui per dare una mano. Quindi, Ron, ti suggerisco di stare un minuto zitto. E non ti farebbe male avere un po’ di fiducia in Harry. Ora, se mi scusate, devo disfare il miei bagagli.”

Girò i tacchi ed corse fuori dalla stanza sorpassando la madre, che aveva tracce di lacrime sulle guance.

::

Harry aprì gli occhi. Non aveva idea di dove fosse, né da quanto tempo fosse lì o del perché non potesse muoversi. Cercò di dire qualcosa. Niente, non ci riesco lo stesso, riflettè. Il panico l’aveva quasi assalito, quando la porta si spalancò e Piton entrò nella stanza.

Harry perse il controllo.

Tentò di muoversi per attaccare Piton, ma il suo corpo lo tradì. Solo il suo viso si arrossò per lo sforzo, ma a parte ciò, non vi fu alcun cambiamento. Piton iniziò a parlare.

“Ancora una volta, Potter, hai dimostrato di essere un vero imbecille, andandotene in giro da solo a lanciare incantesimi su delle tazze, per Merlino!”

Harry lo guardò truce.

“Ne ho abbastanza! Andiamo e torniamo dall’inferno per tenerti al sicuro e tu vai e fai qualcosa di così estremamente stupido e quasi rovini tutto!”

Harry non aveva idea di cosa Piton stesse parlando.

“Sei stato svenuto per quattro giorni. In questo momento sei sotto l’incantesimo della Pastoia Total-Body. Sono sicuro che senza di esso a questo punto avresti già tentato di strangolarmi. Se vuoi che lo tolga, devi fidarti di me. E per farlo, hai bisogno di prove. Ebbene, ecco le tue prove,” concluse Piton, puntando la bacchetta su Harry. “Reagisci e guarda tu stesso. Legilimens!”

Silente stava di nuovo precipitando dalla torre…Malfoy era disteso in una pozza di sangue…Ron era scosso dalle convulsioni, della schiuma fuoriusciva dalla sua bocca…

Cominciò a respingere l’intrusione. I ricordi sbiadirono e la figura di Piton divenne sempre più nitida. Improvvisamente, la mente di Harry fu invasa da ricordi non suoi.

Ed Harry conobbe la verità.

::

Qualche minuto dopo, Harry era disteso sul letto, senza fiato. Percepì Piton rimuovere l’incantesimo dalla parte superiore del suo corpo e scoprì di poter di nuovo utilizzare la voce.

“Come vedi, non ho avuto scelta.” Piton sembrò stanco.

“Come faccio a sapere che quei ricordi erano reali?” chiese Harry.

“Ma insomma, Potter! Perfino qualcuno scemo come te saprebbe riconoscere la differenza!”

“Insultarmi non è il miglior modo per convincermi a fidarmi di lei, sa?”

Si fissarono con astio. Piton fu il primo a parlare.

“Erano reali. Silente voleva che ricavassi da Narcissa più informazioni possibili riguardo la missione di Draco, perciò ho stretto il Voto. Fino alla fine non abbiamo saputo in cosa consisteva la missione. Silente mi ha chiesto di ucciderlo quella notte. Dovevo farlo. In questo modo, mi sarei dimostrato fedele al Signore Oscuro, e allo stesso tempo avrei protetto Draco e mantenuto il Voto. Senza contare che Silente non sarebbe potuto vivere ancora a lungo dopo aver bevuto tutto quel veleno.”

“E le ha detto tutto questo sulla torre? In quanto, cinque secondi? Davvero si aspetta che ci creda?”

“Silente era un migliore legilimens di quanto io potrò mai essere. Mi ha detto ciò che dovevo sapere.”

“Risposta sbagliata!”

Piton si sporse improvvisamente in avanti e afferrò una manciata dei capelli di Harry.

“Non imparerai mai la lezione, eh? Tu mi mostrerai rispetto. Ti ho salvato la vita, là fuori, se per te conta qualcosa,” grugnì, e lo lasciò. “Il Ministero ti sta cercando dappertutto. Non posso lasciarti andare. Appena ne avremo la possibilità, andremo a Hogwarts. Il ritratto di Silente potrebbe riuscire a convincerti.”

“Quando riavrò la mia bacchetta?” chiese Harry.

