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Autore: kiara3993    20/06/2010    6 recensioni
Mi chiamo Chiara ho 26 anni, e sono appena atterrata all’aereo porto di Los Angeles, vi starete chiedendo cosa ci faccio qui?! Semplice ho vinto un concorso indetto da Vanity Fair, che mi permetteva, se avessi vinto di incontrare Ian Somerhalder, uno dei protagonisti della nuova serie tv: “The Vampire Diaries” .
I protagonisti sono il cast di TVD-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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efp2

Sono contenta che il primo capitolo vi sia piaciuto, è una storia che avevo in mente e che immaginavo da un po’ ma che ho deciso di mettere per iscritto solo ora con l’arrivo dell’estate, in modo da prestarle più attenzione.
Lo so che è difficile immaginarsi un Ian così stronzo però è necessario ai fini della trama, comunque tranquillizzatevi non sarà sempre stronzo.
Per quanto riguarda i personaggi vi posso dire che niente è ciò che sembra, però non vi posso anticipare niente.

“Ti odio ma ti amo” è solo un titolo provvisorio, per ciò chiedo a voi lettori di proporre qualche titolo successivamente sceglierò quello che si avvicina di più alla trama che ho in mente.

Ora passiamo alla recensioni:

nana_86

Sono contenta che ti piaccia la storia, spero che continuerai a seguirmi, lo so che non sembra così bastardo solo che secondo me facendolo comportare un po’ da stronzo sembra ancora più hot……un bacio
_Miss_

Sono contenta che la storia ti incuriosisce e comunque hai ragione Chiara ha grinta da vendere e lo mostrerà sempre, guai a chi le mette i piedi in testa VIP o no che sia….un bacio

vero15star
Grazie vero15star sono sempre contenta di ricevere critiche che mi aiutino a migliorare, anche perché se scrivo in modo decente lo devo alle urla che la mia prof mi lanciava dopo che correggeva i miei temi…continua a fare critiche negative o positive che siano.

Capitolo 2: Apologize

POV IAN

Da quanto una ragazza non mi parlava in quel modo?! Semplice da quando ho girato il primo film, anzi no da quando ho fatto la prima foto da modello.  È andata via immediatamente, probabilmente nella sua stanza, pensai. Non facevo altro che pensare ai tre punti che aveva esposto chiaramente quando avevo ribattuto, era stata chiara e coincisa mostrando una grinta ed un cipiglio invidiabile.  
Solo dopo una decina di minuti feci caso agli sguardi accusatori dei mie “colleghi/amici”, non sopportavo essere guardato con quello sguardo di rimprovero, non li reggevo più ormai perciò sbottai –Cosa avete da guardare in quel modo?-
Paul mi diede una pacca sulla spalla che mi sbilanciò, mentre Nina e Sara faceva segno di no con il capo. 
-Secondo me ti sei comportato davvero male- disse Nina sorseggiando la sua acqua tonica dalla cannuccia, aveva uno sguardo così carico di rimprovero che sembrava mia madre quando mi sgridava.
-Senti li conosci anche tu i fan, urlano, ti saltano addosso e alcuni ti pedinano sono come le formiche- dissi risentito. Sentii Paul fare una risata un po’ camuffata perciò mi voltai verso di lui e dissi –Cosa c’è da ridere tanto?- lui mi poggiò una mano sulla spalla e mi rispose –Ti sembra che Chiara abbia fatto una di queste cose?! A me no, anzi è disponibile e simpatica per quanto ho avuto modo di conoscerla, per la prima volta mi sono sentito trattare come una persona normale da una fan.-  Aveva ragione, alla fine aveva sempre ragione lui, nonostante fosse più giovane, aveva più sale in zucca lui di quanto ne avessi io.
-Bè cosa dovrei fare neanche mi è simpatica?- chiesi ordinando una birra fredda.
-Come prima cosa dovresti scusarti e poi non deve esserti per forza simpatica, ma ciò non vuol dire che la devi trattare in quel modo.- disse Paul
-Va bene domani mattina mi scuserò- dissi prendendo la bottiglia e sorseggiandone un po’.
-Domani mattina è troppo tardi, avete il servizio fotografico e l’intervista- disse Nina.
Me ne ero quasi dimenticato, Ellen ce lo aveva detto sul set, intervista con Vanity Fair e servizio fotografico perciò saremmo stati impegnati sin dalle prime luci con i collaboratori grafici ecc ecc. -Ok, ma come faccio a scusarmi non so neanche qual è la sua camera- dissi poggiando la birra sul bancone, -La camera è la 3993, me lo ha detto prima perciò ora vai e scusati- disse Nina prendendosi la mia birra facendomi segno di andare.
Mi conveniva muovermi altrimenti Nina avrebbe avuto il coraggio di accompagnarmi tirandomi per le orecchie perciò dissi –Ok vado subito, ma mi scuserò e basta- precisai. -Nessuno ti ha chiesto di fare di più- disse Paul.
-Bene ci vediamo domani, notte ragazzi- bacia Nina e Sara sulla guancia strinsi la mano a Paul e andai verso l’ascensore. Chiamai l’ascensore e vi entrai, bene cosa potevo dire a quella ragazza?! Non ne avevo la minima idea, nessuno mi aveva mai parlato così, nonostante avesse risposto alle mie offese lo aveva fatto senza offendermi minimamente.  Mentre mi rispondeva aveva una luce negli occhi che risplendeva, mentre pensavo queste cose sentii i brividi lungo la schiena.  
Mi diedi una sberla in testa “Smettila di fare il cretino e pensa piuttosto a cosa dire” pensai, le porte si aprirono segno che ero arrivato al 33° piano. Uscii dall’ascensore guardai ogni numero sulla porta, tanto per prendere un po’ di tempo, 3988, 3989, 3990, 3991, 3992 e infine eccola qui 3993.  Cammino avanti e indietro davanti alla porta cercando le parole giuste per scusarmi senza diventare nuovamente offensivo.
Così decisi di improvvisare altrimenti sarei sembrato finto, alzai il pugno e bussai alla porta, sentii dei passi e una voce al di là della porta dire –Arrivo-, qualche secondo e la porta si aprì, lei era lì davanti a me che mi guardava nel suo pigiama rosa.

