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Autore: Muffins    07/07/2010    4 recensioni
è ancora presto ma la nausea sta diventando insopportabile tanto che mi devo alzare e correre in bagno. Dopo dieci minuti riemergo dal bagno con una faccia sconvolta e mi ributto a letto sbuffando per l'ora. Dopo solo un quarto d'ora devo ricorrere in bagno e di nuovo altri dieci minuti di sonno persi, possibile che non abbia digerito quella lasagna fatta da Kellan? Beh in effetti era troppo pesante e io ne ho anche mangiate due porzioni, basta prima e ultima volta che faccio cucinare Kellan la prossima volta. Sembra che la nausea sia passata e invece rieccomi di nuovo che corro in bagno..
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ashley Greene, Jackson Rathbone
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questo capitolo lo dedico a xXFedeXx


finalmente mi sento a casa, con la mia Ash e il nostro bambino, che spero vivamente essere un maschio, ma poi se sia maschio o femmina non importa so già che lo amo e che darei la mia vita se fosse necessario.

Continuo a guardarla dormire, quando sento vibrare il cellulare sul comodino, inizialmente decido di ignorarlo ma vedendo l'insistenza sono costretto a rispondere.

Vedo il numero ed impallidisco.


-Jackson Rathbone! Sei un uomo morto!-. Mi dice con voce furibonda ne ha tutto il diritto visto che l' ho mollati li tre ore prima del concerto ma avevo cose piu importanti da fare.


-Ben e mi chiami alle..sei di mattina per dirmelo?-

-”e mi chiami alla sei di mattina per dirmelo” si puo sapere che ti è preso? Sei sempre stato lunatico e pazzo ma non ci hai mai lasciato prima di un concerto- faccio un bel respiro profondo -potresti evitare di urlare per favore Ben, Ashley sta dormendo-


-oh poverina! Sentimi Jackson o mi dici il motivo per cui ci hai dato buca o con noi hai chiuso- lo stavo ascoltando o forse di no, intanto Ash si sveglia e mi chiede chi sia

con il labiale rispondo Ben -senti facciamo che quando tornate ci troviamo allo studio e ne parliamo con calma?- dico sempre con calme


-sei morto Jackson-

-sisi! Ci vediamo Ben, salutami gli altri- voglio chiudere ma Ben sembra di tutt'altro avviso

-non ti azzardare a chiudere, Jack!-


troppo tardi ho chiuso, non mi importa nulla adesso di loro, tanto meno spiegarli il motivo che mi ha spinto a dargli buca.

Poso il telefono sul comodino di fianco a me e poi guardo la mia piccola in ginocchio sul letto che aspetta una risposta.


-era Ben, è leggermente..arrabbiato- le dico con un sorriso amaro mentre lei abbassa lo sguardo - mi dispiace- mi avvicino a lei e le prendo una mano -non mi hai chiesto te di tornare amore, l'ho deciso io, sapevo a cosa andavo incontro- la costringo ad alzare lo sguardo e farlo incontrare con il mio, mi guarda con occhi tristi ed è una cosa che non sopporto ma so come tirarla su, nella mia mano c'è ancora la sua così con uno scatto secco la faccio stendere su di me e lei mi guarda un po confusa poi dal mio sguardo sembra capire dove voglio andare a parare -no, non lo fare- sto gia ridendo pregustando il suono delle sue risate simile a tanti campanellini – fare cosa?- le chiedo con il tono piu innocente possibile poi comincio la mia tortura, lei inizia a ridere e a contorcersi sul mio petto. Si mette a cavalcioni su di me nella speranza di resistermi ma io continuo imperterrito, si stende sul mio petto nascondendo il volto nell'incavo del mio collo le bacio i capelli castani e decido di smetterla di farle il solletico, si alza quel poco per guardarmi negli occhi e poi mi bacia dolcemente.