Piton lo scrutò per qualche secondo, e sembrava che stesse riordinando le idee.

“Hai intenzione di fuggire o di attaccarmi?” chiese infine.

“No.”

“Ho la tua parola?”

“Sì,” rispose, serrando i denti. Beh, non significava che l’avrebbe mantenuta.

“Bene. Ti riconsegnerò la bacchetta non appena starai meglio. È stata una combinazione di incantesimi davvero…interessante. Apparentemente, a causa dell’Incantesimo di Lancio, l’Incantesimo Reductor si è ritorto contro di te e ti ha colpito al petto. Anche se non riesco a capire perché volessi distruggere una coppa.”

La menzione della coppa risvegliò Harry immediatamente.

“La coppa! Dov’è?” chiese con foga.

“Con la tua bacchetta. La riavrai più tardi,” rispose Piton. Rimosse totalmente l’incantesimo dal corpo di Harry ed uscì dalla stanza, borbottando qualcosa riguardo fastidiosi adolescenti mentre chiudeva la porta.

::

Harry trascorse da solo le ore successive. Era sicuro che la porta sarebbe stata bloccata e aveva deciso di mostrarsi d’accordo fino a quando non avesse trovato un modo per scappare. In più, la ferita che aveva nel petto gli creava un disagio nel respirare, e ciò si sarebbe rivelato un problema se avesse provato ad andarsene prima di stare meglio.

Il suono di passi che si avvicinavano mise in allerta Harry, che cercò di mettersi a sedere. Piton rientrò nella stanza.

“Se hai fame, puoi venire in cucina e prepararti qualcosa da mangiare.”

Si voltò per uscire. Harry decise che avrebbe dovuto alzarsi e seguirlo. Piton si stava dirigendo verso le scale. Quando giunsero al piano inferiore, Harry gli chiese dove fossero.

“È una vecchia locanda babbana, abbandonata da anni. È Indisegnabile e protetta da svariati incantesimi.”

Harry non ne chiese la ragione.

Dopo un’altra rampa di scale, giunsero al piano terra. Piton percorse un corridoio dalle pareti ammuffite, alzando ad ogni passo la polvere depositata sul pavimento. In fondo al corridoio una porta, che Harry immaginò essere quella della cucina, era semiaperta. Harry pensò di aver sentito dei rumori provenire dal quella direzione.

E aveva ragione.

Quando entrò nella stanza, la prima cosa che notò fu il terzo occupante dell’edificio, chinato di fronte alla credenza, con i suoi biondi capelli che oscillavano avanti e indietro mentre rovistava tre le stoviglie.

Draco Malfoy.

Prima che Malfoy avesse il tempo di voltarsi, prima che Piton realizzasse cosa stava accadendo, prima che perfino Harry si rendesse conto di ciò che stava facendo, questi urlò e balzò su Malfoy. Non gli importava del dolore al petto. Non gli interessava che Piton avrebbe potuto lanciargli contro qualche incantesimo. Voleva solo continuare a colpire Malfoy, che ora era intrappolato sotto di lui, troppo scioccato per contrattaccare.

Delle forti braccia lo afferrarono e lo tirarono via da Malfoy.

“Smettila subito!”

Harry aveva appena smesso di tirare calci e pugni in aria, quando Malfoy si risvegliò dallo shock e decise di vendicarsi. Con una rapido movimento che sorprese Harry, Piton afferrò il colletto di Malfoy e lo fermò prima che potesse colpirlo.

“Ascoltate molto attentamente,” disse in un sussurro che ad Harry fece venire brividi lungo tutta la spina dorsale. “Tu,” e guardò Malfoy, “ti siedi in questa sedia. Adesso. Tu”, e fulminò Harry con lo sguardo, “ti siedi in quell’altra.” Le sedie erano ai lati opposti del tavolo e abbastanza lontane perché per ognuno di loro fosse impossibile raggiungere l’altro.

Tuttavia, iniziarono una battaglia di sguardi.

“Non sono qui per farvi da baby-sitter. Se dovessi sorprendervi ad azzuffarvi di nuovo, entrambi rimpiangerete il giorno in cui siete nati. Sto cercando di mantenere tutti e due in vita, non di fare l’arbitro alle vostre risse. Marmocchi ingrati!”

