The countdown begins to destroy ourselves
Trembling,
Crawling across
my skin
Feeding your
cold, dead eyes
Stealing the
life of mine
I can show you
that
I can see right
through all your empty lies,
I won't last
long
In this world so
wrong
#
Settembre 1997
La
sala comune di Serpeverde era animata
più del solito, quella notte.
Gli studenti del sesto e settimo anno si
aggiravano altezzosi per la stanza, finalmente sgombra dalla marmaglia
di
ragazzini che l’aveva invasa solo poche ore prima per la
prima volta.
L’atmosfera era, come al solito, lugubre
e tetra, dato l’arredamento cupo del sotterraneo, ma le
risate sguaiate degli
studenti la rendeva più allegra del solito.
Tracey Davis si strinse maggiormente
sulla poltrona di pelle nera con un sospiro, abbracciandosi le
ginocchia. I
lunghissimi capelli biondo miele – diventati finalmente
morbidi e lucenti come
quelli di una donna – le incorniciarono dolcemente il volto
contratto dalla
preoccupazione, nascondendolo ai suoi compagni di Casa.
Tracey non era mai stata bella quanto
Daphne o Astoria, ma durante i mesi estivi era avvenuto un netto quanto
improvviso miglioramento: si era alzata di almeno dieci centimetri e le
sue
gambe, che fino all’anno prima risultavano un po’
tozze, erano adesso lunghe e
slanciate. Il viso era sempre stato, tutto sommato, piuttosto bello,
con occhi
grandi e allungati di un marrone caldissimo, circondati da lunghissime
ciglia
chiare, un naso dritto e proporzionato, labbra carnose e ben disegnate,
mento
piccolo e guance sempre rosee, ma i segni dell’adolescenza ne
avevano sempre
nascosto la bellezza: con l’estate questi segni erano
scomparsi e ora la pelle
risultava liscia e luminosa.
Tracey era diventata bella, ma questo
non aveva affatto cambiato la sua situazione: lei era, e sarebbe sempre
rimasta, la reietta di Serpeverde, la Sporca Mezzosangue che infangava
la loro
Casa, lo scorfano pieno di brufoli e con le gambe troppo tozze. Il
fatto che
fosse diventata bella non avrebbe cambiato nulla.
Improvvisamente le risate di fecero molto
più forti – quella della Parkinson era la
più alta di tutte, come sempre –, ma
Tracey non se ne stupì: per i Serpeverde del suo anno, quasi
tutti figli di Mangiamorte
o seguaci del Signore Oscuro, quell’anno sarebbe stato il
migliore,
probabilmente. Già a cena Tracey aveva avuto modo di notare
l’eccessiva
allegria di tutti, soprattutto del Malfoy Club: Draco Malfoy, Vincent
Tiger,
Gregory Goyle, Pansy Parkinson e, in modo leggermente più
composto, Daphne
Greengrass, Blaise Zabini e Theodore Nott.
Sospirò appena, accarezzando con gli
occhi cioccolato la figura di Nott – così
affascinante, così dolorosamente
amata e odiata – per poi distogliere lo sguardo e
concentrarsi sugli allievi del
quinto anno, che parlottavano tra loro accanto alla libreria. Intravide
le
gambe lunghe e magre di Astoria, seduta sulle gambe di, notò
Tracey schifata, Alexander Avery,
il più giovane figlio
di Mangiamorte che la sua casa potesse vantare, seguito da Nott,
Malfoy, Tiger,
Goyle e Rosier. Si ripropose di andarle a parlare appena possibile,
dato che
per tutta l’estate non si erano potute parlare. I genitori di
Astoria non
avrebbero mai accettato che la loro figlia minore fosse amica di una
lurida
Mezzosangue come Tracey.
Abbassò nuovamente lo sguardo sul suo
libro preferito, “Romeo e Giulietta”, che stava
rileggendo per l’ottantesima
volta, accavallando le gambe e scoprendo, non proprio
involontariamente, una
buona porzione di coscia, ora perfettamente liscia e soda.
