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Autore: Zacarias    02/09/2005    11 recensioni
Avviso subito che per scrivere questa storia mi sono ispirato al film di animazione della Sony Pictures "L'incantesimo del lago" Spero che vi piaccia! Leggere e rencensire numerosi!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Harry, Potter, Hermione, Granger, Remus, Lupin, Ron, Weasley, Tom, Riddle/Voldermort, Nimphadora, Tonks | Coppie: Harry/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Harry era ritornato al castello, in cui si stavano tenendo le numerose prove per il Gran ballo

Harry era ritornato al castello, in cui si stavano tenendo le numerose prove per il Gran ballo. Anche sua madre, la regina Nimphadora, era lì, intenta a farsi acconciare i capelli con delle rose rosse.

< Madre! > Esclamò il ragazzo, correndole incontro < Avete visto… >

< Harry! > Lo salutò allegra. Il principe le si avvicinò e notò disgustato le rose rosse, il fiore che era stato deciso per decorare la grande sala.

< Cosa sono queste? > Chiese stizzito il ragazzo.

< Rose > Rispose la madre alzando un cipiglio.

< Sono rosse! > Fece notare lui, leggermente irritato.

< Ma certo che sono rosse tesoro! > E sistemò uno di quei fiori sui suoi capelli.

< Ma madre, io non voglio rose rosse! > Harry prese alcuni mazzi di rose che stavano là vicino e li gettò via < Le voglio bianche! > Aggiunse < Come un cigno… >

La madre lo guardò con una smorfia sul volto.

< Avete visto Ron? > Chiese il principe, alzando la voce < Qualcuno ha visto Ron? > Harry si scontrò contro uno dei numerosi cuochi che portava un vassoio pieno di tartine.

< Dareste da mangiare questo ad un cigno? > Il ragazzo esaminò una delle tartine.

< Ehm… No, vostra altezza > Rispose desolato il cuoco.

< Portale indietro! > Ordinò il ragazzo < Qualcosa di leggero, qualcosa di fresco! > Poi una musica gli frastornò la mente.

< No, no Remus, aspettate! >

< Cosa c’è? > Chiese stizzito il consigliere, fermando l’orchestra.

< Stasera la musica deve essere suonata senza enfasi… > Il suo tono di voce era sognante < Dolce e melodiosa, come un cigno! >

< Un cigno? > Chiese scettico l’altro.

< Avete mai visto un cigno, Remus? > Chiese il principe in tono canzonatorio.

< Certo che ho visto un cigno! > Rispose Remus altezzoso.

< Se si potesse suonare un cigno, che suono avrebbe? > Chiese il ragazzo.

Il direttore d’orchestra, con un sol gesto di bacchetta, fece fare una nota grave al trombone.

< Ahahah! > Rise Remus, immaginando di unire un trombone ed un cigno.

< Dolce e melodiosa, Remus! > Raccomandò il principe. Il ragazzo si voltò ed alzò ulteriormente la voce < Dove Ron? >

< Nessuno l’ha visto, Harry > Rispose leggermente irritata la regina.

< Volete scherzare? E chi mi farà da testimone? > Il ragazzo fece un occhiolino alla madre.

< Come… Vuoi dire? Tu… Oh… Harry! > Sul voltò della madre regnava un’espressione di pura felicità. Intanto l’orchestra aveva cominciato a suonare un motivo lento, ma così dolce da strappare il cuore e, soprattutto molto orecchiabile.

< Ben fatto Remus! Questo intendevo! > Si congratulò Harry. Poi il ragazzo invitò la madre a ballare < Andiamo madre! >

La regina Nimphadora si lasciava guidare dal figlio, felice che finalmente avesse preso una decisione.

< Oh, non fare tanto il misterioso Harry, dimmi chi è! > Il ragazzo la lasciò, afferrò un atro mazzo di rose rosse e lo lanciò in aria, facendo finta che quei fiori fossero le sue preoccupazioni.

Anche Voldemort lanciò delle rose alla povere Hermione, che, dopo essersi tramutata nuovamente in cigno, fu rinchiusa in una prigione colma d’acqua, collegata al lago, ed al castello per mezzo di una porta ed una finestra. E proprio da questa Voldemort stava parlando con il cigno:

< Mi duole doverti rinchiudere Hermione, mi duole profondamente > Il mago assunse un tono triste < Tuttavia la giornata di un re è piena di decisioni difficili… Tu lo capisci, vero? >

Per tutta risposta il cigno afferrò con becco una rosa e la scosse violentemente.

