Angolo autrice….ringraziamenti:
@noemi___lovelovelove: grazie mille
per la recensione…beh cara noemi io il posto preciso di quella gelateria non te
lo posso dire, ma so soltanto che la fantasia e il mio cerveletto malato lo
hanno trovato da soli, basta immergersi nel mondo Jonas per sognare e fare di questi
piacevolissimi incontri ^_^,ho scritto il secondo capitolo il + in fretta che
ho potuto dato che sono fuori e spero che questo come il primo ti possa
piacere!!
Ringrazio tutti coloro che si sono limitati a leggere la ff ma mi piacerebbe ricevere qualche altre recensione anche se negativa, mi sarebbe solo di aiuto e mi gratificherebbe cmq parecchio sentirvi partecipivi…spero che questo secondo capitoli vi invogli maggiormente a recensire!!grazie mille a tutti ^_^
Sap…
Quel gelato ormai era andato, ma la realtà era che non avevo più
nessuna voglia di mangiarlo. Ma credo sia comprensibile come cosa, infondo
avevo davanti una delle persone che più ammiravo sulla faccia della terra,
quella che più “amavo” se così si può dire, ma adesso qualcosa era cambiata,
adesso anche lui sapeva della mia presenza sul globo che condividevamo, sotto
le stesse stelle e la medesima luna. E ci eravamo incontrati, o scontrati fate
voi, e parlati ma soprattutto guardati negli occhi. Ed era stato meraviglioso!
Eravamo ancora seduti in quella panchina di fronte la gelateria, lui non mi
aveva lasciata nemmeno per dieci secondi, ma non sapevo che il mio quasi
“malessere” era provocato da lui, dalla sua presenza , dal suo modo di guardare
la gente, ma me in particolare in quel momento!-“Nanì, Nanì, dove sei?? Nanì,
ma che fine hai fatto??”- indovinate un po? Già, Ally era rinsavita dal
gustarsi il suo buonissimo gelato e si era resa conto della mia assenza; sapeva
che ero un tipo piuttosto indeciso, ma era impossibile che ancora dopo quasi
mezz’ora non avessi scelto i gusti per il mio gelato, in effetti non era
nemmeno umanamente possibile perdere tutto quel tempo per un gelato! Individuai
la sua posizione, era una ventina di metri lontana da me e da *voisapetechi*,
mi alzai, la chiamai e le feci un segno con la mano, Ally si volto verso di me
e cominciò a ridere vedendo che la mia t-shirt era completamente imbrattata di
gelato. Si avvicinò a lunghi passi per fare più in fretta possibile, ma man
mano che si avvicina i suoi passi rallentavano e i suoi occhi si spalancavano,
quando arrivò davanti a me era completamente sbigottita, disorientata ….
Probabilmente per la prima volte da quando la conoscevo era senza parole! La fissai
per un periodo di tempo imprecisato, poi decisi di darle uno scossone così che
potesse riprendere diciamo i sensi. I suoi occhi non si erano fermati nemmeno per
un attimo passavano dai miei a quelli del mio meraviglioso compagno di
chiacchiere, dopo averla strattonata riuscì a proferire un impercettibile ciao!
