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Autore: EclipseOfHeart    09/06/2010    2 recensioni
Queste sono cinque fic che io ho scritto come regalo per la mia grande amica NicoRobin92.
La coppia trattata è sempre la rurobin essendone lei innamorata! Sono delle fic particolari comunque!
L'amore tra i due è il tema principale ma che si sviluppa anche in riflessioni su Robin e i Mugiwara.
Buona lettura! E Tantissimi Auguri Cara Amica! ;)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nico Robin
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Carnevale era una festa che piaceva moltissimo a Chopper

 

Stavolta l’immagine usata è questa: Uploaded with ImageShack.us

 

 

 

Antico Carnevale

 

 

Carnevale era una festa che piaceva moltissimo a Chopper. Il travestirsi da qualunque cosa lo riempiva d’eccitazione.

Il poter essere qualcun altro, il pensiero di preoccuparsi di quale personaggio scegliere, di come costruire il costume e gli accessori lo facevano fremere come un bambino che aspetta al sua festa. Per questo era una festa che lui aspettava con ansia e che veniva sempre festeggiata sulla Sunny.

Quell’anno a bordo avevano deciso di fare un Carnevale a tema, ovvero di vestirsi tutti in modo simile uniti sotto un unico tema: il Giappone antico.

Avevano lasciato l’ultima isola da qualche giorno e ora li attendeva un bel po’ di tempo per mare, ragion per cui le due donne della ciurma si erano molto divertite a confezionare abiti su abiti per i Mugiwara, seguiti da Chopper che le guardava con occhi scintillanti.

Con l’aiuto di alcuni libri confezionarono nove kimoni, quelli femminili erano stati i primi ad essere fatti ed erano sicuramente i più belli.

Il kimono di Nami era sui toni del rosso e del bianco, un lungo fiume era disegnato e partiva dalla manica del kimono per arrivare nel fondo. Tre lunghi nastri erano disegnati nella spalla e nella manica destra e tutto il kimono era contornato da foglie blu, gialle e rosse.

L’obi, ovvero la cintura legata alla vita, era rossa con farfalle argentee che lo decoravano.

Robin aveva optato per un kimono più semplice, era tutto color indaco, decorato con tantissimi cerchi rosa di varie dimensioni e con i bordi viola. L’obi era viola intenso con dei fiori bianchi e neri ricamati.

Per i maschi aveva confezionato kimoni molto più semplici, su toni scuri, come doveva essere per kimoni maschili.

Erano kimoni blu, neri oppure grigi. Solo per Rufy fecero un kimono su colori caldi, lo sfondo era nero ma era completamente coperto da fiori arancioni e con i bordi rossi. Cucirono anche una specie di cintura arancione.

Infine utilizzarono come accessori per i capelli dei fermagli che avevano comprato sull’isola. Entrambi avrebbero legato i capelli con la tradizionale capigliatura giapponese, Robin avrebbe circondato la fine con un filo di perline dorate e nei lati avrebbe messo un fermaglio che era una rosa rossa cui pendevano due fili di perline gialle.

Nami invece aveva in testa un grande fiore di ciliegio rosa.

Avevano anche deciso, oltre agli abiti, di creare una vera stanza in stile giapponese. Nella sala Franky aveva costruito degli shoji di colore marroncino e li aveva applicati vicino alla porta. Sanji e Zoro avevano trasportato un tavolino basso e attorno avevano appoggiato dei cuscini che rappresentavano gli Zabuton e gli Zafu, ovvero i tipici cuscini giapponesi su cui sedersi per stare tutti insieme attorno al tavolo. Infine Usopp e Chopper dopo aver supplicato Nami per ore avevano colto dei mandarini e, messi dentro una cesta, li avevano appoggiati al centro del tavolo.

- Sanji ma scusa tu cosa cucinerai? Le solite cose vero? – chiese Rufy, un giorno, vedendo tutti quegli strani cambiamenti. Temeva che gli cambiassero anche l’alimentazione.

- Beh Rufy non proprio, per te cucinerò la solita carne ma per altri dovrò preparare anche qualche piatto un po’ più tradizionale come il ramen, gli onigiri, il sashimi, i takoyaki e via dicendo. –

- Guarda che non ho detto che non mi piacciono, temevo che non mi faceste mangiare proprio! – concluse Rufy allontanandosi verso la sua adorata polena.

