Harry era
ritornato al castello, in cui si stavano tenendo le numerose prove per il Gran
ballo. Anche sua madre, la regina Nimphadora, era lì, intenta a farsi
acconciare i capelli con delle rose rosse.
< Madre!
> Esclamò il ragazzo, correndole incontro < Avete visto… >
< Harry!
> Lo salutò allegra. Il principe le si avvicinò e notò disgustato le rose rosse,
il fiore che era stato deciso per decorare la grande sala.
< Cosa sono
queste? > Chiese stizzito il ragazzo.
< Rose >
Rispose la madre alzando un cipiglio.
< Sono
rosse! > Fece notare lui, leggermente irritato.
< Ma certo
che sono rosse tesoro! > E sistemò uno di quei fiori sui suoi capelli.
< Ma madre,
io non voglio rose rosse! > Harry prese alcuni mazzi di rose che stavano là
vicino e li gettò via < Le voglio bianche! > Aggiunse < Come un cigno…
>
La madre lo
guardò con una smorfia sul volto.
< Avete
visto Ron? > Chiese il principe, alzando la voce < Qualcuno ha visto Ron?
> Harry si scontrò contro uno dei numerosi cuochi che portava un vassoio
pieno di tartine.
< Dareste
da mangiare questo ad un cigno? > Il ragazzo esaminò una delle tartine.
< Ehm… No,
vostra altezza > Rispose desolato il cuoco.
< Portale
indietro! > Ordinò il ragazzo < Qualcosa di leggero, qualcosa di fresco!
> Poi una musica gli frastornò la mente.
< No, no
Remus, aspettate! >
< Cosa c’è?
> Chiese stizzito il consigliere, fermando l’orchestra.
< Stasera
la musica deve essere suonata senza enfasi… > Il suo tono di voce era
sognante < Dolce e melodiosa, come un cigno! >
< Un cigno?
> Chiese scettico l’altro.
< Avete mai
visto un cigno, Remus? > Chiese il principe in tono canzonatorio.
< Certo che
ho visto un cigno! > Rispose Remus altezzoso.
< Se si
potesse suonare un cigno, che suono avrebbe? > Chiese il ragazzo.
Il direttore
d’orchestra, con un sol gesto di bacchetta, fece fare una nota grave al
trombone.
< Ahahah! >
Rise Remus, immaginando di unire un trombone ed un cigno.
< Dolce e
melodiosa, Remus! > Raccomandò il principe. Il ragazzo si voltò ed alzò
ulteriormente la voce < Dove Ron? >
< Nessuno
l’ha visto, Harry > Rispose leggermente irritata la regina.
< Volete
scherzare? E chi mi farà da testimone? > Il ragazzo fece un occhiolino alla
madre.
< Come…
Vuoi dire? Tu… Oh… Harry! > Sul voltò della madre regnava un’espressione di
pura felicità. Intanto l’orchestra aveva cominciato a suonare un motivo lento,
ma così dolce da strappare il cuore e, soprattutto molto orecchiabile.
< Ben fatto
Remus! Questo intendevo! > Si congratulò Harry. Poi il ragazzo invitò la
madre a ballare < Andiamo madre! >
La regina
Nimphadora si lasciava guidare dal figlio, felice che finalmente avesse preso
una decisione.
< Oh, non
fare tanto il misterioso Harry, dimmi chi è! > Il ragazzo la lasciò, afferrò
un atro mazzo di rose rosse e lo lanciò in aria, facendo finta che quei fiori
fossero le sue preoccupazioni.
Anche Voldemort
lanciò delle rose alla povere Hermione, che, dopo essersi tramutata nuovamente
in cigno, fu rinchiusa in una prigione colma d’acqua, collegata al lago, ed al
castello per mezzo di una porta ed una finestra. E proprio da questa Voldemort
stava parlando con il cigno:
< Mi duole
doverti rinchiudere Hermione, mi duole profondamente > Il mago assunse un
tono triste < Tuttavia la giornata di un re è piena di decisioni difficili…
Tu lo capisci, vero? >
Per tutta
risposta il cigno afferrò con becco una rosa e la scosse violentemente.
