Storie originali > Introspettivo
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Autore: Hayley Lecter    19/07/2010    0 recensioni
Diario breve, conciso. La mia, non è una vita particolare. Anch'io mi alzo presto la mattina, smadonnando. Anch'io mi rintano in bagno per prepararmi. Anch'io faccio fatica a connettere alla prima ora di lezione. Anch'io faccio le ninne a fine giornata, a sera oramai inoltrata. Ebbene, questa è la routine che segue a malincuore, ma religiosamente la gente definita "normale". Ma anche solo mentre ci si lava i denti, o ci si pulisce il culo, qualcosa da imparare sempre c'è. Una lezione che sia piccola o grande, poco importa.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io mi sono sempre sentita fuori posto, come se continuassi a inciampare in tutta la vita.
Io non mi sento normale, perchè non sono normale e nemmeno voglio esserlo.


{ Eclipse. }



Sai com'è, quando ti svegli da un brutto sogno?
Sai come ci si sente, a sognare il ragazzo che ti piace baciare qualcun'altro?
Sai com'è, inzuppare nel latte e cacao, i biscotti con le lacrime agli occhi?
Sai com'è, sentirsi considerati, apprezzati per quel che si è?
E' questo, è anche tanto altro che adesso esce fuori dal cuore, e da lì raggiunge il cervello e direttamente le mie mani.
E sono loro che, istancabili, non si saziano mai.
Le mie mani necessitano di scrivere, lo vogliono, lo esigono.
La citazione tratta da Eclipse, riflette benissimo, la mia vera concezione di stare al mondo.
Parlo per me personalmente, è ovvio.
Ebbene, questo ragazzo non mi fa sentire normale, no.
E io non mi sento niente affatto stupida, a quest'ora, a mostrare al mondo quanto un ragazzo possa farmi sentire speciale, con i suoi gesti, le sue gentilezze.
E non è mai normale, sentire che lo stomaco viene stretto, spremuto in una morsa, subito dopo aver ricevuto un bacio sulla guancia.
E mica è normale, cazzo, almeno non lo è per me.
E non è normale neanche il fatto che, neanche io sono normale a sentirmi così a quest'ora.
Non è normale, stare chiuse in casa, con un filo di vento che ti accarezza il collo irritato dal sudore, la sete che ti spinge a raggiungere il frigorifero ad intervalli regolari, sentire il cuore che batte.
Si, quel cuore che in un modo o nell'altro, è ancora capace di battere.
Forse è un pò ammaccato, questo cuore qui, ma io lo sento, c'è.
E per quante volte è stato distrutto, ferito, ricucito, ne sento la presenza.
E' un tamburo, sembra non voglia fermarsi mai.
Forse perchè, ha atteso troppo a lungo in quell'angolo buio, da fermo.
E adesso, ha paura di fermarsi di nuovo, di giacere in solitudine oppresso dalle mie mille paure.
Ma il mio cuore è forte, sapete?
Ha afferrato il coraggio a due mani, come se fosse riuscito ad acchiappare dell'aria e a solidificarla.
Ecco, un pò di quel coraggio, lui l'ha preso e se l'è messo da parte.
Non lo ha accantonato, ma se lo lascia per ogni volta che ne necessita.
Come se un poveraccio depositasse i suoi pochi risparmi da qualche parte.
E se ne ha bisogno, sà dove trovarlo.

  
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