Il movimento non passò inosservato,
perché finalmente qualcuno le rivolse la parola.
<< Davis? >> chiese una
voce, sorpresa.
Tracey si voltò verso il gruppetto,
guardinga, e incontrò gli occhi sorpresi di Trevor Rosier,
che osservava a
occhi spalancati le sue gambe accavallate..
Al sentire il suo cognome, anche il gruppetto
di Malfoy si voltò nella sua direzione e Tracey si
sentì arrossire. Strinse
maggiormente il libro che reggeva tra le braccia e sorrise a Trevor.
<< Ciao, Trevor. >>
Malfoy rise forzatamente, fissandola con
un sorriso
malvagio. << Sei ancora
qui, Sporca Mezzosangue? >>
<< Non che avessi molta scelta,
Malfoy. >> rispose Tracey, assottigliando gli occhi
<< Frequenza obbligatoria.
Credo che tu ne abbia sentito
parlare. O forse gli
effetti della tua trasformazione in furetto sono perdurati nel tempo?
>>
Ci furono alcune risatine sparse e
Malfoy arrossì di rabbia.
<<
Cambia tono, Davis, o ti Crucio. >>, ringhiò.
Un brivido attraversò la schiena di
Tracey, ma lei, da brava Serpeverde, sorrise serpentina.
<< Oh, non
dubito che tu sia piuttosto pratico in materia, Malfoy. Quanti poveri
Mezzosangue hai Cruciato quest’estate? È per
questo che sei così pallido?
>>
Malfoy si alzò in piedi livido di
rabbia, brandendo davanti a sé la bacchetta. Tracey fu
altrettanto veloce e, un
attimo dopo, nonostante la gonna incredibilmente aderente che
indossava, era in
piedi, con la bacchetta puntata sulla fronte di Malfoy e il volto
contratto
dall’irritazione.
Era certa che Malfoy avrebbe finito con
il Cruciarla, quell’anno. Con a capo Piton e i Carrow,
Hogwarts sarebbe certamente
diventata dominio dei Serpeverde figli di Mangiamorte, ma Tracey non
aveva
intenzione di sottomettersi a Malfoy, non dopo sei anni di coraggiosa
resistenza. Avrebbe lottato con le unghie e con i denti, difendendo il
suo
orgoglio di Mezzosangue Serpeverde.
Si preparò quindi a scagliare un buon
Sortilegio Scudo contro Malfoy, quando una minuta figuri bionda le si
parò
davanti a braccia aperte.
<< Ria! >>, esclamò Tracey
sorpresa, abbassando la bacchetta.
Anche Malfoy abbassò la bacchetta.
<< Astoria. >>, mormorò Draco,
perdendo l’espressione sfrontata del
volto e assumendone una quasi inespressiva.
Le spalle di Astoria tremarono, ma lei
non si spostò. << Draco. >>
disse semplicemente.
Tutta la Sala Comune si zittì. Tutti
sapevano che Malfoy e la Greengrass erano stati insieme,
l’anno precedente.
D’altronde, l’assoluta e totale adorazione di
Astoria nei confronti di Draco
era sempre stata così palese che alla fine anche lui vi
aveva ceduto. Chi sarebbe in grado di
rinunciare ad essere
amato in quel modo da un’altra persona?,
pensò Tracey, osservando la
schiena tremante della sua migliore amica. Poi Malfoy l’aveva
lasciata
improvvisamente a fine anno, dopo quasi dieci mesi di relazione e
Astoria era
quasi morta di dolore. Eppure ora era lì a fronteggiarlo,
solo per difenderla.
<< Lasciala stare. >> disse
Astoria con durezza.
Draco sostenne il suo sguardo per alcuni
secondi. Poi abbassò la bacchetta e, dopo aver lanciato un
ultimo sguardo colmo
d’odio a Tracey, se ne andò con Tiger e Goyle alle
calcagna, diretto verso il
suo Dormitorio.
