Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: M_Lucry_J    04/06/2010    6 recensioni
"Su ora iniziamo con l'alfabeto, sono passate 2 settimane" gli sorrisi. "A-a...A!" si sforzò. Era un ragazzo adorabile e mi faceva tenerezza nel come cercava di dire l'alfabeto un'altra volta, dopo quel brutto inconveniente. E intanto, ogni giorno, passato con lui, mi rendeva felice. Che mi piacesse?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CONTINUA A,B,C Ringrazio:

Star_In The Night14 : Non mi importa... Allora te lo continuerò a dire! 6 la mia preferitaaaa :-P Ma si! Non sono così cattiva da far pedere la voce al povero Bill xD E grazie come sempre mi fa piacere che pensi davvero questo di me ^^ E non ti permettere di dire nulla alle tue fan fic che anche tu non scherzi ogni tanto le sto leggendo :-D Grazie e continua a seguirmiiii <3

Listing : Davvero? Allora dai è servito a qualcosa :-D Mi fa davvero piacere ^^ Ecco a te leggi e dimmi che te ne pare! Grazie come sempre cara!

Fe_Alternative : Ehehe pensa io mi sarei tolta di mezzo! Chi la vuole assumere tutta questa responsabilità? Grazie spero che veramente ti è piaciuto e che continuerai a seguirmi! Grazie mille e a prestoooo ! ^^

niky94 : Non ti preoccupare anche se sinceramente avevo pensato che mi avessi abbandonato xD Per fortuna non è così! Si infatti pian piano farò arrivare al mio scopo nonchè alla parte più bella! Tranquilla e continua a seguirmi! Grazieeeee <3





"Mi raccomando Ste, sii brava
come sempre." e si mise nell'angolo della sala.
Chiusi gli occhi entrando in fase di massima concetrazione.
In quel momento mi sentivo l'unica che aveva il destino di Bill nelle mani e mi sentivo, non so, fin troppo agitata.
Di certo avevo avuto una grande responsabilità, un bel peso direi.
Ma ora non mi potevo tirare indietro, dovevo farlo e basta.



E lì con le mani un pò tremolanti e sanguinanti svolgevo il mio lavoro: la mia missione.




Le ore passavano in sala operatoria, l'aria che si respirava sapeva di ansia e preoccupazione.
Mi sembrava che girava intorno a me...
Stavo per procedere con la rimozione della ciste ma un suono attirò la mia attenzione:

-Ti-ti-ti-tiiiiiiiiiiiiiiiiiii- il defibrillatore suonava initerottamemente per poi vedere.

Panico e ancora panico era l'emozione che aveva preso possesso di me.

"Katieeee! Katie!" urlavo con il terrore puro.
Ma lei fu già al mio fianco a risolvere tutta la situazione e i suoi occhi erano fissi sul paziente; con tutta calma riuscì a far battere regolarmente quel cuore
Io ero lì allibita, con nemmeno la forza di parlare.
Passò un'ora e io ci scambiammo i ruoli per la prima volta: fui l'assistente.
Lei in quel momento sembrava quella brava del caso e io non so per quale motivo divenni inutile.
Non servivo a nulla, dato che stava facendo tutto lei...

[...]

Si levò i guanti fastidiosi e zeppi di sangue; aprì il cestino e li buttò dentro come se fossero un vecchio ricordo da cestinare.
E mi guardò con disprezzo o forse delusione negli occhi.

"Cosa ti è successo, Ste?" disse continuando a guardarmi in quel modo.
La mia risposta fu semplicemente un silenzio preoccupante.
"Ste cosa cazzo ti è successo, si può sapere?!" ripetè ma urlandomi contro.
"Non lo so Katie! Non lo so cazzo! Ero troppo agitata ho perso il controllo della situazione!" dissi quasi piagnucolando
Vidi i suoi occhi sbarrarsi e l'espressione che si contorceva dallo stupore.
"Ste... Ma tu non te lo puoi permettere di perdere il controllo della situazione! Non ti puoi permettere il lusso di far perdere quasi la voce ad un cantante!" gridò ancora.

