Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Eliatheas    03/07/2010    6 recensioni
Ma lei si voltò per un secondo, silenziosamente, verso il treno. L’Espresso per Hogwarts stava ancora lì, il lucido treno rosso che l’aveva portata ad Hogwarts quando aveva solo dodici anni era ancora lì ed era come se la guardasse, come se conoscesse i suoi sentimenti.
Per un attimo, ebbe l’impressione di vedere la dodicenne Hermione Granger salire su quel treno, con un’uniforme nuova fiammante, i capelli cespugliosi e i denti davanti leggermente sporgenti. L’espressione decisa sul volto nascondeva la paura che ricordava di aver provato, quel giorno. L’Hermione adulta sorrise, mentre immaginava la piccola copia di se stessa che entrava in quel treno, senza sapere che lì avrebbe conosciuto il suo migliore amico e l’uomo che amava, le persone che le avrebbero cambiato la vita.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I will miss the train ride in

Il treno rallentava sempre di più, entrando in stazione, ma Hermione Granger sembrava non essersene accorta. Con la fronte appoggiata al finestrino, pareva totalmente assorta nel guardare il panorama – un panorama che era stato verde, poi era diventato grigio e, infine, aveva finito per assomigliare terribilmente a quello della stazione – e non dava alcun peso al fatto che ormai fosse quasi arrivata.
Aveva trascorso tutto il viaggio così, a guardare quel panorama che credeva avrebbe dimenticato troppo facilmente, assieme ai ricordi dei corridoi del castello, alla Sala Grande, all’intera Hogwarts.
Sapeva che la memoria gioca brutti scherzi, forse peggio di Pix. Sapeva che, pur aggrappandosi a quei ricordi per le unghie, li avrebbe persi, come era pur normale che fosse.
Ginny la richiamò, facendole un sorriso esitante e lei si alzò, con gli occhi sempre fissi fuori dal finestrino, mentre ormai il treno si era fermato al Binario 9 e tre quarti.
Hermione recuperò il suo baule e, silenziosamente, lei e Ginny si avviarono verso l’uscita del treno. Sentiva le risate e gli schiamazzi degli altri ragazzi, che sorridevano e saltellavano per il corridoio del treno. Avrebbe voluto rimproverarli, ma poi si ricordò che la spilla di Caposcuola era rimasta ad Hogwarts, come tutto, del resto.
Sospirando, scese dal treno, mentre trascinava a fatica il suo baule.
«Hermione!»
Conosceva benissimo quella voce, non avrebbe potuto confonderla con nessun’altra. Il suo cuore ebbe un piccolo sobbalzo, mentre si voltava. Non ebbe neanche il tempo di sussurrare il suo nome – Ron. Sulla punta delle labbra, Ron. Era Ron -, che lui l’abbracciò con foga, un abbraccio soffocante che la fece sentire, per la prima volta da quando si era lasciata il castello alle spalle, a casa. Era Ron. Ed era a casa.
«Mi sei mancata tantissimo» mormorò lui e lei sentì la pelle del ragazzo diventare più calda. Era arrossito, come al solito. Sorrise contro la sua spalla, chiudendo gli occhi. Voleva restare così per tutta la vita, non chiedeva altro.
«Anche tu mi sei mancato» disse, infine, scostandosi un po’. Ron sorrise – il volto ancora rosso come i suoi capelli – poi si allungò a prendere il baule della ragazza, con insolita galanteria. Hermione sospettò che avesse letto di nuovo quello stupido manuale che gli avevano regalato  - il suo cuore fece un sobbalzo, ma doloroso questa volta – Fred e George, ma, per una volta, si sentì felice che Ron facesse qualcosa per lei.
«Non si saluta?» una seconda voce, familiare, che arrivava nella sua direzione. Harry. Era Harry, il suo migliore amico. Con i capelli sparati in tutte le direzioni ed un sorriso sul viso, era lì, davanti a lei, che si sporgeva ad abbracciarla sotto lo sguardo arrabbiato di Ron.
«Mi sembrava fossi troppo occupato a salutare Ginny» mormorò, al suo orecchio, con uno strano sorrisetto divertito sul volto. Harry rise e la strinse ancora a sé.
«Grazie al cielo sei tornata, Hermione. Ron non faceva altro che parlare di te. Ho le orecchie in fiamme, credimi» disse, a bassa voce, per non farsi sentire da lui. Hermione rise sul serio per la prima volta da quando era scesa da quel treno, poi si scostò da lui e gli sorrise ancora, mentre lui stringeva la mano di Ginny, che era apparsa accanto a lui. Il modo in cui il suo migliore amico la guardò le fece spuntare un sorriso intenerito. Pensava che non c’era mai stato niente di più dolce.
«Andiamo? » domandò Ron, voltandosi verso di lei. La guardava con quello stesso sguardo e le porgeva la mano, esitante, con un sorriso che le aprì quasi un varco, nel cuore. Era per lei. Quel sorriso era per lei.
Ma lei si voltò per un secondo, silenziosamente, verso il treno. L’Espresso per Hogwarts stava ancora lì, il lucido treno rosso che l’aveva portata ad Hogwarts quando aveva solo dodici anni era ancora lì ed era come se la guardasse, come se conoscesse i suoi sentimenti.
Per un attimo, ebbe l’impressione di vedere la dodicenne Hermione Granger salire su quel treno, con un’uniforme nuova fiammante, i capelli cespugliosi e i denti davanti leggermente sporgenti. L’espressione decisa sul volto nascondeva la paura che ricordava di aver provato, quel giorno. L’Hermione adulta sorrise, mentre immaginava la piccola copia di se stessa che entrava in quel treno, senza sapere che lì avrebbe conosciuto il suo migliore amico e l’uomo che amava, le persone che le avrebbero cambiato la vita.
Poi il treno fischiò e le porte si chiusero. La visione dell’Hermione dodicenne svanì nel nulla, mentre il treno fischiava per la seconda volta. E poi partì. Prima lentamente, poi prese velocità e si allontanò sempre di più dalla banchina, dalla stazione, da lei. Partiva alla volta di Hogwarts, per l’ennesima volta. Senza di lei.
Nel giro di qualche secondo divenne solo una lucida macchia rossa che svanì nella campagna che si riusciva ad intravedere.
Infine Hermione Granger – quella adulta, quella diciannovenne – si voltò verso Ron che ancora le porgeva la mano e le sorrideva. Lei la afferrò e la strinse, sorridendogli a sua volta. Le orecchie di Ron divennero rosse e lei, in quel momento, lo trovò adorabile.
«Andiamo» sussurrò solo, ma in quelle parole c’era tutto quello che non riusciva ad esprimere.
Andavano. Lei, Ron, Harry e Ginny andavano. Andavano ad affrontare la vita vera, insieme. Sarebbe stata una missione impegnativa, ma ce l’avrebbero fatta, perché insieme erano imbattibili e lo sarebbero sempre stati.
Eppure, Hermione Granger lo sapeva: quello scintillante treno rosso le sarebbe mancato più di tutto quanto.