Tracey sospirò sollevata, riponendo la
bacchetta nella gonna stretta.
<< Ria… >>, iniziò,
ma
Astoria fuggì verso il dormitorio femminile prima che Tracey
potesse finire la
frase. Sbuffò appena e, raccolto il libro che stava leggendo
da terra, si gettò
al suo inseguimento, quando una voce fredda e seccata la
fermò.
<< Davis, aspetta. >>
Ogni singolo muscolo di Tracey gelò,
inchiodandola sul posto. Girò lentamente la testa, sgranando
i grandi occhi
scuri e incontrando quelli incredibilmente freddi di Theodore Nott.
Nott non era propriamente un bel
ragazzo. Era alto, magro e aveva dei begli occhi scuri, un volto ben
delineato,
naso dritto e capelli scurissimi e lisci. Ma non era bello. Aveva un
certo
fascino, tutte le ragazze impazzivano per i ragazzi
dall’aspetto un po’
trasandato e dannato, ma non era affascinante come Draco, carino come
Harry
Potter o mozzafiato come Roger Davies. Era anche piuttosto taciturno e
riservato e, nonostante fosse figlio di un Mangiamorte, non si era mai
immischiato nella guerra Potter –
Malfoy,
né aveva mai apertamente fatto parte della combriccola di
Draco. Passava le sue
giornate con Blaise e Daphne Greengrass – con la quale aveva
anche avuto una
tormentata storia d’amore, finita a marzo dell’anno
precedente – ma non aveva
mai brillato a Hogwarts per la sua popolarità o per le sue
capacità.
Eppure Tracey ne era invaghita dalla
tenera età di undici anni. Non poteva farci niente: di
fronte ai suoi occhi
scuri perdeva ogni difesa. Non che Theodore avesse mai mostrato alcun
tipo di
interesse nei confronti di Tracey: in sette lunghi anni non le aveva
quasi rivolto
la parola. Non l’aveva tormentata come Draco, Pansy e gli
altri membri della
combriccola di Malfoy, ma non si era mai avvicinato a lei.
Tracey deglutì rumorosamente. <<
Sì, Nott? >>
<< Dovresti smetterla. Quest’anno
tutto sarà diverso. Sei stata smistata a Serpeverde, quindi
sei abbastanza
furba da capire che quest’anno per voi Mezzosangue
sarà meglio abbassare la
testa. Sfidare Malfoy in quel modo ti porterà solo guai.
>>, disse,
percorrendo con i suoi occhi freddi e – oddio
– morti il suo corpo, soffermandosi sulle gambe e sul seno
senza vergogna.
Quando i suoi occhi risalirono finalmente al viso di Tracey
curvò le labbra
sottili in un appena visibile ghigno di evidente apprezzamento. Un
brivido
gelido e per nulla piacevole attraversò la colonna
vertebrale di Tracey mentre
i loro occhi si scontravano e affrontavano, ed
è tempesta, attrazione, desiderio. Sono le
emozioni che Tracey ha sempre
sognato di leggergli negli occhi ed ora erano lì, sono proprio lì!
Restò in silenzio per un attimo, mentre
sentiva un macigno chiuderle lo stomaco per il piacere.
Assottigliò gli occhi
da gatta e alzò il mento orgogliosa, lanciando a Nott uno
sguardo bruciante.
<< Oh, so bene che per noi Sporchi
Mezzosangue quest’anno sarà orribile, Nott.
>>
<< E allora smettila. >>
<< Di fare cosa? >>
<< Di provare a combattere. È
inutile. Sarà sempre inutile. >>
A Tracey sembrò di cogliere una certa
amarezza nelle sue parola, ma probabilmente si trattava di semplice
indifferenza.
Sostenne il suo sguardo spento per qualche secondo, cioccolato nel nero
piombo.