Un colpo al cuore.
Tremavo al pensiero.
Iniziavo ad avvertire un fastidioso nodo in gola.
Gli occhi che diventavano sempre più lucidi.
Lacrime.


Penso che se dapprima Katie era rimasta stupita dall'accaduto precedente,  ora lo era ancor di più per quella reazione: semplici lacrime.
"Cosa stai facendo?" si azzardò a dire.
Abbassai lo sguardo e me ne andai. Si, proprio così corsi via.
 
Qualche giorno dopo

"La ringrazio infinitamente dottoressa siamo completamente soddisfatti per aver scelto lei" mi disse stringendo la mano della madre, mentre intanto tutto il resto mi sorridevano e mi ringraziavano a loro volta.
Mi sentivo profondamente a disagio, per la prima volta.
Lo sguardo di Katie nonostante non lo vedessi mi perforava la schiena; era dietro di me e sapevano entrambe che tutto questo non me lo meritavo.
Dopo un pò abbandonammo la sala e Katie fu al mio fianco e mi sussurò qualcosa all'orecchio:

"Proprio perchè so quanto vali e oltre a essere colleghe siamo grandi amiche, sono pronta a nascondere tutto questo." e mi fece un'occhiolino
Le sorrisi.
Era proprio lei, Katie: la mia amica, la mia collega.
" Mi farò perdonare" le promisi.
Rise e mi accompagnò alla camera di Bill.

Entrai e la porta fu chiusa alla mie spalle...
Mi avvicinai facendo attenzione a non far rumore: dormiva.
Un grosso cerotto bianco gli copriva tutto il collo ma nonostante ciò rimaneva sempre così diafano e come dire, bello.
Mi misi accanto a lui e mi avvicinavo con una strana sensazione di sfiorarlo.
Ero completamente con il corpo vicino al suo le mie dita presero a toccarlo per la guancia e scendere poi fino ai lati delle bocca.
Disegnavo e ripercorrevo ripetutamente quei lineamenti; erano irresistibili e piacevoli da toccare.
Continuai la mia esplorazione ma fui scoperta dato che i suoi occhi già mi guardavano con la confusione e lo stupore puro.
Scattai come una molla e ritrassi le mani mettendole nelle tasche del camice e distolsi lo sguardo, facendo finta di nulla.
Ma lui mi osservava ancora e sembrava chiedermi qualcosa solo con gli occhi, dato che non aveva la possibilità di pronunciare parola.
Tutto a mio vantaggio,ovviamente.

Tossì per distogliere quella situazione imbarazzante che mi stava abbastanza stretta.
Anche se non riuscivo a capire nulla, tutte cose nuove e assolutamente assurde per me.
Cosa mi sta succedendo?
Lui invece lì, immobile con i suoi occhi puntati su di me in cerca di una risposta che io non mi sarei assolutamente azzardata a dare.
Che figura ci facevo?
Le sue mani, però, ad un certo punto cercarono la lavagnetta che accidentalmente cadde.
Subito senza esitazioni mi avvicinai e mi chinai per raccoglierla, ma quando alzai il capo lui era a 2 cm di distanza dal mio viso.
Ad un tratto, avvertii un qualcosa nello stomaco che però non trovavo le parole per definirlo.
Le mie guancie andorono a fuoco e quella cosa nella pancia aumentava.
I suoi occhi mi penetravano talmente tanto da spingermi ancora di più a lui, ma avvertii che già la sua mano fu sulla mia nuca e che  lentamente mi stava trascinando a sè.

Mi sentivo completamente in balia dai suoi movimenti, mi sentivo schiava delle sue azioni.
Non avevo nè la forza e sopratutto nè la voglia di staccarmi.
Tutto diventava più magico e piacevole, tanto che mi portò a chiudere gli occhi.


E mi ritrovai, proprio così, le sue labbra sottili e calde sulle mie.





Recensite in tante perfavore! :-(
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: M_Lucry_J