Cap. 15-
Lotta delle Case
La prima
lezione di Difesa Contro le Arti Oscure stava diventando terribilmente noiosa
secondo Draco. Così non ci sarebbero stati incantesimi sbagliati e nessuna
rissa fra le case rivali. Immaginò che la causa fosse il fatto che i Serpeverde
erano stati abbinati ai Corvonero. I tranquilli e conservatori Corvonero
stavano facendo uno sforzo studiato per sfuggire agli sguardi freddi e
calcolatori dei Serpeverde mentre provavano a scrivere ogni parola che usciva
dalla bocca del professore. Solitamente si preoccupavano degli affari loro, ma a volte
c’era uno studente che provava a tirare la corda o fare scalpore. Oggi non
c’era nemmeno un sussurro ovattato, e Draco pensò che la causa fosse il lupo
bianco seduto pazientemente dietro il suo padrone, guardando male tutto ciò che
si muoveva. Damian d’altro canto, era disteso sotto il tavolo con la testa
appoggiata su una delle scarpe di Draco. Il regolare su e giù del suo petto e
il ritmico battere della sua coda calmavano entrambi.
Silente finalmente ha fatto in modo
di trovare un professore di Difesa che non sembri completamente pazzo. Sussurrò Draco, con la piuma che
scivolava sulla pergamena ancora prima che lui prendesse appunti.
Ehi! Non c’era niente di male nel
professor Lupin!
Brontolò Harry, ascoltando al regolare ronzio della voce del professor Dirdsue.
Così il fatto che sia un lupo mannaro
non lo classifica come un pazzo nei tuoi libri? Borbottò Draco, riponendo la sua
penna quando il professore mostrò un incantesimo che poteva essere usato per
difendersi contro certi tipi di maledizioni.
No, voglio dire, quanti studenti sono
stati realmente danneggiati alle sue lezioni in confronto agli altri professori
che ci hanno insegnato negli ultimi anni. Arrivò la risposta brontolata seguita da un borbottio
stridente, quando la pantera provò a mettere in guardia Thelma dal toccare la
campana d’argento che pendeva dal suo collare. Draco distese un piede e mandò
lo scoiattolo via da Damian prima di voltarsi a lanciare un’occhiataccia a
Crabbe che non prestava attenzione al suo animale. Quando si voltò davanti il
suo sguardo s’incrociò con quello di un Corvonero. I loro sguardi si
trattennero un momento prima che l’altro mago si accigliasse e guardasse giù
verso Damian non consapevole dell’interazione che stava avvenendo tra i due
ragazzi .
Harry?
Cosa? Gemette Harry, voltando il muso
improvvisamente, ignorando il fatto che il suo movimento imprevisto aveva
spaventato diversi studenti nella classe.
Quando hai detto di aver cacciato
diversi studenti l’altra notte, loro non erano dei Corvonero, giusto?
Hm, probabilmente lo erano; correvano
come un branco di Tassorosso quando mi sono fatto vedere. Perché?
Perché uno di loro ti sta guardando
in modo molto interessato. Mormorò Draco, facendo scivolare nella borsa i suoi libri, felice di
poter finalmente sfuggire allo sguardo assorto dell’altro studente. Su ora, abbiamo la nostra prossima lezione.
Draco sedeva
fra i Serpeverde a lezione di Trasfigurazione, i Grifondoro occupavano l’altra
metà della classe. Era un costante motivo di divertimento per Draco e Blaise
che Silente facesse sempre in modo di essere certo che le due case avessero
almeno una lezione al giorno con gli altri. Era come se il vecchio mago
provasse costantemente a far vedere loro l’altra casa in un modo completamente
nuovo e falliva miseramente. L’inimicizia fra i Serpeverde e i Grifondoro era
praticamente leggendaria.
Non
importava a quale anno, c’erano numerose battaglie di parole e azioni che
sembravano accrescere gli ostacoli per l’anno seguente.
Oggi era uno
di quei giorni in cui l’ostilità aumentava e nessuna delle due case era capace
di contenersi. I due gruppi erano nella stessa stanza solo pochi minuti e già
parecchi insulti erano volati e le bacchette si muovevano in una malcelata
minaccia d’azione: avanti così e qualcuno sarebbe potuto andare troppo oltre.
Non aiutò che la palla di carta diretta a Draco colpisse Blaise su un lato
della testa; questo fece scattare
Nox che cominciò una sfilza di
ringhi e scatti nella stessa direzione da cui veniva il foglio accartocciato.
Quando la Professoressa McGranitt arrivò quasi tutti gli studenti avevano la
bacchetta puntata su un altro e la stanza era piena del suono delle voci alte e
minacciose.
“Via quelle
bacchette ora. Vi dovreste vergognare di voi stessi, dare un simile esempio
agli studenti più giovani.” Dichiarò la McGranitt, incrociando le mani dietro
la schiena e cominciando a passeggiare di fronte a loro.
