Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |       
Autore: Fly12    21/06/2010    10 recensioni
fu difficile per Naruto spezzare quel bacio, il suo cuore era come lacerato – dimenticami – dopo quelle parole l’Uzumaki se ne andò, mentre Hinata giaceva immobile, con le lacrime che cadevano a terra.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tears of a Broken Heart

Cap. 1

 

Dicono che la vita sa essere crudele e dolce allo stesso tempo, dicono che bisogna vivere pensando al proprio futuro, dicono che la vita è bella, dicono tante cose, ma a volte nessuna di queste cose è vera, a volte nessuna di queste cose serve, a volte ci si sente soli, a volte ci si sente persi, a volte si rinnega il passato, a volte si vorrebbe solo sparire, ma non è così semplice, la vita va affrontata, la vita va vissuta girono dopo giorno, nella vita non bisogna arrendersi…Mai!

E in quella giornata d’autunno Naruto se ne sta sul tetto della Konoha School, il vento gli muove lievemente i dorati capelli, gli occhi puntati al cielo perso tra i pensieri, perso tra i ricordi, perso a cercare il sostegno di chi ormai non c’è più.

Sono quei momenti di pace in cui Naruto si sente veramente bene, si sente libero, senza pensieri, ma purtroppo deve sempre ogni giorno tornare alla realtà, ogni giorno può concedersi solo qualche attimo di pace, solo qualche attimo, che lui non si vuole perdere, quegli attimi in cui tutto si ferma, quegli attimi come quando si guarda l’alba o il tramonto.

Una volta il suo padrino Jiraya gli disse che guardare il tramonto equivaleva a guardare la fine di una vita, mentre l’alba era l’inizio della vita, per Jiraya lui era come un sole che svogliatamente si attardava a sorgere, Naruto non era molto convinto di quello, ma gli aveva promesso che non si sarebbe mai arreso, così andava avanti giorno per giorno sorridendo alla vita.

Venne così la fine del suo attimo di pace, entro pochi minuti sarebbero iniziate le lezioni ed era ora di raggiungere la classe, così dopo aver respirato profondamente quell’aria fresca d’autunno, si era diretto verso la porta, per poi scendere le scale con un sorriso, quel sorriso che lo contraddistingueva da tutti gli altri.

Lungo il corridoio incrociò numerose persone che conosceva e non, Shikamaru un suo caro amico lo aveva visto appoggiato al suo armadietto mentre chiacchierava con Choji, ai tempi delle elementari formavano una specie di gruppo anti lezione, quelli erano davvero bei tempi, tempi in cui non si avevano pensieri.

Come ogni giorno da una settimana a quella parte, Naruto aveva raggiunto il suo armadietto per poter prendere i libri del girono, che mai si ricordava quali materie avesse, per quello Hinata aveva preparato per lui e altri ragazzi distratti, delle tabelle da attaccare alla portella dell’armadietto, in questo modo potevano controllare giorno per giorno quali materie avessero.

Quella mattina come sempre, Naruto stava chiudendo l’armadietto dopo aver preso i libri che servivamo e in quel momento arrivarono Sasuke e il suo gruppetto composto da Suigetsu, Juugo, Karin e ultimo acquisto nonché ragazza dell’Uchiha, Sakura, la quale l’anno precedente era una sua cara amica, ma da quando si era innamorata di Sasuke era cambiata, soggiogata del tenebroso Uchiha, come lo chiamavano molti, si era dimenticata della sua amicizia con lui e con altri.