Sanji scosse la testa, ma chi gliel’aveva fatto fare di imbarcarsi con un soggetto del genere?

Forse era una domanda che almeno tutti si erano fatti almeno una volta ma la risposta era così immediata che non avevi modo di starci pensare più di tanto.

Sanji e gli altri trovavano la risposta nelle risate, nelle avventure folli, nelle grida, nelle tempeste, nello stare a guardare le stelle ridendo e bevendo.

Ognuno di loro inseguiva un sogno ma ormai oltre al loro avevano tutti un sogno in comune, non sarebbero stati felici se avessero realizzato solo il loro alla fine.

Avrebbero ricordato con gioia questi momenti di felicità, queste giornate passate a creare cose che sarebbero servite per solo un giorno, quei kimoni per cui Nami si era spesso punta le dita nel ricamare la stoffa.

Era quella strana euforia che ti spinge a faticare, a metterci tutto l’impegno possibile perché tutto venga bello, tutto venga perfetto.

Per passare insieme una giornata particolare.

A Carnevale tutti ci mascheriamo, fingiamo di essere chi non siamo invece loro stavolta avevano optato per essere sempre loro, solo un po’ più antichi.

 

La mattina di Carnevale infine arrivò. Il tempo aveva deciso di essere buono e il mare di essere calmo.

Ed era buono anche perché correre da una parte all’altra della nave perché c’è una tempesta in corso con i kimoni sarebbe stato molto complicato.

Sanji preparò piatti tipici per tutta la mattina mentre Franky e Usopp rifinivano la sala. Brook si era esercitato tutti i giorni per tentare di suonare una vecchissima canzone giapponese che ricordava gli avesse insegnato un suo vecchio amico ai tempi di quando era un uomo.

Poco prima di pranzo le due donne consegnarono a tutti i loro kimoni di modo che la festa potesse avere inizio.

Nami e Robin li indossarono e a vicenda si acconciarono i capelli. Inutile specificare che con quei vestiti stavano benissimo, emanavano quasi un’aura di mistero.

I ragazzi stavano molto bene soprattutto Rufy il cui kimono spiccava per i colori. Si riunirono tutti attorno al tavolo e dopo essersi guardati scoppiarono tutti a ridere.

Solo loro potevano inventarsi una cosa del genere!

Sanji portò al tavolo tutte le pietanze e iniziarono il pranzo.

- Dai quest’idea alla fine non è stata tanto male! - commentò Robin.

- Ma quale male, siamo stati bravissimi! Voi poi siete state superlative nel cucire i kimoni! – esclamò Chopper con gli occhi che brillavano di euforia.

- Ovvio che loro state divine, poi con questi kimoni addosso sembrate due imperatrici, mie amate sirene! – disse Sanji al suo solito.

- Ragazzi finito il pranzo vi suonerò la mia canzone! Yohoho! Finalmente stamattina sono riuscito a ricordarmi perfettamente tutte le note e gli accordi! –

- Bravo Brook, sapevo che ci saresti riuscito! – concluse Rufy mangiando l’ennesimo onigiri.

 

Finito il pranzo Brook prese il suo strumento e iniziò a suonare la melodia. Era una melodia rilassante e che sapeva di antico. Nami e Robin si alzarono e presero a ballare intorno a Brook come avrebbero fatto le antiche donne giapponesi.

I ragazzi risero e poi iniziarono tutti a ballare come gli antichi giapponesi, tutti eccetto Zoro che li guardava seccato.

- Ma invece di fare quella faccia da brontolone perché non vieni e balli? – gli chiese Nami tirandolo da un braccio.

- Ma non ho la minima voglia di perdere tempo in questo modo! – la scostò lui bruscamente.

- Scemenze! La verità è che tu non sai muovere un passo! – sogghignò lei.

Lui arrossì debolmente e non rispose alla provocazione.

- Dai, vieni! Ti aiuterò io, in fondo mica stiamo eseguendo una vera danza! – lo pregò lei.

Zoro si alzò e, imbarazzato, la seguì vicino a Brook.

 

Il pomeriggio passò così tra balli, risa e canti. Alla fine bisognava decidere chi avrebbe rimesso tutto a posto. Per ordine categorico di Sanji le donne erano escluse, quindi bisognava scegliere tra i ragazzi che però non sembravano intenzionati a mettersi d’accordo in alcun modo.

