Quidditch matches, giving up and mentally unstable Quidditch Captains
«Eee, ecco James Potter con la Pluffa, sta sfrecciando super velocemente verso gli anelli, oh Zabini lo intercetta e... aspettate! James ha passato la Pluffa ad Artemis Jones, che la afferra e... SI! PUNTO PER GRIFONDORO! VAI MISSY!» urlò Fred nel microfono.
La
folla esultò ed io
lanciai un pugno in aria. I miei compagni di squadra gridarono e mi
indicarono
con entrambe le mani e io feci un piccolo inchino.
Vedete,
è una strana
tradizione della nostra squadra... ogni volta che qualcuno fa qualcosa
di fantastico,
urliamo trionfanti e lo indichiamo con entrambi gli indici. La folla lo
adora.
Siamo
malati, lo so. Ma le
tradizioni sono tradizioni.
«E
ora Malfoy è in
possesso della Pluffa, la passa a James Potter, che tira... oh, amico,
sembra
che Davis abbia finalmente parato qualcosa, sembra che quel tipo non
sia
totalmente inutile» lui mostrò il dito a Dom e lei
sorrise «Serpeverde è ora in
possesso della Pluffa e... Sì! Bel tiro di Bolide dalla
nostra sola ed unica
Ella Paciock! Ma... oh, Serpeverde ancora in possesso della Pluffa,
Goyle
tira... SI! HUGO WEASLEY HA PARATO! VAI, HUGO!» aggiunse Dom,
gridando nel
microfono vicino a quello di Fred. Abbiamo due commentatori adesso,
rendono
tutto più interessante.
Urlammo
e lo indicammo,
mentre la folla iniziava ad intonare un coro rumoroso di "Weasley
è il
nostro re".
Apparentemente,
è nato ai
tempi del padre di Hugo ed è ancora immensamente popolare.
Il professor
Neville, una volta, lo stava canticchiando tra sé e noi lo
beccammo e ora lo
cantiamo tutte le volte. E' una canzone fantastica, in
realtà. Chiunque l'abbia
inventata è un genio assoluto.
«Grifondoro
ora in
possesso di palla... Malfoy tira, SI! UN ALTRO PUNTO PER GRIFONDORO! 20
a 0 per
Grifondoro!» urlò Fred.
Applaudimmo
tutti una
volta e urlammo «COSA?!» ai Serpeverde,
enfatizzando con dei gesti. Ci
mostrarono il medio nello stesso momento, a cui noi rispondemmo
volentieri. La
folla cominciò ad impazzire.
«Ok,
le squadre hanno
smesso di scambiarsi gestacci, Serpeverde è di nuovo in
possesso della Pluffa...
Jason Black lancia un Bolide al Cacciatore... ma no, il Battitore di
Serpeverde
lo respinge... e... Nott tira... SI! HUGO WEASLEY CE L'HA FATTA ANCORA!
LO
SAPEVO CHE QUEL RAGAZZO ERA IL MIO CUGINO PREFERITO!»
strillò Dom. Un gruppo di
persone le urlò un indignato «EHI!»
incluso Fred «Non preoccupatevi, adoro
anche il resto della mia famiglia» aggiunse frettolosamente.
La
squadra si unì al coro
di "Weasley è il nostro re", indicando, urlando e
applaudendo Hugo,
che si esibì in un piccolo inchino.
«...così
noi cantiam
perché, perché Weasley è il nostro
re!»
«Ok,
Grifondoro in
possesso di Pluffa... il Battitore di Serpeverde gli ha tirato un
Bolide...oh,
no... Sì! Jason Black lo intercetta all'ultimo minuto e lo
respinge! E JAMES
POTTER SEGNA! 30 a 0 per Grifondoro! E... guardate! Albus Potter sta
sfrecciando verso il Boccino, Rodriguez appena dietro di lui...
Sì! ALBUS
POTTER HA PRESO IL BOCCINO! GRIFONDORO VINCE!» Fred e Dom
urlarono insieme
l'ultima parte.
Ci
fiondammo tutti verso
Al, che stava tenendo il Boccino in alto, urlando, e ci attaccammo a
lui,
strillando e abbracciandoci a mezz'aria. La squadra era solo un'enorme
massa di
rosso e oro. Atterrammo lentamente e la folla si catapultò
verso di noi.