-ti amo piccola-

-bugiardo- mi dice in tono malizioso, lo so che sta scherzando ma mi fingo offeso

-ah si?- le dico con sguardo maligno -Jay mi fai paura con quella faccia- fa per alzarsi ma la fermo invertendo le posizioni e una volta sopra di lei ricomincio a farle il solletico e di nuovo comincia a contorcersi sul letto pregandomi di smetterla, non ce la fa piu

mi guarda con gli occhi lucidi e la faccia rossa per il troppo ridere


- ti arrendi?- le dico sollevando un sopracciglio per dare piu enfasi alla mia minaccia ma lei continua a guardarmi con gli occhi languidi con i capelli tutti sparsi sul cuscino -no, non mi arrendo- ricomincio a farle il solletico ma resiste per poco. Ancora sdraiato su di lei le dico

-adesso ci credi?-

-ci ho sempre creduto amore- si poggia sui gomiti per baciarmi ma adesso a suonare è il suo cellulare, mi sposto da lei a malincuore ma prima di alzarsi mi da un bacio.

la vedo cercare nella borsa il cellulare che ancora squilla anche lei quando vede il numero alza lo sguardo al cielo preoccupato mi alzo anch'io e le vado vicino - è mia madre, quando non c'eri ha trovato un test di gravidanza ed è andata in paranoia- perfetto lo ha saputo prima lei di me -posso parlarci io amore?- lei mi guarda come se stesse guardando un pazzo appena uscito dal manicomio e forse lo sono pazzo, pazzo di lei.


-non so se è il caso, no Jay dammi il cellulare- troppo tardi piccola ormai ho risposto penso mi siedo sul letto e saluto la dole signora


-Ashley figlia mia ce ne hai messo di tempo, quello squinternato è tornato?-

-buongiorno amabile signora, si sono tornato in tempo per sapere che la mia fidanzata è incinta- momento di silenzio poi la signora comincia ad urlare

-ma siete matti? ma cosa avete nel cervello, vi rendete conto forse no. passami mia figlia, subito-

-ok, ok nonna, a presto- passo il cellulare ad Ash che era rimasta in piedi davanti a me, la faccio accomodare sulle mie gambe e ascolto che cosa aveva a dire sua madre.


-non voglio sapere niente veniamo immediatamente-

-no mamma, siamo impegnati riprese e foto no non puoi- mi dice guardandomi e mettendomi una mano sulla bocca per evitare che le rovinassi il piano.

-non mi importa noi veniamo, quando siete pronti parliamo- chiude sbuffando poi si rivolge a me -stanno venendo qui-

non vedo l'ora penso ma fino ad allora avrei avuto altro a cui pensare.

decidemmo di andare a fare colazione, mi misi ai fornelli mentre lei si siede su uno sgabello della cucina ma la vedo strana - Ash che hai?- le chiedo preoccupato - no nulla, solo un po di nausea- mi dice sorridente, sospiro sollevato, poi vedendola un po giù' la prendo un po in giro - e te davi la colpa alla lasagna di Kellan, sai dovremmo chiamarlo lasagna- alza lo sguardo dal giornale che sta leggendo - chi?- mi chiede mi avvicino di nuovo a lei -come chi amore? il bambino, oppure besciamella- rido come un matto a quelle battute sceme ma quello che volevo l'ho ottenuto, far ridere la mia piccola.


-anzi credo che ragù sia il nome giusto- mi tira una botta sulla spalla per dirmi di smetterla di dire stupidaggini ma non è arrabbiata, le passo le braccia intorno alla vita a l'attiro a me fino a farle appoggiare la fronte alla mia, mi bacia dolce e poi si stacca di nuovo -aspetta un attimo, chi ti dice che sia un maschio?-mi dice sempre a pochi centimetri dal mio volto -perché lo so per certo- dico senza piu capire cosa stiamo dicendo -nono, sarà femmina e so gia anche come chiamarla-.