<< Non credo che lo farò. Io non
sono una che molla. >> ribadì orgogliosa,
senza smettere di fissarlo
truce.
Nott storse la bocca. << Di questo
ne sono sempre stato certo. >>, ribadì con una
certa arroganza,
sentimento che però non raggiunse i suoi occhi: quelli,
notò Tracey, erano
stati spenti e vuoti per tutta la loro conversazione. La ragazza
socchiuse le
labbra, incerta se ribattere, ma Nott la precedette. Allungò
una mano verso i
suoi capelli, che le ricadevano ondulati sul petto fino a sotto il
seno, e ne
catturò una ciocca, osservandola con attenzione. Tracey
trattenne rumorosamente
il respiro per l’improvvisa vicinanza dei loro visi: mai, in
sette anni di
scuola, si era trovata in una situazione così intima con lui.
<< Sei cambiata, Davis. >>
disse il ragazzo.
Tracey annuì. << Lo sei anche tu.
>> ribadì, pensando al ragazzo taciturno,
altezzoso e arrogante che era stato
fino all’anno prima, mentre ora si trovava di fronte ad un
uomo vuoto, spento e
tremendamente cupo.
Lentamente si ritrasse dalla sua stretta
e la ciocca bionda scivolò leggera dalle dita del ragazzo,
ricadendole nuovamente sul
petto. << Ci si vede, Nott. >>, disse,
salendo le scale verso il
suo dormitorio.
<< Mph. >> mugugnò appena
Nott, osservando l’elegante figura della ragazza salire la
scalinata
ondeggiando appena sui fianchi.
Si era appena invaghito di Tracey Davis,
e questo era un male.
Ernie, seduto accanto a lei su tappeto giallo
e nero, sorrise divertito e la spinse scherzosamente.
<< Hannah, stavo solo scherzando!
Sei sempre bellissima, non importa quanto possa essere grosso e
ripugnante il
foruncolo che ti è sbucato sotto al mento. >>
disse serioso, scoppiando
di nuovo a ridere mezzo secondo dopo.
Anche Hannah non riuscì a reprimere un
sorriso: Ernie riusciva sempre a metterla di buon umore, nonostante la
tristezza che le appesantiva il cuore al pensiero di tutto quello che
era
accaduto negli ultimi tempi. Il ritorno di
Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato,
i Mangiamorte a piede libero, Hogwarts sotto il controllo di Piton e
dei
Carrow, Harry svanito nel nulla, i Nati Babbani ricercati…
Il pensiero corse subito a Susan, la sua
migliore amica e la persona più importante per lei, dopo
Ernie. Hannah non
sapeva cosa le fosse capitato: sperava vivamente che fosse riuscita a
scappare,
a mettersi in salvo, e che i Mangiamorte non l’avessero
scovata. Aveva saputo
da Seamus Finningan che Dean Thomas era riuscito a fuggire e ora viveva
da ricercato,
spostandosi da un luogo all’altro. L’ultima volta
che l’aveva visto, le aveva
raccontato Seamus, era stata al compleanno dei genitori di Lavanda,
quando Dean
gli si era avvicinato e, abbracciandolo, gli aveva detto addio. Poi era
scomparso nel buio della notte.
Sconsolata, appoggiò la testa sulla
spalla di Ernie. << Secondo te Susan sta bene?
>> sussurrò.
Ernie smise di ridere. << Ne sono
certo, Hannah. È troppo in gamba per farsi beccare da un
manipolo di
Mangiamorte. >> rispose.
<< Sei sempre così combattivo e
fiducioso, Ernie. Vorrei tanto essere come te. >>,
sospirò Hannah
<< Riesci sempre a darmi coraggio. >>
Ernie arrossì e si gratto la testa
imbarazzato. << Beh, ho imparato dal migliore.
