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Autore: Ellens    20/06/2010    3 recensioni
James Potter poi le dava letteralmente la “caccia”: le chiedeva sempre di uscire e, anche durante l’estate, le aveva inviato numerose lettere, finite tutte nella pattumiera. Nonostante ciò però, Lily non poté fare a meno di notare che, al solo pensarlo, il suo cuore mancò qualche battito…”Sciocca, che ti succede? Ti stai rammollendo?” si disse cercando di cambiare pensieri.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I, Malandrini, Severus, Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Okay, gente, pronti per far baldoria

Capitolo 19

Primo incontro

 

 

- Okay, gente, pronti per far baldoria? Vi voglio vispi e focosi-

Lily guardò il suo ragazzo, sconcertata.

- Focosi?-

- Certo. Non andiamo in quei locali dove c'è musica... là... come li chiamate, voi? CD-teche-

- No, James. Uno, si chiamano discoteche, due, sono per babbani, faremmo solo guai, tre, c'è Petunia in agguato, io non rischierei fossi in te-

- E che facciamo, allora? Siamo in sei, quattro dei quali bei maschioni, che c'è, hai intenzione di restare a casa in panciolle, a guardarsi la telavesione e cercare di divertirsi?-

- Certo-

-... Che no!- Sirius s'intromise nella conversazione.

- No, Sirius, tu non sai cosa siano le discoteche ne cosa sia la televisione, non potete giudicare-

- Infatti, per questo dovremmo andare in quel locale, per giudicarlo-

- Lo giudico già io per voi, e dico no-

- E io sì-

- Sirius, è una sfida?-

- Se la vuoi vedere da questo punto di vista-

- Sirius, mi stai affrontando su un terreno che è il mio-

- Non significa che non vincerò io-

- Black, chiudi quella fogna- Mary entrò nella stanza spintonandolo e allontanandolo.

- McDonald non m'istigare-

- Black, chi ti calcola-

- Ragazzi, calmiamo i bollenti spiriti, potremmo farci un giro in paese e basta-

- Giusto, bravo Remus- Lily annuì, convinta.

- Sì, sai che noia!-

- James, non fare il moccioso-

- McDonald, siamo pungenti, stasera-

- Black, non ti ho interpellato-

Sirius era sul punto di rispondere, quando Lily intervenne.

- Okay, okay, zitti tutti. Facciamo così. andiamo in un locale discreto- James sbuffò - Discreto, James, non noioso. Dicevo, andiamo in 'sto locale, e poi ci facciamo un giro-

- Mh- mugugnò il moro.

- Che serata scoppiettante-

- Black resta a casa, se preferisci-

- Mary, basta-

- Vedi, Lily? Mi istiga-

- Siete due bambini-

- Ah, io sono una bambina?-

- ZITTI- tutti si voltarono verso Remus, che, seduto placidamente su una poltrona, aveva il viso in fiamme - Ora salite tutti su, vi cambiate, e usciamo. E Sirius, basta rispondere-

 

 

* * *

 

Una folata d'aria calda invase il piccolo gruppetto.

I sei ragazzi entrarono in un piccolo locale appartato, in una traversa della via principale, di nome " Da Riky Roky"

- Riky Roky, eh?- Sirius sogghignò, beffardo.

- Fossi in lui non direi palesemente il mio nome- convenne Peter.

Da un angolino della sala, una cascata di capelli biondi si mosse fulminea.

- LILSSSSSSSSSSSSSSS!-

- Oddio, no, Greta no...-

- OOOOOH LILY, da quanto tempo!-

- Tanto, per fortuna!- sussurrò la ragazza.

- Come, scusa?-

- Oh, oh, niente, dicevo tantissimo! Come stai, Greta?-

- Bene, ormai siamo in vacanza-

- Sì, lo so-

La bionda osservò incuriosita il gruppo dietro la sua vecchia amica.

Un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi di  ghiaccio catturò la sua attenzione.

- E... E loro chi sarebbero?- disse, continuando a fissare la sua futura conquista.

- Amici. Amici di scuola-

Un rumore assordante catturò la sua attenzione. Paul, il suo ex, ex, ex ragazzo, con un grembiule legato intorno alla vita, la osservava stupito.

- Lilian-

- Pual-

James osservò lo sguardo di lui, poi quello di Lily, infine proruppe - James!-

La rossa si voltò a guardarlo, interrogativa.

- Mi volevo presentare- si giustificò.

- Sì, giusto. Allora, lui è James..-

- Il suo ragazzo- puntualizzò il moro, lanciando un'occhiataccia al cameriere. Non gli piaceva, non gli piaceva affatto.