< Oh, ora
sei di nuovo arrabbiata con me… Accidenti! Non ne faccio una giusta! Che
zuccone che sono… Davvero! > Il mago si finse adirato con sé stesso <
Beh, non posso lasciarti così, se tu non sei felice, non sono felice neanch’io…
> Aggiunse < Lo so! Visto che non puoi andare al ballo, porterò il ballo
da te! Vediamo, la prima cosa che ti serve è un giovanotto! > Hermione alzò
la testa al suono di quella parola < Il principe è già occupato, certo, ma
io credo di poterti trovare un sostituto… > Dettò questo il mago indicò la
porta che sia aprì: Ron, il migliore amico di Harry, era tenuto fermo, da
dietro, dalla scagnozza di Voldemort, Cho, ma non si capiva bene se il ragazzo
fosse più spaventato dell’essere gettato in quel fosso insieme al cigno o di
essere trattenuto da un tale orrore. In ogni modo Ron prese a supplicare:
< No! Ti
supplico, ti prego! No, no! >
< Ah, ah!
Poveretto, si è perso nel bosco… > Riprese il mago. Cho alla fine dette un
calcio piazzato al giovane, che cadde nella prigione. Hermione cercò di
soccorrerlo, trascinando verso una catena sporgente da muro, al quale il
ragazzo si sarebbe potuto appendete.
< Aiuto!
> Supplicò nuovamente Ron < Non andatevene… >
< Oh, mi
piacerebbe restare, ma purtroppo se non vado ora temo che farò tardi! Che
peccato… > Prima di chiudere la finestra il mago guardò Hermione. Il cigno
aveva un’espressione di profondo disgusto negli occhi, che infastidì molto
Voldemort:
< No, no!
Non guardarmi così signorina, hai dovuto mentirmi, vero! Hai dovuto tirare in
ballo il tuo principe smidollato, vero? Beh, allora peggio per te, peggio per
te! > Gridò, sbattendo la finestra.
Sulla riva del
lago intanto, i tre animali cercavano di pensare a come risolvere la
situazione. Il tenente Ginny camminava freneticamente avanti e indietro,
imitato da Draco. All’improvviso l’uccello si fermò, facendo scivolare la rana
per la sorpresa.
< Sta
arrivando! > Esclamò Ginny.
< Che cosa?
> Chiese Draco, steso per terra.
< Un’idea!
> Spiegò l’uccello < Un’idea clamorosa, una grande, colossale, idea! >
< Se lo
dici tu… > Concesse Neville.
< Ah ah!
Trovato! L’acqua sgocciola nella prigione giusto? Bene, se passa l’acqua deve
esserci un buco! > Un luccichio passò nei suoi occhi < Troveremo quel
buco, lo allargheremo e… Splash! Sarà libera! Ah ah, vedrete! >
< Credo che
tu stia dimenticando due cose! > Intervenne Draco, indicando gli alligatori
sentinelle.
< Sua
maestà ha ragione > Confermò Neville.
< Non c’è
problema! > Esclamò entusiasta il tenente < Innanzitutto manderemo
qualcuno in ricognizione… >
< Ma sei
impazzito! > Sbottò Draco < Chi vuoi che sci salti in questo fosso! >
Indicò il lago e la prigione.
< Deve
essere un bravo nuotatore! > Affermò Ginny.
< Ma
scerto, come minimo… >
< Deve
essere piccolo, anche > Aggiunse Neville.
<
Minuscolo, così non lo vedono! >
< E non
sarebbe male se fosse verde! > L’uccello guardò Draco < Per mimetizzarsi
meglio! >
<
Esattamente! Piccolo, ottimo nuotatore, verde… > La rana divenne di una
tonalità verde più chiara < Santo scielo, state parlando di me! > Sbruffò
spaventato.
< Sì parte in missione! Non perder
l’occasione! L’astuzia vincerà, si va! > Canticchiò l’uccello, coprendo
i brontolii di Draco.
Quando la rana
si fu calmata e cominciò ad accettare il suo ruolo culmine, il tenente Ginny
gli spiegò il piano:
< Allora,
Neville tiene occupato gli alligatori mentre tu prendi una bella rincorsa e
Brum! Veloce sparato fino al buco! >
< Se riesco
a trovarlo > Preciso Draco < E se gli alligatori non mi pappano in un
solo boccone prima! >
< Non
preoccuparti! > Affermò l’uccello < Neville correrà ad aiutarti! >
< Ah! >
Esclamò Draco ironico < Mister piede veloce, correrà in mio aiuto! >
Guardò la tartaruga che cercava di tuffarsi goffamente in acqua.
< Questo è
il piano! > Confermò Ginny.
< Sai,
all’improvviso mi sento sollevato… >
< Beh, ci
siamo! Riscaldamento! > Impose il tenente.
< Ma perché
mi fascio convinscere dico io… > La rana si stirò per bene le zampe
posteriori.