«Bene,
Grifondoro ha
vinto, così si conclude l'eccitante incontro tra i coglioni-
volevo dire
Serpeverde, scusi professoressa- e i GRIFONDORO! YUHUH!! VINCE
GRIFONDORO,
BECCATEVI QUESTO, PERDENTI SIBILANTI!» strillò
Dom, ignorando la professoressa
McGranitt, che le stava gridando contro.
«Oh,
scusi professoressa,
mi sono eccitata un po'» aggiunse per scusarsi. La
professoressa McGranitt la
ammonì con l'indice, ma potevo vedere un lieve sorriso sulle
sue labbra.
«SQUADRA!
AGLI
SPOGLIATOI!» urlò James sopra i fan urlanti e
dovemmo farci strada verso gli
spogliatoi.
«Bel
lavoro, tutti
quanti!» James ci fece un gran sorriso «Lo sapevo
che potevamo farcela. Ora, il
prossimo incontro è contro i Corvonero, la squadra di Roxy,
quindi allenamenti
domani alle sei!» Roxy è la sorella gemella di
Fred e capitano della squadra di
Corvonero.
«COSA?!»
esclamammo tutti.
«Andiamo
ragazzi, è il mio
ultimo anno. Voglio vincerli tutti! Voglio dire, abbiamo vinto questo
allenandoci due volte a settimana, ma se ci alleniamo di più
potremo batterli
tutti! Avremo allenamenti tutte le sera, d'ora in poi. Saremo
inarrestabili!»
Potter sorrise in modo un po' maniacale.
«Sei
pazzo!» gli urlò Ella
«Abbiamo delle vite, sai?»
«Andiamo
Ells. Per favore?
Fallo per me, il miglior capitano che hai mai avuto!» ci
sorrise raggiante,
sicuro di riuscire a convincerci.
«Va
bene» brontolammo. Era
davvero un buon capitano. Molto comprensivo, ma leggermente maniaco per
quanto
riguardava il Quidditch. Se perdevamo più di un allenamento,
andava totalmente
fuori di testa. Ma oltre a quello, lui era la ragione dei nostri cinque
anni di
vittorie, quindi penso fosse il migliore. Quello prima di lui faceva
schifo.
«VI
AMO TUTTI QUANTI!» si
lanciò su di noi e atterrammo tutti sul pavimento in un
enorme mucchio di
giocatori di Quidditch, ridendo e urlandogli di alzarsi.
Amo
la nostra squadra. Mi
mancherà disperatamente quando la scuola sarà
finita.
Più
tardi, mentre ero
nella doccia, la mia vista iniziò a diventare sfocata e
sapevo che stavo per
vedere il futuro. Mi sedetti e lasciai che la visione mi comparisse
davanti
agli occhi.
«Ehi,
Rose» Scorpius
Malfoy si sedette vicino a Rose Weasley, in biblioteca. Lei sorrise e
spostò le
sue cose per fargli spazio.
«Ehi,
Scorpius».
«Ehm...
allora... cosa
stai facendo?» chiese nervoso.
«Niente
di particolare.
Solo i compiti».
«Bello»
deglutì
nervosamente «Ehm... Rose?»
«Sì?»
alzò lo sguardo e
gli sorrise.
I
suoi occhi si
spalancarono leggermente.
«Vuoi...
venire ad
Hogsmeade con me, il prossimo fine settimana?» chiese
speranzoso. Rose sembrò
sorpresa.
«Certo»
gli sorrise.
«Fantastico»
sembrava più sicuro di sé e rispose al suo
sorriso. Tirò fuori i suoi compiti e cominciò a
lavorare con lei. Si lanciavano
delle occhiate, quando pensavano che l'altro non guardasse, ed entrambi
sorridevano decisamente contenti.
Lentamente
tornai alla
realtà e sorrisi. Allora... Rose e Scorpius, eh?
Carino.
«Artemis?»
Cazzo.
«Cosa
diavolo ci fai qui,
Potter?» ringhiai, sporgendo la testa fuori dalla doccia.
«Oh-
ehm... io... oh...
ehm- scusa. Me ne vado» si girò e si mise quasi a
correre verso la porta.
Dannazione,
Potter. FAI
MEGLIO A CORRERE.
«Rose...
e Scorpius?» mi
chiese Dom più tardi, quando glielo raccontai. Io sorrisi
«Esatto».
«Oh...che
bello! Sono
entrambi stupendi, starebbero bene insieme» sorrise Dom.
«Sì
e il loro futuro
finalmente ha iniziato ad essere meno nebuloso» lasciai
cadere il capo e mi
massaggiai le tempie. «Ma non molto. La testa mi sta
uccidendo».
