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Autore: KikiGustav    28/06/2010    1 recensioni
Questa storia ha un inizio vero e, naturalmente, dopo è pieno di fantasia XD
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gustav Schäfer, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Passarono i giorni, e finalmente il giorno tanto sospirato della gita arrivò. Era il 15 febbraio. Qualche giorno prima aveva nevicato, e tutti, o quasi, facevano fatica a rimanere in piedi. Non vedevano l’ora che arrivasse il pullmann per stare un po’ al caldo e rilassarsi, a fare i tornei di briscola, ascoltare l’iPod  con il vicino oppure dormire. Cosa che per Chiara era impossibile da sempre. Non riusciva mai a dormire in pullmann…in auto sì, ma su autobus e cose del genere mai. Forse perché c’era troppo casino. O forse perché si sentiva osservata.

Non era riuscita a dormire tutta la notte pensando che finalmente avrebbe messo piede a Berlino. Ormai quella città era il suo chiodo fisso. Berlino, Berlino…solo Berlino! Questo nome le si era tatuato in testa.

Cinzia- Che bello! Non vedo l’ora di…

Chiara- Taglia corto.

Cinzia- Ma ti sei alzata con il piede sbagliato?

Chiara- Scusami…non ho chiuso occhio stanotte. Pensavo alla gita, mi alzavo e andavo davanti a uno dei tanti poster di Gustav, chiedendogli se l’avrei mai incontrato e dopo 5 secondi mi chiedevo come m’ero ridotta se comincio a fare domande a un poster.

Cinzia- Forza e coraggio che anche questa passa!

Chiara- Lo spero…

Fortunatamente il pullmann arrivò poco dopo. Caricarono i bagagli e, dopo il consueto appello e raccomandazioni varie, partirono.

Gianluca- E che cazzo…un viaggio di 18 ore!

Cinzia- E allora?

Gianluca- Potevo rimanere a casa mia a suonare il basso!

Cinzia- Da quando in qua sei così asociale? E poi pensa positivo! Puoi farti un sonnellino di 18 ore!

Gianluca- Seeeeeeeeee!

Il viaggio fu piuttosto lungo. Ci furono 10 fermate a vari Autogrill, alcuni che si erano sentiti male e molti altro che non avevano rispettato il tempo di ritorno al pullmann durante le soste, sforando sempre di 10 minuti. Chiara era molto taciturna. Di solito era allegra e sorridente, ma questa volta era nervosissima. C’era una vocina nella sua testa che le diceva: “Sì Kiki, questa sarà una gita diversa dal solito”. Sì, ma perché?

Tanto lo sapeva bene che l’incontro con i Tokio Hotel era la solita fantasia cretina di ogni fan che andava in Germania. “Adesso me gli incontro per strada!” oppure “Cazzoooo! Se mi vede uno di loro quattro mi salta addosso!”. Per lei erano solo cretinate da bimbe di 11 anni, fantasie senza senso.

Cinzia- Merda Kiki, ti immagini se gli incontriamo per strada?

Chiara- Ma piantala anche te con le tue fantasie sceme.

Cinza- Potrebbe essere.

Chiara- Le probabilità di incontrarli “casualmente” per strada sono dello 0%…quindi piantala di farti sti filmini mentali.

Cinzia- Ok, va bene…

Chiara- Forse so dove vederli…

Cinzia- Dovedovedovedovedoveeeeeeeee?

Chiara- Su un poster al negozio di dischi.

Cinzia- Uff…

Cinzia cominciò a fare delle grandi storielle mentali fino all’arrivo, dove Chiara era tentata di metterla sotto a un autobus o la prima cosa con le ruote che fosse passata lì vicino.

Chiara- Finalmente ci siamo.

Mise il piede fuori dal pullmann. Il suo cuore cominciò a palpitare a più non posso. “Piantala, piantala!” gli diceva. Ma lui continuava, se non aumentava. L’emozione era troppa, anche se il cielo di Berlino quel giorno era plumbeo e si poteva sentire l’odore di pioggia nell’aria. A lei non interessava. Era comunque bellissima.

Cinzia- Non vedo l’ora di andare a vedere la porta di Brandeburgo e la Universal Germania!

Chiara- Perché?

Cinzia- Così magari gli incontriamo all’uscita!

Chiara- Questi tuoi viaggi mentali mi hanno veramente rotto le palle! Scusa sai, ma piantala!

Cinzia- Ok ok…

Prof. Italiano- Ok, ora andiamo tutti in hotel a 10 minuto da qui, vi sistemate nelle stanze, vi riposate e poi si cena.

Classe: Va bene prof!

Tutti ridevano e scherzavano, ma Chiara no. Non riusciva proprio a farlo. Uno dei suoi sogni si era realizzato…quasi non riusciva a crederci! Solo a guardarsi intorno riusciva a vedere Gustav! Nelle vetrine, nei volti delle persone, nei discorsi…tutto per lei era Gustav! Era troppo curiosa di sapere cosa le riservava quella gita!

  
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