< Oh, ora sei di nuovo arrabbiata con me… Accidenti! Non ne faccio una giusta! Che zuccone che sono… Davvero! > Il mago si finse adirato con sé stesso < Beh, non posso lasciarti così, se tu non sei felice, non sono felice neanch’io… > Aggiunse < Lo so! Visto che non puoi andare al ballo, porterò il ballo da te! Vediamo, la prima cosa che ti serve è un giovanotto! > Hermione alzò la testa al suono di quella parola < Il principe è già occupato, certo, ma io credo di poterti trovare un sostituto… > Dettò questo il mago indicò la porta che sia aprì: Ron, il migliore amico di Harry, era tenuto fermo, da dietro, dalla scagnozza di Voldemort, Cho, ma non si capiva bene se il ragazzo fosse più spaventato dell’essere gettato in quel fosso insieme al cigno o di essere trattenuto da un tale orrore. In ogni modo Ron prese a supplicare:

< No! Ti supplico, ti prego! No, no! >

< Ah, ah! Poveretto, si è perso nel bosco… > Riprese il mago. Cho alla fine dette un calcio piazzato al giovane, che cadde nella prigione. Hermione cercò di soccorrerlo, trascinando verso una catena sporgente da muro, al quale il ragazzo si sarebbe potuto appendete.

< Aiuto! > Supplicò nuovamente Ron < Non andatevene… >

< Oh, mi piacerebbe restare, ma purtroppo se non vado ora temo che farò tardi! Che peccato… > Prima di chiudere la finestra il mago guardò Hermione. Il cigno aveva un’espressione di profondo disgusto negli occhi, che infastidì molto Voldemort:

< No, no! Non guardarmi così signorina, hai dovuto mentirmi, vero! Hai dovuto tirare in ballo il tuo principe smidollato, vero? Beh, allora peggio per te, peggio per te! > Gridò, sbattendo la finestra.

Sulla riva del lago intanto, i tre animali cercavano di pensare a come risolvere la situazione. Il tenente Ginny camminava freneticamente avanti e indietro, imitato da Draco. All’improvviso l’uccello si fermò, facendo scivolare la rana per la sorpresa.

< Sta arrivando! > Esclamò Ginny.

< Che cosa? > Chiese Draco, steso per terra.

< Un’idea! > Spiegò l’uccello < Un’idea clamorosa, una grande, colossale, idea! >

< Se lo dici tu… > Concesse Neville.

< Ah ah! Trovato! L’acqua sgocciola nella prigione giusto? Bene, se passa l’acqua deve esserci un buco! > Un luccichio passò nei suoi occhi < Troveremo quel buco, lo allargheremo e… Splash! Sarà libera! Ah ah, vedrete! >

< Credo che tu stia dimenticando due cose! > Intervenne Draco, indicando gli alligatori sentinelle.

< Sua maestà ha ragione > Confermò Neville.

< Non c’è problema! > Esclamò entusiasta il tenente < Innanzitutto manderemo qualcuno in ricognizione… >

< Ma sei impazzito! > Sbottò Draco < Chi vuoi che sci salti in questo fosso! > Indicò il lago e la prigione.

< Deve essere un bravo nuotatore! > Affermò Ginny. 

< Ma scerto, come minimo… >

< Deve essere piccolo, anche > Aggiunse Neville.

< Minuscolo, così non lo vedono! >

< E non sarebbe male se fosse verde! > L’uccello guardò Draco < Per mimetizzarsi meglio! >

< Esattamente! Piccolo, ottimo nuotatore, verde… > La rana divenne di una tonalità verde più chiara < Santo scielo, state parlando di me! > Sbruffò spaventato.

< Sì parte in missione! Non perder l’occasione! L’astuzia vincerà, si va! > Canticchiò l’uccello, coprendo i brontolii di Draco.

Quando la rana si fu calmata e cominciò ad accettare il suo ruolo culmine, il tenente Ginny gli spiegò il piano:

< Allora, Neville tiene occupato gli alligatori mentre tu prendi una bella rincorsa e Brum! Veloce sparato fino al buco! >

< Se riesco a trovarlo > Preciso Draco < E se gli alligatori non mi pappano in un solo boccone prima! >

< Non preoccuparti! > Affermò l’uccello < Neville correrà ad aiutarti! >

< Ah! > Esclamò Draco ironico < Mister piede veloce, correrà in mio aiuto! > Guardò la tartaruga che cercava di tuffarsi goffamente in acqua.

