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Autore: Giuka    13/06/2010    2 recensioni
Racconta di oneshot incentrata sugli eroi dell'ES che, durante il loro settimo anno ad Hogwards, si opposero coraggiosamente ai Carrow, sopportando torture e botte per difendere i loro compagni e i più deboli.
Tributo dedicato a Neville Paciock, Ginny Weasley, Seamus Finnigan, Lavanda Brown, Calì Patil, Ernie Macmillian, Hannah Abbott, Luna Lovegood, Padma Patil, Michael Corner, Terry Steeval e Anthony Goldstein.
Capitolo due: Nott storse la bocca. "Di questo ne sono sempre stato certo", ribadì con una certa arroganza, sentimento che però non raggiunse i suoi occhi: quelli, notò Tracey, erano stati spenti e vuoti per tutta la loro conversazione. La ragazza socchiuse le labbra, incerta se ribattere, ma Nott la precedette. Allungò una mano verso i suoi capelli, che le ricadevano ondulati sul petto fino a sotto il seno, e ne catturò una ciocca, osservandola con attenzione. Tracey trattenne rumorosamente il respiro per l’improvvisa vicinanza dei loro visi: mai, in sette anni di scuola, si era trovata in una situazione così intima con lui./ "Sarà un po’ come ribellarsi a Tu-Sai-Chi, no? Come combattere contro di lui. Solo che la guerra noi la giochiamo in casa." sussurrò sorridendo Hannah. Ernie sorrise con affetto alla testa bionda di Hannah. "Mi chiedo sempre perché tu non sia finita a Grifondoro, Hannah. Sei così coraggiosa." "Lo sei anche tu Ernie. Io sono finita a Tassorosso per un solo motivo: diventare la tua migliore amica."/"NO!" esclamò Padma, facendo sobbalzare tutti. "Ragazzi, qui non si tratta più della Umbridge, non stiamo più contestando il Ministero, rischiando al massimo una punizione con Gazza! Contestare i Carrow e Piton vuol dire schierarsi contro Voi-Sapete-Chi, e questo vuol dire automaticamente morire! Io non ho di certo intenzione di cacciarmi nei guai, ci siamo già tutti dentro fino al collo!" Coppie: Seamus/Lavanda, Theodore/Tracey.
Genere: Drammatico, Guerra, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lavanda Brown, Luna Lovegood, Neville Paciock, Seamus Finnigan
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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The countdown begins to destroy ourselves

 

Trembling,
Crawling across my skin
Feeding your cold, dead eyes

Stealing the life of mine

 
I can show you that
 I can see right through all your empty lies,
I won't last long
In this world so wrong

 

 

 