«E
tu e James?» chiese
dopo una breve pausa.
Scrollai
le spalle «Non ho
ancora visto nient'altro. Sono solo due settimane... non penso di aver
già
provocato delle differenze».
«Gli
piaci davvero» disse
lei a bassa voce. Io digrignai i denti.
«Non
mi interessa, Dom»
mormorai.
«No...
dico sul serio. Gli
piaci davvero tanto. E tu ti innamorerai di lui, non è una
brutta cosa. Forse dovresti...
lasciare le cose come sono. Non dovresti provare a cambiare il naturale
andamento delle cose, Artemis» disse seriamente.
«Non
sto cambiando niente.
Il futuro cambia sempre» scossi la testa.
«Ma...
questo è destino,
Artemis. Non puoi fare niente per cambiare questo».
«Non
è destino»
insistetti. Destino un cazzo. Non è destino.
«Come
vuoi» sospirò Dom
alla fine.
I
miei occhi iniziarono a
diventare di nuovo offuscati. ANCORA?! Povera la mia testa. Le visioni
mi fanno
sempre male. Si prendono molta della mia energia.
La
mia vista si sfocò,
mentre fissavo qualcosa a migliaia di miglia di distanza. I miei occhi
normalmente grigio tempestoso diventarono argento ed ebbi un altro
scorcio di
futuro.
Alex
corse su per le
scale, le lacrime che le rigavano il volto.
«Alex?»
Ella smise di
sistemarsi le unghie e guardò verso la ragazza piangente
«Cos'è successo?» Alex
si sedette sul suo letto e lasciò correre le lacrime
giù per le guance.
«Alex,
perché stai
piangendo?» mi sedetti di fianco a lei, Dom dall'altro lato.
Ella le si
inginocchiò di fronte, il suo volto carino arricciato dalla
preoccupazione.
«F-Fred...
esce con
Mallory Finnigan» singhiozzò.
«Come
fai a saperlo?»
le chiesi dolcemente, massaggiandole il braccio.
«L-Li
ho beccati che si
b-baciavano» piagnucolò «E poi Fred si
è staccato e mi ha chiesto "Posso
aiutarti?"».
«Quel
coglione!» urlò
Dom «Ora vado lì e-».
«No!»
la bloccò
velocemente Alex «N-non farlo. N-non mi interessa
più».
Ci
scambiammo un
sguardo «Ma...» disse Ella «Ma Alex, sei
innamorata di lui da sempre».
«Lo
lascio perdere»
Alex scrollò la testa «Non vale la pena aspettare
ancora».
«Alex...
si sistemerà
tutto. Lo prometto» dissi dolcemente.
«N-no.
E non voglio più
sopportare tutto questo ogni volta che si trova un'altra ragazza.
Basta» si asciugò
le guance e si arrampicò sul letto.
«Alex...»
iniziò Dom.
«Non
preoccupatevi per
me. Sto bene» ci fece un sorriso tirato. Nessuna di noi ci
credette.
«No
Alex, non stai
bene» disse Ella.
«Seriamente.
Devo
liberarmene. Solo perché penso che Fred sia attraente non
significa che ne sia
innamorata. Ci sono un mucchio di altri ragazzi lì fuori.
Inizierò ad uscire
con qualcuno» disse Alex decisa.
«Ma-»
cominciò Dom.
«Lascia
perdere» la
avvisai. «Alex, se questo è quello che pensi sia
giusto fare, fallo. Solo...
sei sicura di star bene?»
«Sto
bene. Buona
notte».
«Notte»
dicemmo in
coro. Alex tirò le tende intorno al letto e tutte ci
scambiammo altre occhiate.
«Non
finirà bene» mormorò Ella. Io scrollai
le spalle e
feci una smorfia, mentre Dom scuoteva il capo e sussurrava tra
sé "Dannato
coglione... idiota... dovrei dargli una dannata lezione... posso
aiutarti...
stronzo...».
Boccheggiai,
mentre
tornavo al presente e sbattei un paio di volte le palpebre. La mia
testa
pulsava per lo sforzo di aver avuto così tante visioni in un
giorno.
«Artemis?»
chiese Dom
preoccupata «Cosa hai visto?»
«Alex...
ha deciso di
dimenticarsi di Fred».
«Cosa?»
«Alex?
Cos'è successo?»
chiese Ella.
Dom
tirò indietro le tende
per svelare la stessa esatta scena che avevo visto giusto pochi istanti
prima.
