Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Helena94    02/06/2010    3 recensioni
Alissa, è un'adolescente di 16 anni che ha un unico amore nella sua vita: il nuoto! Il suo grande sogno è di partecipare alle nazionali. L'aiuteranno molte persone a realizzare questo sogno tra cui Peppe, l'allenatore, e Diego, un ragazzo segretamente innamorato di lei con la paura di rivelarlelo a causa della testardaggine di Alissa sulla questione "ragazzi". Lui le fa vivere momenti fantastici, facendola continuare a sognare e soprattutto a credere in se stessa. Con il tempo la ragazza si innamorerà di lui ma non si potrà rivelare a causa della relazione allenatore- atleta. Così vivranno noscosti il loro amore, pieno di alti e bassi ma così forte da resistere a tutto! è una storia per tutte le età specialmente per chi adora questo fantastico sport (il nuoto) e per chi adora le storie d'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tornai a casa alle 19.00 stanca morta. Avevo lavorato tanto oggi, quindi arrivai a casa sistemai il borsone e andai a letto senza cenare.

-Tesoro stai bene?- chiese mia mamma sull’uscio della porta mentre mi mettevo il pigiama.

-Si, sono molto stanca. Oggi è stata una giornata pesante- dissi buttandomi di peso sul letto.

-Ah si, ho saputo. I nazionali eh? Sarebbe fantastico Aly se ci riuscissi davvero. Finalmente tutto gli sforzi che ti sono serviti per arrivare fino a qui saranno ripagati!- mi disse sognante.

“Mamma per una volta, guarda in faccia la realtà” pensai.

-Mamma non c’è la farò mai. È difficile scendere 3 secondi nei 200 delfino!- dissi alla fine.

- È tipico di te essere sempre così negativa. Ma non devi esserlo, perché è difficile ma non impossibile, se ci metti tutta te stessa ma soprattutto se ci metti tutto il tuo cuore ci riuscirai.-

Quando mia mamma incomincia a fare la filosofa è la fine!

-Non lo so mamma- dissi abbandonandomi sotto le lenzuola.

-Va bene tesoro. Ma ricorda che hai poco per pensarci perché fra due settimane ci sono le prove tempi. ‘Notte Alissa.-

-Buonanotte mamma-

E sprofondai nel buio.

L’indomani mattina ero in piena forma, mi sentivo forte e molto determinata!

Era il 3 ottobre e questo voleva dire che fra poco più di due settimane ci sarebbero state le prove tempi: dovevo essere pronta per quel giorno! Ma, per fortuna, oggi era sabato e questo voleva dire solo una cosa: divertimento!

Ogni sabato mangiavamo la pizza in piscina: io, Leda, Alice e tutti gli altri. Era una tradizione che facevamo dall’anno precedente e da quel giorno non era mai stata cambiata. Ci divertivamo, mangiavamo pizza, ci buttavamo in piscina e giocavamo. In tutto, i ragazzi della squadra erano 10. Tre femmine, io Leda e Alice e poi tutti maschi della nostra età, solo due avevano 17 anni.

Quella mattina fisicamente ero a scuola ma mentalmente ero in piscina, che mi allenavo, che mi impegnavo a raggiungere il mio scopo.

-Signorina Hope, è ancora con noi?- disse la voce brusca del professor Lopez.

-Si, mi scusi-

-Ok, ragazzi. Stavo dicendo che la respirazione cellulare avviene nei mitocondri e…-

Poi non sentì di nuovo niente. Mi ero persa nei miei pensieri, un’altra volta.

Finalmente venne pomeriggio e il momento tanto atteso arrivò!

Eravamo tutti a bordo vasca che ridavamo e Peppe ci raggiunse con un ragazzo accanto.

-Ragazzi questo è Diego, farà il tirocinio come allenatore e starà qui per qualche mese- disse indicando lo sconosciuto. -Qualsiasi cosa vi dice la dovrete ascoltare perché sarà il mio braccio destro, quindi anche lui è un vostro allenatore-

Mi misi a ridere appena vidi le altre ragazze. Erano letteralmente incantate e Leda aveva persino una goccia di bava al lato della bocca. Sembrava che non vedessero un ragazzo da una vita.

