Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Isotta    26/05/2010    5 recensioni
Cambiato titolo da "Grazie agli sciamani Incas" Ciao! Questa storia mi è venuta in mente in un momento di noia. Mi sono chiesta cosa avrebbe fatto Bella se i Cullen non esistessero. O meglio, se i vampiri non esistessero. Allora tutti i Cullen sarebbero passati al creatore a tempo debito, e Bella che avrebbe fatto? Ma visto che a me non piacciono storie che non sono EdwardxBella ho cercato un modo per farli stare insieme anche con Edward decrepito. Durante una lezione sugli Incas precolombiani, mi è venuto in mente di eliminare i licantropi e trasformare Billy in un discendente degli shiamani Incas. Chissà, magari un modo per sviare la sorte c'è...
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Amore, vogliamo andare?”

“No.” Risposi senza neanche pensarci.

Edward ridacchiò con il viso nell’incavo del mio collo. “Dobbiamo. Manca mezz’ora alla festa.” Sussurrò seguendo la linea del collo con il naso.

“Appunto. Non voglio andare a quella tortura con palloncini colorati, una grande torta e tante persone che vogliono solo farmi foto.” Brontolai senza accennare minimamente a scendere dal divano.

Edward scoppiò a ridere. “Ma sei costretta!”

Misi il broncio. “No! Perché dovrei andarci per forza?”

“Per tre ragioni. Primo.” Alzò il dito indice. “E’ la festa del tuo diciannovesimo compleanno e va assolutamente festeggiato. Secondo.” Dito medio. “Alice ti strozza perché si è impegnata tanto per rendere tutto perfetto e Terzo.” Dito anulare. “Ci vuole far conoscere Jasper.”

Sgranai gli occhi. “Ma se lo conosciamo già!” Sì, Alice ha seguito Jasper nella sua convalescenza e anche dopo si erano tenuti in contatto. Il tempo e il destino avevan fatto da soli; amore. E io ero contenta che Alice non soffrisse più per Seth.

“In quanto suo ragazzo, dico.”

Roteai gli occhi e scivolai lontano il più possibile da Edward. “La terza te la sei inventata.” L’accusai sporgendo il labbro inferiore.

“Sì” ammise sorridendomi-da-invarto. 

“Dai Bella.” Mi supplicò. “Fallo per me. Voglio passare una serata con i miei amici e la mia ragazza prima di partire per il college.” Non mi diede maniera di rispondere: mise a tacere ogni possibile protesta con un bacio dolcissimissimo. “E poi ci siamo tutti applicati per farti mille sorprese, quindi…”  sussurrò vicinissimo al mio orecchio.

“SìSì! Ho capito!” sbottai alzandomi di scatto.

 

… alla festa…

“Bella!!!!!!” un urlo, tanto prolungato e tanto assordante, ma che mi era mancato un sacco, mi trapanò da parte a parte.

Quando Alice gridava era allegra. Da quanto non la sentivo urlare a pieni polmoni? Troppo, veramente tanto, per i miei gusti.

“Ehy, folletto scatenato!” esclamai abbracciandola.

“Sei venuta!!! Credevo che davvero mi avresti lasciato senza festeggiata!!”

“Ero tentata.” Rivelai sbuffando.

“Edward?”

“Ovviamente.”

“Ricordami di ringraziarlo.”

“Certamente.”

“Lily?” domandai. Avevo sentito che aveva trovato un rimedio per il suo cuore, ma non avevo mai osato chiederle qualcosa in merito.  

“Verrà più tardi, quando se ne andranno le persone meno intime. Sai, in un paesino piccolo come questo, le voci girano e non vuole attirare l’attenzione sulla sua… amica?” rispose Alice.

Annuii. “Meglio essere cauti a Forks.”

Venni letteralmente rubata. Da Mike, da Eric, da Jessica. Ma delle loro stupide chiacchiere non me ne importava niente. Guardavo, con la coda dell’occhio, Edward che parlava tranquillamente con Jasper e Alice. Avevo una voglia matta di fiondarmi fra le sue braccia e chiacchierare allegramente con loro.

“C’è hai capito! Lauren, che per di più si è fatta pure mettere incinta da quel verme, gli ha detto qualcosa tipo brutto stronzo sessista e poi a me ha detto che così non la poteva trattare. Però il guaio è stato combinato. Adesso quella zoccola deve dirlo ai suoi, già mi immagino la scena! Le idee del padre sono molte antiquate; sicuramente la farà abortire e poi la rinchiuderà in convento.” Jessica non aveva perso l’abitudine di non farsi mai fatti suoi.