>>
Hannah capì immediatamente a chi si
riferisse: il loro era un rapporto quasi simbiotico. <<
Harry. La nostra
speranza. >>
<< Ce la farà, ne sono certo.
Harry è uno tosto, non smetterà di combattere
finché non avrà ucciso
Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato. >>
Hannah sorrise. << Beh, anche noi
dovremo affrontare la nostra battaglia, a quanto sembra.
>>
<< Dio, non vedo l’ora. Mi
mancavano i tempi dell’ES: uscire di nascosto, infrangere le
regole, ribellarsi
all’autorità… >>,
sospirò deliziato Ernie, avvolgendo con un braccio le
spalle di Hannah.
<< Sarà un po’ come ribellarsi a
Tu-Sai-Chi, no? Come combattere contro di lui. Solo che la guerra noi
la
giochiamo in casa. >> sussurrò sorridendo
Hannah.
Ernie sorrise con affetto alla testa
bionda di Hannah. << Mi chiedo sempre perché
tu non sia finita a
Grifondoro, Hannah. Sei così coraggiosa. >>
<< Lo sei anche tu Ernie. Io sono
finita a Tassorosso per un solo motivo: diventare la tua migliore
amica.
>>
Ernie la abbracciò. << Non ti
lascerò mai, Hannah. >>, sospirò
contro il suo collo, stringendola forte.
Hannah era la sua migliore amica, la sua unica sorella e
l’unica persona capace
di comprenderlo fino in fondo. Erano diventati amici durante il loro
primo anno
ad Hogwarts, quando Ernia aveva deciso di prenderla sotto la sua
protezione:
Hannah al tempo era una bambina minuta e un po’ palliduccia,
con capelli troppo
biondi e occhi troppo grandi. Con il passare del tempo - e degli
allenamenti di
Quidditch – Hannah era diventata una ragazza alta e slanciata
con spalle
abbastanza forti e braccia toniche. Non era più esile e
neppure indifesa,
eppure Ernie continuava a provare per lei un particolare spirito di
protezione.
Hannah rise contro il suo petto.
<< Sei diventato così schifosamente
sdolcinato, Macmillian. Cos’è, la
guerra ti sta dando alla testa? >>
<< Lottiamo insieme. Riprendiamoci
la nostra scuola. >>
In quell’istante, il galeone di Ernie
prese a bruciare, e Hannah sciolse l’abbraccio, saltando sul
tappeto emozionata.
<< Allora? >>, chiese Hannah
impaziente.
<< Alle nove e trenta. Non è
specificato il posto, ma penso che sia sottointeso. >>
disse sorridendo.
Hannah urlò di gioia, saltando al collo
di Ernie. << Tra un’ora, tra un’ora!
>>
<< Hannah, fai piano! Non vorrai
svegliare tutti gli altri, vero? >>
<< Dai Ernie, sei emozionato anche
tu! Ammettilo. >>
Ernie si limitò a sorridere.
Quanto gli era mancato l’ES.
***
<<
Devi ancora spiegarci come hai
fatto, Luna! >>
Michael Corner camminava esaltava da una
parte all’altra della sala comune di Corvonero, addentando di
tanto in tanto un
Gelatina Tuttigusti + 1.
Luna Lovegood rise allegra dal suo
cantuccio sul divano, coperta interamente dal Cavillo, sulla cui
copertina
troneggiava la faccia sorridente di Harry Potter in tenuta da Quidditch
e la
scritta “Potter ci salverà!”.
Padma Patil, seduta accanto a lei,
scoccò uno sguardo ricco di disapprovazione ad Anthony
Goldstein e Terry
Steeval, che rincorrevano un modellino perfettamente funzionante di
Nimbus
Duemila sfuggito al loro controllo.
<< Anthony! Sei un prefetto,
dovresti dare il buon esempio! >> esclamò
contrariata.
