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Autore: chaplin    26/05/2010    4 recensioni
Quello era Paul McCartney, sicuro!
Carly Spencer e' una fan degli anni Sessanta e Ottanta - e soprattutto dei Beatles - che vive nel ventunesimo secolo, in mezzo alle mode che governano la mente della generazione degli anni Zero (i pantaloni aderenti, i soliti cantanti di MTV, etc). Il suo personale sogno di poter vedere tutti e quattro i Beatles uniti e' un sogno che, ovviamente, non si avverera' mai (almeno nella sua attuale vita). Ma un giorno... La mia prima fic sui Beatles, spero vi piaccia :D
Genere: Generale, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon , Paul McCartney , Ringo Starr
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Rubber Soul.'
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1 febbraio 2010
“Okay, ora che Robby non ci interrompe piu'.. riprendiamo da capo.”
La voce nasale di Harrison era giocosa, spiritosa, mentre tra le sue mani stringeva una spugnetta malformata per i piatti. Il fattorino della pizzeria, dove alcune volte – quando gli andava – George andava a lavorare – o a rubare pizze dalla credenza, la verita' non e' stata mai piu' rivelata –, Robert, fece un ghigno e spettino' i capelli al collega. “Perfetto. Io.. yaawn, vado a consegnare una margherita ad un certo.. ehm, Thomas Edis.. Porca puttana, mi hanno preso per il culo!!” tiro' un violento calcio contro il muro.
George scoppio' a ridere, beccandosi un'occhiata da Rob alla “Cazzo ridi?”. Kelly era sempre piu' sconvolta dal ritmo in cui passava la giornata dentro quel locale dalle pareti bianche e dagli accoglienti tavoli di legno. In fondo, qualcosa che somigliava ad un grosso camino, che serviva per scaldare le pizze. Forse l'intenzione del proprietario era stata di ricreare l'atmosfera di una spiritosa pizzeria napoletana.
“Oddio, Edison ci ha chiesto delle pizze, Gennarino!” esclamo' allora un uomo baffuto alle spalle del fattorino. Il proprietario. “Gennarino! Non mi dire 'ste parolacce! Dobbiamo essere orgogliosi di avere Edison tra i clienti!”
“M-ma.. papa'! Edison e' morto nel 1931! E io non mi chiamo Gennarino!” sbraito' il figlioletto, ficcando il casco sulla capoccia grossa. L'uomo con i baffi grigi e gli occhi scuri come la cenere fece un sorriso giallo e sprecato dalla nicotina, battendo una mano sulla spalla del pargolo. Era davvero cresciuto, Rob. Rise.
“Gennarino mio.. Se Edison e' morto, significa che anche Einstein e' morto! E questo non sarebbe assurdo, figlio mio?” alcune persone si voltarono verso l'uomo ma lasciarono stare le sue parole. “Ora va' e moltiplicati! Rendi grazia e onore alle pizze!” e gli diede una spinta verso l'uscita. George stava morendo dal ridere.
Quella accoppiata vincente di padre adottivo con dubbie origini americane e le manie del nome Gennaro e quel ragazzotto cicciottello e apatico con il casco sulla testa era da Oscar. Sapevano come strappargli un sorriso, o una risata, nelle giornate in cui tutto sembrava andare per il verso sbagliato. Per il resto, ci pensava il sole a riportare i sorrisi sui visi della gente.
“Va bene, va bene.” mormoro' George tra una risata e l'altra, sedendosi sul tavolo di Kelly. “Accidenti, ci hanno incastrati di nuovo!! E' meglio se continuo a parlare senza distrarmi e non facciamo storie, okay?”
Kelly annui' con gli occhi illuminati dalla curiosita' e dal suo sorriso smagliante, quel sorriso “alla Harrison” che amava tanto. Non poteva fare altro che sospirare, mentre George parlava come se gli avessero rubato il tempo.
“Cavolo, vorrei proprio sapere perche' l'altro giorno, mentre mangiavo una pizza, sia arrivato quello strano bambino e mi abbia detto che ero obeso! Non lo capisco proprio! Quindi mi sono messo a inseguirlo per tutta la pizzeria e...”
“Non ti devi preoccupare..” mormoro' allora Kelly, a sua insaputa, “Non sei affatto grasso. Anzi.”
Arrossi' appena comprese le parole che erano uscite dalla sua bocca. Cavolo,
capira' che mi piace, mannaggia! si diceva. Ma lui aveva utilizzato il suo enorme sorriso ebete e l'aveva abbracciata.
“Grazie Smith. Sei un'
amica!” e rise, tenendola ancora stretta tra le proprie braccia.
Inutile dire che a
Smith sarebbe piaciuto essere qualcosa di piu'.

