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Autore: darkimera    15/06/2010    1 recensioni
Helizabeth vorrebbe essere come tutte le altre normali sedicenni. Peccato solo che abbia strani poteri psichici. Peccato solo che un vampiro millenario abbia messo gli occhi sulla sua gola...
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jacob si accovacciò accanto al cadavere di Edmund come a constatare che fosse effettivamente morto.

-E adesso che vuoi fare?

Chiesi con una voce che non mi sembrava la mia, mentre mi grattavo nervosa il punto del collo che era entrato in contatto con la lingua del vampiro e con gli occhi cercavo di non guardare il cadavere.

Non mi rispose. Si allontanò semplicemente dal corpo.

-Ti consiglio di andartene, quello che farò adesso non sarà un bello spettacolo.

Scossi la testa. –No, non me ne vado. Ho ancora delle domande che vogliono una risposta.

-Non hai paura?

Questa volta fui io a non rispondere. Mi sembrava scontato che avessi paura. Avevo avuto paura quando loro si erano scontrati, avevo avuto paura quando Edmund aveva posato i canini sul mio collo, avevo ancora paura, paura che il vampiro si riprendesse improvvisamente e si alzasse da terra per completare l’opera nonostante gli fosse stato infilzato un paletto nel cuore. Avevo ancora paura perché, dopo aver ascoltato quello che aveva detto il vampiro, temevo che per qualche ragione il prof perdesse nuovamente il controllo e mi uccidesse. E se rimanevo lì era sì perché avevo delle domande da fare a Jake, ma anche perché ero totalmente paralizzata ed ero certa che se anche mi fossi mossa le mie gambe non avrebbero retto.

Lui si diresse in cucina per poi ritornare con una scatola di fiammiferi.

-Vuoi…vuoi bruciarlo…?

-E’ questa la prassi.

Mi fece gesto di avvicinarmi a lui, poi sfregò un cerino e lo lanciò sul corpo. Edmund prese fuoco immediatamente emettendo volute di odore acre. Osservai raccapricciata la scena, mentre il rogo si mangiava ingordo la sua fonte di energia, temendo che si espandesse e incendiasse tutta la casa.

Il prof intanto si godeva la scena seduto comodamente in poltrona.

-Immagino tu voglia sapere se quello che ha detto lui è vero. –disse con una voce distante e stanca. Annuii con la testa, disgustata e attratta contemporaneamente dal falò improvvisato che non mi permetteva di distaccare gli occhi.

-E’ andata così. Ma io non potevo farci nulla, non ero padrone del mio corpo quella sera. La mia natura, la mia metà di vampiro, si era risvegliata e aveva bisogno di quel sangue che gli era stato negato per 28 anni di esistenza… mi nutrii di Clara quella notte, la mia dolce, stupenda Clara… e lei non fu la sola quella notte. Uccisi almeno altre dieci persone prima che trovassi pace e lui fu il mio maestro in quella notte di follia…

Lo guardai, mentre confusione e orrore mi si mescolavano sulla faccia.

-Cosa?! Edmund è stato… il tuo maestro…? Come può essere?

Sì, non poteva essere vero, no, era assolutamente impossibile. Da quale squallido film era stata presa questa frase? Sembrava tutto troppo irreale quello che mi stava dicendo.

-Già…per dieci anni ho cacciato insieme a lui. Io, però, non avevo il suo stesso bisogno pressante di sangue, per questo ero quello che ingannava la vittima grazie alla mia natura umana, era il nostro metodo di caccia. E poi incontrai degli hunter. Lui li considerava la feccia del mondo, mezzi vampiri che cacciano vampiri? Impossibile, impensabile. Mi convinsero che l’esistenza della mia stirpe non era solo quello che facevo, che c’era dell’altro, una possibilità di redenzione. Lui diceva che mi avevano fatto il lavaggio del cervello, e a pensarci ora magari aveva pure ragione, che non voleva separarsi da me, ma ormai io avevo preso la mia decisione. Mi sottoposero ad un allenamento per diventare uno di loro, mi fecero odiare la mia natura e il mio maestro perché era lui che l’aveva risvegliata. Su questo punto provai ad opporre resistenza, ma fu inutile. Alla fine decisero di mandarmi in missione e, grazie al fatto che lo conoscevo bene, fu lui il mio primo obbiettivo.