faccio scendere le braccia fino ad arrivare al ventre,una specie di scossa mi corre lungo la schiena - e come avresti deciso di chiamarla? - si alza dallo sgabello sottraendosi alla mia presa - non te lo dico-

dice uscendo dalla cucina ma non mi faccio fregare la rincorro fino al salotto e poi la prendo in braccio e la metto a testa in giù minacciandola di farle il solletico se non mi dice il nome -mettimi giù amore, dai- -no, finché non m dici il nome- le dico ridendo -lo saprai tra nove mesi- ma non arrendo mentre usciamo dal salotto, lei sempre sulla mia spalla, sua madre entra in casa appena ci vede così inizia a sclerare.


- ma sei matto, così fai male al bambino, mettila giù - a questo non avevo pensato, la rimetto subito giù ma non la mollo, la faccio scontrare con la schiena al mio petto, so quanto odia restare sola con sua madre.


-buongiorno anche a te mamma- le risponde fredda, la sento posare la sua mano sulla mia stretta al suo ventre e questo a sua madre non sfugge.


-niente fede vedo- sputa acida ma questa volta è il mio turno di ribattere

-ci stiamo lavorando- la sento che stringe la presa sulla mia mano e il respiro aumenta d'intensità, le poso un bacio sui capelli per darle coraggio, la signora si era gia accomodata in salotto.


- non la sopporto Jay, rimani accanto a me ti prego-

senza staccarci la raggiungiamo in salotto e ci sediamo davanti a lei, Ashley e seduta sulle mie gambe, le nostre mani sempre intrecciate sul suo ventre ancora piatto. sua madre ci sta guardando con sommo disprezzo.


-mamma dov'è papà- è sempre andata piu d'accordo con suo padre che con sua madre

-tuo padre ha detto che non voleva disturbare la vostra felicità,testuale- almeno lui sembra capirci

-almeno un po di buonsenso lui ce l'ha- risponde fredda Ash tanto che mi lascia di stucco anche a me

-mentre voi no, ragazzi siete giovani , Ashley hai 22 anni appena compiuti vuoi rovinarti la vita con un figlio?- rovinarsi la vita? ma se è la cosa piu bella di questo mondo avere un figlio, la prossima stronzata che dice la metto a tacere



-puo darsi mamma- risponde con la voce rotta dal pianto, la stringo ancora piu forte per farle capire che io ci sono

-Ashley, te non terrai questo bambino-

-lei fa quello che vuole- rispondo io. sua madre mi guarda con gli occhi di fuori, Ashley con gli occhi sgranati

-lei non puo entrare in casa nostra e decidere per noi- lei si alza rossa per la collera, sposto abilmente Ash e mi alzo anch'io -e cosa pensi di fare giovanotto, adesso si, magari quando la vostra era di attori finirà come lo manterrete questo figlio, quando la vostra fama finirà perchè sarà così eh?- ci dice, sento Ash singhiozzare sommessamente

-se ne vada- mi guarda furibonda

-come?-

-se ne vada e non si faccia vedere..per un bel po- dico alzando la voce, Ash è dietro rannicchiata sul divano tremante -Jay- mi chiama a bassa voce


la donna inviperita esce da casa sbattendo la porta appena uscita mi risiedo sul divano, non capisco perché adesso Ash piange? - piccola non fare così- è ancora rannicchiata nell'angolo del divano con le gambe strette al petto

-ha ragione Jay, non possiamo. come facciamo?- tutto qui?, da retta alle parole di sua madre senza contare i sentimenti che prova lei? sento che Ash lo vuole questo bambino, la prendo tra le braccia e lei nasconde il volto nell'incavo della mia spalla non sei da sola piccola, ci sono io.

-ce la faremo amore- le dico cominciando a coccolarla come piace a lei.


dopo un ora si è calmata e mi ricorda che devo parlare con la band per spiegarli il motivo perché gli ho dato buca.

non voglio che venga con me, ho paura che facciano dei commenti e che la mettano in imbarazzo ma lei vuole venire a tutti i costi.

sono costretto ad accettare così montiamo in macchina e ci avviamo verso casa di Ben.