< Questo è il piano! > Confermò Ginny.

< Sai, all’improvviso mi sento sollevato… >

< Beh, ci siamo! Riscaldamento! > Impose il tenente.

< Ma perché mi fascio convinscere dico io… > La rana si stirò per bene le zampe posteriori.

L’uccello si rivolse alla tartaruga:

< Va bene, va bene! In posizione! >

Neville cercò di attirare su di sé l’attenzione degli alligatori:

< Ehi, stupidi squamati! Venite a prendermi! > Esclamò ad alta voce < Fatevi sotto teste di cuoio! > Gli alligatori si gettarono subito all’inseguimento della Tartaruga.

< Oh oh, perfetto! > Mormorò Ginny, posando lo sguardo su Draco < Allora, allora… Pronti… Ai posti… Via! >

La rana balzò rapidamente verso il lago.

< Più veloce! Più veloce! > Esclamava preoccupato l’uccello.

< Scerto! Coraggio Draco! Correrò fino a morire! >

Ma un alligatore aveva notato la rincorsa di Draco e appena questo fu nel lago gli si avventò contro. Per un pelo riuscì a sfuggirgli e cominciò a nuotare veloce alla ricerca del gruppo della prigione. Neville, velocissimo in acqua gli passò accanto:

< Datti un mossa, lentone! > Disse, mentre schizzava via per distrarre gli alligatori.

< Lentone! > Sbruffò < A moi! > E la rana cominciò a nuotare più veloce, con il solito alligatore alla calcagna. Con una manovra da maestro Neville riuscì a attirare su di sé l’attenzione anche dell’altro alligatore, così Draco ebbe strada libera. La rana cominciò a cercare tra il muro di pietra della prigione un buco. Riuscì a trovarne un piccolino, dove sarebbe passato a fatica, ma poiché uno dei predatori lo stava inseguendo di nuovo, decise di provare. Era troppo stretto, non riusciva ad andare avanti e sentiva l’alligatore dietro di sé. Fu proprio l’animale ad aiutare la rana, involontariamente, dandogli una spinta con la testa, che, non solo fece entrare la rana nella prigione, ma allargò anche di poco il buco.

< Draco! > Esclamò Hermione, vedendo la rana spuntare dall’acqua.

< Ti salvo io, mademoiselle! > Disse la rana, un po’ frastornata.

Neville intanto stava risalendo in superficie:

< Trovato! > Esclamò verso l’uccello, prima di ritornare sott’acqua, seguito dagli alligatori.

< Va bene Ginny! > Disse il tenente, che si trovava sul ramo di un albero, pronto a tuffarsi < E’ ora di rispolverare la tua tecnica di picchiata! > Dettò questo si tuffò nel lago.

Neville era là attorno e doveva cercare di attirare i predatori su di sé.

< Ehi! > Cercò di gridare < Le tartarughe son dure da mandare giù, che ne dite di un po’ di carne tenera? > Il piano stava funzionando. Gli alligatori si precipitarono subito verso l’uccello. Ora Neville aveva la strada libera per scavare contro il buco ed allargarlo ancor di più. Il piano funzionò a meraviglia, il buco era abbastanza grande da far passare anche un essere umano.

< Ce l’abbiamo fatta! > Esclamò Draco rivoltò ad Hermione < Andiamo! >

< Grazie Draco! > Ringraziò il cigno < E quando tutto questo sarà finito ricordami. di darti un bacio! > Aggiunse, tuffandosi verso il buco.

La rana esultò di gioia.

Neville era nell’entrata del buco per controllare che gli alligatori non potessero entrarci.

< Vi do io il via! > Esclamò, sporgendo fuori la testa < Adesso! > Esclamò.

Ma aveva fatto male i suoi calcoli, poiché appena Hermione uscì, per poco non rischiò di essere morsa. Il cigno cercò di nuotare il più veloce possibile per arrivare alla superficie, ma il predatore le stava dietro. Neville intervenne in suo aiuto, mordendo la coda all’alligatore e permettendo al cigno di raggiungere la superficie e volare verso il castello della regina Nimphadora.

Al castello intanto, tutto era pronto per dare inizio al ballo. Il ciambellano lo comunicò alla regina d al principe:

< Scusate altezza! > Disse il ciambellano, entrando nella stanza dove i due reali si stavano preparando.

< Sì, sì ciambellano > Concesse la regina.