“Hanno
cominciato i Serpeverde” ringhiò Ron, puntando gli occhi in direzione dei Serpeverde.
“Malfoy ha
chiamato Hermione mezzosangue” Sorridendo compiaciuto allo sguardo della
professoressa davanti alla bugia detta, aprì la bocca per continuare a mettere
in cattiva luce il comportamento di Draco, ma strillò come una ragazzina quando una massa
nera gigante si lanciò dalle travi della stanza sulla faccia di Ron.
La sedia su
cui Ron era seduto sbatté contro il pavimento quando cadde all’indietro appena
toccato da una leggera spinta della zampa diretta alla sua testa di Ron.
“Signor
Malfoy! Chiami il suo animale, subito!” Gridò l’insegnante shockata, guardando
la pantera prepararsi a colpire Ron, che tentava di strisciare indietro lungo
il pavimento.
“Qui Damian”
sussurrò Draco, mettendo le mani sopra la testa della pantera quando il gatto
mise la testa nel suo grembo, le dita tracciavano il contorno di un orecchio e
lui alzò lo sguardo verso l’insegnante.
“Se vedo il
suo animale attaccare un altro studente Signor Malfoy sarò costretta a
cacciarlo dal territorio della scuola. Inoltre perdi quaranta punti per la tua
casa e starai in punizione con il professor Piton la prossima settimana”.
Voltandosi alzò la sua bacchetta ma si fermò quando vide che Hermione aveva la
mano alzata. “Sì, signorina Granger?”
“Malfoy non
mi ha detto niente, professoressa McGranitt.” Mormorò Hermione, non
preoccupandosi di guardare in direzione degli studenti Serpeverde.
“È vero
signor Malfoy?” disse la McGranitt, guardando lo studente in questione.
“Sì,
professoressa McGranitt” disse Draco, confuso dal fatto che la Granger non
avesse ulteriormente tentato di colpirlo mentre ne aveva l’occasione.
“Signor
Weasley, ti spiacerebbe spiegarmi?” il penetrante sguardo della professoressa
fece arrossire Ron, che abbassò lo sguardo verso il suo tavolo, scuotendo la
testa. “Mi scuso con il signor Malfoy, tutti i punti sono resi e la punizione è
tolta. Signor Weasley, tu sarai in punizione col professor Piton per due
settimane per aver mentito ad un insegnante e anche per aver provato ad
accusare un altro per le tue azioni. Ora per cominciare, vorrei che faceste
questo test. Quando avrete finito, lo potrete consegnare e iniziare a leggere
il capitolo quinto del vostro libro.” Sedendosi dietro la scrivania, diede un
colpetto con la sua bacchetta e dei fogli apparvero davanti a loro. Lentamente
delle piume furono tirate fuori dalle borse e gli studenti cominciarono a
riempirli con le risposte, con le menti che ancora provavano a capire che cosa
fosse successo pochi attimi prima.
Le orecchie
di Harry colsero il borbottare ovattato di Blaise che brontolava sull’ingiustizia del fatto che Draco fosse legato ad un altro studente che
aveva già eseguito il compito su cui loro erano ora interrogati.
Dì a Blaise che io probabilmente ho
letto tanti testi quanto lui. mormorò Harry, chiudendo gli occhi e appoggiando la testa
sulle sue zampe anteriori, stendendosi nel mezzo del corridoio per lasciare a
Nox lo spazio sotto il tavolo. Harry sorrise fra sé e sé udendo i mormorii fra
i ragazzi e poi lo sbuffo che emise Blaise. Il suo sguardo viaggiò lungo la
stanza, fermandosi sui suoi originari compagni di casa. Una volta credeva che
fossero suoi amici, persone che sarebbero rimaste con lui in ogni passo della
sua vita. Per quanto ne sapeva, Ron era una causa persa, geloso di Harry per la
sua fama, soldi e favori da parte dei professori. Certi Grifondoro sembravano
essere confusi da tutta la faccenda, credendo davvero che fosse stato trasferito per ragioni di
sicurezza mentre altri sogghignavano alle parole che Ron continuava a sputare
facendo la sua campagna per
denigrare il comportamento di Harry
Potter. Hermione era l’unica su cui si era fatto più domande. A volte girava
sola con Ron ed altre, come oggi, lottava contro di lui per ciò in cui credeva.
Chiuse gli occhi; ringhiò allo scoiattolo un’altra volta, stava di nuovo
strattonando coraggiosamente la campana d’argento in uno sforzo per recuperare
la ghianda brillante.
Draco
consegnò il test e tornò al suo posto, tirando il testo fuori dalla borsa e
andando al capitolo che avrebbe dovuto iniziare a leggere. Le parole si
confusero e lui fissò la pagina senza espressione, non si sentiva in vena di
leggere il noioso capitolo quando aveva altre cose a cui pensare.