Nothing can come between us,
When it gets dark I tow your heart away...

Waa! Pensa che bello, pensa che bello!”
John e Paul guardavano straniti l'amico che, saltellando felice, sputacchiava qua e la pezzi di torta. Sembrava sereno, molto sereno, e questo li preoccupava non poco. In fondo.. e' sempre pericoloso un George Harrison saltellante.
“Uhm.. hai portato la Terza di Seno a letto?”
“JOHN!” furono le grida all'unisono di George e Paul.
“Ma no, Jo! Se ci fosse andato a letto sarebbe sudato!” lo corresse Paul.
“PAUL!” stavolta a urlare fu solo Harrison. “Potete non collegare tutto all'amor carnale?”
“Devono essere le crisi di astinenza.” borbotto' John. “Non lo faccio da un anno...”
Aveva la stessa voce di un uomo che ha sete. Tanta sete. Paul e George lo guardavano straniti.
“Su, John, resisti!” disse Paul. “In fondo anche tu hai una ragazza, ora.. E una
moglie.” gli lancio' un'occhiata di fuoco.
John ricambio', saccente, e si stiracchio', come per fregarsene delle parole dell'amico, e fece spallucce: “Uhm, dovro' provare a parlare con quella ragazza.. Mi pare che si chiamasse Adrian, no?” sghignazzo'.
“Sei un maiale.” lo accuso' Paul, pur sapendo di non essere da meno.
Ma forse sedici anni erano ancora troppo pochi...

 

10 aprile 2012 – ore 23:30
“Uhm, ti diverti?” fece la voce di Jamie.
Aveva fatto il buono in quegli ultimi due anni. Le aveva fatto un sacco di regali, l'aveva portata spesso a cena.. Un giorno erano persino scappati insieme a New York. Ne era valsa la pena, anche se avevano avuto una dura punizione di una settimana dai genitori. Niente contatti con gli amici, niente contatti tra di loro.. Era stato orribile.
Carly, pero', aveva contribuito a non lasciarli separati per troppo tempo. Era insolito, perche' Carly
odiava James. Ma in fondo Kelly lo amava, Kelly era la persona a cui piu' teneva... Non poteva farci nulla.
“Kelly? Va tutto bene?”
La Smith minore ebbe un sussulto, ma si sciolse in un sorriso appena vide il viso di James accanto al suo.
“Ciao tesoro.” borbotto', assonnata. “Hai.. detto qualcosa?”
“Ti diverti?” ripete' James, ridendo piano.
Stavano guardando un film; il solito film strano che trasmettevano sulla parabola.
Benjamin Button... Che noia, era una ripresa. Ma Kelly non lo disse, decise solo che non doveva rovinare quel momento. “Certo.”
“Io invece mi annoio.” James rise. “Pero' penso che anche tu ti stai annoiando.. Lo capisco dalla tua voce.”
“Pff..” Kelly sorrise. “D'accordo, mettiamo un buon disco e andiamo a letto?”
“Penso sia la cosa migliore.” James avvicino' le labbra a quelle della ragazza che amava e le diede un bacio.
Da quando il padre di Kelly era morto, nella casa c'era quella orribile sensazione di vuoto che difficilmente sarebbe riuscito a scivolare via. E sui muri erano appese quelle foto, le foto del matrimonio prematuro, condannato dal padre ma con una dolce benedizione di mamma. E.. la morte. A solo due settimane dal matrimonio – poco sfarzoso, in una cerimonia nella chiesa locale e
senza Carly –, il corpo della figura paterna era stato ritrovato sotto una macchina. Lauren aveva deciso di trasferirsi, le sue parole erano state: “Guardatevi allo specchio, voi due. Mi fate schifo. E papa' e' morto. Complimenti, Kell.”
Da Carly, nemmeno una telefonata. Le aveva mandato una mail con la brutta notizia, ma non aveva risposto. Un giorno, due giorni, tre giorni, una settimana, due. Niente, la risposta non arrivava; nessun “bip” sordo dalla casella mail. Tanti, ma nessuno dalla primogenita Spencer, di cui famiglia aveva deciso di trasferirsi a Londra, per motivi di lavoro del gioviale signor
Spensa'. Josie aveva detto: “Fara' bene a nostra figlia.”
Zia Suzie era rimasta molto delusa da questa cosa e aveva deciso di rimanere a Liverpool. Perche' non avrebbe mai lasciato il posto dove, anche se non ricordava piu', tanto era lontano il ricordo, un giovane e ancora non famoso Paul McCartney le aveva rivolto la parola e le aveva fasciato il ginocchio ferito.
I pensieri scorrevano nella mente di Kelly, mentre il dito percorreva il giradischi di papa'. E poi il vinile dei Beatles che le aveva regalato Andi, mordendosi le labbra, come se il solo toccare quella copertina fosse stato pugnalarla al cuore. Rubber Soul, del 1965, il suo preferito. Ma quel viso – quel maledetto viso – del secondo ragazzo da sinistra, non poteva piu' guardarlo. E la raccomandazione era stata quella: “Niente fontanelle!” Doveva accontentarlo. Kelly sorrise.
James almeno aveva smesso di odiare i Beatles. Era ancora convinto che i Beatles e i Rolling Stones si fossero picchiati almeno una volta sul palco, ma aveva iniziato ad apprezzare la loro musica. Era un bene, per lui.
Due braccia cinsero il corpo di Kelly da dietro; un soffio sul collo le risveglio' i sensi.
“Ehi, allora? Quando parte la musica?”
“Ora.” Kelly gli diede un buffetto sulla guancia.
Drive my car.. Rise. Era la terza canzone preferita di Carly.