Naruto fece finta di non vederli neppure, ma questo suo ignorarli irritava molto il moro, così si avvicinò al biondo e lo strattonò facendolo girare così da avercelo faccia a faccia – ma guarda, oggi hai lasciato il tuo fidanzato a casa? – il sorriso malignò di Sasuke era la cosa che quasi nessuno ci teneva a vedere, quasi tutti in quella scuola lo temevano, Naruto non era tra quelli anche se molti dicevano il contrario – non mi rompere di prima mattina Uchiha – il biondo non aveva voglia di discutere, per una mattina avrebbe voluto starsene tranquillo, così si voltò per tornare a fare quello che stava facendo, ovvero entrare in classe, ma l’Uchiha non gradì  il suo atteggiamento, così tirò un pugno all’armadietto del biondo facendolo voltare, ora si guardavano male, Sasuke odiava essere ignorato – rispondimi, non hai la tua guardia del corpo oggi? – ora l’Uchiha aveva una voce minacciosa, attorno a loro, tutti rimanevano a debita distanza, qualcuno esitava ad intervenire.

Il biondo guardava il moro mentre il battito del suo cuore accelerava dalla rabbia, Sasuke ci godeva a vederlo fermo senza reagire, prendeva sempre quel suo comportamento come paura  e sorrideva soddisfatto, ma poi qualcuno gli poggio una mano sulla spalla, l’Uchiha voltò appena lo sguardo, tanto sapeva bene chi era, castano, con due segni rossi sul volto, occhi selvaggi, lui era Kiba che non temeva mai niente – Sasukkia pensa a guardare il tuo di corpo…cos’è ti sei dimenticato di prendere il testosterone questa mattina? – la battuta del castano fece irritare ulteriormente il moro che ora aveva uno sguardo che sembrava omicida, alle sue spalle Suigetsu tratteneva a stento una risatina.

Il castano sorpasso l’Uchiha – ah Sasukkia? – il castano sorrideva  e non appena lo sguardo del moro fu su di lui mostro i denti, che sembravano quelli di un animale – fai come la neve al sole…evapora – detto ciò l’Uchiha se ne andò, con il suo solito modo da tenebroso, come se le parole del castano non lo avessero nemmeno raggiunto.

Kiba si sentiva come sempre soddisfatto di prendere in giro L’Uchiha, si credeva di essere sempre chissà chi, quando si voltò verso il biondo lo vide appoggiato agli armadietti di spalle.

Il biondo sentì una mano sulla spalla, poi si voltò e vide Kiba sorridere e porgere il braccio al biondo – andiamo mia dolce metà – il biondo sorrise e diede una pacca sulla spalla del castano e poi si mette a ridere mentre lo sorpassa – però a letto con te non ci vengo.

Così i due ragazzi raggiungono la classe, dove Sasuke si è già seduto con le gambe sul banco, ma nessuno dei due ci fa caso, Naruto raggiunge il suo banco l’ultimo in fondo accanto alla finestra, si perde spesso a guardare il cielo fuori, Kiba è seduto nel banco davanti a lui, entrambi adorano perdere tempo, le lezioni non le seguono mai, fin da piccoli erano sempre stati molti attivi ed energici, ma le cose con il tempo erano un po’ cambiate, specie per il biondo, che dopo aver perso il padre e il padrino aveva subito un duro colpo all’anima, certo la sua allegria era rimasta, ma non era più quello di un tempo, ora si prendeva dei momenti per pensare, dei momenti per ricordare.

Seduto al suo posto Naruto si guardava attorno annoiato ancora prima dell’inizio delle lezioni, Kiba davanti a lui litigava con l’astuccio, evidentemente gli si era incastrata la zip che lo apriva e di li a poco gli sarebbero volete fuori tutte le penne, accanto a lui c’era Shikamaru, che beatamente se ne stava con la testa appoggiata al banco, adorava proprio dormire, nonostante la sua pigrizia era il più intelligente della classe, altri in classe parlavano, come la bionda Ino che chiacchierava con Sakura e Karin, Suigetsu era intento a bersi una lattina di gassosa, Choji si finiva il sacchetto di patatine, mentre altri sbuffavano.

Non appena la professoressa Anko entrò in classe la lezione iniziò, furono 3 lunghe ore prima dell’intervallo.