Proprio in quel momento Anthony appoggiò
la gamba destra sopra all’elegante scacchiera in marmo che
troneggiava accanto
al divano e, dandosi uno slancio piuttosto energico, riuscì
infine ad afferrare
la scopa con un salto laterale, precipitando poi dolorosamente a terra.
Michael e Terry rotolarono a terra dalle
risate, picchiando i pugni a terra. Luna scoppiò in una
risata argentina,
mentre Padma, sbuffando irritata, gli si avvicinò
preoccupata.
Anthony era piegato in due dal dolore,
ma non sembrava avere niente di rotto: al contrario, stava ridendo
anche lui,
nonostante le risate gli causassero un intenso dolore al fianco.
La preoccupazione di Padma si sciolse
come neve al sole, sostituita dall’irritazione.
<< Anthony! Quella
scacchiera è appartenuta a Priscilla Corvonero! Non puoi
usarla come
trampolino, pezzo di Troll! >> strillò,
mettendosi le mani sui fianchi.
<< Oddio, è stato così fico!
>> ansimò Michael tra una risata e
l’altra, cercando a fatica di
rialzarsi.
Terry rimase a terra, cercando di
calmare le risate. << Hai… Visto…
Ahahahahahah, hai visto come è caduto?
>> rise, stringendosi lo stomaco con entrambe le braccia
<< Non ho
mai visto un tuffo del genere! Davvero Anthony, è stato
fantastico! >>
<< Oh, non hai mai visto i
Nargilli saltare, vero Terry? Quelli sì che sono salti
magnifici. Sono così
aggraziati! >> sospirò Luna, riponendo
finalmente il Cavillo con
espressione soddisfatta.
Terry si grattò la testa imbarazzato.
<< Ehm, no Luna, non ho mai visto un Nargillo.
>> ammise, cercando
di non guardarla come una pazza.
Dai tempi dell’ES Terry non riusciva più
a comportarsi male con Luna. Aveva scoperto in lei una compagna leale,
coraggiosa e, soprattutto, buona,
nel
vero senso della parola. Luna era buona con tutti, nonostante tutte le
cattiverie che i Corvonero le avevano sempre fatto, primi tra tutti
Anthony,
Michael e Terry.
Ora ferire Luna sarebbe stato
impensabile per Terry e gli altri. Lui, Anthony, Terry, Luna e Padma
avevano
finito con il diventare un gruppo piuttosto affiatato:
all’inizio si trattava
solo di studiare insieme in Sala Comune, ma poi avevano cominciato a
sedersi
vicini a colazione, pranzo e cena, a trascorrere insieme le ore buche
sulla
riva del Lago Nero, a fare gruppo durante le gite a Hogsmeade. E, per
la prima
volta dai tempi dell’ES, Terry si era di nuovo sentito parte
di qualcosa.
<< Luna, come hai fatto a far
funzionare il tuo galeone? >> chiese Michael, non appena
le risate si
furono placate.
Luna alzò le spalle. << Oh, è
stato piuttosto facile. Lo stavo stringendo tra le mani, e pensavo a
quanto mi
sarebbe piaciuto combattere contro i Carrow e ridare vita
all’ES. Pensavo che
mi sarebbe davvero piaciuto fare qualcosa, dato che, fuori da Hogwarts,
tutti
gli altri – Harry, Ron, Hermione e gli altri
dell’Ordine della Fenice – stanno
combattendo. E il mio galeone si è acceso. >>
Padma tossì leggermente. << Credo,
Luna, che il vero motivo dipenda dal fatto che tu sei stata la prima,
dopo
Harry, Ron ed Hermione, a firmare la pergamena dell’ES. Penso
che si tratti di
una specie di “passaggio di testimone”, in un certo
senso! >>
Michael sbuffò. << Uffa Padma, era
molto più divertente pensare che il galeone avesse percepito
la volontà di Luna
e, approvando il ritorno dell’ES, avesse reagito! Capisco che
tu sia
intelligente – lo siamo tutti qui a Corvonero – ma
ogni tanto potresti far
finta di non capire? >>
<< Io sono convinta che il nostro
galeone abbia sentito la nostra volontà, Michael
>>, disse sorridendo
Luna, inclinando dolcemente la testa da un lato.