Osservando
senza espressione il muro, quasi mancò la palla di carta che rimbalzò sul suo
tavolo prima di allungare lentamente una mano e afferrarla. Guardò verso i
Grifondoro e concluse che stavano ancora scrivendo tutti, sembravano del tutto innocenti come se stessero veramente
tentando di finire il loro test. Srotolando la palla, i suoi occhi si fecero
più scuri davanti alle parole incise sul foglio. Per un momento fu sul punto di
incendiarlo in mezzo alla classe, ma poi si ricordò dove fosse. Prendendo la
sua piuma, dimenticata, la attorcigliò assente fra le dita prima di sorridere
felice e tracciare delle parole scelte sotto quelle già scritte. Un veloce
incantesimo richiuse il foglio e lo mandò in alto in direzione dei Grifondoro.
Seduto dietro, guardò Weasley prendere la palla ed aprirla, spalancando la
bocca davanti alle parole che Draco aveva scritto pensierosamente. Draco guardò
la bocca di Weasley aprirsi e chiudersi, la faccia diventare di un rosso
brillante prima di richiudere velocemente il foglio e metterlo in una tasca
della sua veste. Sogghignando, ignorò la domanda di Harry e rivolse nuovamente
la sua attenzione al libro che avrebbe dovuto leggere.
I Serpeverde
erano turbolenti per la prima volta da quando Harry era arrivato nella casa.
Bottiglie di un liquido discutibile circolavano nella stanza mentre molti
giochi andavano avanti nella stanza.
Draco era
seduto in una grande poltrona vicino al fuoco, Blaise di fronte a lui osservava
la scacchiera che stava fra loro. Secondo Harry sembrava un principe; comandava
sul resto della casa. Lo sguardo andava rapidamente e di continuo sulla sala
comune, fermandosi in vari punti per guardare i suoi compagni di casa bere e
giocare. Harry chiuse i suoi occhi color smeraldo, lasciando che il fuoco
dietro di lui gli mandasse delle vampate calde lungo la spina dorsale. Nox
stava a malincuore accanto a lui, condividendo il calore che le luminose fiamme
offrivano. Gli occhi di Harry girovagarono per la stanza, fermandosi quando
vide Tiger e Goyle tentare di giocare a Twister con molti altri Serpeverde.
Sbadigliando, si stravaccò e si distese completamente prima di mettere una
zampa contro lo stinco di Draco.
Questa atmosfera mi piace disse Harry a Draco. La casa dei Grifondoro è sempre rumorosa, ma
non così. È un tipo diverso di rumore, più spensierato e felice.
Molti di noi non ridono o giocano a
casa, così dobbiamo dare il meglio e divertirci finché possiamo. Lo sa il cielo
cosa accadrà quando torneremo a casa per Natale. Un paio di noi hanno più guai
in una settimana di quanti ne abbia avuti io negli ultimi anni. Mormorò Draco, con gli occhi che
danzavano sui pezzi degli scacchi prima di muovere cautamente un pedone in uno
sforzo per ostacolare Blaise.
L’ho notato. Devo dire che la vostra
casa ha fra i migliori rapporti che io abbia mai visto. Voglio dire, tutte le
case sono in qualche modo divise, per anni o genere, ma nella vostra casa tutti
sono costretti ad interagire per auto-conservazione, il che non fa altro che
rafforzare l’unità tra di voi. Suppongo che i Grifondoro debbano uno scopo
oltre l’essere coraggiosi e leali, noi cerchiamo di mantenere le altre case al
loro posto.
Non l’ho mai visto in questo modo. Pensò Draco, mordendosi il labbro
inferiore pensierosamente, prima di mormorare Questa è l’ultima volta che ti ricordo che non sei un Grifondoro; sei
un Serpeverde.
Proverò a ricordarlo. Cosa pensi che
accadrà quando finalmente mi mostrerò come Harry Potter?
Non lo so, e francamente non
m’importa. Nessuno ti porterà via da me, punto. Scuotendo la testa, Harry si lasciò
cadere nei suoi pensieri. Era così preso che quasi non udì il lieve bussare
alla porta d’entrata della sala comune dei Serpeverde. La stanza divenne
perfettamente tranquilla e tutti gli occhi si voltarono verso la porta.
Normalmente le persone non bussavano a nessuna porta dei Serpeverde; di solito erano
abbastanza intelligenti da evitare del tutto la torre a meno che non
frequentassero Pozioni.
Gli occhi si
mossero dalla porta per andare a guardare interrogativamente Blaise e Draco, i
leader riconosciuti di Serpeverde si guardarono l’un l’altro prima di annuire
silenziosamente d’accordo.
“Tu” il dito
di Draco puntò ad uno del terzo anno “apri la porta”. Le bacchette scivolarono
nelle mani da vari foderi e i Serpeverde si prepararono per chiunque fosse
dietro la porta.
E ovviamente, grazie ancora a lumamo64 per il betaggio ;)