L’uccello si
rivolse alla tartaruga:
< Va bene,
va bene! In posizione! >
Neville cercò
di attirare su di sé l’attenzione degli alligatori:
< Ehi,
stupidi squamati! Venite a prendermi! > Esclamò ad alta voce < Fatevi
sotto teste di cuoio! > Gli alligatori si gettarono subito all’inseguimento
della Tartaruga.
< Oh oh,
perfetto! > Mormorò Ginny, posando lo sguardo su Draco < Allora, allora…
Pronti… Ai posti… Via! >
La rana balzò
rapidamente verso il lago.
< Più
veloce! Più veloce! > Esclamava preoccupato l’uccello.
< Scerto!
Coraggio Draco! Correrò fino a morire! >
Ma un
alligatore aveva notato la rincorsa di Draco e appena questo fu nel lago gli si
avventò contro. Per un pelo riuscì a sfuggirgli e cominciò a nuotare veloce
alla ricerca del gruppo della prigione. Neville, velocissimo in acqua gli passò
accanto:
< Datti un
mossa, lentone! > Disse, mentre schizzava via per distrarre gli alligatori.
< Lentone!
> Sbruffò < A moi! > E la rana cominciò a nuotare più veloce, con il
solito alligatore alla calcagna. Con una manovra da maestro Neville riuscì a
attirare su di sé l’attenzione anche dell’altro alligatore, così Draco ebbe
strada libera. La rana cominciò a cercare tra il muro di pietra della prigione
un buco. Riuscì a trovarne un piccolino, dove sarebbe passato a fatica, ma
poiché uno dei predatori lo stava inseguendo di nuovo, decise di provare. Era
troppo stretto, non riusciva ad andare avanti e sentiva l’alligatore dietro di
sé. Fu proprio l’animale ad aiutare la rana, involontariamente, dandogli una
spinta con la testa, che, non solo fece entrare la rana nella prigione, ma
allargò anche di poco il buco.
< Draco!
> Esclamò Hermione, vedendo la rana spuntare dall’acqua.
< Ti salvo
io, mademoiselle! > Disse la rana, un po’ frastornata.
Neville
intanto stava risalendo in superficie:
< Trovato!
> Esclamò verso l’uccello, prima di ritornare sott’acqua, seguito dagli
alligatori.
< Va bene
Ginny! > Disse il tenente, che si trovava sul ramo di un albero, pronto a
tuffarsi < E’ ora di rispolverare la tua tecnica di picchiata! > Dettò
questo si tuffò nel lago.
Neville era là
attorno e doveva cercare di attirare i predatori su di sé.
< Ehi! >
Cercò di gridare < Le tartarughe son dure da mandare giù, che ne dite di un
po’ di carne tenera? > Il piano stava funzionando. Gli alligatori si
precipitarono subito verso l’uccello. Ora Neville aveva la strada libera per
scavare contro il buco ed allargarlo ancor di più. Il piano funzionò a
meraviglia, il buco era abbastanza grande da far passare anche un essere umano.
< Ce
l’abbiamo fatta! > Esclamò Draco rivoltò ad Hermione < Andiamo! >
< Grazie
Draco! > Ringraziò il cigno < E quando tutto questo sarà finito
ricordami. di darti un bacio! > Aggiunse, tuffandosi verso il buco.
La rana esultò
di gioia.
Neville era
nell’entrata del buco per controllare che gli alligatori non potessero
entrarci.
< Vi do io
il via! > Esclamò, sporgendo fuori la testa < Adesso! > Esclamò.
Ma aveva fatto
male i suoi calcoli, poiché appena Hermione uscì, per poco non rischiò di
essere morsa. Il cigno cercò di nuotare il più veloce possibile per arrivare
alla superficie, ma il predatore le stava dietro. Neville intervenne in suo
aiuto, mordendo la coda all’alligatore e permettendo al cigno di raggiungere la
superficie e volare verso il castello della regina Nimphadora.
Al castello
intanto, tutto era pronto per dare inizio al ballo. Il ciambellano lo comunicò
alla regina d al principe:
< Scusate
altezza! > Disse il ciambellano, entrando nella stanza dove i due reali si
stavano preparando.
< Sì, sì
ciambellano > Concesse la regina.
< Comincia
ad esserci una gran folla! > Affermò
< Molto
bene, potete cominciare le presentazioni! > L’ometto se ne stava andando
quando la regina lo chiamò di nuova a sé:
< Ah,
ciambellano? >
< Sì? >
< Niente
errori stavolta, deve essere tutto perfetto! > Ricordò lei.
