Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: alida    18/07/2010    6 recensioni
Questa storia è il seguito di -Convivenza forzata-. Thomas e Lily, i figli di Piton, sono ad Hogwarts, dopo che la profezia riguardante Harry e quella di Lady Queen hanno trovato compimento causando la morte di Voldemort. Non tutto però è scontato, e nuove profezie metteranno in crisi l'anno scolastico.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAP 1  PREPARATIVI e PRIMO GIORNO

La profezia di Lady Queen, come tutte le profezie, si era avverata ma il mondo magico si era accorto solamente della sconfitta di Colui-che-non-doveva-essere-nominato. Tutti  si erano chiesti come avesse fatto Harry Potter a sconfiggere il grande mago oscuro senza scontrarsi con lui in prima persona, e molti non credettero che la morte dell’oscuro fosse riconducibile in qualche modo a Harry.

Inoltre alcuni Mangiamorte presenti alla disfatta di Voldemort raccontavano di una morte improvvisa, incomprensibile ai loro occhi: il loro padrone si era accasciato al suolo gridando dal dolore ed era esploso in mille pezzi; subito dopo il Marchio Nero era sparito dalle loro braccia.

Perciò si diffuse l’idea che Harry Potter non fosse “il grande mago potente” che si era sempre creduto, e che avesse avuto una fortuna sfacciata a non doversi scontrare con Voldemort. Ad Harry questo non interessava, era solamente entusiasta del fatto che la salvezza del mondo magico non fosse più nelle sue mani. Finalmente poteva essere un ragazzo come tutti gli altri.

Anche Thomas e Lily pensarono di essere diventati uguali agli altri ma presto si accorsero di aver sbagliato: il legame che li univa al padre non era scemato, continuavano a sentire i dolori, le ansie e le sofferenze del padre.  L’unico vantaggio era che finalmente potevano andare ad Hogwarts e smettere di vivere rinchiusi nella casa del nonno.

 Harry, Silente, Hermione e tutti quelli che i gemelli avevano conosciuto a Grimmauld Place avevano raccontato loro di quanto fosse bella e fantastica la Scuola di magia e stregoneria, ma Severus cercava di abbassare i toni.

“E’ una scuola. Molto bella, senz’altro. Ma niente che faccia svenire, ragazzi”.

Lily sollevò le sopracciglia e con sguardo interrogativo domandò: “Perché c’è qualcosa che ti faccia svenire?”.

Severus incrociò le braccia e strinse gli occhi, concentrandosi per trovare una risposta.

“Vedrai, vedrai che adesso ne spara una delle sue” disse Thomas rivolto alla sorella.

“Mi fa svenire dall’emozione quando succede qualcosa di inaspettato” rispose Severus sentendosi soddisfatto della risposta.

“Non è una risposta valida. Devi essere più preciso” lo riprese Lily.

“Magari” tentò Thomas in soccorso del padre “Sverrai quando Lily ti porterà il suo primo fidanzato”

“Che cosa?” chiese Severus sbalordito.

Lily cominciò a ridere, mentre Thomas diceva: “Ormai abbiamo già quattordici anni, gli ormoni si muovono?”.

“Ma cosa stai dicendo, Thomas?”.

“Sì, è vero. Ieri sera al pensiero di rivedere Harry, Lily è diventata tutta rossa”.

“Bugiardo!” gridò Lily.

“Allora a chi stavi pensando? A Ronald?”.

“Stai zitto o ti lancio un incantesimo!”.

Thomas rideva, Severus un po’ di meno. “Smettila, Thomas. O papà invece di svenire, morirà”.

“Sì, lo credo anch’io!” rispose subito il padre pietrificato.

“Comunque credo proprio che Hogwarts sarà uno spasso per noi” affermò Thomas spalleggiato dalla sorella.

Severus si riprese dalla forte emozione, mentre aveva un unico pensiero in testa. –Con tutti, Lily, ma non con Potter-.

Una sera Silente verso metà agosto si presentò a Prince Manor per una proposta di lavoro.

“Non credevo di essere disoccupato” disse Severus.

Albus gli sorrise con dolcezza. “Infatti non lo sei, ragazzo mio. Vorrei soltanto sapere se sei ancora interessato alla cattedra di Difesa contro le Arti oscure”.

“Per ironia della sorte mi offri questo posto solo adesso che Voldemort non c’è più …”

“Solo perché Riddle è morto non vuol dire che sia sparito tutto il male del mondo. Te lo offro adesso perché non c’è più nessuna maledizione pendente sulla cattedra. Lo sai anche tu che, in un modo o nell’altro, tutti i docenti di Difesa se ne andavano dopo un anno. E io non volevo correre il rischio di perderti”.