Appena suonò la campanella quasi tutti si precipitarono fuori, Naruto rimase in classe e si assicurò di non essere visto per poter estrarre dallo zaino una flacone arancione.

Kiba intanto era andato a comprare dei panini per merenda, in compagnia di Hinata faceva la fila alla bancarella dei panini.

La corvina se ne stava in silenzio, puntando di tanto in tanto lo sguardo alle loro spalle da dove erano venuti, i suoi pensieri indirizzati a Naruto, che da anni se ne era innamorata, ma mai aveva avuto il coraggio di confessargli i suoi sentimenti.

Kiba accanto a lei la guardava, sapendo benissimo a cosa pensava, la conosceva come le sue tasche, era facile leggerle dentro, era come un libro aperto, così con le mani in tasca e lo sguardo davanti a se, cercò di sollevare il morale all’amica – Hinata se non gliel’ho dici, non saprà mai quello che provi per lui – la corvina si girò di scatto, completamente rossa – K-Kiba-kun i-io – il castano sorrise divertito, adorava farla andare nel pallone, quando balbettava era divertente – quante volte ti devo dire di chiamarmi solo Kiba? – la corvina abbassò la testa in segno di scuse e Kiba sospirò, lei era troppo timida per andare da Naruto e lui beh sembrava non vedere i sentimenti di lei per lui – dai su, non ti abbattere, prima o poi si accorgerà di te, ma tu dovresti dirglielo.

Hinata rimase in silenzio per il resto del tempo che aspettarono in coda, poi una volta rientrati in classe Naruto non c’era, Kiba si grattò la testa pensando a come avrebbe fatto a mantenere la promessa fatta se Naruto spariva così.

La Hyuuga si accorse dello sguardo esasperato del castano e gli si rivolse con tutte le buone intenzioni per aiutarlo – tutto bene K-Kiba? – il ragazzo la guardò e sorrise – si tranquilla, mi chiedo dove sia andato quel baka di Naruto.

A rispondere alla sua domanda fu Shikamaru che era rimasto in classe a poltrire sul banco – credo sia andato come sempre sul tetto – Kiba alzò un sopracciglio, non sapeva andasse sul tetto, poi con il freschino che faceva fuori – ma che ci è andato a fare sul tetto? – il Nara aprì un occhio – ci va tutti i giorni sul tetto, non lo sapevi? – il castano si grato la testa, non si era mai accorto che andasse sul tetto, almeno ora sapeva dove spariva sempre.

Senza nemmeno dare una risposta al Nara, uscì dalla classe e raggiunse le scale che lo avrebbero portato sul tetto, lentamente raggiunse la porta che conduceva fuori, la porta era socchiusa e si intravedeva l’esterno, appoggiò la mano per aprire ma quando vide Naruto si bloccò, rimase a guardare cosa faceva.

Naruto era appoggiato ad un muro, fissava il flacone arancione tra le mani, il vento fresco non gli dava alcun fastidio, i suoi occhi erano quasi spenti, nella sua testa solo il ricordo di un giorno di anni prima.

=Flashback=

Naruto ha 12 anni, si trova in una stanza bianca, seduto su un lettino osserva sua madre parlare con Tsunade, il primario dell’ospedale più prestigioso del paese, le gambe a penzoloni dondolano avanti e indietro.

Poi finalmente sua madre Kushina entra insieme Tsunade e sorride amaramente, ci stava provando ad essere serena, ma è difficile in una situazione come quella.

Naruto non dice nulla, soltanto aspetta che qualcuno dica qualcosa, è poi Tsunade a parlare – Naruto mi dispiace – non serve che dica altro, il biondo abbassa lo sguardo per un momento, sua madre gli si è seduta accanto, una mano a cingergli le spalle e la testa sulla sua spalla, poi poche semplici parole che sua madre dice a se stessa e al figlio – ci saranno giorno migliori vedrai.