-.. Sì, poi, ehm... Lei è Mary-

- La sua migliore amica- puntualizzò a sua volta la ragazza. Grete, o Greta, come cavolo si chiamava non le piaceva, non le piaceva affatto.

-... Sì... poi, Peter, Remus e lui.. lui è Sirius-

Greta si fiondò sull'ultimo.

- Ciao, ti ho già detto che io sono Greta?-

- Sì, non soffro di perdita di memoria a breve termine-

La bionda ridacchiò convulsamente.

- Ti piace nitrire, Greta?- si fece sfuggire Mary.

- Come hai detto, scusa?- l'altra, in risposta, la guardò con sufficienza.

- No, mi chiedevo, ti piace nitri...-

- BENE! Allora, Greta, raccontami, novità?- Lily interruppe l'amica. Non aveva voglia di un'azzuffata. Non aveva certo bisogno di scuse, per richiamare l'attenzione.

- Sì! Cioè, non per me. Hai visto Paul? Ora è cameriere qui!-

- Ho notato- rispose subito James.

- James- Lily sfoderò un sorriso tirato- fatti gli affari tuoi-

- Lily... ehm... da quanto non ci si vede, eh?- Paul tossicchiò.

- Due anni fa, direi-

- Già. Credevo che mi volessi evitare-

- Hai centrato il punto, ragazzo- James ridacchiò.

- Evita, Potter. Nooooooooooooo, ma vaaaaaaa, cosa vai a pensaaaaare?!?-

Paul le sorrise - Venite a sedervi. Hai tante cose da raccontarmi, immagino-

- Tantissime- Lily annuì, titubante.

- Io volevo restare a casa davanti alla telavesione - sussurrò James.

- Ti ci avrei lasciato volentieri, lì davanti, Potter- digrignò la rossa.

- Sei arrabbiata?- il ragazzo sfoderò un'aria innocente.

- Se taci lo sarò di meno-

 

* * *

 

 

Sirius osservò l'orologio.

Era la serata più straziante, umiliante, devastante che avesse mai vissuto.

Mary aveva iniziato a parlare da un'ora, o giù di lì, con un tale Simon, un galletto deficiente.

Brutto, oltretutto.

Greta gli stava appiccicata come una cozza sta attaccata al suo scoglio preferito, snocciolando tutta la sua vita estremamente noiosa, dalla prima volta in cui si cambiò il pannolino sporco.

- Allora?- Greta lo guardava, un'espressione vagamente provocante sul volto.

- Che?-

- Ti va di andare?-

- Dove?- Sirius si allarmò: rimanere solo con quella era appena diventato il suo più grosso incubo. Era il Voldemort babbano.

- Ai giardini qui accanto. Potremmo stare in disparte...-

- NO!- Si alzò di scatto dalla sedia- No, davvero, tante grazie, ma sono nuovo del posto, non credo di sentirmi a mio agio... ehm... LILYYY, Lily, carissima, non credi che sia ora di tornare a casa?-

Sul volto mostrò un'espressione eloquente: "liberami da 'sto inferno" diceva.

- Sì, direi di sì- James saltò su, riconoscente al migliore amico.

- Ma potremmo restare ancora un po'- tentò la rossa.

- Ma no, Lily, è tardi, Petunia sarà in pensiero- Mary, che in verità aveva passato la sera a parlare con Simon per dar fastidio a Black, convenne con la proposta di tornare a casa.

- Ma io...-

- Lily, vai pure - Paul la guardò comprensivo- Non ti preoccupare, ci si ribecca in giro-

- Certo, come no- sussurrò James, abbastanza forte da far sentire anche alla cassiera.

- Be'... allora, alla prossima Paul, Greta- E, velocemente, il gruppetto scomparve dietro la porta d'entrata.

 

- James, essere più maturo è chiedere troppo, vero?-

- Che intendi?-

- Che intendo? James, hai passato la sera a mugugnare, rispondendo sgarbatamente e a doppi sensi a domande normalissime, trovando il pelo nell'uovo in qualunque cosa Paul dicesse!-

- Paul, Paul, Paul, Paul. Mio figlio lo chiamo Paul, ti va bene?-

- James, non fare il bambino- Remus s'intromise.

- Oh, ma qui tutti buoni a fare da maestri?-

- No, ma tu sei palesemente un bambino geloso, immaturo e capriccioso-

James non rispose.

Dire immaturo a lui. Lui! Lui che stava facendo di tutto per non fare il moccolone, il moccioso o come dir si voglia, lui che ce la stava mettendo tutta per maturare e render la vita a Lily il più facile possibile.