# Settembre 1997

La sala comune di Serpeverde era animata più del solito, quella notte.
Gli studenti del sesto e settimo anno si aggiravano altezzosi per la stanza, finalmente sgombra dalla marmaglia di ragazzini che l’aveva invasa solo poche ore prima per la prima volta.
L’atmosfera era, come al solito, lugubre e tetra, dato l’arredamento cupo del sotterraneo, ma le risate sguaiate degli studenti la rendeva più allegra del solito.
Tracey Davis si strinse maggiormente sulla poltrona di pelle nera con un sospiro, abbracciandosi le ginocchia. I lunghissimi capelli biondo miele – diventati finalmente morbidi e lucenti come quelli di una donna – le incorniciarono dolcemente il volto contratto dalla preoccupazione, nascondendolo ai suoi compagni di Casa.
Tracey non era mai stata bella quanto Daphne o Astoria, ma durante i mesi estivi era avvenuto un netto quanto improvviso miglioramento: si era alzata di almeno dieci centimetri e le sue gambe, che fino all’anno prima risultavano un po’ tozze, erano adesso lunghe e slanciate. Il viso era sempre stato, tutto sommato, piuttosto bello, con occhi grandi e allungati di un marrone caldissimo, circondati da lunghissime ciglia chiare, un naso dritto e proporzionato, labbra carnose e ben disegnate, mento piccolo e guance sempre rosee, ma i segni dell’adolescenza ne avevano sempre nascosto la bellezza: con l’estate questi segni erano scomparsi e ora la pelle risultava liscia e luminosa.
Tracey era diventata bella, ma questo non aveva affatto cambiato la sua situazione: lei era, e sarebbe sempre rimasta, la reietta di Serpeverde, la Sporca Mezzosangue che infangava la loro Casa, lo scorfano pieno di brufoli e con le gambe troppo tozze. Il fatto che fosse diventata bella non avrebbe cambiato nulla.
Improvvisamente le risate di fecero molto più forti – quella della Parkinson era la più alta di tutte, come sempre –, ma Tracey non se ne stupì: per i Serpeverde del suo anno, quasi tutti figli di Mangiamorte o seguaci del Signore Oscuro, quell’anno sarebbe stato il migliore, probabilmente. Già a cena Tracey aveva avuto modo di notare l’eccessiva allegria di tutti, soprattutto del Malfoy Club: Draco Malfoy, Vincent Tiger, Gregory Goyle, Pansy Parkinson e, in modo leggermente più composto, Daphne Greengrass, Blaise Zabini e Theodore Nott.
Sospirò appena, accarezzando con gli occhi cioccolato la figura di Nott – così affascinante, così dolorosamente amata e odiata – per poi distogliere lo sguardo e concentrarsi sugli allievi del quinto anno, che parlottavano tra loro accanto alla libreria. Intravide le gambe lunghe e magre di Astoria, seduta sulle gambe di, notò Tracey schifata, Alexander Avery, il più giovane figlio di Mangiamorte che la sua casa potesse vantare, seguito da Nott, Malfoy, Tiger, Goyle e Rosier. Si ripropose di andarle a parlare appena possibile, dato che per tutta l’estate non si erano potute parlare. I genitori di Astoria non avrebbero mai accettato che la loro figlia minore fosse amica di una lurida Mezzosangue come Tracey.
Abbassò nuovamente lo sguardo sul suo libro preferito, “Romeo e Giulietta”, che stava rileggendo per l’ottantesima volta, accavallando le gambe e scoprendo, non proprio involontariamente, una buona porzione di coscia, ora perfettamente liscia e soda.
Il movimento non passò inosservato, perché finalmente qualcuno le rivolse la parola.
<< Davis? >> chiese una voce, sorpresa.
Tracey si voltò verso il gruppetto, guardinga, e incontrò gli occhi sorpresi di Trevor Rosier, che osservava a occhi spalancati le sue gambe accavallate..
Al sentire il suo cognome, anche il gruppetto di Malfoy si voltò nella sua direzione e Tracey si sentì arrossire. Strinse maggiormente il libro che reggeva tra le braccia e sorrise a Trevor.
