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Autore: Evee_Paciock91    18/06/2010    1 recensioni
"...Un bacio non è altro che un apostrofo rosa tra le parole t'amo..." La New Generation alle prese con piccoli, grandi problemi di cuore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Lily Potter era una delle ragazzine più popolari di Hogwarts: brillante tanto quanto i suoi fratelli maggiori, che frequentavano rispettivamente il sesto e il quinto anno nella casa di Grifondoro, era anche particolarmente affascinante e non solo perché fosse figlia del celeberrimo Harry Potter ma perché sua madre era l’ultima di sette figli e, si vociferava, una strega di celebre bellezza e abilità. Faceva coppia fissa con i suoi due migliori amici: Hugo Weasley e Lysander Scamander. Il primo era suo cugino, un ragazzino dalla battuta facile e amante del cibo, bruno e alto come suo padre; Lysander, invece, la conosceva da quando erano piccoline anche se non le legava nessun vincolo di parentela. La ragazzina in questione era alta, con lunghi capelli neri legati in una elegante codino che della madre aveva ereditato solo l’espressione sognante e il colore degli occhi, che erano azzurri come i nontiscordardimè. Lily si avviò per il corridoio cercando i suoi amici. Ad un tratto però, mentre sbirciava dentro uno scompartimento, qualcuno le andò addosso così che i due si ritrovarono per terra l’uno addosso all’altro. Quando Lily alzò lo sguardo si ritrovò a fissare due occhi intensi ma freddi e grigi come il ghiaccio. Lily decise che non sarebbe arrossita e mantenne un atteggiamento di contegno.
"Malfoy, se non te ne sei accorto sei proprio sopra di me" disse Lily con tono sarcastico.
"Sai, è difficile distinguere i tuoi capelli dalla moquette rossa. Non so se mi spiego" ribattè Scorpius Malfoy alzandosi e riassestandosi i vestiti.
Lily tirò fuori la bacchetta.
"Andiamo, Potter, non costringermi a farti un incantesimo. Poi sei in una posizione svantaggiata e…"
Fu un attimo. Lily gli scagliò addosso un incantesimo rallegrante e Scorpius attaccò a ridere. Lily si tirò su e riprese il baule da terra.
"P-potter…Ahahaha…N-non puoi lasciarmi così…" le risate non lasciarono il tempo al ragazzo di completare la frase che si mise anche a battere i pugni per terra.
Lily sbuffò con impazienza e sciolse l’incantesimo. Scorpius si alzò da terra con un sorriso che andava da un orecchio all’altro ma in quel momento era tutt’altro che contento.
"Quando si dice occhio per occhio…" mormorò Scorpius.
"Sei un gran maleducato, Scorpius" rispose Lily furente e, voltatogli le spalle, proseguì per il corridoio miracolosamente deserto.