 POV CHIARA

 

Quella era l’ultima persona che pensai di trovarmi davanti alla porta, la persona che poco prima non aveva fatto altro che offendermi.
-Cosa vuoi?- chiesi con voce scocciata, -se sei qui per offendermi ancora fai in fretta perché vorrei riposare-.
-Non sono qui per offenderti- disse con un sguardo da cucciolo abbandonato che avrebbe fatto sciogliere chiunque, scrollai la testa cacciando via quel pensiero e chiesi con più calma –Allora perché sei qui?-, puntò il suo sguardo nei miei occhi e mi disse –Per scusarmi, non dovevo trattarti in quel modo sono stato scortese e maleducato.- Un attimo?!? Cosa aveva appena detto?! Che si scusava?!, mi veniva da ridere ma ti trattenni non sarebbe stato carino ridergli in faccia.
-Va bene accetto le tue scuse- dissi accondiscendente, lui continuò a guardarmi come se si aspettasse qualcosa, -Cosa stai aspettando?!- chiesi, non sopportando quel silenzio. -Che ti scusi anche tu- disse con una naturalezza che mi fece ridere davvero –Tu ti aspetti che io mi scusi?! Ma sei fuori di zucca?!- chiesi allo “zuccone”.
-Certo che devi scusarti per le cose che mi hai detto, visto che anche io mi sono scusato.- rispose, neanche lui sembrava convinto di quello che aveva appena detto.
-Io non mi scuserò per aver detto quello che penso, e finché non cambierò idea non mi scuserò, se mi darai prove che ciò che ho detto è sbagliato mi scuserò altrimenti no- dissi tranquillamente.
-Va bene, ma stai certa che cambierai idea su di me- disse convinto.
-Certo, certo buonanotte- dissi chiudendogli la porta in faccia tornando poi in camera.
Forse ero stata un po’ brusca, ma d’altronde anche se si era scusato non lo avevo ancora perdonato, perché la cosa che più odio è dare un giudizio senza conoscere una persona. Mi misi a letto e guardai l’ora, erano le 22.30 forse non era il caso di chiamare la mia famiglia data la differenza di fuso, staranno già dormendo anzi sicuramente visto che in Italia sono le 4.30 del mattino. 
Andai sotto le coperte e mi presi qualche minuto per pensare alla fortuna che avevo avuto, ho vinto un viaggio spesato con soggiorno in un Hotel a 5 stelle, servizi fotografici e tappeti rossi cosa potrei volere di più dalla vita?! Un ragazzo?! No l’ultima esperienza mi è servita da lezione e per un po’ starò lontana dalle storie d’amore.
Mentre sono sotto le coperte mi sento sola, una stanza così grande per una persona sola perciò per sentirmi meno sola accendo la tv e abbasso il volume, almeno mi sembrerà di avere compagnia.