 

Angolo Autrice
So che questa cosa ha bisogno di una spiegazione, ne sono consapevole.
Dunque, so che Hermione torna ad Hogwarts – dopo la Battaglia – per conseguire i M.A.G.O., mentre Harry e Ron no. Ginny doveva andare per forza perché doveva ancora iniziare il settimo anno, quindi ci doveva andare.
Questa storia è solo … diciamo un piccolo sfogo. Hermione ormai ha finito i suoi sette anni ad Hogwarts ed è tempo di dire addio a quella casa che l’ha ospitata per tutto quel tempo, che l’ha vista ridere, piangere, litigare con i suoi amici, diventare una strega a tutti gli effetti.
Solo che non ci riesce. Non riesce a dire addio a quel mondo e l’Espresso per Hogwarts, è, diciamo, il simbolo del mondo in cui è vissuta. Quando il treno se ne va, anche l’adolescenza, ma soprattutto la speranza di Hermione di tornare ad Hogwarts, se ne va con lui.
Questa è la spiegazione normale della storia, però io … diciamo che ci vedo altro. Più che altro è una sorta di sfogo dei miei sentimenti.
Qualche giorno fa ho visto il trailer dei Doni della Morte ed è stato un trauma. Harry Potter sta davvero finendo ed io non voglio dirgli addio. Io ci tengo, tremendamente tanto, e so che piangerò quando vedrò l’ultima scena di quel film – che poi io spero sia il treno che parte alla volta di Hogwarts è un dettaglio, ma dimostra quanto per me sia significativo quel treno XD -, perché Harry è il mio migliore amico da ben dieci anni.
Quindi la fine di quel film sarà più o meno come l’Espresso per Hogwarts che si allontana ed io che dovrò dirgli addio, consapevole che non potrò tornarci. Potrò vederlo ancora, quel treno – potrò rileggere i libri e rivedere i film (che mi hanno sempre fatto schifo, però sono pur sempre i film di Harry Potter) -, ma non sarà mai la stessa cosa.
Ho scelto di esprimere i miei sentimenti tramite Hermione, perché è il personaggio a cui mi sento più vicina in tutta la Saga. E perché ... be’, perché pensavo potessero essere i suoi sentimenti.

Okay, vi ho annoiati fin troppo xD

Grazie per aver letto,
El <3

Oh, il titolo è un verso della canzone End of an Era di Oliver Boyd and the Remembralls. È la mia canzone, ci azzecca molto per quanto ho detto xD

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Eliatheas