<< Ciao, Trevor. >>
Malfoy rise forzatamente, fissandola con un  sorriso malvagio. << Sei ancora qui, Sporca Mezzosangue? >>
<< Non che avessi molta scelta, Malfoy. >> rispose Tracey, assottigliando gli occhi << Frequenza obbligatoria. Credo che tu ne abbia sentito parlare. O forse gli effetti della tua trasformazione in furetto sono perdurati nel tempo? >>
Ci furono alcune risatine sparse e Malfoy arrossì di rabbia.  << Cambia tono, Davis, o ti Crucio. >>, ringhiò.
Un brivido attraversò la schiena di Tracey, ma lei, da brava Serpeverde, sorrise serpentina. << Oh, non dubito che tu sia piuttosto pratico in materia, Malfoy. Quanti poveri Mezzosangue hai Cruciato quest’estate? È per questo che sei così pallido? >>
Malfoy si alzò in piedi livido di rabbia, brandendo davanti a sé la bacchetta. Tracey fu altrettanto veloce e, un attimo dopo, nonostante la gonna incredibilmente aderente che indossava, era in piedi, con la bacchetta puntata sulla fronte di Malfoy e il volto contratto dall’irritazione.
Era certa che Malfoy avrebbe finito con il Cruciarla, quell’anno. Con a capo Piton e i Carrow, Hogwarts sarebbe certamente diventata dominio dei Serpeverde figli di Mangiamorte, ma Tracey non aveva intenzione di sottomettersi a Malfoy, non dopo sei anni di coraggiosa resistenza. Avrebbe lottato con le unghie e con i denti, difendendo il suo orgoglio di Mezzosangue Serpeverde.
Si preparò quindi a scagliare un buon Sortilegio Scudo contro Malfoy, quando una minuta figuri bionda le si parò davanti a braccia aperte.
<< Ria! >>, esclamò Tracey sorpresa, abbassando la bacchetta.
Anche Malfoy abbassò la bacchetta. << Astoria. >>, mormorò Draco, perdendo l’espressione sfrontata del volto e assumendone una quasi inespressiva.
Le spalle di Astoria tremarono, ma lei non si spostò. << Draco. >> disse semplicemente.
Tutta la Sala Comune si zittì. Tutti sapevano che Malfoy e la Greengrass erano stati insieme, l’anno precedente. D’altronde, l’assoluta e totale adorazione di Astoria nei confronti di Draco era sempre stata così palese che alla fine anche lui vi aveva ceduto. Chi sarebbe in grado di rinunciare ad essere amato in quel modo da un’altra persona?, pensò Tracey, osservando la schiena tremante della sua migliore amica. Poi Malfoy l’aveva lasciata improvvisamente a fine anno, dopo quasi dieci mesi di relazione e Astoria era quasi morta di dolore. Eppure ora era lì a fronteggiarlo, solo per difenderla.
<< Lasciala stare. >> disse Astoria con durezza.
Draco sostenne il suo sguardo per alcuni secondi. Poi abbassò la bacchetta e, dopo aver lanciato un ultimo sguardo colmo d’odio a Tracey, se ne andò con Tiger e Goyle alle calcagna, diretto verso il suo Dormitorio.
Tracey sospirò sollevata, riponendo la bacchetta nella gonna stretta.
<< Ria… >>, iniziò, ma Astoria fuggì verso il dormitorio femminile prima che Tracey potesse finire la frase. Sbuffò appena e, raccolto il libro che stava leggendo da terra, si gettò al suo inseguimento, quando una voce fredda e seccata la fermò.
<< Davis, aspetta. >>
Ogni singolo muscolo di Tracey gelò, inchiodandola sul posto. Girò lentamente la testa, sgranando i grandi occhi scuri e incontrando quelli incredibilmente freddi di Theodore Nott.