< Oh, no,
no, no, no. Oh… Ehm… Cioè, sì, sì, sì, sì, Madame, sarà tutto perfetto! > E
se ne andò.
< Non
preoccupatevi madre, lo capirete > Sorrise < Vedrete, lo capirete! >
Quando il
principe e la regina furono pronti, la folla composta dagli altri nobili esultò
e Remus Lupin ed il ciambellano cominciarono le presentazioni di tutte le
principesse che erano state invitate. Ma tra tutte quelle ragazze mancava
l’unica che interessava al principe, la sua Hermione. Quando le presentazioni
furono finite, la regina si stava avvicinando ad Harry per chiedergli quale
avrebbe scelto, quando qualcuno bussò alla porta. Il ciambellano guardò
freneticamente la lista degli invitati. C’erano tutti, ma chi poteva essere
allora?
<
Ciambellano! > Esclamò la regina ad alta voce, ma visto che era calato il
silenzio decise di moderare il tono < Ciambellano, tutti gli invitati sono
presenti, vero? >
< Oh certo,
voglio dire… >
< Aprite la
porta! > Lo interruppe la regina con foga < Ciambellano… >
< Come può
essere > Si chiedeva il pover uomo, mentre stava per aprire la porta < Ho
controllato la lista due volte! Sarà… Sarà il lattaio! > Aprì la porta.
Alla vista
della ragazza che si trovava davanti a lui, il ciambellano sospirò:
< Non… Non
è il lattaio… >
La ragazza
scese la scalinata che conduceva al centro del salone, dove si trovava un
principe Harry più contento che mai. La ragazza, diciamo pure la falsa Hermione
(O, se preferite, la scagnozza di Voldemort, Cho, trasformata), era osservata
costantemente dalla regina Nimphadora.
< Oh, non
può essere! > Esclama stupita < Oh, scusate, scusatemi devo passare! >
Diceva la reale, facendosi largo tra la folla per guardarla meglio < O, sì,
adorabile, non è vero? > Affermava. Poi la regina si diresse verso Remus:
< Remus!
Remus! Chi è, la conoscete? > Domandava curiosa.
< Non lo
so… > Rispose piano piano il consigliere.
< Andiamo
Remus! > La regina scrollò Lupin < Lo so che con voi si confida, chi è?
>
< Giuro che
non l’ho mai vista prima! > Affermò < Anche se… Certo somiglia molto a…a…
>
< Non può
essere! > Esclamò nuovamente Nimphadora < Oh… Ehm… O forse sì! >
Intanto la falsa Hermione aveva
raggiunto Harry, che esclamò sollevato:
< Oh, ero così preoccupato!
Stavo quasi per credere… >
< Niente poteva tenermi
lontana! < lo interruppe lei.
Con uno schiocco di dita la
musica stabilita per la serata, partì.
Il cigno intanto cominciava già
ad intravedere il castello, nel quale Harry stava ballando con la scagnozza di
Voldemort, che, a quanto pare, aveva fatto un incantesimo complete, essendo
riuscito a dare un’incantevole voce, oltre che un bell’aspetto a Cho.
< C’è qualcosa in te che
sembra… Non so… Diverso! > Notò all’improvviso il principe.
La ragazza mostrò la collana con
il ciondolo a forma di cigno e invitò Harry a mettergliela < Non
preoccuparti > Rispose < Dopo stasera sarà tutto perfetto! >
< Sì, certo! > Harry, che
ora sembrava più rilassato, si rivolse verso Remus < Remus, voglio fare un
annuncio! Fermate la musica! > Il dolce suonò cessò.
Hermione vera, si trovava proprio
davanti ad una finestra del castello, e quale fu il suo dolore, quando vide Harry
abbracciato ad una impostora? Il cigno cercò di farsi sentire battendo il becco
contro le finestre, ma nessuno sembrava farci caso.
< Re e regine! > Cominciò
il principe < Signore e signori! Madre… > La regina lacrimava < Ho un
annuncio da fare! Oggi ho trovato la mia sposa! > La folla esultò.
< No Harry, no! È un trucco!
> Esclamava disperato il cigno, cercando di farsi sentire.
< Io ve la presento come la
futura regina del nostro splendido regno! > Hermione volava verso le varie
finestre per farsi almeno vedere < E come prova del mio amore per lei! >
Continuò < Pronuncio un giuramento solenne e definitivo! Un giuramento più
forte di tutte le potenze della terra! > L’impostora, che aveva visto
Hermione, cercava, con successo, di distogliere lo sguardo di Harry dalle
finestre < Di fronte al mondo intero pronuncio un giuramento d’amore eterno…
>
< Harry! > Gridò spaventata
Hermione dietro una finestra.