«Wow»
le sussurrai «E'
successo così in fretta... ho visto questo due secondi
fa».
Alex
si sedette sul suo
letto e lasciò correre le lacrime giù per le
guance.
«Buongiorno
a tutti!»
Alzai
lo sguardo e la mia
bocca si spalancò, rivelando i magnifici cereali che stavo
masticando. Notai
che intorno al tavolo tutte le mascelle erano cadute sul pavimento.
«A-Al-Alex?»
farfugliai.
Sembrava che avessi finalmente mandato giù i cereali. Oh,
aspettate. Sono tutti
spruzzati sul tavolo. Ops. Colpa mia.
«Ehi,
Missy» sorrise e si
sedette di fianco a me.
«Wow.
Cos'è successo?»
le
chiese James. Dom si limitò a guardarla a bocca aperta.
«Cosa
intendi dire?» Alex
impilò alcuni pancakes nel suo piatto e, senza guardare,
allungò una mano per
chiudere la bocca spalancata di Jason.
«Tu-tu-tu...»
farfugliò.
«Sei
stupenda»
soffiò
Ella, fissando Alex.
Lei
sorrise «Grazie».
«Torna
com'eri prima. Ora»
ordinò Jason. Alex roteò gli occhi.
Sembrava
che Alex
finalmente si fosse resa conto della sua bellezza.
Invece
di tenere i capelli
legati nella solita treccia, come aveva sempre fatto, li aveva lasciati
sciolti
e cadevano lisci come una cascata fino a metà schiena. Aveva
messo l'eyeliner,
un po' di mascara e giusto un tocco di ombretto luccicante. Il suo
volto naturalmente
pallido sembrava d'avorio, invece di "pallido" e basta, grazie al
contrasto creato tra i suoi capelli scuri e la sua pelle.
«Ehi-wow»
Apollo arrivò al
tavolo e Dom chiuse velocemente la bocca, diventando un po'
più rosata «Alex...
sei tu?»
«Ehi,
Pol» lei sorrise e
lo salutò con una mano.
«Stai
benissimo. Aspetta
che Fred ti veda» ridacchiò e si sedette di fianco
a James. Con nostra grande
sorpresa, Alex si limitò a scuotere le spalle e dire
«Non l'ho fatto per lui.
Ho deciso di lasciar perdere... non ne vale la pena».
Il
cucchiaio di Potter
cadde sbattendo contro il suo piatto «Cosa?»
«Lasciar...
perdere?»
chiese Jason incredulo.
«Sì»
disse lei con aria
vaga. Devo dargliene atto. Questa ragazza è un'attrice
dannatamente
stupefacente.
«Wow»
Finalmente Fred
decise di graziarci con la sua presenza. Ci voltammo tutti verso di
lui, ma lui
stava fissando Alex, che gli fece un sorriso leggero e tornò
ai suoi pancakes.
«Io-wow-
voglio dire,
sei... bene. Stai benissimo, Alex» finì insicuro.
Lei
gli lanciò un'altro
sorriso «Grazie» poi continuò a far
finta di non essere più interessata a lui.
Mi
guardai attorno e notai
un'enorme massa di ragazzi fissare Alex con un luccichio affamato negli
occhi.
Povera. Sarà PERSEGUITATA da tutti quei ragazzi.
Ho
un presentimento... è
un brutto presentimento. Qualcosa andrà storto...
questa
storia non
finirà
per niente bene.
«Ehi
Lewis» un ragazzo a
caso, che non avevo mai visto in tutta la mia vita, passò
vicino al nostro
tavolo e fece un occhiolino ad Alex «Stai
benissimo».
Jason
gli ringhiò contro e
lui se ne andò, dopo averle ammiccato un'altra volta. Alex
si voltò e colpì
Jason sul braccio.
«Che
diavolo fai?» sibilò.
«Alexandria
Savannah
Lewis, non lascerò che uno di quelli
esca con te» disse severamente.
Cavolo,
non era mica sua
madre. In realtà era più il suo migliore amico
iperprotettivo. Era quasi suo
fratello.
«Jason
Matthew Black, se
non ti fai gli affari tuoi, ti affatturo» ringhiò.
«Oh,
ci chiamiamo di nuovo
col nome intero?» chiese Dom allegramente.
«Dom,
non adesso» la
ammonì James. Lei mise il broncio.
«Alex.
Non uscirai con
nessun ragazzo che io non approvo» disse Jason rigidamente,
mentre Ella
ridacchiò.