Chi era il maturo, allora, Paul? Che aveva passato la sera a fare l'angioletto solo per attirare la sua attenzione. Cosa voleva sentirsi dire? Eh? " Oh, Paul, sei così maturo, buono, comprensivo, che quasi quasi lascio James e torno con te!"

 

Stava per tirare un calcio a una lattina di Coca accartocciata per terra, quando Lily si bloccò.

Osservava incuriosita e sovrappensiero il cimitero, in fondo alla strada.
Quando si voltò verso il moro, sulla sua faccia non v'era più l'ombra di rabbia di qualche minuto prima.
- Credi... Credi... che sia lì?- chiese infine.
- Di che stai parlando?... Ah- subito il ragazzo capì a cosa si stava riferendo la rossa.
Effettivamente, notando che la vecchia, lì, Olympie non si era più fatta viva, anche lui aveva dubitato che fosse ancora sana e salva.
 
Lily prese a correre lungo il marciapiede, con James alle calcagna.
- Ehi, ehi, dove andate?- li chiamò Mary.
- Arriviamo subito- buttò lì la rossa.
 
Il cimitero era aperto.
Strano, dopo alcuni atti vandalici avvenuti l'estate prima, si era deciso di chiudere i cancelli in ferro battuto del posto alle dieci in punto. La ragazza osservò l'orologio al suo polso erano le undici passate.
 
Con un cigolio agghiacciante, data la circostanza, entrò seguita dal fidanzato.
Davanti ai loro occhi comparve una lunga serie di lastre di pietra, candide come la neve, quasi fluorescenti in quella notte così vicina a Natale.
 
"Se è viva, se è viva allora non tutto è perduto. Se è viva allora saprò qual è quella dannata caratteristica mortale" pensò la ragazza. Ma lei lo sapeva, dopotutto, era troppo bello per essere vero.
 
- Lily...- la voce di James la - richiamò all'attenzione.
Era fermo, davanti a una piccola bara legegrmente sporca di terra. Lily seppe che era quella di Olympie prima d'avvicinarsi. Se lo sentiva dentro da ormai un mesetto, ne era praticamente certa, e quella era la prova tangibile.
Con quella vecchietta sconosciuta se ne andava la salvezza di decine e decine di maghi e streghe.
Con quella sconosciuta se ne andava, molto probabilmente, la loro salvezza.
 
Sulla piccola lastra bianca, a caratteri cubitali, la scritta diceva:

Olympie Evans

1889-1977

 

L'amore riuscirà ancora a volare oltre tutto

 

Una lacrima solcò le guance di Lily.

" Non è giusto" si disse " Non è affatto giusto che io non possa sapere"

Il mento le tremava, scosso ai singhiozzi silenziosi.

- James...- singhiozzo - James...-

- Sono qui Lily. Come sempre-

- James...-

- Dimmi-

- Abbracciami-

Il moro l'abbracciò con quanta forza aveva in corpo. Le lacrime di Lily gli bruciavano dentro più del fuoco, più del Wisky Incendiario.

 

In quel rpeciso istante un frastuono ruppe il silenzio, divorandolo, quasi.

Il rumore agghiacciante delle lastre di pietra in frantumi, della roccia che diventava polvere, della morte che diventava inferno.

 

- Bene, bene, bene - una voce proruppe dal buio - Che onore. Lily Evans e James Potter in persona. Ho sentito molto parlare di voi, dai miei... amici- un uomo circondato da una veste nera comparve - Spero che voi abbiate sentito parlare altrettanto bene di me. Ma se così non fosse...- portò la bacchetta al viso, illuminandolo. - Mi presento. I miei seguaci mi chiamano Voldemort-

 

 

 

Il ritornooooo xD

Eccomi, gente. Mi dispiace da matti, non aver postato prima ma il pc si è fatto un bel viaggetto a Milano, per essere riparato, e tuttora ho GRAVISSIMI problemi con word, tant'è che mi sono dovuta far aiutare dal fedele piccì della mia migliroe amica non ce l'avrei fatta.

Non è che abbia molto da dire su questo capitolo... Ebbene... ecco qua che Voldemort, per la prima votla, compare di persona. Ho concluso lì il capitolo per mettere più suspence v.v xD

Spero che vi piaccia... Non ho prorpio le possibilità materiali di ringraziarvi uno ad uno, altrimenti lo farei.

Al prossimo capitolo, gente

 

Baci

Caramella_rosa_gommosa

 

 

   
 
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