E proprio in quel momento, Carly la stava ascoltando dall'iPod, seduta accanto a quel ragazzo che per tre mesi le aveva stravolto la vita, sotto un melo ancora immaturo.

 

Fine.

 

 

 

 


 

No, non sto scherzando.
L'ho finita qui, davvero. Cioe', volevo infilarci Meg ma.. eeeeeeh. xD
E con questa fine improvvisa, penso che mi ucciderete tutte. Fatto sta che sentivo di dover finire cosi' questa fic, che mi sta torturando la vita da quando l'ho iniziata.. Ed e' una fic a cui sono troppo affezionata e mi sento strana – e allo stesso tempo sento una grande sensazione di pace – a lasciarla.. cosi'. Mi sono molto affezionata a Carly e alle sue amichette, il personaggio che piu' mi piace e' Andi per il semplice motivo che ho percorso una strada semi-autobiografica per lei, anche se la mia famiglia e' messa un po' meglio della sua. E Josephine e Suzie. Perche' sono due personaggi che rappresentano mia madre, a cui voglio un mondo di bene, nonostante tutte le mie lamentele e tutto il resto, e Suzie.. beh, Suzie e' un po' un miscuglio di tutte quelle persone che mi hanno aiutata nella vita. Ogni personaggio di questa storia e' basata un po' sulla realta'. E mi sembra quasi che questa realta' che ho creato, passo per passo... Sia piu' reale di quella che sto vivendo.
Ringrazio con tutto il cuore chi ha seguito, chi ha messo nei preferiti e, soprattutto, chi ha recensito (e, involontariamente, mi ha spinta a scrivere nei momenti piu' bui delle mie tristi giornate XD) questa storia.
Grazie, grazie, grazie... Lo ripeterei per tutta la vita, ma non posso.
E.. beh, se e' finita qui? U_U Anticipo che ho in mente un sequel, senza i personaggi di qui ma con delle nuove entrate che, in un certo senso, avranno qualcosa a che fare con questi, che ho presentato lungo la fiction... ;)
Mi sento in colpa ad annunciarvi un sequel cosi', alla cazzo di cane, e finire cosi' la storia quindi.. spiegazioni di questa fiction scritta dalla partnership (non in quel senso, George! *insegue*) Percival/McCartney. Ohlalla', come suona bene. XD