“Commuovente”.

“Esattamente” replicò Silente. “Allora, cosa ne dici?”.

Severus puntò l’indice contro il vecchio preside e disse: “Non voglio nessun tipo di limite”.

“Non puoi cruciare nessuno” rispose scherzando Silente.

“Neanche uno?” provocò l’altro.

Silente abbassò gli occhiali per lanciare un’occhiataccia a Severus, così come aveva fatto tante volte negli anni passati e ottenne ciò che sperava.

“Vorrà dire che mi limiterò” concluse Severus.

Intanto Silente si era accorto dell’assenza dei gemelli e volle informarsi.

“Sono a letto” fu la spiegazione.

“Di già? Sono solo le 8:30, Severus”.

“Non li ho mandati io, Albus. Sono loro che hanno voluto così. Lo sai anche tu che sono più sensibili degli altri, e il nostro rapporto speciale ha sviluppato in loro una forte empatia nei confronti di … di tutto direi”.

“Come di tutto?” si preoccupò il preside.

“Di tutto, Albus! Se io mi sento male, loro si sentono male. Se una persona a cui sono affezionati è angosciata, loro si angosciano. Se una rondine cade dal nido, loro soffrono … fisicamente”.

“Non è normale. Sono sicuro che c’è una spiegazione a questo. Insomma il legame fra voi è una storia ma il resto non è per niente comprensibile”.

“Albus, dobbiamo capire se è causato da un fattore esterno, o se magari deriva da un fattore psicologico che possiamo rimuovere”.

“Lo credo anch’io. Mi raccomando, Severus, inizia a investigare tu. Io devo ancora sbrigare alcuni affari di Hogwarts, e mi manca ancora un insegnante da assumere”.

Severus non volle sapere niente, ma sapeva benissimo che l’insegnante mancante era quello di Pozioni, e per un attimo gli dispiacque di non insegnare lui quella materia, ma finalmente aveva la cattedra tanto ambita e recriminare il passato non serviva a niente.

Fu solo pochi giorni dopo, quando arrivarono le lettere per Thomas e Lily, che si pentì della sua scelta. Non tanto perché non amasse le arti oscure quanto per il nome del nuovo insegnante di pozioni, con il quale avrebbe dovuto condividere i pasti, le riunioni, e lo spazio di Hogwarts per nove mesi: Sirius Orion Black.

 

Mentre il treno per Hogwarts procedeva speditamente, nessuno immaginava che in esso stessero viaggiando i figli del temibile Severus Piton, e così i due ragazzi sentirono parlar poco bene del padre. Tutti, chi più chi meno, ne dipingevano un quadro negativo, ma erano soprattutto i Grifondoro a parlarne male.

Lily e Thomas non erano più tanto sicuri che in quella scuola sarebbero stati felici. L’unione con il padre era molto forte e non amavano sentirlo criticare. La rabbia di Thomas si era manifestata più volte provocando la caduta di uno studente o, malauguratamente, il rovesciamento del carrello con caramelle e dolciumi.

“Thomas controllati!” lo aveva ripreso la sorella.

“Ma senti tutto quello che dicono i Grifondoro? Non sono sicuro di voler essere uno di loro”.

Lily sbuffò incrociando le braccia: “Non sfasciarti la testa prima di essertela rotta. Silente ha detto che saremo nuovamente smistati, perciò non è detto che tu sia un Grifondoro”.

“E tu? Cosa vorresti essere?” chiese il ragazzino.

“Per me va bene tutto. Del resto sono abbastanza coraggiosa, ma anche ambiziosa, sono studiosa e ho un gran cuore, perciò …”.

Thomas trattenne a stento una risata.

“E adesso che motivo hai di ridere?” domandò Lily.

“Tu avresti buon cuore? Ma se non mi lasci mai prendere la tua boccetta d’inchiostro”.

“Perché lo usi per stupidaggini” spiegò lei.

“Lo uso per scrivere” si giustificò Thomas.

“Per scrivere stupidaggini” continuò lei, e sarebbero andati avanti ancora per molto se il treno, finalmente, non si fosse fermato.

Hagrid chiamò a sé gli studenti del primo anno e i gemelli Piton che dovevano essere smistati pubblicamente, e inoltre era la prima volta che mettevano piede ad Hogwarts. Silente era convinto che considerati gli avvenimenti accaduti, qualcosa potesse essere cambiato negli animi dei due ragazzi e perciò era necessaria una nuova seduta con il Cappello parlante.