Ore 6.30

Sento una suoneria, ma non è il mio cellulare perché non è la mia musichetta, sembrerebbe un telefono fisso. Apro a fatica gli occhi cercando il telefono con lo sguardo, eccolo lì sul comodino, mi allungo a fatica e prendo la cornetta avvicinandola all’orecchio.
-Pronto?- dico con voce ancora impastata dal sonno -Chiara fatti trovare pronta tra 5 minuti, in camera tua arriverà Tanya ti truccherà e vestirà, so che ti avevo detto per le 9.00, ma il servizio è stato anticipato- e riattaccò. 
Dalla voce avevo capito che Ellen, solo lei era in grado di parlare così velocemente, perciò scesi dal letto e mi buttai velocemente sotto la doccia portando con me lo spazzolino per lavarmi i denti. Feci la doccia in tempo record 2 minuti, solitamente impiegavo un quarto d’ora per fare la doccia, uscita dal box doccia misi un completo intimo color carne mentre sopra una semplice vestaglia, tanto mi sarei dovuta cambiare a minuti. Mi siedo sul grande divano aspettando Tanya quando finalmente sento bussare alla porta,mi alzo e vado ad aprire.
Mi trovo davanti una ragazza giovane che ha più o meno la mia età bionda con gli occhi azzurri, porta dei pantaloncini corti beje, mentre la maglietta e le scarpe sono di un rosa delicato, sembra davvero una barbie.
-Ciao io sono Tanya e mi occuperò di te, in modo da farti risultare favolosa nel servizio fotografico- disse sorridendomi.
-Ciao io sono Chiara- dissi facendomi da parte per farla entrare, entrò immediatamente trascinando una valigetta mentre dietro di lei i camerieri dell’hotel spingevano dentro la stanza uno stand pieno di abiti di ogni colore.
-Chiara vieni abbiamo poco tempo, praticamente di devo preparare in 1 ora- disse Tanya mentre apriva la valigetta.
La valigetta sembrava un negozio di cosmetici e non solo, ombretti, smalti e rossetti di ogni tipo, ogni ragazza avrebbe voluto una valigetta uguale a quella. Ascoltando l’ammonimento di Tanya mi sedetti sulla sedia che aveva posizionato davanti allo specchio.
-Bene hai una bella pelle quindi non mi sembra il caso di coprirla eccessivamente, anche perché sei una semplice ragazza che ha vinto il concorso, perciò poco trucco.-
Prese dalla valigetta del mascara ed un lucidalabbra color pesca –Questi possono bastare devi apparire come la ragazza acqua e sapone, ora guarda in alto.- feci come mi aveva detto e guardai in alto mentre mi stendeva il mascara sulle ciglia facendole sembrare più lunghe e delineate. Poi passò lentamente il lucidalabbra sulle mie labbra alle quali donò una nuova lucentezza al colore di pesca.
-Bene ora passiamo ai capelli, siccome dobbiamo stare sul naturale e sul delicato pensavo a sciolti capelli lisci- disse prendendo un mollettone, fissando così parte dei miei capelli mentre con la piastra iniziava a renderli lisci come la seta.
Adoravo andare dal parrucchiere perché mi rilassava, mi donava un senso di tranquillità enorme, Tanya ci sapeva davvero fare in venti minuti aveva reso i miei capelli lisci come la seta non mi sembrava vero solitamente io per renderli lisci ci mettevo 1 ora senza però raggiungere simili risultati.
-Ora passiamo ai vestiti pensavo qualcosa di delicato, inizia provando questo semplice vestito bianco.- disse porgendomi un abito bianco di tulle.
Fu facile da indossare anche perché non aveva ne cerniere ne bottoni, dopo averlo sistemato Tanya mi guardò con occhio critico e disse –Sembra una vestaglia, prova questo- disse porgendomene uno color prugna che però era molto simile a quello bianco. Feci altri due cambi d’abito per trovare quello perfetto, mi stava d’incanto era color pesca e sotto il seno aveva una semplice fascia nera a pois bianchi.
-Questo è l’abito perfetto, ora metti queste scarpe è l’unico paio che si intona a quel vestito- disse porgendomi un paio di scarpe in raso color pesca, subito dopo mi mise al polso un bracciale color pesca mentre all’anulare destro mi mise una serie di anelli incastrati tra di loro.
-Ora ci manca una collana- disse facendosi pensierosa poi frugò un attimo nella sua borsa e tirò fuori una catenella con un ciondolo a forma di cuore. 