Harry aveva sentore che l’ultimo commento fosse diretto soprattutto a lui. Osservò il volto di Malfoy mentre la sua espressione mutava gradualmente. Deve aver appena realizzato cosa ha detto Piton, pensò Harry, volendo quasi ridere della faccia inorridita di fronte a lui.

Sospettava che Malfoy non avesse idea che Piton non era esattamente un leale Mangiamorte.

::

“Che cosa hai detto?”

Draco si schiaffeggiò mentalmente. Non poteva credere di aver appena squittito.

“Suppongo che tu non ti riferisca alla parte in cui ti ho chiamato ‘marmocchio ingrato’.”

Draco lo fulminò con lo sguardo.

“Ho detto che sto cercando di mantenere te e Potter in vita. E non ho davvero bisogno di darti delle spiegazioni.” Piton gli dette le spalle e prese una pentola.

“Potter? Tu stai cercando di proteggere lui? Che sta succedendo, qui? La prossima cosa che mi dirai è che lavori contro il Signore Oscuro e spii per conto dell’Ordine della Fenice!”

Draco ribolliva di rabbia. Semplicemente, Piton lo guardò ed inarcò un sopracciglio, e Draco fu piuttosto nauseato non appena comprese tutto.

“È così, non è vero? Aspetta che lo venga a sapere. Ti distruggerà. Ma se sarò io a dirglielo…”

Piton si mosse troppo velocemente perché potesse reagire, e lo agguantò alla gola. Non riusciva a respirare.

“Non pensarci nemmeno. Ho fatto tutto quello che potevo per proteggere te e tua madre. Se adesso mi volti le spalle, vi farò soffrire.”

Tolse la mano e Draco boccheggiò non appena l’aria gli riempì di nuovo i polmoni.

“Te l’ho già chiesto, ma te lo devo richiedere. Vuoi sopravvivere?”

“Sì,” riuscì a dire.

“Allora è meglio se speri che Potter, qui, vinca. Il Signore Oscuro, così come molti dei suoi seguaci, avranno un grande piacere nel poterti torturare, prima di ucciderti. Non puoi tornare da loro. Ora hai una scelta: vuoi continuare a scappare per sempre, od offrire a Potter il tuo aiuto per risolvere al più presto questo casino?”

Draco non aveva idea di come rispondere. La mandibola aveva cominciato a fargli male, e non avrebbe saputo dire se era colpa dei pugni di Potter o del tentativo di mantenere la sua espressione omicida. Non poteva rimanere in quella stanza un minuto di più.

Sospirando sonoramente, si alzò ed uscì, zoppicando per l’acuto dolore alla gamba.

::

Harry seguì Malfoy con lo sguardo mentre si allontanava, fino a quando non scomparve in fondo al corridoio. Notò la sua andatura zoppicante e si chiese se si fosse ferito durante la zuffa. “No, avrebbe cominciato a lamentarsi che gli avevo rotto la gamba”, pensò, ricordando l’incidente con Fierobecco al terzo anno. Malfoy non aveva menzionato la sua gamba per niente e questo, secondo Harry, indicava che non voleva richiamare l’attenzione su di essa.

C’era senz’altro qualcosa riguardo quella ferita che imbarazzava Malfoy, e Harry aveva intenzione di scoprire che cosa.

Piton lo stava guardando torvo.

“Cosa c’è?” protestò.

“Mi auguro che tu non lo prenda più a pugni come hai fatto oggi, quando non ci sono.”

“Sta scherzando? Prima mi dice che devo stare in questa catapecchia, poi scopro che anche Malfoy è qui, e lei vuole che io non faccia niente mentre sarà via per i suoi ‘viaggetti di lavoro’?”

Poteva vedere che Piton ce la stava davvero mettendo tutta per non afferrare la bacchetta, e decise non di sfidare troppo la sua fortuna.

“D’accordo. D’accordo! Io mi comporterò bene. Ma se quel coglione anche solo penserà di venirmi vicino, dovrà preoccuparsi di molto di più di una gamba malconcia!”

Harry si risedette nella sedia incrociando le braccia e guardando dappertutto tranne che Piton.

“Non…parlare di cose di cui non sai niente…” disse Piton con voce tagliente. Uscì dalla stanza sbattendo la porta.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: skarch86