*

 "Ehi, James! James! Da questa parte!"
James si voltò verso Frank Paciock. Il suo amico, un ragazzo alto con capelli lunghi e marroni, lo chiamava sporto dallo sportello di uno scompartimento. Il ragazzo si avviò da quella parte e quando fu dentro vide che oltre Frank c’erano anche suo cugino Fred Weasley, con i suoi inconfondibili capelli rosso fiamma, Oliver Finnigan intento a giocare con un mazzo di carte autorimestanti e poi c’era la sua migliore amica: Evee Paciock, sorella di Frank, che guardava fuori dal finestrino. Tuttavia quando vide entrare James gli sorrise e lo abbracciò. Evee era una ragazza fuori dal comune e straordinariamente brillante. Sapeva essere divertentissima in certi momenti, altri invece era ligia al dovere e responsabile. Aveva voti eccellenti praticamente in tutte le materie, era la Cercatrice della squadra di Grifondoro e due anni fa, sfidata da Teddy Lupin, era entrata nella Foresta Proibita e ne era uscita mezz’ora dopo dicendo che era restata per tutto il tempo intenta a guardare uno splendido unicorno che brucava l’erba. James ed Evee passavano praticamente tutto il tempo insieme quando erano ad Hogwarts, molto più di quello che James passava con Frank, con Fred o con Oliver. Era alta, magra con capelli neri come l’ebano e molto mossi. Aveva un viso fine, le gote erano rosee, le labbra rosse come il sangue. Era molto bella, Evee, e più di una volta i tre amici avevano cercato di sabotare le sue uscite con studenti più grandi. Tentativi destinati a fallire perché Evee era più furba e più abile di loro.
"Non ti abbiamo visto sulla banchina, James" disse Oliver staccando gli occhi dalle carte e guardando l’amico incuriosito.
"Io…"
"Era impegnato a salutare una splendida ragazza dai capelli biondi, non è vero James?" disse Fred ammiccando nella sua direzione.
Frank fischiò, Oliver ghignò e James arrossì. Dove diavolo si era nascosto Fred sulla banchina? E come aveva fatto a spiarlo senza che lui se ne accorgesse? L’espressione di Evee era indecifrabile.
"Io…Lei si chiama Ellen, è una babbana…Io…Lei…Stiamo insieme…" nel pronunciare quelle parole James evitò accuratamente di guardare nella direzione di Evee.
"Beh, complimenti amico. Quando hai intenzione di presentarci la tua bella?" chiese Frank dandogli una pacca sulla spalla.
"Diciamo che per le vacanze Natalizie potrei organizzare una serata tra amici a casa mia…" borbottò James issando il baule sulla reticella. Con la coda dell’occhio guardò in direzione di Evee che però sembrava tutta presa dalla Gazzetta del Profeta.
"Amico, non vedo l’ora di incontrare…Come hai detto che si chiama la fanciulla in questione?" chiese Fred con finta aria sognante.
"Il suo nome è Ellen. E comunque…I tempi dovrebbero essere maturi anche per voi altri…Qui a scuola ci sono moltissime ragazze carine…" continuò James cercando di deviare il discorso sulle beghe sentimentali dei suoi amici.
"Del nostro anno non c’è nessuna di particolarmente carina. A parte te, Ev. Tu sei una delle più belle ragazze che abbia conosciuto" disse Oliver prendendo la mano di Evee.
"Oliver" Evee scacciò la mano di Oliver come uno schiaffo, ma sorrideva "Non è ancora cominciato il quadrimestre e già fai il ruffiano perché ti passi i compiti?"
"Sei crudele. Ti sto aprendo il mio cuore e tu mi tratti così. L’unica cosa che mi resta è morire di dolore" Oliver cadde dal sedile fingendosi morto.
"Ah, per me puoi rimanere così fino a Giugno" disse Evee alzandosi, scavalcando Oliver e aprendo lo sportello.
Gli altri risero.
"Dove vai?" Oliver alzò la testa puntellandosi sui gomiti.
"Mi allontano da questo covo di ormoni impazziti. Quando sarete tornati in voi fatemelo sapere" e detto questo si chiuse la porta alle spalle.
Oliver si alzò con un sospiro continuando a guardare la porta e scuotendo la testa.
"Sono anni che cerco di indurla ad amarmi. Ma è tutto inutile. Il suo cuore appartiene ad un altro" e detto questo guardò James che alzò un sopracciglio.
"Scusa?"
"Avanti James, non dirmi che non ti sei accorto che la nostra piccola Evee ha un debole per te!" esclamò Fred guardandolo scioccato.
James non rispose e guardò Frank.
"Non guardarmi, non sono mai entrato in confidenze di questo tipo con mia sorella…" tagliò corto Frank rigirandosi la bacchetta tra le mani.
James sospirò. Avrebbe volentieri scambiato tutti i suoi averi per sapere che cosa passava per la testa di Evee. Se avesse scoperto che era proprio come diceva Oliver sarebbe cambiato tutto, o no? Evee avrebbe acconsentito a rimanere sua amica? O la gelosia nei confronti di Ellen avrebbe distrutto la loro splendida, irrinunciabile amicizia? James si chiese poi se avrebbe volentieri desiderato sapere cosa Evee volesse veramente. No, non lo voleva. Piuttosto avrebbe affrontato una Manticora in carne ed ossa.

  
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