<< Anche io! >> esclamò Terry
<< Vi ricordato quando Neville ha scoperto la Stanza
delle Necessità? Era
come se fosse questo castello a spingerci a reagire! Questo posto
è vivo. >>
<< Se già al Quinto Anno ci ha
spinti a combattere, quest’anno ci ficcherà in
mano una bacchetta e ci spingerà
contro i Carrow a calci! >> esclamò Michael,
causando l’ilarità di Terry
e Luna.
<< Se solo ci fossero tutti i
membri dell’ES! >>, sospirò Padma
preoccupata << Siamo solo in
dodici >>.
Michael rise. << Beh, credo che
Harry, Ron e Hermione abbiamo problemi più grandi a cui
pensare. Sai,
sconfiggere Tu-Sai-Chi, per esempio. >>
<< Dean si sta nascondendo, non si
è presentato al Censimento della Commissione Magica per i
Nati Babbani, quindi
ha Auror, Mangiamorte e Ghermidori alle calcagna, e quanto pare anche
Susan è riuscita a non farsi beccare.
>>
<< Però Cho, Alicia, Angelina,
Fred e George ci farebbero davvero comodo. È un peccato che
abbiamo finito di
frequentare Hogwarts l’anno scorso. >> disse
Terry.
Luna sospirò. << Sicuramente Fred
e George saranno già entrati nell’Ordine della
Fenice. >>
Terry fischiò, ammirato. <<
Accidenti, l’Ordine della Fenice. C’è un
sacco di gente fica che vi fa parte,
vero? >>
<< Oh, alcuni di loro ci hanno
dato una mano al Ministero, due anni fa. E anche l’anno
scorso, quando i
Mangiamorte sono entrati ad Hogwarts, sono venuti a darci una mano.
>>,
disse Luna.
<< Davvero? Chi? >>
<< Michael, davvero non sapevi che
anche loro erano qui, l’anno scorso? Non ti ricordi che il
fratello di Ron,
Bill, è stato morso da Greyback? Ce ne ha parlato Neville
dopo il funerale di
Silente. >>, spiegò brevemente Padma.
Michael si grattò la testa, imbarazzato.
<< Ehm, ero un po’ impegnato quel
giorno.>>
Padma sbuffò, visibilmente irritata.
<< Giusto. Le labbra di Daphne Greengrass erano molto
più importanti del
funerale di Silente. >>
<< Ehi, baciare la Greengrass è
qualcosa che ti capita una volta nella vita. Non potevo lasciarmi
sfuggire un’occasione
del genere! >>
<< Beh detto, fratello! >>
esclamò Anthony, allungandosi verso l’amico per
battergli il pugno.
<< Sei solo un idiota, Michael!
Come puoi dire così? Era il funerale di Silente!
>> esclamò Padma, sempre
più inviperita.
<< Padma, dai, sai meglio di me
che l’anno scorso ero davvero un idiota. E anche
l’anno prima, in effetti:
partecipavo all’ES solo perché c’era
Ginny! >> esclamò, e Padma ringhiò
appena al sentire il nome della ragazza.
<< Ma sono cambiato! >>
disse in fretta Michael, fraintendendo l’espressione della
ragazza << Sono
cambiato davvero! Quest’estate mi è servita per
capire che non potevo
continuare ad essere il solito ragazzino idiota, non con Tu-Sai-Chi in
giro a
piede libero e i Carrow e Piton ad Hogwarts! Io voglio davvero
combattere, per
quanto sarà possibile! >>
<< Combattere? >> chiese
Padma, stupita.
<< Beh, hai presente tutto quello
che capitava alla Umbridge? Pensavo a qualcosa di simile!
