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Autore: Piccola Isa    10/07/2010    10 recensioni
Jacob, stanco di non poter avere Bella, decide di prendersi quel che è suo con la forza. Bella, purtroppo, non riesce a scampare a ciò, così Jacob riesce a farla sua per una notte, ignaro, che questo porterà gravi conseguenze. Il licantropo rendendosi conto del suo errore fugge, lontano da Forks, ma alla ragazza rimane un pezzo di lui. Se volete sapere come continua, dateci un'occhiatina. Premetto che è una Edward/Bella a lieto fine.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stavo suonando il piano, quando a interrompermi fu Alice, irrompendo nella stanza. Alzai lo sguardo su di lei. Aveva un’espressione angosciata e preoccupata sul volto. Sembrava che stesse tramando. << Edward >>, mormorò con voce roca.

Mi alzai in piedi. Un lampo attraverso la mia mente: Bella. << Cosa è successo? >>, scandii per bene le tre parole. Cosa le poteva essere accaduto? L’avevo lasciato nella riserva circa due ore fa. Quella sera si sarebbe trattenuta fino a tardi. Possibile che qualche vampiro avesse potuto aggredirla con quel branco di licantropi pronto a proteggerla? Pensai a tutte le possibili teorie che mi balenarono in mente in quell’arco di dieci secondi. Ma la risposta mi giunse svelta. Alice mi mostrò una sua visione.

Bella che correva. Bella che piangeva. Bella tutta sporca di sangue.

Senza che Alice potesse dirmi qualcosa, ruggendo fui già fuori dalla casa, correndo verso la riserva, non curante se stessi per infrangere il patto. La mia Bella aveva bisogno di me, ed io dovevo sbrigarmi. Prima avrei pensato a lei, e poi avrei ridotto in cenere l’essere che aveva osato ridurla in quello stato. Continuai a correre verso il posto dove era avvenuta la visione di Alice.

Arrivai e la vidi. Accasciata sull’erba, ricoperta di sangue. Subito mi bruciò la gola. Il suo sangue mi stava invitando. Mi avvicinai a lei, lentamente. Ruggii di nuovo. Non avrei avuto pietà di nessuno. La voglia di stringerla a me, fu più grande del desiderio del suo sangue. Mi inginocchiai accanto a lei. Per fortuna respirava ancora. Ringraziai mentalmente il cielo.

Le sfiorai una guancia. Poi la presi delicatamente tra le mie braccia. La sollevai da terra, attento a non farle male. << Bella >>, la chiamai, ma non si mosse. Accostai la sua testa al mio volto, respirando il suo odore. Avevo fallito. Non ero riuscito a proteggerla.

Stavo per correre a casa, quando una voce mi fermò: << Edward >>.

Io mi bloccai di colpo. Mi voltai verso la provenienza di quella voce. Era Seth. Il più giovane del branco. Non appena vide Bella corse nella mia direzione. << Come sta? >>, chiese con le lacrime agli occhi.

<< Non lo so >>. La mia voce era spezzata e cinica. << Cosa è successo qui? >>, sibilai, fulminandolo con lo sguardo. << Il vostro compito non è quello di proteggere le vite umane? >>, urlai. << Allora perché Bella è ridotta in questo stato? >>.

<< Edward se fossimo solo intervenuti in tempo… >>, mormorava Seth. << Lo avremmo fermato. Mi devi credere… c’è ne siamo accorti dopo, sentendo i pensieri di Jacob, ma ormai era troppo tardi per rimediare al pasticcio che ha fatt… >>. Seth si interruppe, fissando la mia espressione. Il suo volto fu inondato dal terrore. Capì, che aveva appena fatto un grosso errore.

<< Jacob >>. Lui aveva osato sfiorare Bella. L’aveva ridotto in quello stato. Era scritto. Jacob Black sarebbe presto morto.

<< Edward >>, tentò di ammonirmi Seth, ma io avevo ripreso a correre verso casa mia.

Aspettami Black pensai sto per arrivare. E ti giuro su Bella che ti ridurrò in cenere.

Dopo un minuto arrivai a casa. Carlisle mi aspettava davanti la porta. Evidentemente Alice aveva detto loro cosa fosse successo. Non appena mio padre mi vide, mi fece cenno di entrare e corremmo verso il suo studio. La depositai sulla lettiga, e guardai supplicante Carlisle. << Salvala >>, sussurrai, singhiozzando. Solo quello potevo fare. Mi era proibito piangere. Mio padre annuì e mi pregò di uscire.

Io scossi la testa. La mia ragione di vita era lì. Ridotta in quel modo, ed io non potevo lasciarla sola. Non mi mossi neanche di un centimetro. Mi inginocchiai e le strinsi la mano, mentre Carlisle le toglieva quel che era rimasto dei vestiti a brandelli. In quel momento, il volto di mio padre diventò una maschera di orrore. Io annuii. Aveva capito cosa le era stato fatto.

 

 

valli: davvero? Sono contenta di aver suscitato la tua curiosità. Grazie, come vedi ho postato presto.

 

 

marpy: lo so, questo è vero, ma come hai detto tu la fantasia regna regina, e qui è Jake il cattivone. Comunque grazie dell’augurio

 

 

sandy69: grazie dei tuoi complimenti, non credo di meritarli, sono ancora alle prime armi con le fan fiction. Riguardo al rating, non so, perché non ci saranno scene particolarmente spinte, quindi non ne vedo il motivo.

 

 

lolytaa: ah sono contenta che ti piaccia. Ti ho accontentato ho postato presto.

 

 

Angels4ever: ciao, credo che tu esageri, ma grazie del complimento. Se lo vuoi proprio sapere neanche a me Jacob fa tanta simpatia. Ho aggiornato presto, come desideravi. Baci

 

 

Un grazie particolare a quelli che hanno recensito, letto questa storia, messa tra le seguite e tra le preferite. Un bacio a tutti.

  
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