Il pluricentenario copricapo riconobbe subito la ragazza, e la Sala grande si zittì quando la McGranitt chiamò: “Lily Piton Queen”.

Nel sentire il cognome Piton della ragazza tutta la sala ammutolì.

Lily si sedette e con un sorriso sicuro e a tratti beffardo ascoltò la voce del Cappello: “Determinata, coraggiosa, costane e fiera. L’avevo già detto e lo ripeto: sei una Grifondoro. Però staresti bene anche tra i Corvonero”.

-Io vorrei essere come mio padre- pensò Lily.

“Sei sicura? Non tutto è come sembra”.

-Sono sicura- ripeté lei mentalmente.

“Allora la scelta è facile: Grifondoro!”.

Lily per un attimo  aveva creduto di finire tra i Serpeverde ma la scelta del Cappello non la sorprese tanto quanto l’atteggiamento dei Grifondoro seduti alla tavolata: mentre per gli altri smistati si erano levati applausi, per lei solo Harry, Ron, Hermione e gli altri Weasley avevano applaudito e si erano sollevati per accoglierla.

La McGranitt non era fiera del comportamento dei suoi protetti ma proseguì per non dare risalto alla situazione. Fu la volta di: “Thomas Piton Queen”.

Nel sentire nuovamente il nome Piton, la Sala grande ruppe il silenzio e si riempì di un mormorio incessante e la capocasa dei Grifondoro dovette imporre il silenzio per dare modo al Cappello di esprimersi.

“Dunque, dunque. Mi ricordo di te, ragazzo coraggioso e molto, molto sensibile. Hai buon cuore, sei leale e secondo me sei un ottimo: Tassorosso”.

La sala a questo punto era muta. I figli di Piton erano diventati una Grifondoro e un Tassorosso, nessuno era un Serpeverde.

Thomas che si era documentato sulle quattro case pensò che il Cappello avesse fatto una buona scelta per lui e con un sorriso sgargiante raggiunse la tavolata giallo-nera, dove venne accolto con un misto di curiosità e gentilezza.

Dopo lo smistamento Silente prese la parola. “Bentornati ad Hogwarts, e benvenuti agli studenti del primo anno e ai gemelli Piton Queen che frequenteranno con il quinto anno. Prima che il banchetto abbia inizio soddisfacendo i piaceri della gola, voglio presentarvi il nuovo insegnante di Pozioni: il professor Sirius Orion Black”.

Sirius si alzò in piedi per ricevere gli applausi di benvenuto.

“Sirius?” chiese Ron ad Harry “Ma non era una schiappa in pozioni?”.

“Rispetto a Piton senza ombra di dubbio” rispose Harry.

“Bhè, deve essere migliorato, altrimenti Silente non gli avrebbe mai offerto la cattedra” disse Hermione.

“Mentre la cattedra di Difesa contro le Arti oscure è stata assegnata al professor Severus Piton” continuò Silente.

“Alla fine l’ha ottenuta” notò Tiger.

“Mio padre dice che ha tradito il Signore Oscuro, e che i suoi figli hanno madre babbana. E’ il disonore dei Serpeverde” disse Gregory a denti stretti.

“Sta zitto, Goyle. Nessuno  ha chiesto la tua opinione” lo freddò Draco.

Gli applausi diretti a Piton furono più moderati anche se l’entusiasmo di Lily nel batter le mani non passò inosservato a nessuno e bilanciò la questione.

“Inoltre voglio ricordare a tutti che l’accesso alla Foresta proibita è interdetto:  quest’anno più degli altri anni esistono dei motivi, o meglio delle creature,  che dovrebbero spingervi a starne alla larga. E ora che il banchetto abbia inizio!”.

La Signora Grassa salutò tutti i Grifondoro e dopo aver dato l’ennesima dimostrazione di quanto potesse essere stonato un quadro, lasciò entrare tutti nella Sala comune. Lily si sentiva osservata da ciascun compagno, e si accorse che anche Hermione, Ron e Harry provavano un certo imbarazzo a starle accanto.

Fu Neville che le andò più vicino di tutti, o meglio la travolse cercando di recuperare Oscar.

“Ah! Aiuto!” gridò Lily cadendo a faccia in giù.

“Scusa. Scusami tanto, non volevo. Stavo cercando di prendere Oscar” si giustificò Neville, aiutandola ad alzarsi.

“Non fa niente, non è niente di grave” spiegò lei “Non è la prima volta che mi capita”.

Neville la guardò mostrando la sua totale incomprensione.

“Sai con un fratello gemello, gli scontri sono tanti” disse lei sorridendo.