-Non ho collane che si intonino al vestito però ti presto questa è mia perciò alla fine del servizio la rivoglio- disse Tanya sorridendo –Ora fatti dare un’ultima occhiata.- disse.
Mi misi in piedi dritta e feci un giro completo su me stessa e quando tornai a guardarla in faccia disse –Stai benissimo, farai un figurone al servizio, ora andiamo o Ellen mi licenzia.- 
Tanya disse ai camerieri di sistemare le cose che sarebbe venuta a prenderle dopo, dopodiché mi accompagnò sul set dove si sarebbe tenuto il servizio fotografico. Mentre eravamo in ascensore mi disse -Bene ti do qualche dritta su come posare, non devi strafare, non devi sorridere come una pazza, un semplice timido sorriso va bene devi cercare di essere naturale, giocare con l’obbiettivo della macchina fotografica, lavorerai con Ian quindi penso che ti aiuterà, cercherà di metterti a tuo agio però tu devi essere assolutamente naturale ok?-
Feci cenno di sì con il capo anche perché ero così nervosa che non riuscivo a spiccicare parola, al din dell’ascensore il mio cuore iniziò a battere velocemente perché non sapevo come comportarmi in una situazione del genere. 
-Per di qua il servizio fotografico è in giardino- disse Tanya facendomi strada, davanti all’uscita che dava sul giardino c’era Ellen che parlava al telefono con qualcuno, ma appena mi vide riattaccò.
-Eccoti Chiara stai benissimo, Tanya ottimo lavoro come sempre, ora vieni con me che ti dico due parole, con la giornalista risposte brevi e decise, non esitare altrimenti cercherà di buttarti giù tutto chiaro?- disse Ellen.
-Limpido- risposi, stavo per raggiungere qual cos altro, ma fui interrotta dall’arrivo di Ian, portava dei pantaloni neri, una camicia blu con i primi tre bottoni slacciati, così come i bottoni sulle maniche e sopra la camicia portava un gilet nero slacciato.
-Eccomi Ellen scusa ma non trovavo la camicia che volevo- disse poi vide Tanya e sorrise –Ciao Tanya come stai? È un sacco che non ci vediamo- disse abbracciandola per salutarla.
La ragazza rispose all’abbraccio e disse –Sono molto impegnata però ora ci potremmo vedere più spesso, sono la stylist personale di Chiara per ogni evento o servizio fotografico-.
-Ciao Chiara, stai davvero bene- mi disse Ian con un sorriso sbilenco, che cominciavo ad odiare –grazie- risposi con sufficienza visto che non vedevo l’ora di iniziare e perciò di finire.
-IAAANNN- esclamò una voce acuta e petulante, mi voltai verso quella voce e vidi venir verso di noi un’altissima bionda, sorriso a 32 denti e gambe chilometriche.
Era la fotografa e la giornalista, quando ci raggiunse abbracciò Ian eccessivamente a giudicare dall’espressione di lui –Come stai tesoro?- chiese prendendolo a braccetto –Bene e tu Jennifer?- rispose lui cortesemente –Meravigliosamente siamo pronti dov’è la vincitrice? Ho sentito che è italiana- disse guardandosi attorno Ian si voltò e disse –Jennifer ti presento Chiara, Chiara Jennifer.-
Mi guardò da capo a piedi e disse –Forse dovremmo usare Photoshop per renderla carina sulle foto disse ridendo mentre a quelle parole avrei solo voluto prenderla a calci ma mi limitai a portare le braccia dietro le schiena e a sfoggiare un sorriso finto quanto il suo naso.
-Bene tutti sul set, iniziamo- disse Ellen mettendo una mano sulla mia schiena e una su quella di Ian, spingendoci sotto una grande quercia.
Mi appoggiai semplicemente all’albero senza curarmi di Ian, Jennifer fece un paio di scatti e disse –Mortisia sorridi un po’, il sorriso non posso mettertelo con Photoshop- disse acida.
Mi staccai dall’albero pronta a togliermi una scarpa e a tirargliela dietro, quando Ian mi prese per un braccio e disse –Non pensare alla macchina fotografica gioca con me diverti- disse iniziando a pungolarmi con un dito sul fianco, dopo mi fece un pizzicotto e si nascose dietro l’albero, così cercai di sbirciare da un lato mentre lui uscì dall’altro facendomi spaventare.