< Comincia ad esserci una gran folla! > Affermò

< Molto bene, potete cominciare le presentazioni! > L’ometto se ne stava andando quando la regina lo chiamò di nuova a sé:

< Ah, ciambellano? >

< Sì? >

< Niente errori stavolta, deve essere tutto perfetto! > Ricordò lei.

< Oh, no, no, no, no. Oh… Ehm… Cioè, sì, sì, sì, sì, Madame, sarà tutto perfetto! > E se ne andò.

Esclamò, rivolgendosi al principe.

< Non preoccupatevi madre, lo capirete > Sorrise < Vedrete, lo capirete! >

Quando il principe e la regina furono pronti, la folla composta dagli altri nobili esultò e Remus Lupin ed il ciambellano cominciarono le presentazioni di tutte le principesse che erano state invitate. Ma tra tutte quelle ragazze mancava l’unica che interessava al principe, la sua Hermione. Quando le presentazioni furono finite, la regina si stava avvicinando ad Harry per chiedergli quale avrebbe scelto, quando qualcuno bussò alla porta. Il ciambellano guardò freneticamente la lista degli invitati. C’erano tutti, ma chi poteva essere allora?

< Ciambellano! > Esclamò la regina ad alta voce, ma visto che era calato il silenzio decise di moderare il tono < Ciambellano, tutti gli invitati sono presenti, vero? >

< Oh certo, voglio dire… >

< Aprite la porta! > Lo interruppe la regina con foga < Ciambellano… >

< Come può essere > Si chiedeva il pover uomo, mentre stava per aprire la porta < Ho controllato la lista due volte! Sarà… Sarà il lattaio! > Aprì la porta.

Alla vista della ragazza che si trovava davanti a lui, il ciambellano sospirò:

< Non… Non è il lattaio… >

La ragazza scese la scalinata che conduceva al centro del salone, dove si trovava un principe Harry più contento che mai. La ragazza, diciamo pure la falsa Hermione (O, se preferite, la scagnozza di Voldemort, Cho, trasformata), era osservata costantemente dalla regina Nimphadora.

< Oh, non può essere! > Esclama stupita < Oh, scusate, scusatemi devo passare! > Diceva la reale, facendosi largo tra la folla per guardarla meglio < O, sì, adorabile, non è vero? > Affermava. Poi la regina si diresse verso Remus:

< Remus! Remus! Chi è, la conoscete? > Domandava curiosa.

< Non lo so… > Rispose piano piano il consigliere.

< Andiamo Remus! > La regina scrollò Lupin < Lo so che con voi si confida, chi è? >

< Giuro che non l’ho mai vista prima! > Affermò < Anche se… Certo somiglia molto a…a… >

< Non può essere! > Esclamò nuovamente Nimphadora < Oh… Ehm… O forse sì! >

Intanto la falsa Hermione aveva raggiunto Harry, che esclamò sollevato:

< Oh, ero così preoccupato! Stavo quasi per credere… >

< Niente poteva tenermi lontana! < lo interruppe lei.

Con uno schiocco di dita la musica stabilita per la serata, partì.

Il cigno intanto cominciava già ad intravedere il castello, nel quale Harry stava ballando con la scagnozza di Voldemort, che, a quanto pare, aveva fatto un incantesimo complete, essendo riuscito a dare un’incantevole voce, oltre che un bell’aspetto a Cho.

< C’è qualcosa in te che sembra… Non so… Diverso! > Notò all’improvviso il principe.

La ragazza mostrò la collana con il ciondolo a forma di cigno e invitò Harry a mettergliela < Non preoccuparti > Rispose < Dopo stasera sarà tutto perfetto! >

< Sì, certo! > Harry, che ora sembrava più rilassato, si rivolse verso Remus < Remus, voglio fare un annuncio! Fermate la musica! > Il dolce suonò cessò.

Hermione vera, si trovava proprio davanti ad una finestra del castello, e quale fu il suo dolore, quando vide Harry abbracciato ad una impostora? Il cigno cercò di farsi sentire battendo il becco contro le finestre, ma nessuno sembrava farci caso.

< Re e regine! > Cominciò il principe < Signore e signori! Madre… > La regina lacrimava < Ho un annuncio da fare! Oggi ho trovato la mia sposa! > La folla esultò.

< No Harry, no! È un trucco! > Esclamava disperato il cigno, cercando di farsi sentire.

