BLOOD
La vita è ricca di sapori. Io sento solo il sapore del sangue.
- Cos'hai alla testa Ric?Chi
ti ha ridotto in quello stato? Ti sei scelto una preda difficile a quanto
sembra - ridacchiò Luis, il volto pallido e
malizioso, notando il livido violaceo sulla
fronte di Ric. La testa non sanguinava più ma una
macchia scura risaltava sulla sua pelle bianca.
- Non sono affari che ti riguardano, sporco vampiro frocio
- sbottò Ric uscendo dal locale senza nemmeno
guardarlo. Non gli importava di cosa pensasse la
gente, del proprio aspetto non gli era mai importato nulla. Tanto non
sarebbe cambiato niente. Vampiro era diventato, e lo sarebbe
rimasto per secoli.
Luis, chiamato Lu, era uno dei più
aristocratici vampiri del paese. Vestiva con giacca e cravatta,
scarpe di pelle, occhiali da sole e capelli neri tirati indietro. Ma non era la sua ricchezza a destare l'attenzione di tutti:
era il suo modo eccentrico di trattare con le proprie prede...solo ragazzi
e uomini giovani. Dopo aver succhiato loro il sangue, l'imbalsamava e, come in una orribile e raccapricciante mostra, li metteva in vetrina
lungo i corridoi del suo castello...Ma i ragazzi più belli veniva vampirizzati. Le sue orge omosessuali erano molto celebri.
Ric lo detestava.
Con quel suo fascino magnetico, quello sguardo arrogante, lo aveva
invitato ad entrare nella sua "grande
famiglia". Ma Ric
odiava gli omosessuali, li trovava rivoltanti seppur non si trattasse di caso
raro fra i vampiri. Ma la cosa che detestava di più
era quella mania di vampirizzare ogni persona che
capitava sottomano solo per poi usarla.
- Non posso essere così rivoltante da fare agli altri quello che mi sta
facendo marcire- ripeteva ad ognuno di quei vampire
che lo invitava a "giocare" a questi sporchi
giochi. Tutti lo guardavano storto. - Non fate finta di non capire,
io so come si sente ogni vampiro. Superiore forse, ma pur sempre dannato per
l'eternità. Perché noi non apparteniamo a questo
mondo, siamo gli esseri più inutili e insignificanti. Non viviamo,
uccidiamo soltanto- spiegava guardandoli fissi negli occhi. Nessuno
riusciva a reggere il suo sguardo.
Le strade erano buie seppur rischiarate da
pochi lampioni e insegne di bar e locali. Ric si
aggirava con agilità e sicurezza per le strade, eppure un sentimento di apprensione lo tormentava. Il vampiro rimosse ogni
pensiero dalla mente e continuò a camminare verso la sua dimora,
una cantina sotterranea, dove nessuno aveva messo piede da secoli prima che lui
la trovasse, in un momento disperato, appena era stato tramutato in vampiro.
I suoi passi riecheggiavano nella notte.
Ma
all'improvviso, un urlo lacerò il silenzio. Era un urlo di ragazza.
"Qualche stupida prostituta si è trovata davanti a
un vampiro a quanto pare" borbottò sarcastico "e a quanto pare si
trovano proprio vicino a dove abito io" continuò seccato. Le urla
continuarono, ma non fu quello ad attirare l'attenzione di Ric...No,
non era un vampiro. Ric lo sentiva
nell'aria...troppo sangue, sentiva il sangue caldo di due corpi umani.
- Puttana, stai zitta! E apri le gambe!- la voce rauca di un' uomo riecheggiò. La ragazza ora tratteneva gli urli. Ric sentiva il battito cardiaco della ragazza a
mille. Continuò per la sua strada. Le due voci erano sempre più vicine.
Svoltò l'angolo. E li vide.
La ragazza aveva la camicia strappata, i pantaloni sfilati del tutto, le
lacrime agli occhi. Ma cercava di tenere unite le
gambe, le stringeva. Resisteva.
L'uomo le tirava pugni, la palpava, le mordeva le labbra ormai
completamente coperte di sangue. Era un uomo grasso, sporco, rozzo. Con il
ginocchio cercava di violare le gambe della ragazza. Tirava dei colpi molto
violenti. Con un urlo di rabbia la sbatté sulla parete.
Nessuno dei due si era accorto di Ric.
Il vampiro si avvicinò all'uomo. Gli dava di spalle. Con un'incredibile
forza lo voltò, lo attirò verso di se, ma non lo morse. Con il pugnale che
teneva infilato alla cintura dei jeans lo
colpì all'addome. L'uomo urlò e cadde a terra. Ric
non lo guardò neppure un'altra volta. Odiava tutte le forme, tutti
i traumi, tutti i cambiamenti che potevano sconvolgere l'esistenza di una
persona. In fondo, diventare un vampiro e diventare una persona che teme ogni
cosa, una ragazza che non ha più fiducia in nessuno, che ha paura delle
violenze da parte delle persone che più le stanno vicino, sono
la stessa identica cosa. Dottori o psichiatri non riusciranno mai a cambiare le
cose.
Quell'uomo era
rivoltante per lui. L'attenzione del vampiro si spostò alla ragazza. Non era
scappata. Era rimasta paralizzata lì, la schiena al muro. Cercava di coprirsi
il petto con le mani. Si annodò la camicetta più che poté.
“Non hai scampo” gli occhi di Ric si accesero
nella notte.