Nott non era propriamente un bel ragazzo. Era alto, magro e aveva dei begli occhi scuri, un volto ben delineato, naso dritto e capelli scurissimi e lisci. Ma non era bello. Aveva un certo fascino, tutte le ragazze impazzivano per i ragazzi dall’aspetto un po’ trasandato e dannato, ma non era affascinante come Draco, carino come Harry Potter o mozzafiato come Roger Davies. Era anche piuttosto taciturno e riservato e, nonostante fosse figlio di un Mangiamorte, non si era mai immischiato nella guerra Potter – Malfoy, né aveva mai apertamente fatto parte della combriccola di Draco. Passava le sue giornate con Blaise e Daphne Greengrass – con la quale aveva anche avuto una tormentata storia d’amore, finita a marzo dell’anno precedente – ma non aveva mai brillato a Hogwarts per la sua popolarità o per le sue capacità.
Eppure Tracey ne era invaghita dalla tenera età di undici anni. Non poteva farci niente: di fronte ai suoi occhi scuri perdeva ogni difesa. Non che Theodore avesse mai mostrato alcun tipo di interesse nei confronti di Tracey: in sette lunghi anni non le aveva quasi rivolto la parola. Non l’aveva tormentata come Draco, Pansy e gli altri membri della combriccola di Malfoy, ma non si era mai avvicinato a lei.
Tracey deglutì rumorosamente. << Sì, Nott? >>
<< Dovresti smetterla. Quest’anno tutto sarà diverso. Sei stata smistata a Serpeverde, quindi sei abbastanza furba da capire che quest’anno per voi Mezzosangue sarà meglio abbassare la testa. Sfidare Malfoy in quel modo ti porterà solo guai. >>, disse, percorrendo con i suoi occhi freddi e – oddio – morti il suo corpo, soffermandosi sulle gambe e sul seno senza vergogna. Quando i suoi occhi risalirono finalmente al viso di Tracey curvò le labbra sottili in un appena visibile ghigno di evidente apprezzamento. Un brivido gelido e per nulla piacevole attraversò la colonna vertebrale di Tracey mentre i loro occhi si scontravano e affrontavano, ed è tempesta, attrazione, desiderio. Sono le emozioni che Tracey ha sempre sognato di leggergli negli occhi ed ora erano lì, sono proprio lì!
Restò in silenzio per un attimo, mentre sentiva un macigno chiuderle lo stomaco per il piacere. Assottigliò gli occhi da gatta e alzò il mento orgogliosa, lanciando a Nott uno sguardo bruciante.
<< Oh, so bene che per noi Sporchi Mezzosangue quest’anno sarà orribile, Nott. >>
<< E allora smettila. >>
<< Di fare cosa? >>
<< Di provare a combattere. È inutile. Sarà sempre inutile. >>
A Tracey sembrò di cogliere una certa amarezza nelle sue parola, ma probabilmente si trattava di semplice indifferenza. Sostenne il suo sguardo spento per qualche secondo, cioccolato nel nero piombo.
<< Non credo che lo farò. Io non sono una che molla. >> ribadì orgogliosa, senza smettere di fissarlo truce.
Nott storse la bocca. << Di questo ne sono sempre stato certo. >>, ribadì con una certa arroganza, sentimento che però non raggiunse i suoi occhi: quelli, notò Tracey, erano stati spenti e vuoti per tutta la loro conversazione. La ragazza socchiuse le labbra, incerta se ribattere, ma Nott la precedette. Allungò una mano verso i suoi capelli, che le ricadevano ondulati sul petto fino a sotto il seno, e ne catturò una ciocca, osservandola con attenzione. Tracey trattenne rumorosamente il respiro per l’improvvisa vicinanza dei loro visi: mai, in sette anni di scuola, si era trovata in una situazione così intima con lui.
<< Sei cambiata, Davis. >> disse il ragazzo.
Tracey annuì. << Lo sei anche tu. >> ribadì, pensando al ragazzo taciturno, altezzoso e arrogante che era stato fino all’anno prima, mentre ora si trovava di fronte ad un uomo vuoto, spento e tremendamente cupo.
Lentamente si ritrasse dalla sua stretta e la ciocca bionda scivolò leggera dalle dita del ragazzo, ricadendole nuovamente sul petto. << Ci si vede, Nott. >>, disse, salendo le scale verso il suo dormitorio.
<< Mph. >> mugugnò appena Nott, osservando l’elegante figura della ragazza salire la scalinata ondeggiando appena sui fianchi.
Si era appena invaghito di Tracey Davis, e questo era un male.