>> sghignazzò, battendo
il cinque a Terry, in piedi dietro il divano.
<< NO! >> esclamò Padma,
facendo sobbalzare tutti. << Ragazzi, qui non si tratta
più della Umbridge,
non stiamo più contestando il Ministero, rischiando al
massimo una punizione
con Gazza! Contestare i Carrow e Piton vuol dire schierarsi contro
Voi-Sapete-Chi, e questo vuol dire automaticamente morire! Io non ho di
certo
intenzione di cacciarmi nei guai, ci siamo già tutti dentro
fino al collo! >>
Terry la fronteggiò. << E cos’era
allora quello sguardo a cena? Quando si è acceso il nostro
galeone anche tu eri
felice, Padma! >>
La ragazza strinse freneticamente i
pugni. << Un conto è riunire nuovamente
l’ES e allenarsi in incantesimi
di difesa, che probabilmente di saranno molto utili, un altro
è condannarci a
morte! Io non ci sto ragazzi. Non sono più convinta che sia
una buona idea!
>>
Anthony si schiarì la gola, a disagio, e
Michael si rese conto solo in quell’istante che
l’amico era rimasto in silenzio
accanto al camino per tutta la durate della conversazione.
<< Me ne chiamo fuori anche io.
Non sono mica un Grifondoro. Non ce l’ho tutto quel fegato.
Se voi volete
giocare a fare gli Harry Potter io non vi seguirò.
>>, disse <<
Terry, Michael: siete i miei migliori amici, ma non voglio morire e non
posso
nemmeno mettere in pericolo la mia famiglia. Mi dispiace.
>> concluse,
abbassando lo sguardo.
<< Non parteciperete, stanotte,
alla prima riunione dell’ES? Sappiate che l’intento
è quello di ribellarsi a Piton
e ai Carrow. >> disse Luna.
<< Io no. >>, rispose Padma,
raccogliendo la sua borsa e dirigendosi verso il suo dormitorio.
<< Scusate, ragazzi. >>
disse Anthony, voltando loro le spalle.
Nella stanza piombò un silenzio
incredulo. << A cena entrambi sembravano così
decisi e fiduciosi, come
hanno potuto dimostrarsi così… Codardi?
>> chiese Michael, incredulo.
<< Siamo Corvonero, e come tali
siamo intelligenti. Entrambi hanno capito che quest’anno
metteremo tutti in
gioco la nostra vita e probabilmente non hanno intenzione di rischiarla
più del
necessario. >>
Michael sospirò. << Non mi sono
mai sentito così deluso da qualcuno come adesso. Mi
aspettavo un po’ più di
coraggio da en->>
<< Va bene alle nove e mezza?
>> lo interruppe Luna, osservandolo con i grandi occhi
grigi.
<< Ehm, cosa? >>
<< La prima riunione >>,
spiegò Luna, impaziente << Va bene stasera
alle nove e mezza? >>
Terry scoppiò a ridere. Cominciava
davvero ad adorare quella ragazza.
È
un capitolo di transizione, in cui non
succede praticamente nulla, ma visto che molti dei personaggi presenti
in
questa fanfiction non sono stati ben caratterizzati dalla Mamma Rowling
questo
è un modo per presentarveli per come me li immagino io.
Spero che vi
piaceranno!
Serpeverde, Tassorosso, Corvonero, le
tre case che, nello scorso capitolo, ho semplicemente accennato. Ecco
le loro reazioni:
credo che, per quanto riguarda Padma ed Anthony, il loro comportamento
sia più
che comprensibile: hanno paura e non vogliono rischiare più
del necessario.
Si intravedono anche le prime due coppie
che saranno presenti in questa raccolta: indovinate quali solo? Una
è piuttosto
palese, ma l’altra lo è molto meno.
Grazie mille a chi ha recensito il primo
capitolo: Foolfetta, mayetta e PaytonSawyer. Grazie di cuore!
A presto, baci
Giuka