Il riccioluto moretto sempre con modi gentili ed eleganti si alzò e le porse
una mano: -“Ciao io sono Nick!”- e lei di pronta risposta: -“Ovviamente, chi
altri se no, non ce ne sono molti con il tuo viso in giro…per sfortuna!”-, che
mito quella donna!!! Mai sentita risposta migliore; Ally per suo fortuna o
sfortuna, dipende dai punti di vista, non aveva mai avuto peli sulla lingua e
men che meno le sarebbero venuti davanti ad un personaggio come Nick, che nel
sentire la risposta non fece nessuna piega, anzi si esibì in uno sgargiante
sorriso a 32 denti, che mi lasciò letteralmente senza fiato. Passarono degli
attimi, lunghi per me come ore, e sentii parlare di nuovo Ally, che ovviamente
si era ripresa velocemente, molto velocemente aggiungerei, dall’iniziale stato
di sorpresa; -“il mio nome è Ally e il piacere,credimi, è tutto mio!”-. poco
dopo lo sguardo della mia cara amica si posò su di me con un altro altrettante
smagliante sorriso pieno di affetto e di felicità, sapeva quanto fosse
importante per me quello che stava accadendo, infondo lui era uno dei miei
idoli anzi era l’IDOLO per antonomasia!! Poco dopo aver ricambiato il sorriso
di Ally, le spiegai come erano andate le cose. A quel punto mi disse qualcosa
all’orecchio, che sinceramente non sentii nemmeno, troppo distratta per farlo,
ma credo che mi perdò in fretta, ero più che giustificata in quel momento,e la
vidi allontanarsi. Da quel momento in poi fu un continuo di risate e momenti di
assoluta sobrietà da parte di entrambi, ma lui, Nick non sembrava per niente un
estraneo, si era subito fatto partecipe della situazione senza farsi troppe
domande, senza esibirsi troppo o tirarsi fuori con qualche scusa. Credo che
quel ragazzo avesse molto bisogno di parlare, sfogarsi, distrarsi dal suo mondo
troppo caotico; a milioni sarebbero voluti essere al suo posto per godersi la
gloria, la fama e tutto ciò che porta essere un cantante di successo, ma per
lui non era così, sembrava essere stanco un po’ di tutto quello che era
diventato il suo mondo! Restammo a parlare per un paio di ore di fronte quel
bar, quando ad un tratto si rese conto che si erano fatte le 20.30 e per quel
che io ne capii qualcuno lo aspettava alle 21.00 per una cena. Le cose furono
fatte così velocemente che quasi non me ne resi conto, d’un tratto mi ritrovai
con il suo numero di telefono scritto in una mano, e a scriverlo era stato lui,
un suo caldo bacio posato sulla guancia destra che, nonostante lui fosse già
andato via da parecchi minuti, sentivo ancora sulla mia pelle e incredula
cercavo di mantenere quella sensazione sulle palle con la mia mano. Vidi la mia
amica tornare e sedersi vicina a me. Ally mi guardava con un gran sorriso
dipinto in volto, non poteva nemmeno immaginare come mi sentivo in quel momento
ma ci aveva provato e questo la rendeva euforica quasi quanto me! Mi guardò e
mi strinse tra le braccia poco dopo parlò: “terra chiama Nanì…Nanì ci
sei?rispondi…”- non riuscivo bene ancora a realizzare cosa fosse successo intorno
a me ed esordii dicendo:-“hei ma sono sveglia oppure è tutto un sogno??ma cosa
mi è successo?? E quello??? Quello chi era????”- e lei:-“hei hei hei calma
calma non essere così agitata infondo quello era solo Nick Jonas che sarà mai??!!e
ti ha solo lasciatooooo il suoooo numeeeroooo di telefoooonooooooooo!!!”- disse
cambiando il tono della sua voce che man mano che la frase andava avanti
cambiava e si alzava di volume e la voce diveniva quasi stridula, saltando per
la gioia la mia gioia e strattonandomi a destra e sinistra e abbracciandomi
quasi nemmeno lei riusciva a crederci e devo dire che se fossi stata sola non
ci avrei creduto!-“e adesso cosa faccio??!”- e lei –“semplice… tra un po’ gli
mandi un sms oppure lo chiami perché no?!!”- ed io -”e se lo disturbo??metti
che lo ha lasciato solo per gentilezza, magari non si ricorderà nemmeno di me!”-
e lei alquanto indispettita rispose: –“perché mai non dovrebbe ricordarsi della
ragazza con cui ha trascorso le ultime tre ore??e poi uno che ti lascia il
numero lo fa proprio per farsi chiamare altrimenti…”- -“altrimenti cosa???”- -“ma
perché??davvero non ricordi nulla??”- -“oddio, perché cosa ho fatto????cosa
dovrei ricordarmi???”- -“come tu hai il suo numero e nome, come se ce ne fosse
bisogno, scritti sulla tua mano destra, anche lui ha il tuo numero e nome sulla
sua di mano destra, se non avesse voluto farsi sentire o essere cercato da te
non si farebbe fatto dare nemmeno il tuo di numero ne tanto meno lasciato il
suo!!”- - “credo di aver rimosso quasi del tutto quello che è successo negli
ultimi 20 minuti, perché penso che quello che è successo prima non potrò
dimenticarlo mai per il resto della mia vita!!!”- dissi infine con aria festosa
e sorriso da ebete dipinto in viso!! Erano state le tre ore più splendide e
strepitose della mia vita!
