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Autore: JessL_    09/07/2010    23 recensioni
Questa non è una storia, è una raccolta di missing moment (pezzi mancati) della storia Love's puzzle.
Siamo rimasti che Edward e Bella si devono sposare e che sono laureati, ci sono molte domande sul loro passato e sul loro futuro, con queste one shot, scopriremo tutto e chiuderemo il cerchio, o meglio, finiremo il puzzle.
Non si può leggere questa raccolta se non si è letta Love's puzzle
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie '~ Love's puzzle collection.'
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Introduzione:

Questa non è una storia, sono delle one shot che riempiono la storia vera e propria che è terminata.

Il link della storia in questione, è questo: Love’s puzzle.

Non so quante persone che mi seguivano nella storia, troverò qui, non mi aspetto nulla, ho creato questa raccolta per il semplice motivo che non riesco a lasciarmi alle spalle questi due pazzi protagonisti.

 

Il rating varia da una one shot all’atra ma ho messo il rosso perché so – mi conosco – che qualcosa di piccante spunterà fuori.

 

Ribadisco: questa non è una storia, sono pezzi che completano l’altra.

Vi lascio al primo missing moment... non vedevo l’ora di scriverlo *.* buona lettura e grazie anticipatamente a tutti, anche solo a quelli che leggeranno.

 

 

 

 

~ Love's puzzle. The missing pieces.

 

Titolo missing moments: the wedding date.

Rating one shot: giallo.

 

Isabella pov:

È assurdo trovare incredibile una cosa ovvia, vero?

Incredibile come il vestito che ammiro da non so più quanto tempo. Non dovrei essere così tranquilla, dovrei avere un diavolo per capello, insultare tutti, voler vedere a tutti i costi il mio futuro sposo ma... non è così.

Forse non ho ancora metabolizzato la cosa, ma da quando ho aperto gli occhi – questa mattina – non riesco ad agitarmi. Non mi sono lamentata nemmeno quando mi hanno trattata come una barbie da laboratorio per prepararmi. Non ho urlato contro di Alice quando mi ha detto che eravamo in ritardo per arrivare in Chiesa e non mi sono nemmeno emozionata quando mio padre è entrato nella mia stanzetta per avvisarmi che era arrivato anche Edward.

Sto iniziando a preoccuparmi. Forse non è normale questa mia reazione.

Un lieve bussare alla porta, mi fa voltare e ridestare dai miei pensieri. Mi avvicino, incurante di essere in intimo, e sporgo la testa dalla porta per trovarmi mio fratello vestito come un pinguino, sorrido, divertita e intenerita, facendolo entrare.

<< Oh Bella! Cavolo, avvisare che sei praticamente nuda?! >> Lo guardo indifferente.

<< Qual è il problema? Non è la prima volta che mi vedi... così. >> Alex sbuffa e si va a sedere sulla poltrona riposta a un angolo della piccola camera.

<< Come mai non sei ancora vestita? >> Alzo le spalle con calma. Lui alza un sopracciglio. << Posso sapere che succede? >>

<< Non lo so nemmeno io, come posso dirlo a te? >> Come scottato, si alza in piedi e trafelato mi si avvicina per accarezzarmi le braccia.

<< Ci hai ripensato? Vuoi scappare? Non vuoi sposarti? >> Questa volta sono io ad alzare un sopracciglio.

<< No. E per favore, dimmi che non hai preparato un cavallo o una macchina come nel film “Se scappi, ti sposo”, per favore. >> Lui ridacchia scompigliandosi appena i capelli castani.

<< No, figurati. >> Troppo agitato, si muove anche fin troppo.

<< Alex! >> Ridendo lo colpisco a una spalla, lui si aggrega alla mia risata e alza le spalle.

<< Non si sa mai. Non voglio che tu ti senta... obbligata a fare questo grande passo. Sei troppo tranquilla! Dovresti urlarmi contro, sbraitare con tutti e fingere qualche attacco d’ansia... invece niente. >> Cerco di non ridere e guardo nuovamente il mio abito. Mi piace. Mi è piaciuto subito, appena l’ho visto. Appena l’ho scorto su un manichino, ho subito pensato: ecco, l’ho trovato. Mi sta appennello.

<< Puoi farmi un piacere? >> Riluttante, annuisce. << Vai a chiamare Edward. Per favore, lo so che gli sposi non dovrebbero vedersi ma non me ne frega niente! Voglio vederlo! >> Eccola, eccola l’agitazione! Non il nervosismo, la semplice agitazione. Alex annuisce e scappa fuori dalla stanza.