< Io ve la presento come la futura regina del nostro splendido regno! > Hermione volava verso le varie finestre per farsi almeno vedere < E come prova del mio amore per lei! > Continuò < Pronuncio un giuramento solenne e definitivo! Un giuramento più forte di tutte le potenze della terra! > L’impostora, che aveva visto Hermione, cercava, con successo, di distogliere lo sguardo di Harry dalle finestre < Di fronte al mondo intero pronuncio un giuramento d’amore eterno… >

< Harry! > Gridò spaventata Hermione dietro una finestra.

< … Per Hermione! >

< Harry, no… > Il cigno si sentì mancare le forze piano piano, e decise di recarsi al lago incantato.

Nel castello la gioia regnò per qualche secondo, ma subito dopo tutte le luci si spensero e tutte le finestre e le porte si aprirono. Davanti all’entrata principale comparve Voldemort, che avanzava sorridendo malignamente.

< Salve principino! > Salutò il mago, ironico.

< Chi siete? > Chiese serio Harry.

< E così abbiamo giurato amore eterno ad un’altra eh? > Continuò il mago.

< Ma che cosa state dicendo? > Il ragazzo indicò la ragazza che si trovava a qualche metro da lui < Quella è Hermione! >

< No! > Esclamò Voldemort < Hermione è mia! > Strinse un pugno.

< Siete voi! > Capì Harry < Voi non avete più alcun potere! Ho fatto un giuramento, un giuramente d’amore eterno! >

Il mago rise perfidamente:

< Il giuramento l’hai fatto certo! Un giuramento di morte… Eterna! > Lanciò un incantesimo contro la sua scagnozza, che cadde a terra.

Harry, credendo che avesse fatto del male alla sua amata, si recò immediatamente da lei. Quale fu il suo stupore ed il suo disgusto, quando vide che il bellissimo volto di Hermione era stato sostituito da un viso scuro, rugoso e peloso.

< Avresti dovuto lasciarla a me! > Intervenne Voldemort < Ora, Hermione morirà! > Indicò verso una finestra aperta. In lontananza si intravedeva un cigno che andava in direzione del lago.

< Hermione! > Esclamò Harry, precipitandosi subito all’inseguimento con uno dei suoi cavalli.

< Hermione! > Gridò nuovamente.

< Se ne sta andando principino e in fretta! > Diceva la voce fredda del mago.

La povera Hermione infatti si sentiva mancare le forze ad ogni suo battito d’ali.

La risata fredda e maligna di Voldemort echeggiò per tutto il regno. Anche i tre animali al lago la sentirono.

< Oh, oh, è andato storto qualcosa! > Commentò preoccupato il tenente Ginny.

Sia Hermione che il principe erano vicini al lago.

< Se fai presto principino te la farò rivedere un’ultima volta! >

Anche Ron, ancora rinchiuso nella prigione, dominato più dalla curiosità che dalla paura, decise di uscire dalla prigione attraverso il buco, per raggiungere la superficie del lago.

< Eccola lì! > Esclamò Draco, vedendo il cigno sopra un degli alberi che circondavano il lago.

< Non credo che ce la farà… > Constatò tristemente Neville.

< Da questa parte Hermione! > Draco cercava di farsi notare.

< Oh, non ti fermare piccola, coraggio dai! > Intervenne il tenente Ginny.

Il cigno sfiorò con le ali la superficie del lago, e quando le forze la lasciarono completamente, si fermò, ormai quasi morta, sulle rive dell’acqua, trasformandosi in principessa.

Harry era giunto finalmente là, al cospetto della sua amata, e quanto soffrì e quanto pianse, quando vide quel suo corpo delicato adagiato per terra, ormai quasi inerme.

< Hermione… > Sussurrò, piegandosi verso la ragazza < Ma che cosa ti ho fatto! > Si incolpò il principe < Perdonami Hermione, perdonami… >

La ragazza udì le sue parole e riuscì a malapena a parlare:

< Harry… > La principessa era pallidissima.

< Sì Hermione… Sono qui… >

< Harry… Mi sento così debole… > La ragazza abbassò lo sguardo < Credo… Credo che… >

< No! > La fermò il principe < Tu vivrai Hermione! Il giuramento che ho fatto era per te… >

< Lo so… > Rispose Hermione, riuscendo ad accennare ad un sorriso < Ti amo Harry… > Queste furono le ultime parole della ragazza, prima di accasciarsi delicatamente a terra, morta.

< Hermione… > Il principe si alzò, adirato e triste < Il giuramento che ho fatto era per lei… > Alzò il tono di voce < Mia hai sentito! Il giuramento era per lei! > Gridò.