< … Per Hermione! >
< Harry, no… > Il cigno si
sentì mancare le forze piano piano, e decise di recarsi al lago incantato.
Nel castello la gioia regnò per
qualche secondo, ma subito dopo tutte le luci si spensero e tutte le finestre e
le porte si aprirono. Davanti all’entrata principale comparve Voldemort, che
avanzava sorridendo malignamente.
< Salve principino! >
Salutò il mago, ironico.
< Chi siete? > Chiese serio
Harry.
< E così abbiamo giurato amore
eterno ad un’altra eh? > Continuò il mago.
< Ma che cosa state dicendo?
> Il ragazzo indicò la ragazza che si trovava a qualche metro da lui <
Quella è Hermione! >
< No! > Esclamò Voldemort
< Hermione è mia! > Strinse un pugno.
< Siete voi! > Capì Harry
< Voi non avete più alcun potere! Ho fatto un giuramento, un giuramente
d’amore eterno! >
Il mago rise perfidamente:
< Il giuramento l’hai fatto certo!
Un giuramento di morte… Eterna! > Lanciò un incantesimo contro la sua
scagnozza, che cadde a terra.
Harry, credendo che avesse fatto
del male alla sua amata, si recò immediatamente da lei. Quale fu il suo stupore
ed il suo disgusto, quando vide che il bellissimo volto di Hermione era stato
sostituito da un viso scuro, rugoso e peloso.
< Avresti dovuto lasciarla a
me! > Intervenne Voldemort < Ora, Hermione morirà! > Indicò verso una
finestra aperta. In lontananza si intravedeva un cigno che andava in direzione
del lago.
< Hermione! > Esclamò
Harry, precipitandosi subito all’inseguimento con uno dei suoi cavalli.
< Hermione! > Gridò
nuovamente.
< Se ne sta andando principino e in fretta! > Diceva la voce
fredda del mago.
La povera Hermione infatti si
sentiva mancare le forze ad ogni suo battito d’ali.
La risata fredda e maligna di
Voldemort echeggiò per tutto il regno. Anche i tre animali al lago la
sentirono.
< Oh, oh, è andato storto
qualcosa! > Commentò preoccupato il tenente Ginny.
Sia Hermione che il principe
erano vicini al lago.
< Se fai presto principino te la farò rivedere un’ultima volta! >
Anche Ron, ancora rinchiuso nella
prigione, dominato più dalla curiosità che dalla paura, decise di uscire dalla
prigione attraverso il buco, per raggiungere la superficie del lago.
< Eccola lì! > Esclamò
Draco, vedendo il cigno sopra un degli alberi che circondavano il lago.
< Non credo che ce la farà…
> Constatò tristemente Neville.
< Da questa parte Hermione!
> Draco cercava di farsi notare.
< Oh, non ti fermare piccola,
coraggio dai! > Intervenne il tenente Ginny.
Il cigno sfiorò con le ali la
superficie del lago, e quando le forze la lasciarono completamente, si fermò,
ormai quasi morta, sulle rive dell’acqua, trasformandosi in principessa.
Harry era giunto finalmente là,
al cospetto della sua amata, e quanto soffrì e quanto pianse, quando vide quel
suo corpo delicato adagiato per terra, ormai quasi inerme.
< Hermione… > Sussurrò,
piegandosi verso la ragazza < Ma che cosa ti ho fatto! > Si incolpò il
principe < Perdonami Hermione, perdonami… >
La ragazza udì le sue parole e
riuscì a malapena a parlare:
< Harry… > La principessa
era pallidissima.
< Sì Hermione… Sono qui… >
< Harry… Mi sento così debole…
> La ragazza abbassò lo sguardo < Credo… Credo che… >
< No! > La fermò il
principe < Tu vivrai Hermione! Il giuramento che ho fatto era per te… >
< Lo so… > Rispose
Hermione, riuscendo ad accennare ad un sorriso < Ti amo Harry… > Queste
furono le ultime parole della ragazza, prima di accasciarsi delicatamente a
terra, morta.
< Hermione… > Il principe
si alzò, adirato e triste < Il giuramento che ho fatto era per lei… >
Alzò il tono di voce < Mia hai sentito! Il giuramento era per lei! >
Gridò.
< Non c’è bisogno di urlare!
> Voldemort era comparso dal nulla, dietro Harry.