 

***

 

 
<< Sei un cretino, Ernie! >> esclamò Hannah, incrociando le braccia al petto con espressione irritata.
Ernie, seduto accanto a lei su tappeto giallo e nero, sorrise divertito e la spinse scherzosamente.
<< Hannah, stavo solo scherzando! Sei sempre bellissima, non importa quanto possa essere grosso e ripugnante il foruncolo che ti è sbucato sotto al mento. >> disse serioso, scoppiando di nuovo a ridere mezzo secondo dopo.
Anche Hannah non riuscì a reprimere un sorriso: Ernie riusciva sempre a metterla di buon umore, nonostante la tristezza che le appesantiva il cuore al pensiero di tutto quello che era accaduto negli ultimi tempi. Il ritorno di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, i Mangiamorte a piede libero, Hogwarts sotto il controllo di Piton e dei Carrow, Harry svanito nel nulla, i Nati Babbani ricercati…
Il pensiero corse subito a Susan, la sua migliore amica e la persona più importante per lei, dopo Ernie. Hannah non sapeva cosa le fosse capitato: sperava vivamente che fosse riuscita a scappare, a mettersi in salvo, e che i Mangiamorte non l’avessero scovata. Aveva saputo da Seamus Finningan che Dean Thomas era riuscito a fuggire e ora viveva da ricercato, spostandosi da un luogo all’altro. L’ultima volta che l’aveva visto, le aveva raccontato Seamus, era stata al compleanno dei genitori di Lavanda, quando Dean gli si era avvicinato e, abbracciandolo, gli aveva detto addio. Poi era scomparso nel buio della notte.
Sconsolata, appoggiò la testa sulla spalla di Ernie. << Secondo te Susan sta bene? >> sussurrò.
Ernie smise di ridere. << Ne sono certo, Hannah. È troppo in gamba per farsi beccare da un manipolo di Mangiamorte. >> rispose.
<< Sei sempre così combattivo e fiducioso, Ernie. Vorrei tanto essere come te. >>, sospirò Hannah << Riesci sempre a darmi coraggio. >>
Ernie arrossì e si gratto la testa imbarazzato. << Beh, ho imparato dal migliore. >>
Hannah capì immediatamente a chi si riferisse: il loro era un rapporto quasi simbiotico. << Harry. La nostra speranza. >>
<< Ce la farà, ne sono certo. Harry è uno tosto, non smetterà di combattere finché non avrà ucciso Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. >>
Hannah sorrise. << Beh, anche noi dovremo affrontare la nostra battaglia, a quanto sembra. >>
<< Dio, non vedo l’ora. Mi mancavano i tempi dell’ES: uscire di nascosto, infrangere le regole, ribellarsi all’autorità… >>, sospirò deliziato Ernie, avvolgendo con un braccio le spalle di Hannah.
<< Sarà un po’ come ribellarsi a Tu-Sai-Chi, no? Come combattere contro di lui. Solo che la guerra noi la giochiamo in casa. >> sussurrò sorridendo Hannah.
Ernie sorrise con affetto alla testa bionda di Hannah. << Mi chiedo sempre perché tu non sia finita a Grifondoro, Hannah. Sei così coraggiosa. >>
<< Lo sei anche tu Ernie. Io sono finita a Tassorosso per un solo motivo: diventare la tua migliore amica. >>
Ernie la abbracciò. << Non ti lascerò mai, Hannah. >>, sospirò contro il suo collo, stringendola forte. Hannah era la sua migliore amica, la sua unica sorella e l’unica persona capace di comprenderlo fino in fondo. Erano diventati amici durante il loro primo anno ad Hogwarts, quando Ernia aveva deciso di prenderla sotto la sua protezione: Hannah al tempo era una bambina minuta e un po’ palliduccia, con capelli troppo biondi e occhi troppo grandi. Con il passare del tempo - e degli allenamenti di Quidditch – Hannah era diventata una ragazza alta e slanciata con spalle abbastanza forti e braccia toniche. Non era più esile e neppure indifesa, eppure Ernie continuava a provare per lei un particolare spirito di protezione.
Hannah rise contro il suo petto. << Sei diventato così schifosamente sdolcinato, Macmillian. Cos’è, la guerra ti sta dando alla testa? >>
<< Lottiamo insieme. Riprendiamoci la nostra scuola. >>
In quell’istante, il galeone di Ernie prese a bruciare, e Hannah sciolse l’abbraccio, saltando sul tappeto emozionata.
<< Allora? >>, chiese Hannah impaziente.
<< Alle nove e trenta. Non è specificato il posto, ma penso che sia sottointeso. >> disse sorridendo.
Hannah urlò di gioia, saltando al collo di Ernie. << Tra un’ora, tra un’ora! >>
<< Hannah, fai piano! Non vorrai svegliare tutti gli altri, vero? >>
<< Dai Ernie, sei emozionato anche tu! Ammettilo. >>
Ernie si limitò a sorridere.
Quanto gli era mancato l’ES.