< Non c’è bisogno di urlare! > Voldemort era comparso dal nulla, dietro Harry.

< Non lasciarla morire! >

< E’ una minaccia? > Chiese ironico il mago.

Harry gli si avvicinò e lo sollevò per il colletto del mantello.

< Non oserai lasciarla morire! >

< Oh, allora, è una minaccia… >

< Sei tu quello che ha i poteri magici, allora, usali! > Gridò, lasciando la presa.

< Solo se mi sconfiggerai > Sorrise < Harry… > Detto questo il mago si gettò un incantesimo e si trasformò in un pipistrello verde gigante, con perfidi occhi rossi.

< Il grande animale! > Sussurrò Harry, guardandolo.

I tre amici intanto guardavano la scena da dietro il solito masso.

< Io punto sull’animale ragazzi… > Draco sembrava abbastanza spaventato.

Harry sfilò la sua spada e andò alla carica contro l’animale, cercando di colpirlo, la il pipistrello fu più rapido, e cercò di immobilizzare il principe. Harry stava per essere dilaniato, ma riuscì ad afferrare una manciata di terra che gettò prontamente sugli occhi dell’animale. Avvantaggiato da questa sua mossa, Harry riuscì a colpire con la spada l’ala dell’animale, causandogli un graffio profondo ed un gemito di dolore.

< Io non la lascerò morire! > Affermò Harry, tenendo pronta la spada.

L’animale, con un ghigno perfido, volo in aria, e scomparì alla vista del principe, che cominciava a guardarsi intorno nervosamente. Eccolo all’improvviso sbucare alle sue spalle da dietro un albero e romper con un sol morso la spada e immobilizzare con una zampa un braccio del principe. Questi fu fortunato perché vide accanto a è un sasso grosso e facile da raggiungere e con questa nuova arma colpi la zampa dell’animale. Ginny, Neville e Draco guardavano incapaci di agire la battaglia, quando all’uccello venne un’idea:

< L’arco! L’arco di Harry! > Esclamò, guardando il lago. L’uccello prese con un’ala Draco < Tuffati in fondo al lago e recupera l’arco, vai! > Ginny lanciò la rana nel lago, che si avviò subito alla ricerca dell’arco.

Harry ora era in svantaggio, non avendo più niente da usare contro l’animale. Il pipistrello lo sollevò più volte e lo fece cadere su terreno duro, causandogli uno svenimento.

Draco trovò facilmente l’arco, ma per lui, così piccolo, risultò difficile tirarlo fuori dalla sabbia nella quale era conficcato. Fortunatamente Neville, con la sua forza e la sua velocità, intervenne prontamente, recuperando l’arco e tornando in superficie.

Il grande animale si stava preparando a dare il colpo di grazia ad Harry, quando Ginny gridò a Neville:

< Tiralo! Tiralo (Si riferiva all’arco)! > Neville fece un tiro perfetto, e l’arco, con Draco aggrappato sopra, raggiunse il principe, ancora svenuto. Draco fece del suo meglio per svegliarlo, e il contatto delle sue zampe viscide con la pelle morbida del principe, lo svegliò. Harry notò pieno di fiducia l’arco e si rialzò in piedi pronto per colpire l’animale che stava scendendo in picchiata. Ma il ragazzo ben presto si accorse di non avere le frecce a portata di mano. Ma senti una voce familiare che lo rassicurò:

< Ti prego! Ti prego! > Mormorava qualcuno dall’altra parte della sponda.

< Ron! > Esclamò il principe.

Era proprio lui. Ora stava puntando una freccia verso Harry, che capì il piano dell’amico. Era come durante un’esercitazione di ferma la freccia. Sperava solo che Ron tenesse il suo braccio fermo.

< Ti prego, ti prego, ti prego! > Ron scoccò la sua freccia. Era perfetta. Harry l’afferrò prontamente e colpi in pieno petto il grande animale, che gridò di dolore e cadde nel lago, scomparendo. La minaccia era stata sventata. Nel vedere quella scena, il povero Ron, cuor di leone, svenne.

I tre animali esultarono felici! Finalmente Voldemort era stato sconfitto.

In lontananza si udì la voce di Harry, che era di nuovo tornato dalla sua Hermione.

< Perdonami Hermione, perdonami… > Il suo tono di voce era basso e triste, troppo triste < Io volevo solo rompere l’incantesimo… Dimostrarti il mio amore… > Aggiunse < Io amo te! La tua grazia, il tuo coraggio… Ti ho sempre amata… > Le dette un bacio sulle labbra rosse.