Non avrei mai e poi mai potuto immaginare come un ragazzo
potesse essere tanto sensibile quanto lui, il cui solo nome, Nicholas, sembra
essere un sospiro degli angeli, lo so sono un po’ troppo mielosa ma credetemi
il contatto con quell’essere mi aveva lasciato in cuore un grande stato di
serenità e pace. Avevamo parlato di tutto, mi aveva ri-offerto il gelato dato
che il primo non aveva fatto una gran bella fine. Mi aveva raccontato del suo
mondo, di quanto le cose fossero frenetiche e confusionarie, tanto che spesso
volte si era sentito stanco e perfino estraneo a tutta quella baraonda. La vita tra un concerto e l’altro
sembrava essere devastante, mi aveva parlato dei suoi malesseri, del suo
diabete, della sua famiglia, del legame con i suoi fratelli. Ma non avevamo
parlato solo di lui, anzi mi sentii come quando si è sottoposti ad un terzo
grado, mi chiese di me, della scuola, della mia famiglia, di dove abitavo,
delle mie passioni, di tutto ciò che sia possibile ed immaginabile chiedere. Tutto
senza stancarci l’una delle parole dell’altro. Credo che mai in tutta la mia
vita avevo parlato così tanto. Niente, non avevamo proprio niente in comune,
tranne l’amore per la musica. Ma forse era questo che ci rendeva più simili,
così distanti eppure così vicini. È impossibile
immaginare i suoi occhi e la luce che sprizzavano quando la sua voce
pronunciava la parola musica, un turbinio di emozioni mi correvano in corpo, ma
riuscivo benissimo a distinguere anche le sue di emozioni quando mi parlava del
suo lavoro tuttavia così stressante. Finché si udì quel cellulare squillare da
una delle sue tasche, la telefonata fu breve e breve fu anche il tempo dei
saluti, velocemente mi disse:-“hai una penna?”- annuii leggermente e lui -“ ok
allora dammela e porgimi la tua mano destra”- lo guardavo stupita ma allo
stesso tempo incuriosita, volevo sapere cosa stava facendo, poco dopo mi porse
la sua mano:-“ecco, scrivi qui il tuo numero!”- lo guardai s’è possibile ancora
più allibita di prima, ma lui mi rispose mostrandomi un gran sorriso, e scrissi
ciò che mi aveva chiesto! Di sicuro non me lo sarei fatta chiedere due volte! Si
alzò di fretta si abbassò verso di me e mi baciò la guancia. Poco dopo lo
vedevo correre allontanandosi da me voltandosi una sola volta per regalarmi un
altro sorriso! Ally da buon amica mi aveva lasciata sola con lui, sapeva quanto
quel momento sarebbe stato importante per me e dato che per lei Nick era solo
un cantante, perché non era per niente fan dei Jonas, mi fece questo enorme
regalo, passere quelle ore da sola con lui. E pensare che era stata proprio lei
a convincermi di uscire quel pomeriggio … penso che non smetterò mai di
ringraziarla!