< Non lasciarla morire! >
< E’ una minaccia? > Chiese
ironico il mago.
Harry gli si avvicinò e lo
sollevò per il colletto del mantello.
< Non oserai lasciarla morire!
>
< Oh, allora, è una minaccia…
>
< Sei tu quello che ha i
poteri magici, allora, usali! > Gridò, lasciando la presa.
< Solo se mi sconfiggerai >
Sorrise < Harry… > Detto questo il mago si gettò un incantesimo e si trasformò
in un pipistrello verde gigante, con perfidi occhi rossi.
< Il grande animale! >
Sussurrò Harry, guardandolo.
I tre amici intanto guardavano la
scena da dietro il solito masso.
< Io punto sull’animale
ragazzi… > Draco sembrava abbastanza spaventato.
Harry sfilò la sua spada e andò
alla carica contro l’animale, cercando di colpirlo, la il pipistrello fu più
rapido, e cercò di immobilizzare il principe. Harry stava per essere dilaniato,
ma riuscì ad afferrare una manciata di terra che gettò prontamente sugli occhi
dell’animale. Avvantaggiato da questa sua mossa, Harry riuscì a colpire con la
spada l’ala dell’animale, causandogli un graffio profondo ed un gemito di
dolore.
< Io non la lascerò morire!
> Affermò Harry, tenendo pronta la spada.
L’animale, con un ghigno perfido,
volo in aria, e scomparì alla vista del principe, che cominciava a guardarsi
intorno nervosamente. Eccolo all’improvviso sbucare alle sue spalle da dietro
un albero e romper con un sol morso la spada e immobilizzare con una zampa un
braccio del principe. Questi fu fortunato perché vide accanto a è un sasso
grosso e facile da raggiungere e con questa nuova arma colpi la zampa
dell’animale. Ginny, Neville e Draco guardavano incapaci di agire la battaglia,
quando all’uccello venne un’idea:
< L’arco! L’arco di Harry!
> Esclamò, guardando il lago. L’uccello prese con un’ala Draco < Tuffati
in fondo al lago e recupera l’arco, vai! > Ginny lanciò la rana nel lago,
che si avviò subito alla ricerca dell’arco.
Harry ora era in svantaggio, non
avendo più niente da usare contro l’animale. Il pipistrello lo sollevò più
volte e lo fece cadere su terreno duro, causandogli uno svenimento.
Draco trovò facilmente l’arco, ma
per lui, così piccolo, risultò difficile tirarlo fuori dalla sabbia nella quale
era conficcato. Fortunatamente Neville, con la sua forza e la sua velocità,
intervenne prontamente, recuperando l’arco e tornando in superficie.
Il grande animale si stava
preparando a dare il colpo di grazia ad Harry, quando Ginny gridò a Neville:
< Tiralo! Tiralo (Si riferiva
all’arco)! > Neville fece un tiro perfetto, e l’arco, con Draco aggrappato
sopra, raggiunse il principe, ancora svenuto. Draco fece del suo meglio per
svegliarlo, e il contatto delle sue zampe viscide con la pelle morbida del
principe, lo svegliò. Harry notò pieno di fiducia l’arco e si rialzò in piedi
pronto per colpire l’animale che stava scendendo in picchiata. Ma il ragazzo
ben presto si accorse di non avere le frecce a portata di mano. Ma senti una
voce familiare che lo rassicurò:
< Ti prego! Ti prego! >
Mormorava qualcuno dall’altra parte della sponda.
< Ron! > Esclamò il
principe.
Era proprio lui. Ora stava
puntando una freccia verso Harry, che capì il piano dell’amico. Era come
durante un’esercitazione di ferma la freccia. Sperava solo che Ron tenesse il
suo braccio fermo.
< Ti prego, ti prego, ti
prego! > Ron scoccò la sua freccia. Era perfetta. Harry l’afferrò
prontamente e colpi in pieno petto il grande animale, che gridò di dolore e
cadde nel lago, scomparendo. La minaccia era stata sventata. Nel vedere quella
scena, il povero Ron, cuor di leone, svenne.
I tre animali esultarono felici!
Finalmente Voldemort era stato sconfitto.
In lontananza si udì la voce di
Harry, che era di nuovo tornato dalla sua Hermione.
< Perdonami Hermione,
perdonami… > Il suo tono di voce era basso e triste, troppo triste < Io
volevo solo rompere l’incantesimo… Dimostrarti il mio amore… > Aggiunse <
Io amo te! La tua grazia, il tuo coraggio… Ti ho sempre amata… > Le dette un
bacio sulle labbra rosse.
