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Autore: Sarty    16/06/2010    7 recensioni
"Io tengo a te Damon, ma amo Stefan sopra ogni altra cosa... Ok, vuoi Stefan? Prenditelo... Tu ti prendi il mio stupido fratello, io mi prendo la tua sciocca amica streghetta!" dalla one-shot a una nuova fanfiction... Spero vi piaccia!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai di soprassalto, con il respiro accelerato.

Quell’incubo sembrava decisamente troppo reale.

Mi alzai ancora assonnata e stanca e seguendo la solita routine mi preparai per andare a scuola.

La strada per arrivarci mi sembrava sempre troppo lunga, solo per il fatto che mi lasciava il tempo per ripensare agli incubi della notte precedente, ma quando mi avvicinavo all’ingresso i brusii e gli schiamazzi degli altri studenti mi riportavano alla realtà.

Arrivai al mio armadietto e lo aprii per prendere i libri delle mie lezioni di oggi.

“Hey Bonnie, tutto ok?” la voce di Matt arrivava da dietro le mie spalle.

Mi voltai per mostrargli il solito sorriso che gli riservavo, ma appena vidi il suo volto mi sorpresi. “Ciao Matt… qualcosa non và?”

“E me lo chiedi? Sei scappata via all’improvviso ieri, mi sono preoccupato…”

“Scusa io cosa?” iniziavo a sentire un brivido lungo la schiena.

“Bonnie, ma ci sei? Ieri, al parco, sei scappata via di corsa dicendomi che avevi dimenticato un appuntamento… Ho provato perfino a cercarti, volevo riaccompagnarti a casa, ma sembravi sparita nel nulla!”

Non sono sicura di che espressione avessi stampata sul volto, ma ero più che sicura di quello che sentivo dentro: terrore.

Era successo davvero.

Non era stato un incubo.

Sentii le lacrime che premevano per uscire, mentre le mie mani iniziavano a tremare.

“Bonnie? Bonnie cosa è successo?”

Scappai.

Non volevo che mi vedesse così, non volevo che mi vedessero piangere.

Corsi in un bagno e chiusi la porta a chiave.

Quella sensazione di panico non mi abbandonava: come avrebbe potuto?

Ora ricordavo fin troppo bene l’aura che avevo sentito quando Matt mi si era avvicinato.

Un disperato desiderio di vita: quella di Matt.

Un disperato desiderio di sangue: il mio.

Ero scappata, avevo dovuto farlo per proteggere il mio migliore amico.

E mi ero ritrovata faccia a faccia con il mostro.

C’era stato un periodo in cui guardavo Damon con occhi diversi, ma ora, dopo … ieri, non ci riuscivo più. Non dopo aver sentito l’aura che emanava

“Bonnie! Bonnie apri subito questa porta!” la voce di Meredith mi scosse dai miei pensieri.

Con un rapido gesto feci scattare la chiave e Meredith si fiondò su di me, abbracciandomi. Ed in quel momento non mi serviva altro. Calmai il mio respiro, il mio pianto.

“Adesso dimmi subito cosa stà succedendo, Bonnie.” Mi fissava con quello sguardo da sorella maggiore protettiva che mi faceva sentire bene. Stavo per parlare, quando sentimmo la campanella. Non era decisamente né il momento, né il luogo giusto per discutere una cosa come quella di ieri. “Dopo le lezioni, ok?” feci il mio sguardo implorante. “Vigliacca!” mi rispose con un sorriso.

Entrammo in classe di corsa e ci sedemmo nei nostri banchi. Non riuscivo a concentrarmi, troppi pensieri e troppe sensazioni mi si agitavano dentro. Dovevo cercare di calmarmi: sicuramente parlare con Meredith mi avrebbe aiutato, sicuramente lei avrebbe trovato una soluzione, una spiegazione, insomma qualsiasi cosa per risolvere il problema.

Da quando sono diventato IO il problema?

Feci un balzo sulla sedia, facendo ridere mezza classe, tranne Meredith che mi guardava preoccupata. Riuscii comunque ad arrossire per la gaffe, mi scusai e mi rimisi seduta.

Bel salto streghetta… reazione immediata… fai bene a tenerti in allenamento… ti servirà di certo…

La sua voce era nella mia testa, così guardai fuori dalla finestra. Su un albero poco lontano riuscivo perfettamente ad intravedere la nera figura di un corvo. Iniziai nuovamente a tremare.

Non fare così, ragazzina, o mi costringerai ad anticipare i tempi…

A quelle parole il mio cuore perse un battito. O forse più delle parole era il suo tono: freddo, distaccato, tagliente come una lama, una lama che aspettava solo di incidermi il collo.

Perspicace come sempre, streghetta… Ci vediamo dopo!

Tutto diventò nero.

 

Quanto casino per una ragazzina svenuta!

L’intera classe si avventò su di lei, tutti intorno per vedere cosa fosse successo.

Mi si stampò un sorriso sulle labbra: ero decisamente bravo, anche solo con il pensiero. E la cosa che mi faceva più piacere, era che adesso avrei mandato in panico quello stupido di mio fratello e la sua combriccola di insulsi umani. Appena la streghetta avesse raccontato tutto, il mio piano avrebbe iniziato a prendere forma.

Io tengo a te Damon, ma amo Stefan sopra ogni altra cosa

Quelle maledette parole continuavano a vorticarmi per la testa, ancora e ancora. 

Ok, vuoi Stefan? Prenditelo. Ma nessuno la passa liscia se pesta i piedi a Damon Salvatore!

Tu ti prendi il mio stupido fratello, io mi prendo la tua sciocca amica streghetta!

Del resto, prima o poi, tutti dobbiamo imparare cosa sia il dolore. Anche se nel mio caso sarebbe stata una fonte di piacere: i miei canini iniziarono a pulsare al solo ricordo del sapore di quelle piccole gocce di sangue innocente.

Guardai nuovamente dentro la finestra della sua classe: quel maledetto umano aveva preso in braccio la rossa per portarla in infermeria. Certo, chiunque avrebbe potuto farlo: quella ragazzina era talmente esile e fragile. Non avrebbe potuto nulla contro di me anche se io fossi stato un semplice umano. E lei lo sapeva. Mi era bastato un messaggio telepatico per mandarla in tilt!

Eppure ogni tanto in lei si risveglia una scintilla. Anche ieri, quando ha osato schiaffeggiarmi via la mano, nei suoi occhi riuscivo a vedere ardere un fuoco.

Ma non ti basterà, streghetta. Tutti questi tuoi inconsci comportamenti non fanno altro che aumentare la mia voglia di prenderti. Non sono sicuro di riuscire a lasciarti vivere il tempo che avevo progettato di far penare Elena e Stefan. Forse dovrò accontentarmi di vederli piangere e soffrire davanti alla tua bara. 

Ciao a tutti... mi è venuta un'ispirazione e così ho trasformato la mia one-shot in un prologo. Non sono sicura del risultato, spero di non deludervi! A presto!

  
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