Alex
digrignò i denti
«Jason, smettila di fare il migliore amico/fratello maggiore
iperprotettivo».
«Ma
Alex-»
«Jay,
per favore. Lo so
che sono quasi una sorellina per te, ma lo giuro, se diventi ancora
più
protettivo, ti lancio un Incantesimo della Pastoia che dura fino alla
fine
dell'anno, capito?»
Lui
aprì la bocca per
ribattere, ma lei gli lanciò un'occhiata da cerbiatta
«Ok» mugugnò tranquillo.
«Bravo
ragazzo. Ora vado a
Rune. Ciao» Alex si lanciò la borsa su una spalla,
ci salutò con la mano e se
ne andò, completamente incurante dei ragazzi che la
fissavano affamati.
«Avete
notato come la
guardavano?» chiese Jason, girandosi verso di noi dopo aver
ringhiato contro un
paio di ragazzi che avevano fischiato dietro ad Alex «L'avete
visto?».
«Sì
Jason, questo è quello
che succede di solito quando una ragazza è bella e single.
Ai ragazzi piace»
disse Ella ragionevolmente.
«Beh,
non mi piace»
affondò infuriato la forchetta nelle sue uova
«Nessuno guarda la mia sorellina
in quel modo».
«Sì,
non senza che tu cavi
loro gli occhi dalle orbite» mormorò lei, roteando
gli occhi verso di noi.
Avete
notato qualcosa? No?
Beh, io sì. Indovinate chi non ha detto una sola parola
durante l'intera
conversazione. Esatto. Il piccolo Freddie.
Cavolo,
mi chiedo perché.
«Bene,
oggi ci
eserciteremo sull'incantesimo di duplicazione! Ora, ripetete dopo di
me: Geminio!»
squittì Vitious.
«Geminio»
ripetemmo
tutti insieme con voce monotona e cupa.
«Perfetto!
Ora pensatelo
in silenzio!» fece un gran sorriso alle nostre facce
inespressive. Ero sicura
al cento per cento che nessuno in quella stanza stava pensando
all'incantesimo.
«Ok!»
sorrise di nuovo.
Questa creatura è decisamente troppo felice. Fa un po'
ribrezzo, in realtà.
«Ora, ognuno di voi ha una pietra sul banco; voglio che la
duplichiate! E non
ditemi che è inutile, proprio il nostro Magico Trio l'ha
usato spesso durante
la caccia agli Horcrux!» fece un gran sorriso a James, come
se fosse stato lui
a farlo e tutti si voltarono a guardarlo. Lui arrossì e
scivolò un po' sulla
sedia.
«E'
stata zia Hermione»
mugugnò «Smettetela di fissarmi».
Tutti
si voltarono di
nuovo in avanti e James sospirò visibilmente.
Non
amava molto la gente
che lo fissava per via di suo padre. Sfortunatamente per lui, la gente
adorava
letteralmente il piccolo Jimmy perché il piccolo Jimmy
è famoso. Davvero,
davvero famoso. Famoso da avere paparazzi che spiano ogni sua mossa.
Povero.
«Cominciate»
tubò Vitious.
Agitai la mia bacchetta verso la pietra che si duplicò
immediatamente. Beh, era
stato facile. Come al solito. Ok, è noioso. Guardai per un
po' Dom sforzarsi.
Ahah. Sembra che sia costipata tanto si sta concentrando. La sua faccia
è
addirittura un po' verde...
«Credo
di stare per
vomitare» ansimò alla fine, guardandomi. Stava
diventando sempre più verde ogni
minuto che passava.
«Beh,
non qui!» sibilai
agitata.
«Missy,
sto per vomitare!»
mugugnò.
«Trattieniti
per un paio
di secondi... Professore!» urlai. Lui si fece strada fino a
noi «Sì?»
«Ehm,
Dominique non si
sente molto bene, posso portarla in Infermeria?» chiesi.
«Ha
duplicato la sua
pietra?»
DIMENTICATI
DI QUELLA
STUPIDA ROCCIA! LA MIA MIGLIORE AMICA STA PER RIGURGITARE LA SUA
COLAZIONE!
«Sì»
dissi.
«E
la signorina Weasley?»
chiese sorridendo. Ok, tra due secondi
ti strangolo, sfigurata, pazza e felice
creatura! Se ci tieni alla vita, lasciami ANDARE!
«Sì»
disse Dom lievemente.