< Harry… > La principessa
si era svegliata. Sconfitto Voldemort l’incantesimo si era spezzato.
Harry la guardava incredulo, non
riuscendo a nascondere il suo amore per lei, vedendola viva.
< Hermione! >
< Oh Harry! > I due amati
si abbracciarono e si baciarono, felici che la spiacevole avventura fosse
finita e soprattutto entusiasti di aver trovato l’uno nell’altra il vero amore.
< Ah… > Sospirò Ginny, che
insieme a Neville ed a Draco guardava estasiato la scena < Ecco, vedete?
L’amore eterno… >
Qualche giorno dopo, le campane
di una chiesa suonarono gioiose. Harry ed Hermione si erano appena sposati, ed
erano stati proclamati Re e Regina, davanti ad una folle esultante.
Remus e Ron intanto, assistevano
alla scena, felici anche loro per il principe, anzi il re.
< Ah, ah! > Rideva Ron <
Beh, Remus, vecchio mio, suppongo che mi dobbiate delle scuse! Dopotutto, se
non forse stato per me, il grande animale sarebbe ancora vivo! > Remus
guardava quel ragazzo, ora diventato presuntuoso e pensava che non gli avvenne
rivolto mai le sue scuse. Si appoggiò ad un muro, pensando a come avrebbe
potuto farla franca. L’occasione si presentò subito. Infatti, sul muro, si
rifletteva un ombra, molto simile ad quella del grande animale.
< Oh! Dio mio! > Esclamò
Remus, fingendosi spaventato < Il g-grande animale! È vivo! > Quando Ron
scorse l’ombra, svenne dalla paura, sotto un sorrisetto beffardo di Remus, che
salutò felice, colei che aveva creato l’ombra: la Regina Nimphadora, che per
l’occasione aveva acconciato i suoi capelli in modo particolare, facendogli
assumere la forma di un cigno.
Ginny intanto guardava la scena
dall’alto, seguito da un corteo di cigni.
< Beh, non importa se per gli
altri è una vacanza! > Disse, rivolgendosi ai cigni dietro di lui < Ed è
compito mio addestrarvi a puntino! > Poi aggiunse, con tono fiero < Siete
nell’esercito di Ginny ora! Il generale Ginny! >
Durante la sera la festa si era
trasferita al castello di Voldemort, ormai diventato la residenza del re e
della regina. Hermione si trovava nel giardino, vicino alla riva del lago,
splendida nel suo candido abito nuziale, insieme a Neville e Draco.
< Io aspetto ancora il mio
bascio, Hermione! > Fece notare quest’ultimo.
< Ma non restarci troppo male
Draco, se non succede nulla! > Sorrise la ragazza.
< Finalmente, dopo tutti
questi anni, tornerò sul mio trono! > Affermò entusiasta la rana.
< Non dimenticarti di
scrivere… > Aggiunse in tono scettico Neville.
< Tu ancora non mi credi,
vero? > Sbuffò adirato Draco.
< L’unica cosa che diventerai
è rosso di vergogna… > Continuò la tartaruga.
< Beh > Disse dolcemente la
rana < Io sono pronto Hermione! >
La ragazza prese la rana in una
mano, la portò vicino al suo volto, e le diede un affettuoso bacio sulla
guancia.
Draco, dopo aver ricevuto il
bacio, cominciò a fare strani movimenti, spiccò in aria con una balzo per poi
ritornare a terra ancora rana.
< Beh allora? > Si rivolse
alla tartaruga < Neville, che cosa hai da dire, adesso? >
Neville rimase zitto, non volendo
deludere l’amico che si immaginava principe.
< Lo immaginavo! > Esclamò
< Ed ora, se non vi dispiace, vado ad intrattenere gli ospiti… >
La rana si specchiò su uno
stagnetto là vicino, e come fu felice quando vide che l’immagine riflesse
nell’acqua non era più quella di una verde rana, ma di un bellissimo principe.
Il fatto era che, dietro alla
rana, si era specchiato nello stagno, nello stesso momento, uno dei tanti
principi invitati alla festa e Draco credette che quell’immagine fosse sua.
< Vuoi un bacio anche tu
Neville? > Chiese dolcemente la ragazza.
< No > Rispose lui,
sorridendo per la prima volta < Io preferisco restare tartaruga! >
Draco la rana intanto, era
entrato nel salone dove gli ospiti ballarono e salutò cortesemente una bella
donna.
< Bonjour Madame! > La
donna, quando vide quella rana, così viscida e così verde, urlò e svenne.