 

 

***

 

 

<< Devi ancora spiegarci come hai fatto, Luna! >>
Michael Corner camminava esaltava da una parte all’altra della sala comune di Corvonero, addentando di tanto in tanto un Gelatina Tuttigusti + 1.
Luna Lovegood rise allegra dal suo cantuccio sul divano, coperta interamente dal Cavillo, sulla cui copertina troneggiava la faccia sorridente di Harry Potter in tenuta da Quidditch e la scritta “Potter ci salverà!”.
Padma Patil, seduta accanto a lei, scoccò uno sguardo ricco di disapprovazione ad Anthony Goldstein e Terry Steeval, che rincorrevano un modellino perfettamente funzionante di Nimbus Duemila sfuggito al loro controllo.
<< Anthony! Sei un prefetto, dovresti dare il buon esempio! >> esclamò contrariata.
Proprio in quel momento Anthony appoggiò la gamba destra sopra all’elegante scacchiera in marmo che troneggiava accanto al divano e, dandosi uno slancio piuttosto energico, riuscì infine ad afferrare la scopa con un salto laterale, precipitando poi dolorosamente a terra.
Michael e Terry rotolarono a terra dalle risate, picchiando i pugni a terra. Luna scoppiò in una risata argentina, mentre Padma, sbuffando irritata, gli si avvicinò preoccupata.
Anthony era piegato in due dal dolore, ma non sembrava avere niente di rotto: al contrario, stava ridendo anche lui, nonostante le risate gli causassero un intenso dolore al fianco.
La preoccupazione di Padma si sciolse come neve al sole, sostituita dall’irritazione. << Anthony! Quella scacchiera è appartenuta a Priscilla Corvonero! Non puoi usarla come trampolino, pezzo di Troll! >> strillò, mettendosi le mani sui fianchi.
<< Oddio, è stato così fico! >> ansimò Michael tra una risata e l’altra, cercando a fatica di rialzarsi.
Terry rimase a terra, cercando di calmare le risate. << Hai… Visto… Ahahahahahah, hai visto come è caduto? >> rise, stringendosi lo stomaco con entrambe le braccia << Non ho mai visto un tuffo del genere! Davvero Anthony, è stato fantastico! >>
<< Oh, non hai mai visto i Nargilli saltare, vero Terry? Quelli sì che sono salti magnifici. Sono così aggraziati! >> sospirò Luna, riponendo finalmente il Cavillo con espressione soddisfatta.
Terry si grattò la testa imbarazzato. << Ehm, no Luna, non ho mai visto un Nargillo. >> ammise, cercando di non guardarla come una pazza.
Dai tempi dell’ES Terry non riusciva più a comportarsi male con Luna. Aveva scoperto in lei una compagna leale, coraggiosa e, soprattutto, buona, nel vero senso della parola. Luna era buona con tutti, nonostante tutte le cattiverie che i Corvonero le avevano sempre fatto, primi tra tutti Anthony, Michael e Terry.
Ora ferire Luna sarebbe stato impensabile per Terry e gli altri. Lui, Anthony, Terry, Luna e Padma avevano finito con il diventare un gruppo piuttosto affiatato: all’inizio si trattava solo di studiare insieme in Sala Comune, ma poi avevano cominciato a sedersi vicini a colazione, pranzo e cena, a trascorrere insieme le ore buche sulla riva del Lago Nero, a fare gruppo durante le gite a Hogsmeade. E, per la prima volta dai tempi dell’ES, Terry si era di nuovo sentito parte di qualcosa.
<< Luna, come hai fatto a far funzionare il tuo galeone? >> chiese Michael, non appena le risate si furono placate.
Luna alzò le spalle. << Oh, è stato piuttosto facile. Lo stavo stringendo tra le mani, e pensavo a quanto mi sarebbe piaciuto combattere contro i Carrow e ridare vita all’ES. Pensavo che mi sarebbe davvero piaciuto fare qualcosa, dato che, fuori da Hogwarts, tutti gli altri – Harry, Ron, Hermione e gli altri dell’Ordine della Fenice – stanno combattendo. E il mio galeone si è acceso. >>