-Fammi capire…allora non è vero che lo odi per aver ucciso Clara?

-Al contrario. Non l’ho ancora perdonato su questa cosa.

Smise di parlare e guardò il fuoco che ancora divampava senza intaccare nulla di quello che gli stava intorno. Al corpo erano ormai stati erosi i tessuti muscolari e si incominciavano ad intravedere le ossa. Distolsi lo sguardo per evitare un conato di vomito dovuto anche dall’odore che regnava nella sala.

-Però stasera hai avuto la tua vendetta.

Sospirò. –Sì, stasera l’anima di Clara ha trovato una pace.

-Non ti dispiace per lui?

Rise nervoso. –Proprio tu mi fai questa domanda? Non mi dispiace affatto, sono riuscito a vincere sui miei demoni e sono riuscito a salvare una delle sue vittime… è questo che conta.

Silenzio.

Eppure no, cavoli. Perché quella frase che aveva appena detto sembrava così falsa, così…recitata? Anzi, a ben pensarci tutto era stato troppo calcolato. Lui che arrivava giusto il giorno dopo che Edmund mi aveva attaccata la prima volta? Sì, possibile. Era possibile che l’associazione hunting l’avesse avvisato da tempo della cosa perché, per non so quale ragione, erano riusciti a prevedere dove avrebbe attaccato e chissà, anche quando. Però… se si fossero messi d’accordo?

E anche quando eravamo a casa di Bell… E adesso, una storia che era sì stata raccontata alla perfezione, ma che mancava di qualcosa. Possibile che non mi avesse detto davvero tutto?

E la domanda di Edmund, quando gli chiedeva se per caso non fossero tornati ai vecchi tempi, non era forse un qualche tipo di segnale, della serie “attacchiamo!”?

O forse no… forse ero io che mi stavo facendo inutili problemi, che mi stavo convincendo di cose che erano solo nella mia testa… allora, se era così, potevo benissimo chiederne conferma al mezzo vampiro, no? Non ci sarebbe stato nulla di male.

-Jacob… Non mi hai raccontato tutto, vero?

Mi guardò sorpreso della domanda, poi sorrise.

-Te l’hanno mai detto, Helizabeth? A volte ci sono domande che non bisognerebbe mai fare…

L’attimo dopo non lo vidi più. L’attimo dopo sentii un forte pugno sulla bocca dello stomaco e il mondo si colorò di nero, mentre mi accasciavo a terra.

 

---

 

Ciao a tutti! Questa volta, come promesso, ho aggiornato un po’ più presto. Perdonatemi per il capitolo confusionario, non si capisce molto, vero? E poi è scritto pure male… mamma mia, che obbrobrio non mi è venuto, però non sapevo come sistemarlo, nonostante le varie riletture… -__-;;;

Ma passiamo a rispondere alle recensioni! ° V °

LaMiry ... Tutta la mattinata a leggere i capitoli?! Oddio…si vede proprio che questa storia così banale ti aveva preso! Chi sono i buoni e i cattivi? Ci deve per forza essere una distinzione? Dopo aver letto questo capitolo, secondo te, quali sono i ruoli? Grazie mille per i complimenti! Continua a seguirmi!

Sekhmet 2102…la nostra zucchina preferita non poteva starsene in silenzio sennò veniva meno alla fama di “Edmund, il vampiro che tutto vede e tutto sa” ù__ù… Delusione assurda per la reazione di Beth, immagino…E poi, Edmund non è poi così tanto infido, o almeno non come qualcun altro…Comunque, se hai voglia di altri colpi di scena continua a seguirmi e vedrai cosa ti combino nell’ultimo capitolo (che non so se sarà il prossimo o l’altro ancora…)! Grazie per la recensione!

Se per caso, oltre a queste due, ci saranno nuove recensioni a cui non ho risposto, ringrazio per avermele fatte.

Ci vediamo nel prossimo capitolo! E mi raccomando: recensite, recensite, recensite!

darkimera

 

 

 

 

  

 

  
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