< Ah ah! > Esclamò con
entusiasmo Draco < Fascio ancora questo effetto alle signore! >
Harry ed Hermione intanto si
erano allontanati dagli invitati e passeggiavano abbracciati verso un luogo più
tranquillo. Un ponte che aveva la vista sul lago e sul castello era l’ideale.
< Mi amerai Harry? > Chiese
la ragazza < Per tutta la vita? >
Il ragazzo scosse la testa.
< No, per molto di più
Hermione > Le si avvicinò < Molto di più… > La baciò romanticamente.
E COME
CONCLUDERE LA NOSTRA STORIA SE NON CON UN BACIO ROMANTICO ED APPASSIONATO,
PIENO D’AMORE? AH, L’AMORE… CHE BEL SENTIMENTO! SPERO CHE TUTTO VOI POSSIATE
VIVERE UN AMORE PROFONDO COME QUELLO DI DEREK ED ODETTE! E SPERO CHE ANCHE CHE
QUESTA FANFICTION VI ABBIA TRASMESSO QUALCOSA! IO CI HO MESSO TUTTO IL MIO
IMPEGNO! ED ORA VORREI RINGRAZIARE COLORO CHE MI HANNO RECENSITO:
-> MYU: SI’, SAREBBE
PROPRIO BELLO SCRIVERE ANCHE L’INCANTESIMO DEL
LAGO 2 E 3, E VEDRO’ COSA POSSO FARE! CERCHERO’ DI ACCONTENTARTI
DAL
MOMENTO CHE MI HAI PROMESSO DI CONTINUARE
A RECENSIRE XD! BACI
-> HARAS: HAI PROPRIO
RAGIONE! DOPO AVER LETTO LA TUA FANFICTION HO
PENSATO: PERCHE’ NON FARE UNA FANFICTION SULLA “BELLA E LA BESTIA”
(ORA SONO SINCERO, PER ME QUESTO E’ IL
MIGLIORE!) CON I PERSONAGGI DI
HARRY POTTER? E’ UNA BELLA IDEA NO? BACI
-> KIA91: EH SI’, LA
COLONNA SONORA E’ STUPENDA, E SE SI POTESSE
INSERIRE, INSERIREI SICURAMENTE QUALCHE CANZONE DEL CARTONE!
ANCHE PER ME LA SCENA DEL RITROVAMENTO DI
ODETTE E’ COSI’ ROMANTICA!
ME MISERO, MA CHE MASCHIO SONO XD! SONO
CONTENTA CHE TI ABBIA FATTO
RIDERE IL MIO CAPITOLO PRECENDENTE!
VEDIAMO ALLORA COSA NE PENSI DI
QUESTO! BACI
-> NIRVANA: PER LA TUA
FELICITA’, E NON SOLO LA TUA, CREDIMI, HO
DESCRITTO LEGGERMENTE IL VOLTO DI CHO, RENDENDO BENE, IMMAGINO,
IL
PERSONAGGIO! DRACO MI STUPISCE SEMPRE DI
PIU’, MA COME DITE TUTTI,
ANCH’IO MI SONO ACCORTA CHE IL MIGLIORE
E’ RONNINO! NON SMETTERO’ MAI
DI TORTURARLO…XD! COME TI PARE QUESTO
CAPITOLO? BACI
-> MARIPOTTER: DAI, HAI
ADDIRITURA NOLEGGIATO UNA CASSETTA PER
SEGUIRE MEGLIO LA MIA FANFICTIONO? MI FAI ARROSSIRE…XD! SPERO
CHE LA
MIA RECENSIONE TI SIA ARRIVATA E NON
CONSIDERARMI PRESUNTUOSO EH
XD? BENE, ALLORA, CHE NE DICI DEL CAPITOLO
FINALE? BACI
ORA RAGAZZI
DEVO ESSERE SINCERO CON VOI. HO UN PICCOLO SONDAGGIO DA FARE: PREFERITE CHE SCRIVA
UNA FANFICTION SULL’INCANTESIMO DEL LAGO DUE, E SUCCESSIOVAMENTE 3, O SU “LA
BELLA E LA BESTIA”? IL MIO PARERE PREFERISCO NON DIRLO PER NON INFLUENZARE
NESSUNO, COMUNQUE A ME FA PIACERE SCRIVERE SU TUTTI E DUE I GENERI, CHE, IN
FONDO, NON SONO POI TANTO DIVERSI! ALLORA, ASPETTO LE VOSTRE RISPOSTE! BACI
ZACARIAS