Duplicai velocemente anche la sua e lui si girò a
controllare. Batté
letteralmente le mani e squittì deliziato quando vide le due
pietre. Wow.
«Bene
allora. Andate
pure!» FINALMENTE!
Afferrai
la mano di Dom e
la trainai nel bagno più vicino. Vomitò nel
gabinetto, mentre io le tiravo
indietro i capelli.
«Bleah»
mugugnò, uscendo
dal cubicolo e lavandosi la bocca nel lavandino.
«Stai
bene?» le chiesi.
«Sì...
probabilmente mi è
venuta una piccola congestione o qualcosa del genere» disse,
scrollando le
spalle. In effetti era un po' pallida.
«Sì,
sarà stato quello.
Vuoi tornare indietro?» chiesi.
«Sì».
Tornammo
in classe, giusto
in tempo per vedere Potter far esplodere la sua roccia in mille pezzi e
Vitious
nascondersi sotto la cattedra.
«Sì...»
ansimò,
riemergendo e togliendosi i frammenti dal cappello «Come
compito:
esercitatevi».
«Ok
ragazzi, iniziamo con
venti giri intorno al campo da Quidditch!» urlò
Potter, guardando felice le
nostre facce impietrite.
«COSA?!»
strillò Hugo
«Giochiamo a Quidditch in aria,
imbecille! Perché diavolo dobbiamo correre
intorno ad un dannato campo?»
Bene.
Qualcuno non si
spreca con le parole. Ora che ci penso è così
anche Rose. Oh. Dev'essere
l'influenza del signor Weasley.
«Perché
avete bisogno di
lavorare sulla resistenza» ribatté Potter
«E anche perché io sono il capitano e
io ho deciso così».
«O
certo, abbiamo
assolutamente bisogno di resistenza per stare seduti su della scope
sospese in
aria» disse Scorpius sarcastico.
«Esattamente»
Sembra che
il sarcasmo non abbia effetto sulle persone di scarso intelletto
«Quindi
iniziate a correre».
«Assolutamente
no! Non
correrò intorno al campo per venti volte!»
strillò Al.
«Sì
che lo farai! VIA!»
Potter soffiò nel suo fischietto e, brontolando, lo seguimmo.
Dopo
venti giri intorno al
campo, cinquanta flessioni, cinquanta addominali e un centinaio di
suicidi
sulla scopa, finalmente decise di lasciarci andare.
«Ci
vediamo domani!» ci
urlò dietro allegramente, mentre barcollavamo verso la
scuola.
«Mi
fa male dappertutto»
mormorai, trascinandomi sul divano. Albus si sedette accanto a me,
Scorpius
dall'altro lato. Ella era spaparanzata su una poltrona, seduta in
braccio a
Jason, che sembrava entusiasta e dolorante allo stesso tempo.
«E'
un fottuto dittatore
del Quidditch, tuo fratello» disse Scorpius.
«Sono
desolato di dire che
condivido i geni di quel pazzoide» rispose Albus abbacchiato.
«Ehi,
cosa vi è successo,
ragazzi?» Rose si sedette accanto a Scorpius, facendo muovere
il divano.
Grugnimmo tutti all'unisono.
«E'
meglio non parlarne»
sussurrai.
«Ehi
ragazzi!» Potter
balzò nella stanza, entusiasta «Come va?»
Scorpius
fece un suono
soffocato, come un grugnito, mugugno e lamento insieme, che fece
ridacchiare
Rose in un modo decisamente poco attrattivo.
Vai
così Rose. Scorpius
ora è totalmente pazzo di te.
Ma...
ehi... Scorpius le
ha appena sorriso. Ok, allora. Immagino che ad alcune persone piacciano
le
ragazze che grugniscono in quel modo. Guardammo tutti Potter, con
espressioni
mortali, e lui si sedette, continuando a sorridere maniacalmente.
«Ehi,
cosa succede?» Alex
arrivò, guardandosi attorno «Ella,
perché sei seduta su Jason?»
«Io-cosa?»
Ella guardò
oltre la sua spalla e saltò su dalla sorpresa
«Jason? O mio dio, non mi sono
accorta di essere seduta su qualcuno... scusa! Mi alzerei, ma non ne ho
davvero
l'energia» disse con rammarico.
«Non
mi importa» lui
avvolse le braccia intorno al suo stomaco e lei le scostò,
un po' riluttante.
Lui si imbronciò, ma poi sorrise di nuovo quando lei si
appoggiò a lui e chiuse
gli occhi.