< Harry… > La principessa si era svegliata. Sconfitto Voldemort l’incantesimo si era spezzato.

Harry la guardava incredulo, non riuscendo a nascondere il suo amore per lei, vedendola viva.

< Hermione! >

< Oh Harry! > I due amati si abbracciarono e si baciarono, felici che la spiacevole avventura fosse finita e soprattutto entusiasti di aver trovato l’uno nell’altra il vero amore.

< Ah… > Sospirò Ginny, che insieme a Neville ed a Draco guardava estasiato la scena < Ecco, vedete? L’amore eterno… >

Qualche giorno dopo, le campane di una chiesa suonarono gioiose. Harry ed Hermione si erano appena sposati, ed erano stati proclamati Re e Regina, davanti ad una folle esultante.

Remus e Ron intanto, assistevano alla scena, felici anche loro per il principe, anzi il re.

< Ah, ah! > Rideva Ron < Beh, Remus, vecchio mio, suppongo che mi dobbiate delle scuse! Dopotutto, se non forse stato per me, il grande animale sarebbe ancora vivo! > Remus guardava quel ragazzo, ora diventato presuntuoso e pensava che non gli avvenne rivolto mai le sue scuse. Si appoggiò ad un muro, pensando a come avrebbe potuto farla franca. L’occasione si presentò subito. Infatti, sul muro, si rifletteva un ombra, molto simile ad quella del grande animale.

< Oh! Dio mio! > Esclamò Remus, fingendosi spaventato < Il g-grande animale! È vivo! > Quando Ron scorse l’ombra, svenne dalla paura, sotto un sorrisetto beffardo di Remus, che salutò felice, colei che aveva creato l’ombra: la Regina Nimphadora, che per l’occasione aveva acconciato i suoi capelli in modo particolare, facendogli assumere la forma di un cigno.

Ginny intanto guardava la scena dall’alto, seguito da un corteo di cigni.

< Beh, non importa se per gli altri è una vacanza! > Disse, rivolgendosi ai cigni dietro di lui < Ed è compito mio addestrarvi a puntino! > Poi aggiunse, con tono fiero < Siete nell’esercito di Ginny ora! Il generale Ginny! >

Durante la sera la festa si era trasferita al castello di Voldemort, ormai diventato la residenza del re e della regina. Hermione si trovava nel giardino, vicino alla riva del lago, splendida nel suo candido abito nuziale, insieme a Neville e Draco.

< Io aspetto ancora il mio bascio, Hermione! > Fece notare quest’ultimo.

< Ma non restarci troppo male Draco, se non succede nulla! > Sorrise la ragazza.

< Finalmente, dopo tutti questi anni, tornerò sul mio trono! > Affermò entusiasta la rana.

< Non dimenticarti di scrivere… > Aggiunse in tono scettico Neville.

< Tu ancora non mi credi, vero? > Sbuffò adirato Draco.

< L’unica cosa che diventerai è rosso di vergogna… > Continuò la tartaruga.

< Beh > Disse dolcemente la rana < Io sono pronto Hermione! >

La ragazza prese la rana in una mano, la portò vicino al suo volto, e le diede un affettuoso bacio sulla guancia.

Draco, dopo aver ricevuto il bacio, cominciò a fare strani movimenti, spiccò in aria con una balzo per poi ritornare a terra ancora rana.

< Beh allora? > Si rivolse alla tartaruga < Neville, che cosa hai da dire, adesso? >

Neville rimase zitto, non volendo deludere l’amico che si immaginava principe.

< Lo immaginavo! > Esclamò < Ed ora, se non vi dispiace, vado ad intrattenere gli ospiti… >

La rana si specchiò su uno stagnetto là vicino, e come fu felice quando vide che l’immagine riflesse nell’acqua non era più quella di una verde rana, ma di un bellissimo principe.

Il fatto era che, dietro alla rana, si era specchiato nello stagno, nello stesso momento, uno dei tanti principi invitati alla festa e Draco credette che quell’immagine fosse sua.

< Vuoi un bacio anche tu Neville? > Chiese dolcemente la ragazza.

< No > Rispose lui, sorridendo per la prima volta < Io preferisco restare tartaruga! >

Draco la rana intanto, era entrato nel salone dove gli ospiti ballarono e salutò cortesemente una bella donna.

< Bonjour Madame! > La donna, quando vide quella rana, così viscida e così verde, urlò e svenne.