Carly Spencer, interpretata da una giovane Shiri Appleby che recita l'eroina di Roswell, e' nata nel 24 dicembre. Odia il Natale e odia i ragazzi della sua scuola. (Ovvio!! Hai visto quanto sono cessi?! n.d.Carly) (Ma vattene, sto spiegando. u_u n.d.Thief) Dicevamo? Ah si', ama i Beatles, i Talk Talk (molto bravi, anche se mezzi sconosciuti. ;D) e i Duran Duran. Quest'ultima passione non sono riuscita a fargliela manifestare, purtroppo D: *si colpisce la testa con il martello di Maxwell* Suo padre, Samuel Bartholomew Spencer e' in realta' Rino Gaetano in incognito, che va pazzo dei Pink Floyd, dei Led Zeppelin, dei Rolling Stones, delle torte di mele senza crosta, delle ostriche e delle tartarughe di mare. (e' personalmente il mio personaggio preferito.. XD) Sua madre, Josephine Denpster e' una donna che tiene molto alla figlia. La zia Suzanne Denpster e' una fan di vecchia data dei Beatles e dei Beach Boys. Carly in teoria ha preso dalla zia le passioni! ;D E poi.. beh, si sa! XD Una McCartneiana convinta che ha avuto l'onore di conoscere Pol in persona. (aaaww!! t_t)
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/0/0d/Shiri_Appleby.jpg
Andrea Barton (ex Baxter?), momentaneamente senza interprete (faccio schifo. xD), e' una ragazzetta dai capelli rossi e pallidina nata nel 28 luglio. Ha una famiglia che va a rotoli ed e' molto debole a relazionarsi per attacchi di rabbia repressa, timidezza sconsiderata, paranoia e varie altre seghe mentali. Le piacciono i Coldplay, gli U2, i Joy Division e, grazie a mammi' Martha Roberts, i Beatles! E' un tipo strano -sisi-.
Kelly e Lauren Smith sono due sorelle. (manno'? XD) Alla fine, Kell si sposa con James.. e brava quella ottusa! Inoltre sta per George, si indigna ogni volta che i suoi compagni le fanno notare che e' morto o chissa' cosa oppure dicono frasi come “Sisi, io adoro i Beatles! John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e... Prendo una vocale.” U___U Le sue canzoni preferite sono la title-track del Sgt. Pepper's e Something. Lo', invece, e' solo una ragazza che va pazza per le cose mezze sconosciute e legge i libri di autori giapponesi.
Meghan Starkey in realta' si chiama Eleanor Poetry. Cioe', non dovrei dare informazioni cosi' in questo modo, anche perche' nella storia Meg non l'ha ancora scoperto. E non sa che in realta'.. No, basta. U__U Comunque e' nata l'8 luglio, motivo per cui odia i compleanni del fratello maggiore, perche' il giorno dopo invecchia anche lei. L'unica cosa che le fa piacere e' che e' nata lo stesso giorno di Beck Hansen. xDD Nella mia mente e' interpretata da Samantha Morton, la stessa che ha interpretato la moglie di Ian Curtis su Control. :) *__* Le dicono che somiglia a John Lennon solo per farla incacchiare. (Somigli a John Lennon! n.d.Thief) (Io. Ti. Uccido. n.d.Meg) (Io scappo! xD n.d.Thief).
http://i80.photobucket.com/albums/j186/momsquawk/album2/samantha_morton_2.jpg

Ci sarebbero altri su cui voglio dare piu' spiegazioni.. Ma non posso, anche perche' ho poco tempo.
Chissa'.. magari torno con il sequel. ;)
Allora, beh.. che dire, sono triste!! t_t Spero che la storia vi sia piaciuta.
Grazie a chi.. si', l'ho gia' detto ma non posso non ripeterlo. Grazie. Grazie.
E un particolare grazie a: John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr. ;)

*parte il Te Deum di Neurovisione*
LALALALALALALAAAALALAAAAAA...

 

Percival J. Thief

  
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