«Così
stanca» sospirò,
rannicchiandosi contro il suo petto.
«Anch'io,
piccola» anche
Jason chiuse gli occhi.
«Non
chiamarmi piccola»
disse lei, sebbene svogliatamente, e mascherò un sorriso a
fatica quando lui le
avvolse di nuovo le sue braccia attorno.
«Qualcuno
ha visto-oh,
James cosa hai
fatto a tutti
quanti?» Apollo si guardò anche lui attorno con
un'espressione preoccupata.
«Abbiamo
appena terminato
l'allenamento migliore di tutti i tempi!» annunciò
Potter orgoglioso. Mi
lamentai e mi acquattai lontano da lui, contro Albus.
«Oh-oh»
Apollo mi guardò
con occhi divertiti e Albus mi batté un braccio per
consolarmi, lamentandosi.
«E'
matto» disse Hugo
rauco «Assolutamente matto da legare».
«Vinceremo
assolutamente!»
disse Potter eccitato.
«Se
non ci uccidi tutti
prima» mormorai.
«Non
vedo l'ora
dell'allenamento di domani! Vedrete cosa ho in serbo per voi,
ragazzi!» stava
ancora sorridendo come un maniaco. E' davvero terrificante la sua
espressione.
Mi
lamentai ancora più
forte e filai più vicina ad Albus, più lontana
che potei da James. Spinsi la
testa contro petto di Al e lui mise le braccia attorno a me,
lamentandosi per
il peso aggiunto.
«Così...
comoda» sospirai,
rannicchiandomi «Scusa Al, non ti importa, vero?»
«Per
niente. Ma...
smettila di muoverti, mi schiacci le costole, fanno un male
allucinante» rispose.
Mi mossi ancora per sbaglio e lui si lamentò.
«Scusa».
«Va
bene» Al mi spinse
ancora vicino a lui. Dio, questo ragazzo è il fratellino che
non avrò mai.
«EHI!
Cosa state facendo?»
la voce di Potter arrivò dritta da sopra la mia testa.
«Dormendo»
mormorai.
«Togli
le mani dalla mia
ragazza, Albus. Ora»
aprii un occhio esausto e vidi che stava guardando storto
Albus, come a volerlo uccidere.
«Siamo
solo amici» mormorò
Al. Provò a muoversi, ma poi gemette forte per il dolore e
decise di stare
com'era prima.
«E
non
sono la tua
ragazza, Potter» ringhiai.
«So
che mi vuoi, Jones»
aprii l’altro occhio, giusto in tempo per vedere Potter
inarcare le
sopracciglia in modo nauseante. Mugolai e affondai la faccia nel petto
di Al,
così da non vedere più quell’immagine
disgustosa.
«Fallo
andar via» mi
lamentai, la voce soffocata dalla maglietta di Al.
«Albus,
giuro, toglile le
mani di dosso ora,
altrimenti ti faccio male».
«O
stai zitto Potter. Al è
come il mio fratellino, lo sappiamo tutti» borbottai.
«Esatto.
Quindi non
rompere» biascicò Al, mezzo addormentato.
«Insicuro?»
chiese Pol a
Potter, ghignando. Lui si limitò a lanciargli
un'occhiataccia e mettere il
broncio, incrociando le braccia al petto come una piccola studentessa.
«Molto
virile» mi
complimentai.
Mi
alzai da Albus con una
smorfia «Urgh. E' meglio salire e fare una doccia. Ci vediamo
più tardi,
ragazzi» in qualche modo riuscii a salutare -il mio braccio
faceva troppo male
per alzarlo- e iniziai a trascinarmi su per le scale. Non c'era bisogno
di dire
che i miei progressi non andavano molto bene. Il dolore ad ogni passo
non
aiutava per niente.
Ahia.
Mi fa ma-a-le.
Voglio
la mia mamma.
Almeno
sono a metà strada?
NO?!
Perché
la distanza tra una
fottuta poltrona e delle fottute scale è così
fottutamente LUNGA?!
Dio,
è dannatamente
doloroso.
Non
posso farcela.
POTTER,
TI ODIO!
«Hai
bisogno di aiuto?»
James mi arrivò affianco all'improvviso, leggermente
preoccupato.
«Muori
Potter» mormorai ed
iniziai ad allontanarmi da lui. Arrivai a circa un metro di distanza
quando
sospirai «Va bene. Sì».
«Ecco»
si abbassò e
improvvisamente mi tirò su.
