Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Segui la storia  |       
Autore: The_Cow    29/06/2010    1 recensioni
"Chi cade in peccato è un uomo; chi se ne duole è un santo; chi se ne vanta è un diavolo" by Thomas Fuller, "The Holy and the Prophane State" 1642
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Innanzitutto grazie dei commenti, ma non aspettatevi grandi cose, è la prima cosa che avevo scritto su persone reali e quindi sui Mars...ma spero continuiate a seguirla se dovesse piacervi!
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

GOLA – 1 parte
 
Il Pinky’s Corner è un locale dove ho fatto colazione un paio di volte, è molto carino, l’arredamento è semplice, con i suoi tavolini di legno sparpagliati qua e là, e le cameriere nelle loro divise rosa sono molto cordiali.
Ti regalano un sorriso durante l’ordinazione e mentre ti servono, poi niente altro fino a quando te ne vai, non ti stressano.
Perfetto, è proprio quello che voglio in questo momento.
Prendo posto ad un tavolino vicino alla vetrata, mentre attendo che qualche cameriera si avvicini per prendere la mia ordinazione, dal mio blackberry mi connetto un po’ ad internet, mi piace lasciare messaggi sul mio profilo di twitter.
La cameriera che sta servendo le persone due tavoli più il là, mi ha fatto velocemente cenno con una mano di aspettare.
Mi soffermo a guardarla, osservandola bene mi ricorda una ragazza che ho conosciuto qualche tempo fa, Anne.
Alta, lineamenti slanciati, capelli castani che si intrecciavano in dei bellissimi boccoli, due occhi verdi che si perdevano in modo perfetto dentro i miei, un sorriso misterioso.
Più la guardo e più questa cameriera mi sembra lei, se non fosse per i capelli completamente tirati e raccolti in una crocchia.
I gesti sono gli stessi, delicatamente si passa con le dita sottili, una ciocca di capelli che è sfuggita alla coda dietro l’orecchio, ed è in quel momento che mi accorgo del piccolo tatuaggio sul polso destro.
E’ lei! E’ Anne! E’ impossibile che qualcun altro si possa tatuare una rana che fa la linguaccia in quel punto.
E quante volte ho baciato quel disegno…
Ho passato delle notti stupende con lei a Las Vegas, fino a quando non ha deciso di sparire all’improvviso, senza lasciare nessuna traccia dietro di sé.
Ma ecco che ha finito e si avvicina a testa bassa, ancora scarabocchiando qualcosa sul blocchetto che ha in mano, verso di me.
Ora che è così vicina sono certo che sia lei, non le lascio dire niente e appena alza lo sguardo su di me, con il suo sorriso di circostanza, la anticipo -Anne?- il sorriso le muore sulle labbra, appena si accorge che sono io
-Jared!- ha una voce spenta, quasi scocciata e indifferente della mia presenza
-Solo questo hai da dirmi? Nient’altro!- le chiedo quasi offeso
-Sì, cosa vuoi ordinare?- torna a fissare il suo blocchetto, noto che scarabocchia qualcosa sul foglio, forse per non guardarmi
-Non ci credo, tu non sei Anne!- sono esterrefatto, dove è finita la ragazza dolce e un po’ pazza che ho frequentato per una settimana intera, anzi per sette notti intere a Las Vegas?
-Come vuoi- mi risponde senza schiodare lo sguardo dal foglio
-Che diavolo ci fai qui?- le chiedo alzando leggermente il tono della voce, accorgendomi con la coda dell’occhio che l’uomo e la donna dietro al bancone si voltano verso di noi
-Ci lavoro Jared, non te ne sei accorto?- mi schiocca un’occhiataccia indicandomi la divisa che indossa -E adesso per favore vuoi dirmi che cosa vuoi che ti porti, prima che il capo decida di licenziarmi a causa tua!-
-Lo vedo benissimo che ci lavori, ma l’ultima volta che ti ho vista facevi la croupier a Las Vegas!- esclamo fregandomene di ciò che mi ha detto qualche secondo prima, ma lei mi risponde con un’altra occhiata tagliente -Ok, vorrei… vorrei del caffè- le ordino tornando un attimo più calmo
-Nient’altro?- mi chiede scribacchiando qualcosa
-Sì, delle spiegazioni se è possibile- torno all’attacco
-Intendo nient’altro da ordinare! Abbiamo una buonissima torta al cioccolato, specialità della casa-
-Perché sei sparita così, all’improvviso?- la fisso ma lei sfugge il mio sguardo
-Jared, la vuoi o no?- e senza aspettare nessuna risposta si allontana a passo svelto.
Dopo qualche minuto, al mio tavolo si avvicina  una nuova cameriera che stringe tra le mani una caraffa di caffè -Salve!- esclama sorridendomi e versandone il contenuto in una tazza, che ha lasciato davanti a me
-Salve- rispondo sospetto, di solito le cameriere non usano scambiarsi i tavoli, quando iniziano a seguirli dall’ordinazione.
-Mi scusi, la ragazza di prima…- azzardo
-Anne?- mi chiede lei continuando a sorridere
-Sì, Anne. Da quanto tempo lavora qui? Mi sembra di averla già vista da qualche parte…-
-Da quattro mesi, è nuova! E comunque, anche a me sembra di aver visto lei già da qualche altra parte- mi strizza l’occhio maliziosa, le sorrido
-Prima mi è stato detto che avete una buonissima torta al cioccolato- chiedo portandomi la tazza alla bocca
-Sì, specialità della casa, ne vuole una fetta?-
-Sì grazie- le confermo e prima che possa andare via -E vorrei che fosse Anne a portarmela, cortesemente- lei si gira a guardarmi, il sorriso che aveva prima sulle labbra ora è molto più tirato, se è stata mandata in avanscoperta da Anne, con me non l’avrà vinta e poi il cliente ha sempre ragione.
Mentre lei si allontana mi volto a guardare fuori dalla vetrata sogghignando.
Non me ne vado di qui senza una buona motivazione da parte di Anne, sulla sua fuga notturna dalla mia camera d’albergo a Las Vegas.
Nemmeno un minuto dopo sento il rumore di un piatto posato pesantemente sul mio tavolo, voltandomi la trovo davanti a me, con le mani sui fianchi ed uno sguardo infuocato -Ecco la tua torta, strozzatici Jared!-
-Anne aspetta un attimo- cerco di fermarla per un polso -Vorrei parlarti solo 2 minuti-
-Ma io non ho tempo e non ne ho voglia- esclama staccandosi con uno strattone dalla mia presa e prima di allontanarsi -E lascia pure la mancia alla mia collega!- la osservo sparire dietro la porta di servizio, mentre con una mano comincia a slegarsi il grembiule che indossa.
Mi spiace averla turbata, perché sono sicuro che sia così, ma ora che l’ho ritrovata e so dove cercarla, tornerò per avere le mie spiegazioni.
 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: The_Cow