Inizio a camminare velocemente sui tacchi senza ammazzarmi. Nascondo l’abito prima che lo sposo arrivi e lo veda, e riprendo a camminare imponendomi di respirare regolarmente.

Inspiro, espiro. Inspiro, espiro. Inspiro, espiro.

Appena sento bussare, sobbalzo per poi irrigidirmi. Eccolo. È dietro alla porta. Lui: Edward.

<< Bella? Bella ci sei? Alex è venuto quasi in panico dicendomi di venire qua. Va tutto bene? >> Quando sento la sua voce, mi avvicino alla porta, appoggio la fronte mentre continua a parlare e quando finisce, abbasso la maniglia. Non mi sporgo, apro direttamente la porta facendolo entrare. Non alzo lo sguardo quando mi richiudo la porta alle spalle.

<< Wow, ecco perché mi hai voluto qua, per fami morire. >> Sorrido alzando finalmente lo sguardo. È bellissimo. Il mio cuore scalpita e finalmente ha una reazione normale: si stringe in una leggera morsa che mi fa accelerare anche il respiro.

<< Sei agitato? >> Mi guarda qualche attimo. Con quei smeraldi sembra perforarmi, sembra mi voglia leggere nell’anima.

<< Non molto. Certo, ora che ti ho davanti, un po’... ma no. Non lo sono, e non lo sono stato. >> Rido.

<< Allora non sono strana! >> Alza un sopracciglio e mi stringe a sé quando gli salto praticamente addosso.

<< Bella? Bella perché dovresti essere strana? >> Allento la presa e inizio ad accarezzargli il viso in modo rapito.

<< Perché non sono stata agitata fino a un attimo fa! Edward io... io voglio diventare tua moglie e non m’interessa se porta male vedere la sposa prima del matrimonio o che il bacio si deve dare solo quando è conclusa la cerimonia... b >> Vengo interrotta dalle sue labbra, che come sempre non aspettavano altro che interrompere il mio isterismo.

Eccola l’agitazione insensata che ho letto in tutti i libri.

<< Ti amo Bella. E voglio sposarti. Io so, che quando suonerà la marcia nuziale tu apparirai e che mi raggiungerai perché lo vuoi, perché lo desideri. Siamo così calmi perché ci fidiamo l’uno dell’altro, perché sappiamo per certo che diremo entrambi . Non sei strana, forse un po’, ma d’altronde, è meglio essere strani insieme e che da soli, no? >> Mi fa l’occhiolino per poi scoccarmi un lieve bacio sulle labbra; sorrido con il cuore più leggero.

<< Ti amo Edward. >> Mi sorride dolcemente. << Ora vattene Cullen, deve arrivare mio padre e se ti trova qui, con me svestita così, ti castra! >> Edward ride della mia agitazione e si fa spingere fino alla porta. Prima che gli chiuda la porta in faccia, mette il piede in mezzo e fa sporgere la testa.

<< Ti amo, anche pazza, Isabella Marie Swan. E mi raccomando, non scordarti il vestito perché se no farò una strage! >> Ridendo chiudo la porta e mi vado a vestire. Ora, veramente tranquilla.

 

*********

 

<< Stai bene? Sei sempre in tempo a fare retro march. >> Sorrido a mio padre e allaccio la mano al suo braccio.

<< Papà, ti voglio bene e ti ringrazio per tutta questa premura ma ho quasi venticinque anni e sono sicura della mia scelta. >> Annuisce con gli occhi lucidi.

<< Io ricordo che al mio matrimonio non ero così tranquillo, non ero per niente sicuro di come stavano andando le cose e... infatti, sappiamo entrambi com’è finito il matrimonio con Renée. >>

Renée. L’ho invitata. Non l’ho fatto propriamente per lei ma per la mia sorellina. Anche se forse definirla la mia “sorellina”, è troppo. Ho cercato di avvicinarmi a lei, ma i rapporti sono ancora freddi e non cambieranno mai ma almeno l’ho fatto per la piccola.

<< E al matrimonio con Sue? >>

<< Calma piatta. Non ricordi? >> Sorrido. È vero, me ne ero dimenticata. Sembrava quasi drogato da quanto fosse calmo. Chissà se anch’io faccio quest’impressione. Spero di no...

<< Hai ragione. >>

<< Scusate se m’intrometto, noi damigelle dovremmo andare. Siete pronti? >> Annuisco ad Alice e mi volto verso mio padre.