“Poveretta.” Commentò Mike.

“Poteva pensarci prima, però. Se proprio vuoi fare la troia fallo con le precauzioni.” Rispose Jessica.

“Ragazzi, io vado a salutare Angela.” Dissi tanto per uscire da quella situazione.

Puntai verso Angela abbracciata al suo eterno amore, Ben.

“Ciao ragazzi!” trillai abbracciando la mia sist.

“Bella! Son diciannove, eh?”

“Sì! Purtroppo invecchiamo sempre di più.” Sospirai.

Ben sghignazzò. “Di solito una donna non aspetta il trentesimo compleanno per farsi i complessi?”

“Ehhhh, ma io sono precoce.”

“E poi tu sei sempre bellissima, anzi. Ogni giorno lo diventi sempre di più.” Affermò Edward convinto abbracciandomi da dietro.

“Ma la tua opinione non conta.” Mugugnai accomodandomi fra le sue braccia.

“Veramente dovrebbe essere la più importante.” Mi corresse Ben.

“Invece no, perché lui è di parte.”

“Ma che di parte e di parte. Ma non lo capisci che sei bellissima?” sbottò Angela guardandomi con rimprovero.

“ Ma scusate, come mai stiamo parlando di questo?” chiesi esasperata.

“Perché tu dici stronzate.”

Sorrisi. “IO non avevo detto niente, avete fatto tutto VOI.” Faccia scandalizzata. “Mi devo preoccupare?”

Sentii la risata cristallina di Edward. “Certo che no tu sei una dea.” Mi disse all’orecchio. “La MIA dea.” Calcò particolarmente l’aggettivo. Con un gesto fluido mi prese in braccio.

“Adesso, prima che voi dite qualsiasi cosa che lei traviserà a suo vantaggio o che le faccia venire complessi inutili, la rapisco. Angela, mi chiami quando aprono la torta?”  senza neanche aspettare la risposta iniziò a camminare sicuro verso il giardino di quella che ormai era casa di Alice e Lily fra i miei urletti divertiti.

Mi portò nell’angolo più remoto, appena dentro il piccolo labirinto creato dalle siepi.

Solo là mi lasciò scendere giù, ma io non ero tanto d’accordo. Mi strinsi forte forte a lui e Edward mi abbracciò alzandomi.

“Adesso sei tutta mia.”sussurrò con un sorriso soddisfatto stampato in faccia.

Scoppiai a ridere. “Tutta questa sceneggiata per questo?”

Lui scrollò le spalle. “Mi mancavi. Tantissimo, volevo stare un po’ solo con te.”

“Ti ricordo che se fosse stato per me adesso staremmo sdraiati sul divano a bere una cioccolata calda mentre vedevamo affondare il Titanic o vedevamo Isotta che metteva le corna al marito con Tristano. Sei stato tu a voler venire.” Gli ricordai.

“Be’, adesso rimpiango la mia scelta. Il divano è molto più attraente.”

“E papà non c’è.” Non che avremmo mai fatto qualcosa di concreto, Edward era troppo gentiluomo. Ma con Charlie in casa dovevamo stare ad almeno cinque metri di distanza.

Lui sbuffò e appoggiò il capo sul mio petto. “Perfavoreperfavore, non me lo ricordare.”

Ridacchiai per la sua faccetta così scontenta e gli accarezzai i capelli.

Alzò di scatto la testa e io mi chinai per baciarlo.

“Ti va di tornare a casa?” chiese con le labbra ancora sulle mie.

“Ormai non si può.”

Grugnì qualcosa. “Non mi piace.”

“Cosa?” chiesi non capendo.

“Dividerti.”

Scoppiai a ridere. “Ma non mi stai dividendo con nessuno!”

“Sì invece. Nessuno ti deve guardare, solo io.”

“Esagerato!”

“Beata te che non soffri la gelosia.” Sospirò un po’ deluso.

“’Sta cosa non sta né in cielo né in terra. Solo non sono così estremista!”

“Lo stesso beata te.”

Sghignazzai mentre gli baciavo la guancia.

Purtroppo, fummo interrotti dal cellulare di Edward che si mise a suonare un’allegra canzoncina.

Lanciò solo un rapido sguardo al display poi mi sorrise. “Torta.”

