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Autore: helionor 95    13/06/2010    1 recensioni
La famiglia Cullen non sembra destinata ad una vita tranquilla...
Genere: Azione, Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Mi sentivo strana. Di solito -o almeno, nella mia vita umana- era Alice a consolare me.
Adesso invece ascoltavo i suoi sospiri affranti e percepivo la sua ansia come se fosse la mia. Non sapevo come comportarmi. Non ero mai stata una buona spalla su cui piangere, e comunque non avevo mai avuto una vera amica che ne avesse bisogno.
Avevo già deciso di rimandare il mio ‘primo giorno di scola’, e mi sentii sollevata al solo pensiero. Invece Edward mi aveva annunciato che avrebbe fatto un giro intorno all’edificio per rintracciare Jasper e costringerlo a parlare. Non ne capivo bene il senso, visto e considerato che poteva limitarsi a leggergli nel pensiero. E poi, che senso aveva cercarlo intorno scuola? A giudicare dall’espressione di Alice doveva essere successo qualcosa. Qualcosa di grave.
Lo stesso Edward era in evidente stato di tensione, e la sua espressione seria mi convinse a non obbiettare.
– Non preoccuparti. Si risolverà tutto, vedrai- mi disse, più rivolto a se stesso che a me, come per auto convincersi. Mi riservò il suo solito sorriso sghembo, me c’era qualcosa che non andava. Il sorriso si spense ancor prima di illuminargli l’intero viso. Sfiorò velocemente la mia guancia, a al suo tocco caldo mi rilassai. Poi si diresse a grandi passi verso il retro dell’istituto, senza rivolgere una parola alla sorella.
Tornai rabbuiata al mio posto in auto, e attesi paziente le risposte a tutti i miei dubbi.
Passarono parecchi minuti, o forse ore, ma non me ne accorsi, presa com’ero dai miei pensieri. Ascoltai pigramente una campanella che segnalava l’inizio delle lezioni pomeridiane. Dov’era Edward? E che fine aveva fatto Jasper? Sinceramente, non ero neanche sicura che fosse entrato a scuola. Ma allora perché Edward ci metteva così tanto? In una situazione del genere, non sarebbe certo rimasto in classe ad aspettare la fine delle lezioni per agire.
Poi la voce tremante di Alice interruppe il filo dei mie pensieri.
–E’ partito…..- mormorò a bassa voce -E’ andato.….via- concluse.
Mi accigliai. –Jasper è andato via? Ma cosa dici?- chiesi, stupita da come fossi comunque riuscita a mantenere la calma nonostante la notizia.
–E’ tornato a casa sua- rispose tremando- E’ tornato da Maria -
In un attimo la storia di Jasper mi tornò in mente, e ricordai a chi si riferisse con il nome Maria. Era la vampira che lo aveva trasformato. Però ricordai anche un’altra cosa. Jasper odiava Maria, e provava un gran risentimento nei suoi confronti. E adesso perchè voleva tornare da lei? E soprattutto, come poteva partire così, su due piedi?
–Ma….Maria è…insomma, Jasper la odiava…- sussurrai, sconvolta e disorientata.
–Era quello che credevo anch’io- mormorò lei in risposta -Ma evidentemente la mia fiducia era mal riposta. Per tutto questo tempo…..mi ha mentito- Pronunciò le ultime parole quasi urlando e i suoi piccoli occhi si accesero di rabbia, prendendo una sfumatura rossastra. Non l’avevo mai vista così…vampira. Tese i muscoli e scattò in piedi.
–Alice…di certo c’è una spiegazione- dissi, cercando di placarla.
–Certo che c’è. Mi ha presa in giro. Ecco la spiegazione- disse a denti stetti, tremando di rabbia.
–Ti prego, Alice, calmati!- Adesso il mio era un tono implorante. Non sapevo come comportarmi.
-Accidenti Edward!– pensai -Dove sei, quando servi?-
Quasi come se avesse sentito i miei pensieri, ecco mio marito spuntare al mio fianco. Sobbalzai sorpresa, senza smettere di fissare Alice. Quando però lo sentii sfiorarmi un braccio, fui costretta a voltarmi per trovare un qualche conforto nel suo viso. Invece, per la prima volta in vita mia, ciò che vidi non fece che farmi infuriare.
Edward, al mo fianco, aveva un’espressione totalmente rilassata. Sembrava quasi che stesse trattenendo le risate. Provai l’impulso di tirargli un pugno, ma mi trattenni. Non riuscii però a evitare un ringhio cupo. Se ne accorse e mi guardò con un’espressione di puro stupore. Gli lancia un’occhiataccia e, di fronte alla sua aria innocente, mi infuria ancora di più. Come poteva rimanere insensibile di fronte alla sua sorella preferita che tremava di rabbia? E perché non provava a rintracciare Jasper, invece di rimanere lì a ridere?
Comprendendo il mio stato d’animo, cercò di spiegarsi.
–Bella…cerca di capire…..questi non sono…-iniziò, ma non lo lascia terminare la frase.
–Questi non sono affari nostri, stavi per dire?- ringhiai tra i denti, cercando di darmi un contegno. Non volevo aggredire Edward, ma non riuscivo a capire le sua intenzione. Voleva forse limitarsi a osservare? Lasciare che Alice soffrisse e che Jasper se ne andasse? No. Non potevo accettarlo. Avrei fatto tutto ciò che era in mio potere per impedire che ciò accadesse. Con o senza il suo aiuto.
E di questo ero certa.

  
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