=Fine FlshBack=

Naruto stringe il flacone cercando di trattenere le lacrime che da anni si tiene dentro al cuore, non vuole piangere, non vuole essere debole, non può essere debole, per calmarsi porta la testa indietro sbattendola appena contro il muro.

Kiba stringe la maniglia della porta, non può fare niente per aiutare il suo migliore amico, non sa nemmeno cosa dire, senza farsi notare se ne va scendendo le scale con quel senso di impotenza che lo perseguita da tutta la vita, fin da bambino, si sente inutile, non può fare mai niente, nemmeno da bambino contro quell’ombra che lo sovrastava.

Poco dopo il suono della campanella segna la ripresa delle lezioni, gli studenti si apprestano a rientrare nelle loro aule, Naruto sembra il solito stupido che fa casino insieme al suo amico Kiba, più volte vengono ripresi dal professore, ma nessuno dei due ci ha mai dato peso.

Dopo altre tre ore finalmente possono andare a casa, Naruto e Kiba come tutti i giorno accompagnano a casa Hinata, il cugino si trattiene sempre con TenTen e Lee a fare delle chiacchiere.

I tre camminano uno accanto all’altro, Hinata al centro dei due ragazzi, che sembrano farle da scudo contro sguardi indiscreti, Lai balbetta ogni volta che deve parlare, colpa della presenza di Naruto alla sua destra, Kiba cerca di aiutarla a stare rilassata, ma con scarso successo, d’altro canto il biondo chiacchiera tranquillo senza notare nemmeno il balbettare della corvina, il castano battibecca in continuazione con l’Uzumaki, si stuzzicano sempre e Hinata sorride e ride appena quando lo fanno.

Poi appena arrivano di fronte alla grande villa Hyuuga, i due salutano la corvina e mentre lei corre in casa, i due attendo di vederla sparire oltre la porta per poter ripartire.

Il biondo osserva la porta chiudersi alle spalle della ragazza, poi si volta verso l’amico che si è distratto a guardare il volantino di una mostra per cani e inevitabilmente sospira, Kiba è irrecuperabile, la sua passione per i cani è senza fine.

Dopo che Kiba ha strappato letteralmente il volantino dal palo su cui era attaccato, i due si rincamminano, questa volta verso casa di Naruto, per un attimo il biondo si ritrova a chiedersi come mai Kiba va tutti i giorni a trovare sua nonna – Kiba senti ma…come mai vai tutti i giorni da tua nonna? – il castano si volta verso l’amico, prima o poi gliel’avrebbe fatta quella domanda – ti sembra che lascio mia nonna da sola tutto il giorno? – il biondo ci pensa un attimo, non aveva torto, eppure qualcosa non tornava – si, ma perché non sta a casa con voi? Sarebbe più comodo no? –Kiba per un momento si chiede da quando Naruto è diventato così perspicace – perché… -per fortuna di Kiba erano arrivata davanti a casa di Naruto e Kushina la madre del biondo stava prendendo la posta dalla buchetta, così avendoli visti li avevi salutati allegramente – siete già a casa! – i due ragazzi raggiunsero la donna, poi Naruto si ritrovò esaminato dalla madre, gli diede poi un bacio sulla guancia e dopo si rivolse al castano – resti a pranzo da noi? – il castano ci pensò su un attimo, ma ricordandosi di una torta che Kushina aveva provato a fare gli venne il voltastomaco – no grazie, ma mia nonna mi aspetta per pranzo -  in quel momento ci fu uno scambio di sguardi tra Kushina e Kiba e Naruto che li osservava iniziò a farsi strani pensieri.