Padma tossì leggermente. << Credo, Luna, che il vero motivo dipenda dal fatto che tu sei stata la prima, dopo Harry, Ron ed Hermione, a firmare la pergamena dell’ES. Penso che si tratti di una specie di “passaggio di testimone”, in un certo senso! >>
Michael sbuffò. << Uffa Padma, era molto più divertente pensare che il galeone avesse percepito la volontà di Luna e, approvando il ritorno dell’ES, avesse reagito! Capisco che tu sia intelligente – lo siamo tutti qui a Corvonero – ma ogni tanto potresti far finta di non capire? >>
<< Io sono convinta che il nostro galeone abbia sentito la nostra volontà, Michael >>, disse sorridendo Luna, inclinando dolcemente la testa da un lato.
<< Anche io! >> esclamò Terry << Vi ricordato quando Neville ha scoperto la Stanza delle Necessità? Era come se fosse questo castello a spingerci a reagire! Questo posto è vivo. >>
<< Se già al Quinto Anno ci ha spinti a combattere, quest’anno ci ficcherà in mano una bacchetta e ci spingerà contro i Carrow a calci! >> esclamò Michael, causando l’ilarità di Terry e Luna.
<< Se solo ci fossero tutti i membri dell’ES! >>, sospirò Padma preoccupata << Siamo solo in dodici >>.
Michael rise. << Beh, credo che Harry, Ron e Hermione abbiamo problemi più grandi a cui pensare. Sai, sconfiggere Tu-Sai-Chi, per esempio. >>
<< Dean si sta nascondendo, non si è presentato al Censimento della Commissione Magica per i Nati Babbani, quindi ha Auror, Mangiamorte e Ghermidori alle calcagna, e quanto pare anche Susan è riuscita a non farsi beccare. >>
<< Però Cho, Alicia, Angelina, Fred e George ci farebbero davvero comodo. È un peccato che abbiamo finito di frequentare Hogwarts l’anno scorso. >> disse Terry.
Luna sospirò. << Sicuramente Fred e George saranno già entrati nell’Ordine della Fenice. >>
Terry fischiò, ammirato. << Accidenti, l’Ordine della Fenice. C’è un sacco di gente fica che vi fa parte, vero? >>
<< Oh, alcuni di loro ci hanno dato una mano al Ministero, due anni fa. E anche l’anno scorso, quando i Mangiamorte sono entrati ad Hogwarts, sono venuti a darci una mano. >>, disse Luna.
<< Davvero? Chi? >>
<< Michael, davvero non sapevi che anche loro erano qui, l’anno scorso? Non ti ricordi che il fratello di Ron, Bill, è stato morso da Greyback? Ce ne ha parlato Neville dopo il funerale di Silente. >>, spiegò brevemente Padma.
Michael si grattò la testa, imbarazzato. << Ehm, ero un po’ impegnato quel giorno.>>
Padma sbuffò, visibilmente irritata. << Giusto. Le labbra di Daphne Greengrass erano molto più importanti del funerale di Silente. >>
<< Ehi, baciare la Greengrass è qualcosa che ti capita una volta nella vita. Non potevo lasciarmi sfuggire un’occasione del genere! >>
<< Beh detto, fratello! >> esclamò Anthony, allungandosi verso l’amico per battergli il pugno.
<< Sei solo un idiota, Michael! Come puoi dire così? Era il funerale di Silente! >> esclamò Padma, sempre più inviperita.
<< Padma, dai, sai meglio di me che l’anno scorso ero davvero un idiota. E anche l’anno prima, in effetti: partecipavo all’ES solo perché c’era Ginny! >> esclamò, e Padma ringhiò appena al sentire il nome della ragazza.
<< Ma sono cambiato! >> disse in fretta Michael, fraintendendo l’espressione della ragazza << Sono cambiato davvero! Quest’estate mi è servita per capire che non potevo continuare ad essere il solito ragazzino idiota, non con Tu-Sai-Chi in giro a piede libero e i Carrow e Piton ad Hogwarts! Io voglio davvero combattere, per quanto sarà possibile! >>