Neville ricambiò il sorriso. “Non sarà stato facile per voi due. Voglio dire, con vostro padre, insomma lui … ecco lui è un po’ …”.

“Un po’ che cosa?” domandò senza cattiveria Lily.

“Un po’ … severo, ecco!”.

“Oh, no! Non con noi, credo che scarichi tutta la sua severità qui a scuola. E adesso che mi ci fai pensare, proprio con i Grifondoro” rispose lei ridendo e contagiando una mezza risata anche a Neville che si rilassò e pensò che quella ragazza fosse molto simpatica.

Nella Sala comune dei Tassorosso le cose andavano decisamente meglio. Lo sbigottimento per avere un Piton nella loro casa fu superato per metà già durante il banchetto quando i Tassorosso si accorsero che Thomas era un ragazzo gentile, dal viso dolce che cercava solo di fare amicizia.

Il Frate grasso aveva dato un caloroso benvenuto a Thomas,  e gli aveva augurato una permanenza felice in quella che un tempo era stata la sua casa.

“Vieni, ti facciamo vedere la tua stanza.  In ogni stanza ci sono tre o quattro studenti. Tu probabilmente dormirai con me e Zacharias” disse Justin  “Sai qualcosa sulla nostra casa?”.

“So che i nostri colori sono il giallo e il nero, che la nostra Capocasa è la professoressa Sprite, e che …” Thomas si fermò indeciso.

“Continua, continua non temere”.

“ … che qua vicino ci sono le cucine di Hogwarts!” terminò lui.

“Già, e detto fra noi, questo è Molto Importante. Gli elfi delle cucine, certe volte ci fanno dei grandi regali”.

“Benissimo!” fece Thomas felice.

L’interno della stanza era carino, niente di particolarmente sfarzoso, come nel castello dei Prince, ma gradevole. Tutto aveva forma circolare: le sedie, le finestre, i tavoli, i letti e perfino i cuscini. Era una novità, ma probabilmente –pensò Thomas-  era la prima di una lunga serie che si apprestava a conoscere.

 “Che idea grandiosa che hai avuto, Albus! Far smistare nuovamente i miei figli. E poi per cosa? Per separarli? Ma ti rendi conto di quello che hai combinato?” strillava Severus nella sala professori contro il preside.

“Severus, i ragazzi andavano smistati. Come vedi Thomas, una volta superata la prova critica della profezia di Lady Queen, è diventato un Tassorosso. Ciascuno deve stare nella propria casa di appartenenza”.

“E chi si prenderà cura di lui quando starà male?” domandò protettivo Severus.

“Madama Chips” fu la risposta immediata.

“E quando i suoi dolori e le sue sofferenze saranno riflesso delle mie?”.

“Perché dovresti star male? Ormai non devi più andare a nessuna riunione di Mangiamorte”.

“Basta anche meno” replicò lui.

“Però non mi sembri altrettanto preoccupato per Lily …”

“Ma come ti permetti! Io amo i miei figli nello stesso identico modo. Ma Lily è una Grifondoro, e lì troverà Potter, la signorina Granger e anche i Weasley, che la conoscono e le staranno accanto”.

“Severus” riprese Silente “Stai tranquillo, te ne prego. Thomas è un Tassorosso e come lui, anche i suoi compagni sono persone leali, sensibili e calorosi. Sono sicuro che non si sentirà mai solo”.

Severus prese fiato, gli sembrava di impazzire al pensiero che uno dei suoi figli potesse soffrire senza avere un minimo di conforto. Cercò di riprendersi, di calmarsi e di vedere con lucidità gli avvenimenti. Era fortunato, lui insegnava ad Hogwarts e poteva avere i suoi ragazzi sottocchio tutto il tempo. Non volle neanche pensare all’idea di se stesso nel castello dei Prince e i suoi figli a scuola.

In ogni caso Silente aveva ragione, i Tassorosso non avrebbero mai lasciato in disparte uno di loro, perciò Thomas era al sicuro, e Lily avrebbe trovato il modo per farsi valere davanti a tutti.

ANGOLO SCRITTRICE:
Eccomi qui, inizialmente questo capitolo era diviso in due parti più brevi, poi ho deciso di unirlo perchè in effetti si tratta di una lunga introduzione. Spero vi piaccia. L'aggiornamento non dovrebbe tardare, sto scrivendo un pò tutti i giorni e credo che posterò due volte a settimana: la domenica e poi il mercoledì o il giovedì. Fatevi sentire in tanti. Baci, Alida

Ringrazio Piccola Vero e JuliaSnape per le recensioni di incoraggiamento lasciatemi. Spero di non deludervi. A presto, Alida

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: alida