«AHIA!»
strillai «Ahia,
Potter, mettimi giù, fa un male cane»
i miei occhi si riempirono di lacrime di
dolore.
Spero
che il destino sia
un bastardo con te, Potter. LA PAGHERAI PER QUESTO!
«Scusa,
scusa» borbottò,
mettendomi giù all'istante. Gli lanciai un'occhiata piena di
tradimento (Beh,
andiamo, pensavo dovesse essere considerato mio amico. Gli amici non
cercano di
uccidersi uno con l'altro) e riuscii a percorrere il tragitto su per le
scale e
nel primo bagno che riuscii a trovare, che risultò essere
quello del primo
anno.
Sembravano
terrificate nel
vedere una ragazza del settimo anno mezza morta che assomigliava ad uno
zombie
comparire nel loro dormitorio.
«Vengo
in pace» recitai in
modo monotono. Loro si limitarono a fissarmi a bocca aperta.
«Ehm»
beh, quello era
davvero strano «Vi dispiace se uso il vostro bagno? Il mio
capitano di
Quidditch ha appena cercato di uccidermi e non ho l'energia per
arrivare nella
mia stanza».
Sguardi
vuoti.
Lo
prenderò come un sì.
«Fantastico,
grazie» feci
comparire dei vestiti ed entrai sotto l'acqua calda.
Aaaah,
pura beatitudine.
Wow.
E' magnifico.
Finii
di fare la doccia-
probabilmente usando tanta acqua da sostenere un piccolo paese. Ops- e
mi misi
il pigiama. I miei muscoli si erano slegati, così riuscivo
finalmente a
camminare senza che il mio corpo sembrasse fatto di piombo. Mi sentivo
molto
meglio, non più dolorante. Chi l'avrebbe mai detto che una
semplice doccia
potesse essere così magica.
«Grazie
ragazzine!»
annunciai, balzando fuori dal bagno «Ve ne devo una! Ora devo
andare! Posti da
visitare, cosa da fare, persone da uccidere!» scioccate, i
loro sguardi
terrificati si posarono su di me.
«Stavo
scherzando» risi.
Silenzio.
«...no?
Ok allora.
Immagino che... andrò. Ciao» salutai con una mano
e corsi nella mia stanza.
Sono
di buon umore. Volete
sapere perché? Ho visto la visione, con i bambini e il
resto... sapete, quella
in cui sono sposata con James? Sì, beh, indovinate un po'?
Sta iniziando a
diventare un po' offuscata.
UNO
A ZERO PER ME!
Io,
Artemis Jones, sono
un'inarrestabile forza della natura. Anche il destino si disintegra di
fronte a
me.
Oh,
yeah.
Next
chapter:
Ehm. D’ora in poi dovrete chiamarmi tutti: (aggiungere grande battito di mani) ARTEMIS JONES, LA VEGGENTE PIù SAGGIA DI TUTTI.
Sì. Tutto in maiuscolo. E dovete usare una voce profonda, impressionante e tonante.
E’ vitale che la voce sia tonante. Sì, davvero.
Note:
Ecco
il secondo capitolo.
Mi spiace che abbiate dovuto aspettare tutti questi mesi, ma
è decisamente
colpa mia. Ho avuto molto da fare e molto a cui pensare in questo
ultimo
periodo, il capitolo l’avevo già tradotto, ma ho
aspettato un sacco per
postarlo.
Comunque,
spero di
mantenere il mio impegno e continuare a farvi conoscere questa
magnifica storia
e molte altre ancora!
La
nostra dream_BIG era
davvero entusiasta per le vostre recensioni, a cui ha risposto molto
volentieri
e che io vi traduco fedelmente.
S1a3m:
Grazie infinite! Sono così contenta che ti piaccia,
è fantastico che Marzia sia stata in grado di tradurla in
italiano per me! Sono
davvero entusiasta che ti piaccia!
Foolfetta:
Grazie! Ahah, anch’io adoro Artemis. E’ pazza e
strana e la amo. Sì, è potente grazie ai suoi
poteri di Veggente – le danno più
magia delle persone normali. Grazie per aver recensito! Spero che la
mia
fantastica traduttrice possa fare la sua
magia e postare il capitolo due!
E’ magnifica. Rendiamole omaggio.
Per
quanto mi riguarda non
posso fare altro che ringraziare un sacco Saval (alias dream_BIG) e
impegnarmi
per rendere giustizia alle sue fantastiche storie!
Aspettiamo
i vostri
commenti!