Beh, era carino: era alto 1.80m circa, aveva un fisico da nuotatore, i capelli corti, moro, occhi scuri ed espressivi, labbra carnose, naso scolpito, pelle perfetta ed abbronzata…ok, lo ammetto, è molto bello come ragazzo ma…io non posso pensare ai ragazzi, devo concentrarmi. Al contrario delle mie due migliori amiche: loro sono molto distanti dal tempo per i nazionali, quindi possono distrarsi…ma io no!

-Ok, le presentazioni sono state fatte, adesso tutti in acqua- disse Peppe quasi urlando.

Aspettai che tutti si buttassero e poi raggiunsi Peppe. Era con Diego.

-Peppe ti potrei parlare un secondo?-

-Si certo. Scusami un attimo- disse Peppe rivolgendosi a Diego.

-Si, tranquillo- era la prima volta che parlava, la sua voce era calda, dolce… “ok basta Alissa, pensa solo al nuoto” mi rimproverai.

-Peppe ti ho fatto una promessa ieri, ma non ci riuscirò mai se non mi alleno un po’ di più- gli dissi appena rimanemmo soli. Mi vergognavo a parlare davanti a Diego.

-Aly, facciamo una cosa. Per ora ti alleni normalmente, ma ovviamente con più impegno. Aspettiamo le prove tempi e poi decidiamo là. Se rimani con il tuo tempo o lo alzi ti allenerò anche di notte non mi importa, ma se lo migliori continuerai con questi allenamenti ok?- mi disse con un tono dolce.

-Ma Peppe non capisco perché non incominciare da adesso con i doppi allenamenti-

-Alissa hai 16 anni. Non ti puoi “massacrare” con dei doppi allenamenti. Specie di due o più ore l’uno. Hai la scuola, devi pensare anche allo studio, non puoi lasciare materie a causa del nuoto. E poi le ragazze della tua età escono, si divertono, perché non devi farlo anche tu?-

Odio quando esce i discorsi “le ragazze della tua età…bla bla bla”. È come quando un padre dice alla propria figlia di aspettare il matrimonio per fare sesso: discorso inutile.

Non sto dicendo che io lo abbia già fatto, al contrario di tutte le mie compagne di classe io sono vergine e lo rimarrò fin quando non raggiungerò il mio sogno. Mi si potrebbero allargare i fianchi, mi potrebbe crescere il seno…no grazie, preferisco aspettare.

-Io non sono come le ragazze della mia età!- ribattei.

-Me no sono accorto e sai quando?-

Feci segno di no con la testa.

-Quando avevi 5 anni che, anziché giocare con le bambole come le altre bambine, venivi qui, e mi chiedevi di allenarti. Quando io dicevo no, ti spogliavi e di buttavi, anche se in piscina non c’era nessuno. So che questa è la tua casa, Alissa, so che è l’unico posto dove sei te stessa, ma devi saper anche divertirti, avere amici e vivere la tua adolescenza-

È inutile ribattere. Peppe è così, quando è convinto di una cosa, è impossibile fargli cambiare idea.

-Ok, ma se non miglioro faremo i doppi allenamenti!- dissi in tono fermo.

-Non ti arrendi mai vero?- disse sfiorandomi il viso. – È questo che adoro di te: la tua determinazione. Ti servirà tanto, non solo nel nuoto, ricordalo!-

-Grazie- dissi con un sorriso.

-Ora va ad allenarti!- disse in tono scherzoso dandomi un colpetto nel sedere.

-È una ragazza d’oro- sentii dire a Peppe rivolgendosi a Diego.