<< Ti prego, non farmi cadere. >> Rinforza la presa sulla mia mano e fa un passo avanti con me.

La chiesa è piena di gente, conoscenti, amici, parenti ma a malapena li noto. I miei occhi sono focalizzati sull’altare, dove mio fratello erge accanto al mio futuro marito. Marito. Suona bene. Mi piace. La musica è suonata al piano, l’impresa che ho ingaggiato per allestire il tutto, ha fatto un ottimo lavoro ma ora non ci voglio pensare, perciò distolgo i miei occhi da tutto e azzero i pensieri concentrandomi su Edward. Su Edward e il suo sorriso, i suoi occhi luminosi e le mani tremanti che stringono la mia dopo che mio padre gliel'ha lasciata.

Chiudo gli occhi quando mio padre mi posa un bacio sulla fronte.

<< Ti dono a lui. Ti voglio bene. >> I miei occhi s’inumidiscono. Cerco di non piangere e sorrido guardandolo commossa. Mi volto per poi affiancare Edward, i miei occhi sono ancora umidi e ora anche le mie mani – come le gambe – tremano. Con le labbra gli mimo “ti amo” e lui ricambia dando una veloce occhiata al prete che ha iniziato a parlare.

La cerimonia mi pare veloce, forse perché sto passando il tempo a guardare Edward, ad ammirare il pancione di Rosalie, a guardare la bimba pestifera di Alice, che è vicina al nonno che cerca di farla stare dolcemente in silenzio. Mi riscuoto quando sento la domanda più importante di questa giornata.

<< Edward Anthony Cullen, vuoi prendere in sposa la qui presenta Isabella Marie Swan nel bene e nel male, in ricchezza, in povertà, in salute e in malattia finché morte non vi separi? >> Al nominare il suo secondo nome, i miei occhi volano su nonna Elisabeth che si asciuga gli occhi con un fazzoletto di stoffa.

Il verde di Edward sembra brillare e io non posso non fremere.

<< Sì, ora e sempre. >> Sorrido entusiasta mentre una lacrima solca una mia guancia. Afferra l’anello e lo infila al mio anulare per poi tornare a guardarmi negli occhi.

<< Ti amo Bella, e lo farò sempre. Sarò una delle colonne importanti e stabili della tua vita. Te lo giuro. >> Piango e riesco a malapena a dire “” quando il parroco mi pone la stessa domanda fatta a Edward. Con mani tremanti, e con il cuore a mille, afferro la fede e la infilo all’anulare di Edward.

<< Il mio mondo sei tu. Ora e sempre. Proteggi il mio amore, e il mio cuore... come farò io, con gli artigli e con i denti. >> Sorride divertito della mia velata gelosia e infine afferra la mia mano sinistra e bacia l’anello con riverenza.

<< Con il potere che mi è stato conferito, vi dichiaro: marito e moglie. >>

Marito e moglie. Marito e moglie. Marito e moglie. Marito e moglie.

<< Ora, Edward, puoi baciare la tua sposa. >> Sorrido mentre Edward avvicina i nostri visi e sulle labbra mi sussurra.

<< Non aspettavo altro, signora Cullen. >>

Sento appena gli applausi e le congratulazioni di tutti, ma sento bene mio fratello che ci abbraccia e quasi minaccia mio marito.

<< Edward, questa. È. Mia. Sorella! E poco importa che ora è tua moglie. Trattala bene, perché potrei benissimo dimenticarmi che sei il mio migliore amico, se la farai stare male. >> Alex è serio e Edward lo guarda seriamente per poi riabbracciarlo.

<< Non preoccuparti fratellino. È in buone mani. >>

 

Fine primo missing moments...

 

***

Piccolo angolino:

Il matrimonio, potevo non metterlo? Sarebbe stato uno scempio!

Ovviamente tutte le piccole cose accennate – come i “ti odio”, l’altra relazione, il ravvicinamento a Renée – verranno spiegate in altre one shot.

Spero che questo piccolo missing moment vi sia piaciuto.

Non so se vi ho trasmesso qualcosa e se abbia senso quello che ho scritto... ci ho provato e spero vi sia piaciuto. Diciamo che incrocio le dita.

Non so quando posterò il prossimo capitolo, non tardi.

Non so se riceverò qualche recensione, lo spero.

Wow, sono piena di speranza! Ok, io e il mio sarcasmo vi salutiamo. A presto. Jess.

   
 
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