Passammo tutto il servizio fotografico a farci scherzetti e a ridere, dopotutto era divertente mi stavo divertendo. Mi mostrò un lato diverso di sé, aveva capito che se quella bionda rifatta mi avesse provocata ancora l’avrei molto probabilmente picchiata, gli fui molto grata per ciò che fece Tanya aveva ragione mi aveva messo a mio agio, ma non mi ero ancora ricreduta su di lui quello che aveva fatto era troppo poco.
-Bravi ragazzi basta così- disse Ellen sorridente, ciò voleva dire che era soddisfatta del servizio, il gesto che me lo confermò fu l’ok che Tanya mi fece da dietro le spalle di Ellen che mi tranquillizzò.
-Ora sedetevi sotto il gazebo così farete l’intervista con Jennifer, dopodiché Ian tu devi correre sul set ti cambierai poi là, mentre tu Chiara ti puoi cambiare e poi verrai con me sul set.- disse Ellen.
Insieme ad Ian mi incamminai verso il gazebo che era poco più in là –Grazie per prima- gli dissi sinceramente.
-Figurati Jennifer sa essere snervante comunque non preoccuparti quando parlava ti Photoshop ti prendeva in giro, in realtà ti offendeva ma solo perché sei più carina di lei- disse senza pensare. Quando disse che ero carina arrossii involontariamente, anche perché nessuno me lo aveva mai detto così apertamente.  Mi sedetti sul dondolo e così fece pure lui, dopo poco ci raggiunse Ellen con Jennifer che aveva in mano un registratore vocale.
-Bene possiamo iniziare- disse Ellen sedendosi su una sedia come Jennifer.
-Iniziamo con te Chiara, cosa hai pensato quando hai vinto il concorso?- chiese annoiata, mi sforzai di sorridere e dissi –Che ci fosse stato uno sbaglio e che forse qualcuno mi aveva fatto uno scherzo-
Spostò gli occhi su Ian e sorridendo sguaiatamente gli chiese –La prima volta che hai incontrato Chiara cosa hai pensato?- Ian mi guardò sorridendo e disse –In realtà quando l’ho incontrata non sapevo ancora che fosse la vincitrice del concorso, perciò pensai che fosse una di quelle fan pazze che riescono ad intrufolarsi sul set- sorrisi quando disse quelle cose, era proprio vero si era fatto una cattiva opinione su di me senza pensare a quando mi aveva urlato addosso.
Dopo le prime due domande Jennifer ne fece alcune molto banali e semplici che non mi misero per niente in difficoltà.  Ora doveva fare l’ultima domanda, cosa di cui fui molto contenta visto che non ne potevo più di lei e del suo naso e sorriso finti. 
-Chiara come ti senti ad essere una nullità in mezzo a delle celebrità? Non ti troveresti meglio a casa tua?- disse sorridendo malignamente, tanto da sembrare una piccola zanzara fastidiosa. 
Presi un bel respiro e mi ricordai mentalmente di non offenderla di essere superiore –Sinceramente mi sento davvero bene non ho addosso pressioni di nessun genere, sono circondata da persone che si stanno dimostrando gentili e cordiali a differenza di certe.- dissi facendo intendere che mi riferissi a lei.
Rimase sconcertata, forse si aspettava che avrei perso la calma e l’avrei picchiata o insultata?! Tra parentesi cosa che volevo fare, mi dispiace brutta befana con il naso rifatto ma ti devi rassegnare.
Ellen mi sorrise e disse –Bene Ian corri alla macchina tu Chiara vai a cambiarti ti aspetto in macchina fra un quarto d’ora.-
Ci alzammo dal dondolo, salutammo Ellen e ce ne andammo ognuno nella sua direzione, ma prima di separarci Ian disse –Ottima risposta mi sono quasi commosso- e mi salutò dicendomi che ci saremmo visti sul set. Presi l’ascensore e andai in camera il più velocemente possibile, una volta in camera mi spogliai di tutto gioielli, abiti e li posai vicino alle cose di Tanya. 
Presi un paio di Jeans scuri, una maglia bianca con disegnato una ballerine, un copri spalle senza maniche nero e mi misi le mie amate converse.
Mi diedi uno sguardo allo specchio ed ero ancora perfettamente in ordine perciò presi il mio cellulare e lo misi dentro la borsa, presi gli occhiali li misi e li alzai, dopo aver controllato di aver preso tutto uscì dalla camera e presi l’ascensore per scendere, quando le porte dell’ascensore si aprirono non riuscì a credere ai miei occhi davanti a me c’era….

 

Abbigliamento

Chiara servizio
Ellen
Ian servizio
Tanya
Jennifer
Chiara prova abiti
Chiara

 

Grazie a tutti coloro che hanno letto il primo capitolo

  
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