Nami, esasperata, prese una bottiglia vuota e la poggiò al centro del tavolo dove i ragazzi stavano discutendo.

- Facciamo decidere la sorte, sono stufa delle vostre voci! -

Nami fece girare la bottiglia che dopo due giri si fermò indicando la faccia assonnata di Rufy che, per nulla interessato a quella discussione, si stava per addormentare.

- Rufy! Devi farle tu le pulizie! -

A quel richiamo il capitano alzò la testa contrariato.

- Da solo??? No! Non voglio fare tutto da solo! – si lamentò lui.

- Se c’è qualcuno disposto ad aiutarti bene, sennò dovrai fare tutto da solo, è stato il fato a sceglierti! – sentenziò Nami e puntando un dito al cielo come se veramente fosse stata una scelta divina.

Ovviamente nessuno dei ragazzi si era offerto di aiutarlo, anzi si erano tutti dileguati velocemente.

- Begli amici! – sbuffò lui.

- Rufy ti do una mano io, se vuoi. – disse improvvisamente Robin, guardandolo dolcemente.

Lui la guardò con occhi riconoscenti e la ringraziò.

- Robin ma no, tranquilla. -

- Rufy smettila. –

Lui tacque e iniziarono a ripulire la stanza, cominciarono a togliere le pareti di legno mentre Robin sparecchiava il tavolo.

Il fermaglio a forma di rosa cadde dalla testa di Robin e lei non riuscì più a infilarselo per bene tra i capelli, quindi chiamò Rufy.

- Rufy mettitelo tu in testa, che non riesco a rimetterlo nei miei capelli. -

Dolcemente lo prese e glielo infilò tra i capelli corvini guardando i suoi occhi scuri che la fissavano.

- Che c’è? – chiese lei piano.

- Stai meglio con i capelli sciolti per me. – le disse lui.

- Così non sto bene? – chiese lei intristita.

- Tu stai sempre bene, era solo un mio commento, non farci caso. –

Rufy si ritrasse per dietro e il suo piede si impigliò in uno dei cuscini per terra, per evitare di cadere per dietro Rufy spinse il suo corpo in avanti con il risultato però di sbilanciarsi e cadere davanti trascinandosi pure Robin.

Robin si ritrovò a terra tra i cuscini mentre sopra di lei c’era Rufy a un centimetro dal suo viso.

Lei arrossì per la vicinanza al viso di lui mentre Rufy balbettava qualche scusa.

Si sarebbe dovuto alzare lui ma gli occhi chiari di lei lo tenevano fermo al suolo e sentire il corpo di lei che combaciava con quello suo era una sensazione per nulla spiacevole.

- Ma insomma, quanto tempo ci vuole a pul…! - esclamò Nami entrando nella stanza per poi bloccarsi vedendo in che posizione erano i due.

Sgranò gli occhi per poi gridare: - Ma cosa state facendo voi due?!

Guardò scandalizzata Robin che era arrossita e Rufy che velocemente si era alzato da sopra Robin.

- Non abbiamo fatto niente di male! – ribatté Robin alzandosi.

- Le sono inciampato addosso, che cosa stavamo facendo secondo te? – chiese Rufy.

Nami lo fulminò con un’occhiata: - Le sei caduto addosso? Chissà perché credo che tu non ti stavi per rialzare però! –

- Nami davvero non è successo nulla, ora finiamo di sistemare e vi raggiungiamo. – le disse Robin.

Nami assentì e uscì con gi occhi ancora sorpresi e stupiti.

Non credeva Rufy capace di certi comportamenti.

Alla fine rise, in fondo Rufy e Robin non sarebbero stati una coppietta per niente male.

 

 

 

 

 

Fine della II° fic!

NicoRobin (l’utente) ti odio sappilo! XD Questa immagine è difficilissima perché è evidente che i due non sono lì per sbaglio o perché lui ci è inciampato sopra!

Poi sono in abiti tradizionali quindi o facevo un AU ambientata in Giappone e non mi andava, quindi ho pensato a quest’espediente del Carnevale e della festa a tema.

I Mugiwara sono folli quindi perché no?

Ti ho inserito anche un piccolo spiraglio Zonami qui xD.

Un bacio!

Lasciatemi tanti commentini please :P

 

 

 

Marty De Nobili.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

   
 
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