Il pomeriggio passò in fretta e presto mi ritrovai nella tribuna della piscina con attorno nove ragazzi e al centro una bottiglia e della pizza. E si, quella sera mi ero beccata tre schiaffi e cinque baci a stampo da cinque diversi ragazzi. Questo è il bello di restare da soli in una piscina deserta alle nove di sera!

L’indomani ero da mia nonna.

Una noia mortale. Perché mia nonna non è come le altre: lei non porta delle caramelle o dei soldi ai nipoti, lei non porta niente. È sempre stata così, fin da quando eravamo piccole io e mia sorella: le sue uniche nipoti.

Mia sorella adesso ha vent’anni, quindi non passa il tempo con i genitori come sono obbligata io, lei esce con gli amici e il suo ragazzo perché, a differenza di me, lei ha una vita privata per un solo motivo: odia il nuoto. Io invece scelsi la strada più difficile, piena di ostacoli e non tutti così facili da superare.

A pranzo, eravamo seduti nel lungo tavolo di mogano che c’è al centro del soggiorno, formato da mobili antichi sempre di mogano ma più scoloriti a causa del tempo.

E poi…mia nonna mi fece la solita domanda che un parente fa a una ragazza della mia età:

-Il ragazzino c’è l’hai?-

Odio quando qualcun altro si deve intromettere nella mia vita privata. Così feci un profondo respiro e risposi cercando di moderare la voce.

-No, nonna. Non ho il tempo. Voglio solo concentrarmi sul nuoto-

-Ma hai 16 anni cara, và a divertirti e basta pensare solo al nuoto ti fa male- disse mia nonna alzando un po’ la voce.

-No nonna. È il mio sogno e io non lo abbandono- avevo perso del tutto il controllo della mia voce.

-Ma quale sogno? Cercati un lavoro se non hai niente da fare. Vivi la gioventù- adesso stava urlando. –se non ti diverti adesso quando lo farai?-

Mia mamma la teneva per un braccio per farla calmare ma lei è così, si agita troppo per delle stupidaggini e io sono peggio di lei, perché me la prendo.

-Scusate, io vado a fare una passeggiata- dissi prendendo la giacca ed uscendo dalla porta.

Non c’è la facevo a stare in quella casa, dovevo prendere aria, pura aria libera dalle stupidaggini che diceva mia nonna.

“Wow Alissa, sei grande. Ti stai arrabbiando con una vecchia di 79 anni” mi ammonii.

Camminai per un po’ e poi mi ritrovai a Piazza Adda.

Questa piazza era molto bella: appena entravi, a destra c’erano le giostre mentre, a sinistra, c’era il prato con delle panchine e al centro c’era un enorme fontana che occupava la maggior parte dello spazio.

Le panchine erano piene di coppiette che si coccolavano ed io fui presa da uno strano sentimento. Non penso che abbia un nome perché, più che altro, era un misto tra rabbia, gelosia e felicità.

Rabbia perché sapevo che quello che stavano provando loro io non lo avrei mai provato; gelosia perché anche io volevo essere coccolata, baciata, accarezzata dalla mia anima gemella; felicità perché ero consapevole della scelta che avevo fatto e, in fin dei conti, ne ero felice.

Non tutti hanno un sogno nella vita, un obiettivo per andare avanti giorno dopo giorno. Ma io si, avevo questa fortuna!

Mi andai a sedere nell’altalena più lontana dalle coppiette e incomincia a dondolarmi e a pensare: ”volevo davvero rinunciare a una vita normale, solo per il nuoto? Ero pronta a una vita “speciale”? Era giusto rinunciare all’adolescenza, agli amici ma soprattutto all’amore per un sogno quasi impossibile da realizzare?”. Avevo così tante domande, ma non avevo nessuna risposta!

Mi resi conto che non avevo stimoli che mi facessero continuare ad inseguire il sogno, ma poco dopo mi accorsi che non avevo neanche motivi per smettere!

*******

ecco il secondo capitolo della mia storia...continuate a leggere, vedrete che anche voi vi innamorerete di questo fantastico sport...un bacio al prossimo capitolo :)

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Helena94