 

“Tanti auguri a teeeeeee. Tanti auguri a teeeeeee. Tanti auguri a Bella, tanti auguri a teeeee.”

Guardavo un po’ imbarazzata tutta quella gente che stonata cantava in mio onore. L’unico che non cantava era Edward, troppo impegnato a bombardarmi di foto.

“Esprimi un desiderio, Bella!” era la voce di Alice che mi incitava e che mi aveva fatto distogliere lo sguardo dalle due fiammelle delle candeline 1 e 9. E per sbaglio mi scivolò lo sguardo su Edward e capii che non avevo nulla da desiderare, se avevo lui, avevo tutto.

Vidi anche Lily che si avvicinava sorridente con la sua amica Kayly, quella salvata da Seth, che tenevano per mano Molly, che Kayly e la sorella avevano preso in custodia con la famiglia.

In un secondo vidi tutti i miei amici, felici, spensierati, giovani, innamorati.

Angela e Ben, Alice e Jasper, Lily e Kayly, io e Edward. L’unica che mancava in questo momento era Enid, alla quale non pensavo forse da troppo tempo. Anche il sorriso di Seth faceva sentire la sua mancanza.

Tutto sommato eravamo un gruppo spensierato, unito e compatto.

Guardai le due candeline e seppi cosa chiedere.

Per favore, fa che tutto questo non finisca mai.

 

“Vieni.”

Mi lasciai trascinare da Edward, sull’altura dove avevo capito di amarlo e che era diventata il nostro posto.

“Ti ricordi quello che ti ho detto quando mi sono… dichiarato?”

Sorrisi. A Edward non piaceva quella parola, ma sapeva che in questo contesto mi faceva impazzire.

“Sì, ovvio.”

“E che ti avevo detto?”

“Semplicemente ‘ti amo’” ecco perché era stato anche così bello e speciale, per quanto sia stato anche frettoloso.

“E cos’altro?”

Mi sforzai di ricordare. Ci misi un po’. Poi sorrisi. “Che non sapevi in che lingua dirmelo.”

Lui annuì e non potei che ribadirmi di come era bello. Gli occhi così luminosi, i capelli come la solito spettinati, i denti che luccicavano alla luce del lampione, tutto perfetto.

“Ecco, ho scoperto come risolvere l’enigma.” Disse molto fiero di sé.

“E cioè?”

Non mi rispose. Mi prese per i fianchi e mi girò.

In quel momento iniziarono a scoppiare i fuochi d’artificio. Piano piano riconobbi delle lettere, un po’ imprecise, che formavano delle parole.

Ti amo in tutte le lingue del mondo.

Sorrisi e mi girai.

Lo baciai.

Perché l’amore esiste. E può sempre trionfare.


Ecco qua l'ultimo capitolo. Mi prendo un po' di pausa (poco comunque) e poi mi cimento in un'altra impresa.

Magari vi posso anticipare qualcosa?

Si intitolerà, probabilmente, 'Lui, lei e Tanya.' Bella è la sorella appena redicenne di Tanya. Edward è un ragazzo universitario che per caso la incontra. Allora diventa una specie di maniaco, lui non ci vede niente di male. Quando la sorella Alice lo scopre, gli presenta la sua migliore amica con cui lo costringe a fidanzarsi. E chi è la ragazza? Tanya.

Più o meno questa è la trama, che ve ne pare?

chi61: Phil infatti è un essere sporco. E' stato ideato così e così resterà (nella mia mente, ovviamente). La dichiarazione me l'ero sempre immaginata così, tutto programmato. E sì questo è l'ultimo.

TerryDreamy 93: Nono, Phil stecchito. La triade per adesso si gode un po' di pace.

Dreamerchan: Sìsì, grazie. Questo ti è piaciuto?

Austen95: Non so, ma non credo. Il mio obbiettivo era proprio di farlo finire così, con l'idea di un futuro tranquillo. Non riesco proprio a immaginarmi un seguito. Al massimo la rifarò pov Edward. Forse. Non subito però. Adesso mi è venuto quasi il mal di mare di questa storia.

kandy_angel: Grazie mille! Sono felice che questa storia è riuscita a emozionarti un pochino, perchè se ti è piaciuta ti ha emozionato, no?

Rebussiii: be' son 30 capitoli, mica pochi. Certo che gli ho fatti dichiarare, avevi dubbi? Anche se ci avevo pensati di farla finire senza amore dichiarato... ma poi era troppo sadico, no?

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Isotta