<< Combattere? >> chiese Padma, stupita.
<< Beh, hai presente tutto quello che capitava alla Umbridge? Pensavo a qualcosa di simile! >> sghignazzò, battendo il cinque a Terry, in piedi dietro il divano.
<< NO! >> esclamò Padma, facendo sobbalzare tutti. << Ragazzi, qui non si tratta più della Umbridge, non stiamo più contestando il Ministero, rischiando al massimo una punizione con Gazza! Contestare i Carrow e Piton vuol dire schierarsi contro Voi-Sapete-Chi, e questo vuol dire automaticamente morire! Io non ho di certo intenzione di cacciarmi nei guai, ci siamo già tutti dentro fino al collo! >>
Terry la fronteggiò. << E cos’era allora quello sguardo a cena? Quando si è acceso il nostro galeone anche tu eri felice, Padma! >>
La ragazza strinse freneticamente i pugni. << Un conto è riunire nuovamente l’ES e allenarsi in incantesimi di difesa, che probabilmente di saranno molto utili, un altro è condannarci a morte! Io non ci sto ragazzi. Non sono più convinta che sia una buona idea! >>
Anthony si schiarì la gola, a disagio, e Michael si rese conto solo in quell’istante che l’amico era rimasto in silenzio accanto al camino per tutta la durate della conversazione.
<< Me ne chiamo fuori anche io. Non sono mica un Grifondoro. Non ce l’ho tutto quel fegato. Se voi volete giocare a fare gli Harry Potter io non vi seguirò. >>, disse << Terry, Michael: siete i miei migliori amici, ma non voglio morire e non posso nemmeno mettere in pericolo la mia famiglia. Mi dispiace. >> concluse, abbassando lo sguardo.
<< Non parteciperete, stanotte, alla prima riunione dell’ES? Sappiate che l’intento è quello di ribellarsi a Piton e ai Carrow. >> disse Luna.
<< Io no. >>, rispose Padma, raccogliendo la sua borsa e dirigendosi verso il suo dormitorio.
<< Scusate, ragazzi. >> disse Anthony, voltando loro le spalle.
Nella stanza piombò un silenzio incredulo. << A cena entrambi sembravano così decisi e fiduciosi, come hanno potuto dimostrarsi così… Codardi? >> chiese Michael, incredulo.
<< Siamo Corvonero, e come tali siamo intelligenti. Entrambi hanno capito che quest’anno metteremo tutti in gioco la nostra vita e probabilmente non hanno intenzione di rischiarla più del necessario. >>
Michael sospirò. << Non mi sono mai sentito così deluso da qualcuno come adesso. Mi aspettavo un po’ più di coraggio da en->>
<< Va bene alle nove e mezza? >> lo interruppe Luna, osservandolo con i grandi occhi grigi.
<< Ehm, cosa? >>
<< La prima riunione >>, spiegò Luna, impaziente << Va bene stasera alle nove e mezza? >>
Terry scoppiò a ridere. Cominciava davvero ad adorare quella ragazza.  

 

 




***

 

 

 

È un capitolo di transizione, in cui non succede praticamente nulla, ma visto che molti dei personaggi presenti in questa fanfiction non sono stati ben caratterizzati dalla Mamma Rowling questo è un modo per presentarveli per come me li immagino io. Spero che vi piaceranno!
Serpeverde, Tassorosso, Corvonero, le tre case che, nello scorso capitolo, ho semplicemente accennato. Ecco le loro reazioni: credo che, per quanto riguarda Padma ed Anthony, il loro comportamento sia più che comprensibile: hanno paura e non vogliono rischiare più del necessario.
Si intravedono anche le prime due coppie che saranno presenti in questa raccolta: indovinate quali solo? Una è piuttosto palese, ma l’altra lo è molto meno.

 
Grazie mille a chi ha recensito il primo capitolo: Foolfetta, mayetta e PaytonSawyer. Grazie di cuore!
 A presto, baci
Giuka


  
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