-amore non te l'ho chiesto io di venire- le dico prima di entrare, speriamo che non facciano i coglioni.

-tranquillo amore- mi bacia per darmi coraggio poi la prendo per mano e ci avviamo alla porta.


ad aprirci è Ben 2 come lo chiamiamo noi, appena ci vede ci fa entrare e ci fa accomodare in salotto dove ad aspettarci c'è l'altro Ben.


-allora Jack, perché ci hai dato buca l'altra sera eh?- è abbastanza arrabbiato e il modo in qui guarda Ash non mi piace, sarà che da quando so di diventare padre sono diventato un po paranoico ma so anche che Ash gli è sempre piaciuta e gli piace tutt'ora, ho sbagliato a portarla, reagirà male quando saprà che è incinta.

Mi sta guardando in attesa di una risposta alla sua domanda, ma non so cosa rispondergli, sento Ash fare un sospiro


-è colpa mia, non stavo bene e gli ho chiesto se poteva tornare- la guardo come se fosse la prima volta che la sento parlare, si è presa lei la colpa al posto mio non saprò mai come ringraziarla.


-oh! che gesto nobile Jack!- ci dice Ben avvicinandosi a noi, mi avvicino a Ash prendendole la mano – ma sentimi- continua a ad avvicinarsi, che vuole fare?

-uhuh ma cosa vedo qui?, carino Jack- dice indicando l'anello che avevo regalato ad Ash quando le ho chiesto di sposarmi. Non capisco cosa sia preso a Ben, non si è mai comportato in questo modo, perché adesso fa cosi? -beh spero che mi inviterete alle nozze, o hai paura che te la rubi? -

ho sentito abbastanza e trascinandomi Ashley dietro esco da casa sua.

Appena fuori casa sua tiro un calcio alla gomma della macchina, odio quando fa così ma specialmente odio quando lo fa con Ash.


-mi dispiace piccola, mi dispiace di averti messo in mezzo- le dico girandomi verso di lei, ma lei non è arrabbiata almeno non con me, scuote la testa e si avvicina -non ti preoccupare, torniamo a casa- le sorrido dolcemente e montiamo in macchina.


Durante la cena..


-amore mi spieghi il motivo della reazione di Ben oggi pomeriggio?-

lo so che me lo avrebbe chiesto ma non ho voglia di parlarne, cerco di cambiare discorso -dovremmo dirlo anche ai miei- ma non è una scema e lo vede che cerco di cambiare discorso -non mi hai risposto Jay- mi alzo da tavola scocciato da quel discorso e mi dirigo in salotto e accendo la televisione, cerco il canale sportivo e mi metto a guardare una partita, non mi è mai interessato il basket ma in quel momento mi sembrava la cosa piu interessante da fare.


Poco dopo mi sento raggiungere sul divano da Ash – me lo vuoi dire che cosa ti sta prendendo o devo chiamare Ben ?-non voglio proprio parlarne – sto guardando la partita amore- la sento alzarsi e andare di sopra -Ash..- - bene, guardati la partita buona notte- e sale in camera arrabbiata.


Mi do del cretino da solo, ma non la raggiungo rimango come uno scemo sul divano a guardare la partita.







ecco lo spoiler.


La sveglia suona presto, oggi sarei dovuta andare da Jessica per dirle che non ci sarei stata per le riprese del film e che avrebbero dovuto cercare un altra quando mi accorgo che Day non è al mio fianco, non mi ricordo il motivo della nostra discussione ieri sera, è triste svegliarsi da sola.

Traggo un lungo sospiro e poi mi alzo andando a cercare i vestiti nell'armadio.


Una volta pronta scendo al piano di sotto, entro in salotto ma non c'è, inizio a cercarlo in tutte le stanze ma non c'è.


Mi ha lasciato?



   
 
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