Kushina poi sorrise e cercò di convincere Kiba a restare, nel mentre Naruto li osservava e un pensiero assurdo gli balenò nella testa “sembra quasi che mia mamma si sia innamorata di Kiba” rendendosi poi conto dei suoi pensieri scrollò la testa e intervenne in mezzo ai due – mamma se non vuole restare non insistere, ora siccome avrei fame, entriamo? – Kushina e Kiba osservarono Naruto e lui per tutta risposta sorrise e poi si incamminò verso casa.

Kiba allora guardò Kushina  - ci vediamo domani – poi fece per voltarsi quando Kushina sorridendo lo guardò – Grazie Kiba – poi seguì il figlio che era ormai entrato in casa.

A Kiba non restava che tornare a casa, la scusa della nonna era davvero patetica, nemmeno l’aveva più la nonna, ma l’aveva promesso a Kushina, avrebbe accompagnato Naruto fino a casa tutti i giorni, nonostante abitasse dalla parte opposta della città, ogni giorno si faceva sempre 20 minuti di strada in più.

Naruto si era seduto a tavola, mentre sua madre gli serviva una ciotola di ramen, entrambi sorridevano, perché si erano promessi di sorridere sempre alla vita, si erano promessi di godersi quegli attimi che valevano la pena essere vissuti, anche se significava sedersi a mangiare una ciotola di ramen, anche se significava pitturare un muro di casa, anche se significava guardarsi una partita di calcio, erano piccole cose, che però in quella casa, per quella famiglia valevano più dell’oro.

Quando Naruto era piccolo suo padre era morto in un incidente stradale, la perdita era stata dura per tutti in quella famiglia, ma Kushina si era fatta forza ed era andata avanti, per lei e Naruto, poi era stato il turno di Jiraya, il quale era morto in un altro incidente stradale. Per loro essere perseguitati dalle disgrazie e dalla sfortuna era normale, ma mai una volta si erano scoraggiato, dopo i primi tempi di lutto, si erano fatti forza, madre e figlio ed erano andati avanti senza mai arrendersi.

La rossa tra un boccone e l’altro guardava il figlio, poi sorrise – com’è andata oggi a scuola? – il biondo di fronte a lei ingurgitò l’ultimo boccone del suo ramen e guardò la madre – ho passato giorni migliori – la donna sorrise poi si alzò per sparecchiare, quando fu accanto al figlio per prendere via la sua ciotola si chinò e regalò al figlio un bacio sulla guancia – andrà bene, te lo prometto – detto ciò si allontanò con un sorriso, mentre Naruto sorridendo si era alzato e aveva raggiunto la sua camera per riposarsi un po’.

Appoggiò lo zaino sul letto, poi si avvicinò alla scrivania e aprì il suo computer portatile, lo accese, poi mentre aspettava che si caricasse tutto, si cambiò, si mise una maglietta arancione con una spirale al centro e un paio di pantaloni da tuta neri.

Si sedette poi alla scrivania, guardò il computer, dove come sfondo stava una vecchia foto della sua famiglia al completo, Suo padre Minato che lo teneva sulle spalle, Kushina accanto  e Jiraya dietro, sorridevano tutti, un sorriso comparve spontaneo sul suo volto, poi prese in mano il mouse e cliccò per accedere a Msn, il suo nicname era Kyuubi, Kiba si faceva chiamare The Wolf, i nicname era di tutti i tipi, ma uno che spiccava tra tanti era quello che più di tutti attirava Naruto, quello che apparteneva all’unica persona che fosse mai entrata nel suo cuore anche contro la sua volontà, quel nome “Little princess”, lei che voleva non amare, lei che tutti i giorni la vedeva e che mai avrebbe voluto provare un così forte sentimento, lei che era Hinata Hyuuga, lei che mai guardava troppo a lungo per non cedere a quel sentimento, lei che era un angelo ai suoi occhi.

Senza nemmeno rendersi visibile si alzò dalla scrivania, chiuse un secondo gli occhi e poi lentamente abbassò lo schermo del computer e allontanò ancora una volta una parte del suo cuore dalla realtà.

   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Fly12