< Ah ah! > Esclamò con entusiasmo Draco < Fascio ancora questo effetto alle signore! >

Harry ed Hermione intanto si erano allontanati dagli invitati e passeggiavano abbracciati verso un luogo più tranquillo. Un ponte che aveva la vista sul lago e sul castello era l’ideale.

< Mi amerai Harry? > Chiese la ragazza < Per tutta la vita? >

Il ragazzo scosse la testa.

< No, per molto di più Hermione > Le si avvicinò < Molto di più… > La baciò romanticamente.

 

 

E COME CONCLUDERE LA NOSTRA STORIA SE NON CON UN BACIO ROMANTICO ED APPASSIONATO, PIENO D’AMORE? AH, L’AMORE… CHE BEL SENTIMENTO! SPERO CHE TUTTO VOI POSSIATE VIVERE UN AMORE PROFONDO COME QUELLO DI DEREK ED ODETTE! E SPERO CHE ANCHE CHE QUESTA FANFICTION VI ABBIA TRASMESSO QUALCOSA! IO CI HO MESSO TUTTO IL MIO IMPEGNO! ED ORA VORREI RINGRAZIARE COLORO CHE MI HANNO RECENSITO:

 

-> MYU: SI’, SAREBBE PROPRIO BELLO SCRIVERE ANCHE L’INCANTESIMO DEL

    LAGO 2 E 3, E VEDRO’ COSA POSSO FARE! CERCHERO’ DI ACCONTENTARTI DAL

     MOMENTO CHE MI HAI PROMESSO DI CONTINUARE A RECENSIRE XD! BACI

 

-> HARAS: HAI PROPRIO RAGIONE! DOPO AVER LETTO LA TUA FANFICTION HO

    PENSATO: PERCHE’ NON FARE UNA FANFICTION SULLA “BELLA E LA BESTIA”

      (ORA SONO SINCERO, PER ME QUESTO E’ IL MIGLIORE!) CON I PERSONAGGI DI

      HARRY POTTER? E’ UNA BELLA IDEA NO? BACI

 

-> KIA91: EH SI’, LA COLONNA SONORA E’ STUPENDA, E SE SI POTESSE

     INSERIRE, INSERIREI SICURAMENTE QUALCHE CANZONE DEL CARTONE!

      ANCHE PER ME LA SCENA DEL RITROVAMENTO DI ODETTE E’ COSI’ ROMANTICA!

      ME MISERO, MA CHE MASCHIO SONO XD! SONO CONTENTA CHE TI ABBIA FATTO

      RIDERE IL MIO CAPITOLO PRECENDENTE! VEDIAMO ALLORA COSA NE PENSI DI

     QUESTO! BACI

 

 

-> NIRVANA: PER LA TUA FELICITA’, E NON SOLO LA TUA, CREDIMI, HO

    DESCRITTO LEGGERMENTE IL VOLTO DI CHO, RENDENDO BENE, IMMAGINO, IL

      PERSONAGGIO! DRACO MI STUPISCE SEMPRE DI PIU’, MA COME DITE TUTTI,

      ANCH’IO MI SONO ACCORTA CHE IL MIGLIORE E’ RONNINO! NON SMETTERO’ MAI

      DI TORTURARLO…XD! COME TI PARE QUESTO CAPITOLO? BACI

 

-> MARIPOTTER: DAI, HAI ADDIRITURA NOLEGGIATO UNA CASSETTA PER

    SEGUIRE MEGLIO LA MIA FANFICTIONO? MI FAI ARROSSIRE…XD! SPERO CHE LA

      MIA RECENSIONE TI SIA ARRIVATA E NON CONSIDERARMI PRESUNTUOSO EH

     XD? BENE, ALLORA, CHE NE DICI DEL CAPITOLO FINALE? BACI

 

 

 

ORA RAGAZZI DEVO ESSERE SINCERO CON VOI. HO UN PICCOLO SONDAGGIO DA FARE: PREFERITE CHE SCRIVA UNA FANFICTION SULL’INCANTESIMO DEL LAGO DUE, E SUCCESSIOVAMENTE 3, O SU “LA BELLA E LA BESTIA”? IL MIO PARERE PREFERISCO NON DIRLO PER NON INFLUENZARE NESSUNO, COMUNQUE A ME FA PIACERE SCRIVERE SU TUTTI E DUE I GENERI, CHE, IN FONDO, NON SONO POI TANTO DIVERSI! ALLORA, ASPETTO LE VOSTRE RISPOSTE! BACI ZACARIAS

 

  
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